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Gli studiosi sono ancora indecisi se questo Teodorico sia un privato oppure il re degli Ostrogoti. È
formato da 115 capitoli racchiusi tra un prologo e un epilogo. Le norme sono tratte dal Codex
Teodosianus, dalle novelle post-teodosiane e dalle Sentenze di Paolo.
Quest’editto fu emanato per reprimere cause di disordine del regno e aveva efficacia territoriale.
Non a caso Teodorico utilizza il nome editto(che aveva efficacia generale e durata illimitata), infatti
voleva mettersi in competizione con l’imperatore d’oriente.
Alla fine della guerra greco-gotica che aveva visto i bizantini vincitori e la morte di Teodorico,
l’impero apparteneva interamente ai bizantini. L’impero più importante fu sicuramente quello di
Giustiniano che governò dal 527 fino alla sua morte. La famiglia di Giustiniano era una famiglia
non di origine nobile. Giustino, suo zio, era riuscito a far carriera militare sotto l’impero di
Anastasio I riuscendo a diventare il suo successore. Giustino adotta Giustiniano facendolo diventare
il suo successore.
Giustiniano si pose tre obiettivi: la riunificazione dell’impero, l’unificazione legislativa e
l’unificazione religiosa.
Corpus Iuris Civilis
Nome dato nel 16º secolo dagli studiosi delle opere di Giustiniano, alla raccolta. Giustiniano
incarica una commissione ponendo a capo di essa Triboniano affinché lo aiutasse nella redazione
delle sue opere.
Codex giustinianeo: entra in vigore nel 529, è suddiviso in 12 libri, a loro volta suddivisi in titoli
ed è una raccolta di costituzioni imperiali a scopo pratico.
La Commissione autorizza la manipolazione dei testi.
Digesta o Pandette: Suddivisa in 50 libri, entra in vigore nel 533, è una raccolta di iura dei
principali giuristi classici, manipolata. Quest’opera è molto importante perché i giudici possono fare
riferimento solo ad essa (facilità di reperimento delle fonti).
Istituzioni: libro a scopo didattico infatti usato per la formazione dei giuristi. Scritto nel 533,
ripreso dalle Istituzioni di Gaio e suddiviso nella classica tripartizione gaiana res, personae,
actiones.
Codex Repetitae Praelectionis: sostituisce quella del 529 ed è stato promulgato nel 534.
Novelle Giustinianee: Costituzione di Giustiniano dal 535 al 542 ed è suddiviso in tre raccolte
private:
• La collezione di 164 novelle;
• l’Autenticum (la costituzione in versione autentica);
• Epitome giuliani ossia nelle novelle riassuntive. L’
Istituisce delle riforme statali riguardanti l’amministrazione, la burocrazia e il diritto interno E si
concentra sull’Italia per riammetterne i territori all’impero.
Pragmatica Santio: Costituzione pubblicata in Italia nel 554 fortemente voluta e richiesta da Papa
Vigilio. Costituzione imperiale che contiene norme di carattere amministrativo, rivolta a singoli
territori o a singoli gruppi di persone.
Rispetto all’Occidente, in Oriente vi fu una vera difficoltà di applicazione delle leggi perché queste
erano promulgate in latino e la popolazione parlava greco.
Nel 565 muore Giustiniano e sale altrove Giustino II. L’invasione da parte dei longobardi provoca
uno scardinamento del sistema (cambio struttura territoriale e amministrativa). Re Alboino penetra
in Italia nel 569 dall’attuale Friuli. Egli proveniva dalla Scandinavia ma causa di un’invasione si
spostarono in Ungheria da dove furono scacciati dagli unni. Dato che l’impero era attaccato su molti
fronti, Giustino II si rivolse ai longobardi per la difesa contro i franchi. Intanto i Longobardi si
appropriano dei territori e li distruggono.
Essi erano suddivisi in fare ossia gruppi di persone consanguinei sottoposte allo stesso capo
chiamato dux. Vi erano 36 ducati che avevano un’autonomia nei confronti delle re. Nel 572 vi fu
l’assassinio di re Alboino. Ciò provocò delle rappresaglie nei confronti del patriziato romano da
parte del successore Clefi poiché questi avevano partecipato all’assassinio del padre. Lo scopo era
semplicemente politico; Infatti togliendo le terre e il potere al patriziato egli riuscì ad acquistare più
beni e più potere. Dopo tre anni Clefi venne ucciso e i duchi decisero di non rieleggere più un re. Vi
fu per 10 anni una forte anarchia militare che portò all’indebolimento e ad un inizio di
frammentazione del territorio. Nel 584 venne eletto Autari come nuovo re dei longobardi. È stato
uno dei più importanti poiché riuscì ad avere la prima vera formazione di un regno longobardo. Il
regno era suddiviso in corti ducali che sotto profilo fiscale e militare erano amministrate dai duchi.
Il regno era suddiviso anche in corti regie amministrate dal re per mezzo dei gastaldi, da lui
nominati. Per riallacciarsi al diritto romano, Autari si aggiunge il nome di Flavius.
Nel l637 muore Autari e gli succede Rotari, molto importante per l’Editto di Rotari (643). È una
compilazione di consuetudini longobarde composta da un prologo(legame stilistico con il diritto
romano, simile alla settima novella di Giustiniano), 388 capitoli e un epilogo. Le principali fonti
sono le consuetudini del diritto dei Franchi, dei Visigoti, dei Burgundi e l’apparato normativo di
Giustiniano. Si tratta soprattutto di diritto penale E diritto di famiglia. La congiura, il tradimento e
la diserzione erano reati gravi che alcune volte portavano alla condanna a morte (es. uccisione del
padrone da parte del servo e uccisione del marito da parte della moglie). Per i reati meno gravi
poteva avvenire la faida. Per evitare varie vendette, la famiglia offesa poteva essere retribuita.
Grazie introduzione della moneta venne redatto un tariffario delle sanzioni e ad ogni persona dato
un valore(guidrigindo). Il valore più alto era quello degli arimanni (uomini liberi). Poi vi erano gli
aldi(semi liberi) infine i servi rustici che a seconda del loro compito avevano un valore diverso.
Le donne non hanno uno stato sociale proprio, infatti la loro tutela (mundio) era affidata prima al
padre poi al marito a al parente maschio più vicino. Il pretendente per sposarla doveva versare al
padre il valore della donna in moneta e doveva alla ragazza il morghengabe ossia un dono come
prezzo per la sua verginità. La donna non aveva capacità di agire ma aveva capacità giuridiche.
Infatti i doni che le venivano fatti erano esclusivamente suoi. Sei padre le donava in dote una parte
del patrimonio familiare, alla morte di lui, ella non avrebbe ricevuto eredità.
Il processo era molto diverso da quello romano: vi era un giudice che fungeva da spettatore e due
parti che si scontravano. Infine il giudice decideva semplicemente chi avesse vinto. Una prova
tipica del processo germanico era l’ordalia (fuoco, acqua, duello) in cui si pensava che il divino
sarebbe intervenuto proteggendo la persona che non era colpevole. L’ordalia poteva essere
unilaterale( compiuta da una delle parti) o bilaterale (compiuta da entrambe).
Nel 713 sale al trono Liutprando fino al 735, colui che avvierà la conversione del suo popolo
dall’arianesimo al cattolicesimo.
Un problema molto sentito era quello della diversa disciplina tra il diritto romano e il diritto
consuetudinario longobardo. Come soluzione Liutprando introdusse la professio iuris ossia la
professione del diritto. Quando due parti dovevano stipulare un contratto dallo scriba (l’attuale
notaio), solennemente dovevano professare a quale etnia appartenessero e a quale diritto; secondo
un reciproco accordo annunciavano allo scriba a quale diritto volevano appellarsi.
Finalmente il regno longobardo diventa stabile ma per poco. Infatti con i successori di Liutprando vi
fu una vera decadenza poiché essi non si interessavano al regno.
Nel 774 vi fu la sconfitta di re desiderio e suo figlio Adelchi da parte dei Franchi. Nonostante il
dominio dei franchi, il popolo longobardo rimase nel territorio.
I Franchi
Vi erano due stirpi: i ripuari e i salii ed entrambe erano popolazioni confederate all’impero. Alla
fine del quinto secolo Clodoveo (stirpe merovingia) fonda il regno dei Franchi e attua la
conversione dal paganesimo al cristianesimo. I suoi successori battezzarono l’epoca dei re
fannulloni in cui il vero potere era in mano al maestro di palazzo. Carlo Martello fu il più
importante perché riuscì a riunire tutti i poteri nella sua figura e nel 732 fermò l’avanzata degli arabi
con la battaglia di Poitiers. Successivamente viene deposto l’ultimo re merovingio e sale al trono di
Pipino il breve (figlio di Carlo Martello di stirpe carolingia). A Pipino il breve succede Carlo Magno
che riuscirà sconfiggere i longobardi.
Legge Salica(490): istituita da Clodoveo la Legge Salica è composta da 65 titoli ed è un tariffario di
composizione pecuniaria istituito caso per caso. Non era imposto alla popolazione vinta ma solo ai
funzionari e ai militari franchi.
I franchi non si spostano tutti contemporaneamente. Per primi si spostano i funzionari e i militari e
successivamente la popolazione, in maniera graduale. Quando si stabiliscono su un territorio
formano delle contee (distretti territoriali) con a capo un conte di nomina regia. Il conte ha poteri
amministrativi, militari(ma con insegne del re) e giurisdizionali. Vi era una doppia giurisdizione: da
una parte vi era il placitum che era la sede del tribunale centrale mentre per le campagne circostanti
vi era un comitatus.
I franchi avevano una concezione privatistica dell’impero infatti il potere poteva essere divisibile tra
varie autorità. L’impero è visto come un bene con valore patrimoniale ed era caratterizzato
dall’universalità su modello romano.
I franchi facevano frequenti donazioni territoriali alla Chiesa.
Renovatio Imperii: Formare un impero universale, romano nel modello e sacro in quanto vi sia il
benestare del pontefice. Così Carlo Magno viene incoronato da papa Leone III il 25 dicembre 800
come imperatore del Sacro Romano Impero. L’incoronazione da parte del Papa ha una valenza sia
temporale che spirituale. Infatti il Papa poteva in qualsiasi momento togliere la corona
all’imperatore.
La concezione non pubblicistica dei franchi fa che il concetto di universalità sia più teorico che
pratico.
Aquisgrana diventa la capitale. Vi è un decentramento da parte di Carlo perché Roma era
interamente soggetta al Papa.
Con la formazione del sacro Romano impero continuano ad esistere le contee e i conti che
esercitavano il bannum(potere dato dall’imperatore per mantenere l’ordine all’interno della contea)
ossia il potere di difesa e di amministrazione.
Nei confini, dove la situazione era più critica, le contee venivano accorpate formando delle marche
in cui a capo vi era il marchese.
L’imperatore si circonda dalla corte e il Conte Palatino era il più imp