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Estratto del documento

(XI-XV)

Il mondo arabo musulmano

5-

Stati e dinastie

Alla fine del X sec c’era un mondo islamico unificato da comune cultura

religiosa espressa in arabo.

Vi erano tre sovrani che reclamavano il titolo di khalifa:

A Baghdad

- Al Cairo

- A Cordova

-

Il mondo musulmano era diviso in tre vaste aree:

Iran; territori al di là dell’Oxo; sud Iraq

1- Il centro di potere era a Baghdad.

Nel XI-XII sec quest’area fu governata dai Selgiuchidi (dinastia turca

sunnita).

1055 si installarono a Baghdad.

“sultan” era il detentore del potere.

Nel XIII sec quest’area fu turbata da una dinastia mongola non-

musulmana che conquistò Iran e Iraq e nel 1258 provocò la fine del

califfato Abbaside di Baghdad.

Nel XV-XVI sec in Anatolia sorse la dinastia turca degli Ottomani che si

espanse in Europa e Costantinopoli (Istanbul) che divenne capitale

ottomana.

Egitto; Siria; Arabia occidentale

2- Centro di potere al Cairo (costruita dai Fatimidi).

Fino al 1171 i Fatimidi governarono l’area, poi arrivò Salah al-Din

comandante curdo sunnita.

Succedette la dinastia degli Ayyubidi in Egitto 1169-1252; in Siria fino al

1260 e in Arabia occidentale fino al 1229.

La dinastia mongola nel XIII sec in Siria fu bloccata da un esercito

egiziano formao da schiavi guerrieri (mamluk).

Nacque la casta militare dei Mamelucchi che governò l’Egitto dal 1250-

1517 (poi governò la Siria).

Nel XVI sec gli Ottomani sconfissero i Mamelucchi e assorbirono Siria,

Egitto e Arabia Occidentale.

Maghreb; al-Andalus

3- Nel XI secolo il califfato Ommayyade di Cordova si smembrò in piccoli

regni e nacquero dinastie: Almoravidi 1056-1147; Almohadi 1130-1269.

Nel XII sec la dinastia Almohade cedette posto ai Merinidi 1196-1465 e

agli Hafsidi 1228-1574.

Nel XV-XVI il commercio europeo era in espansione.

1496 conquista cristiana della Spagna e estinzione del regno di

Granada.

Arabi, Persiani, Turchi

In Iran si continua ad usare il Persiano (il Pahlavi per lo scritto).

X sec la letteratura si iniziò a scriverla in Persiano, ma smilmente al pahlavi e

con alfabeto arabo.

In Iran il turco era la lingua dei sovrani e dell’esercito, il persiano

dell’amministrazione e della cultura profana e invece l’arabo della cultura

religiosa e politica.

Divisioni geografiche

Possiamo suddividere il mondo arabo in 5 regioni:

Penisola Araba

1- Si era formata quì la comunità musulmana.

Delimitata dal Mar Rosso, dal Golfo Persico e dal Mar Arabico.

Pianura costiera Tihama; monti (Hijaz); vallata; a sud deserti sabbiosi.

A Nord confine con la Fertile Mezzaluna.

La Fertile Mezzaluna

2- In passato bacino di cultura greca, romana e iranica.

A ovest Siria, sud Palestina, centro Libano.

A est Kurdistan (Curdi); Iraq (pianura Sawad: Ctesifonte, babilonia,

Baghdad)

Valle del Nilo

3- Maghreb

4- Comprende Libia, Tunisia, Algeria e Marocco

Al-Andalus

5- Penisola iberica, città importanti Cordova e Siviglia.

Gli Arabi musulmani e gli altri

XV sec l’Islam è diffuso in tutta la regione.

Nell’Arabia sudorientale e nel Sahara: Ibaditi (rivendicano la discendenza

spirituale dai Kharigiti)

Nello Yemen: Sciismo zaydita e sciismo ismailita

Nel Libano e sud Iraq: Sciismo duodecimano

In Siria: Sciismo druso e nusayrita

Nel nord Iraq: Yazidi

Nel sud Iraq: Mandei

In Libano e Siria: chiesa dei Maroniti

La campagna

6-

La terra e il modo di sfruttarla

Coste: clima umido

Interno: clima continentale; grande escursione termica notte-giorno e estate-

inverno. Gennaio mese più freddo e Giugno, Luglio, Agosto più caldi.

Società tribali

Gruppo base: famiglia nucleare.

Gli uomini si occupavano di terreno e animali; le donne di cucina, pulizie, figli

e talvolta aiuto nei campi e con i greggi.

La proprietà terriera era degli uomini e veniva trasmessa ai figli maschi.

Clan: gruppo di persone con un discendente comune. Aiuto reciproco in caso

di necessità.

Villaggio: comune territorio da pascolo.

Tribù: villaggi di 1 distretto e gruppi da pascolo riuniti.

La vita delle città

7-

Mercati e città

Necessità di scambiare parte della produzione di agricoltori che eccedeva

con merci di alto genere.

In convergenza con distretti agricoli si tenevano mercati regolari in località di

facile accesso. Si tenevano settimanalmente o una volta all’anno.

Con il tempo alcuni divennero insediamenti permanenti.

Nelle città più piccole l’autorità dello shaykh poteva essere predominante.

La popolazione delle città

Una parte ricca della popolazione urbana era costituita da grandi

commercianti che si occupavano di approvvigionamento e commercio a

grande distanza (di tessuti, vetri, porcellane, spezie).

Non tutti i commerci erano in mano a Musulmani, il commercio del

Mediterraneo era controllato da Amalfi, poi Genova e Venezia. Daal XV sec

da Francesi e Inglesi.

ʿ

La legge e gli Ulama

ʿ

Dall’età abbaside la shari a venne riconosciuta dai cittadini Musulmani e dai

loro sovrani.

I giudici venivano addestrati in scuole speciali ovvero le madrasa.

Un qadi esaminava le cause da solo con un segretario che registrava le

decisioni.

Erano ammesse solo testimonianze orali da testimoni affidabili. Nacque un

gruppo di testimoni legali (udul) che garantivano la testimonianza di altri.

Sotto i Mamelucchi vennero nominati dei qadi da tutte le scuole di pensiero

giuridiche.

Oltre ai qadi vi era un’altra figura, quella del giureconsulto (mufti) il quale

doveva fornire responsi su quesiti giuridici. Questi potevano essere accolti dai

qadi e incorporati nei trattati di giurisprudenza. ʿ

Nacque un ceto distinto nella società urbana: gli ulama , uomini di cultura

religiosa, custodi del sistema di credeze, valori e pratiche comuni.

Erano coloro che insegnavano e applicavano la legge insieme a chi

esercitava funzioni religiose.

Al vertice stavano i giudici, gli insegnanti, i predicatori, i custodi di santuari più

importanti.

Gli schiavi

La servitù domestica formava una categoria particolare in quanto molti erano

donne e molti schiavi.

La schiavitù era una condizione riconosciuta dalla legge islamica.

Gli schiavi non erano Musulmani, non possedevano pieni diritti legali, ma la

sharia prescriveva che fossero trattati con giustizia e benevolenza. Lo

schiavo poteva sposare la figlia del suo padrone o condurre per lui i suoi

affari.

I Musulmani e i non-Musulmani nella città

Ogni città ospitava sia cristiani che ebrei.

Essi svolgevano ruolo in attività pubbliche, ma formavano porzione separata

della società.

Pagavano una tassa speciale jizya e dovevano indossare abiti particolari,

evitare colori associati al Profeta e all’Islam, non potevano costruire edifici di

culto o costruirne nuovi che sovrastassero quelli Musulmani.

Non potevano ereditare da un Musulmano, non potevano sposare donne

Musulmane, però un Musulmano poteva sposare una donna ebrea o

cristiana.

ʿ

Gli ulama controllavano che i non-Musulmani non infrangessero le leggi, ma

si preoccupavano che a loro fosse destinata quella protezione prevista dalla

ʿ

shari a .

Le donne nelle città

Avevano ruolo limitato.

Non prendevano parte alle attività fondamentali della città.

Più la famiglia era ricca, più le sue donne erano isolate in una zona della

casa chiamata harim/harem e dovevano tenere un velo se uscivano per

strada o andavano in luoghi pubblici.

ʿ

Secondo la shari a ogni donna doveva avere un custode maschio (membro

della famiglia). Il matrimonio era un contratto civile tra lo sposo e il custode

della sposa.

La moglie poteva divorziare dal marito solo con valide ragioni (impotenza,

follia, ecc) e solo facendo ricorso al qadi, il marito invece poteva ripudiare la

moglie senza fornire motivazioni.

ʿ

La shari a permetteva ad un uomo di avere più di una moglie (max 4) a patto

che le trattasse tutte con giustizia.

La forma delle città

Nella madina (cuore di grande città) si trovavano complessi di edifici di due

tipi: La principale moschea pubblica; la casa o il tribunale del qadi; scuole;

- negozi; la tomba di un santo.

Piazza del mercato centrale (suq); negozi; magazzini; cambiavalute.

-

Non vi era traccia di edifici per il potere del governo.

Più lontano dal centro vi erano i quartieri più poveri dove vivevano gli

immigrati dalla campagna. Vi erano anche i laboratori per la concia delle pelli

o il macello di animali.

Al di fuori delle mura vi erano i cimiteri.

Nei primi tempi dell’Islam non vi era separazione fra la madina e il palazzo

reale.

Con gli Abbasidi invece iniziò questo trasferimento fuori dalla città (da

Baghdad a Samarra).

All’interno della cittadella reale vi era il palazzo vero e proprio, con la

tesoreria, la zecca e gli uffici per i segretari. Vi erano anche le caserme delle

guardie del Re, le dimore degli alti funzionari e suq specializzati ai bisogni di

corte ed esercito.

Le case di città

XV sec i suq ospitavano grandi edifici intorno a cortili con locali-magazzino al

piano terra e al di sopra alloggi per commercianti (khan in Siria/Iraq; wikala in

Egitto; funduq in Maghreb).

Vi era poi in Maghreb la qaysariyya dove si immagazzinavano merci di

valore.

Gli edifici di abitazione rientravano in tre categorie:

Gli alloggi dei poveri come cortili aperti con qualche baracca.

- Casa-tipo laboratori al piano terra; due o tre piani superiori con diversi

- appartamenti con alcune stanze.

Famiglie agiate case in pietra (Arabia sudorientale) con animali al piano

- terra; grano al piano superiore; due o tre piani di abitazione; in cima

sala di ricevimento.

Le città e i loro governanti

8-

La formazione delle dinastie

Per sopravvivere una dinastia aveva bisogno di radicarsi nella città. Alcune

delle maggiori città simbolo del mondo islamico erano creazione di qualche

dinastia: Baghdad-Abbasidi, Il Cairo-Fatimidi, Fez-Idrisidi, Cordova-

Ummayyadi.

Il sovrano viveva isolato dalla popolazione con una corte di origine militare o

straniera: la famiglia, il suo harem, i suoi mamluk personali e gli alti

funzionari.

Per il controllo di un grande impero vi era una cancelleria, una tesoreria e un

dipartimento che teneva i conti dell’esercito.

L’alleanza di interessi

Il sovrano nominava un governatore della città che aveva a disposizione una

forza di polizia (shurta), guardie e sorveglianti notturni.

Nel mercato vi era un funzionario particolare il muhtasib che sorvegliava

prezzi, misure, qualità delle merci e il mo

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Publisher
A.A. 2015-2016
18 pagine
9 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/12 Lingua e letteratura araba

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher itscay di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura araba e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Benigni Elisabetta.