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Piani consolidati della storiografia della ricostruzione: insiste su alcuni programmi e soggetti:

- Piano INA casa, forme di finanziamento statali per la costruzione di case e per la distribuzione

degli alloggi, 1949-56, 56-63. Il finanziamento è dato da contributi dei datori di lavoro, lavoratori

e dallo stato. Progetti assegnati ai liberi professionisti, scelti o con concorso. Enti appaltanti

affidati a organi tecnici, non necessariamente statali: IACP. 2 scale: quartiere residenziale, unità

di abitazione. Il piano non riguarda il singolo edifici, ma avere un programma urbano che

avvengono alla scala nazionale e poi coordinate dai comuni. Questioni di dimensionamento per

la localizzazione. In generale si diversificano per dimensione: scala residenziale scala dell’unità

di abitazione. Si diversificano anche per il grado di autosufficienza rispetto alla città. Nella

maggior parte sono in periferia di grandi città, diversi i gradi di autonomia rispetto al centro

città. Anche diversi il grado di specializzazione, anche dei servizi che offrono. Il piano ha un

prima fase di previsione dell’insediamento: scelta dell’area di solito dove ci sono già dei servizi,

ma non c’erano aree abbastanza ampie. Dovevano essere in aree urbanizzate ma non c’erano

spazi. Stipulando degli appalti preventivi coi comuni si assicura che in futuro l’area verrà

urbanizzata però si riesce ad avere delle aree più grandi e poi dotarle di servizi. La questione

del enti appaltanti: finanziamenti, sono in grado di gestire queste spese, anche privati

(aziende) ES. assicurazione ES. enti statali. Il problema diventa quello di omogeneizzare gli

interventi (formalmente e tecnicamente), avere uno standard minimo tra gli interventi. Una

possibile soluzione diventa quella di selezionare i progettisti per intervento, concorso

nazionale. Si candidano per gruppi, si definisce la loro adeguatezza a seconda delle esigenze

del piano: si crea un albo dei progettisti che sono in grado di rispondere alle esigenze. Questo

discorso è interessante anche perché è una chiave di lettura per i confini disciplinare e della

professione degli anni 50: sono ammessi ingegneri e architetti. Obiettivo: all’interno del gruppo

ci devono essere tutte le competenze necessarie per gestire progetti a questa scala. Max 1 per

gruppo un diplomato (geometra o perito edile) che possa agire su alcuni aspetti. Già i requisiti

dei professionisti per formare i gruppi possono essere una chiave di lettura per capire lo stato

della disciplina alla fine degli anni 50. Al concorso partecipano 433 gruppi, vengono scelti 300

gruppi, maggior numero di architetti. Molti sono i professionisti di rilievo: Bottoni… . Molti sono

le realizzazioni INA casa rilevanti, QT8, Tiburtino a Roma. Si hanno risultati diversi, prospettive

diverse, ma l’obiettivo del piano è quello di raggiungere uno standard nonostante obiettivi

diversi degli enti appaltanti.

- IACP (istituto autonome delle case popolari, piani per l’edilizia popolare): legge del 1903 le

istituisce. Ma molto diverse tra loro per caratteristiche. La legge del 1953 è la prima legge a

livello nazionale per facilitare la ricostruzione delle case popolari. Il principio è quello della

solidarietà. Non un interesse di profitto, ma la volontà di agire sul sistema sociale. Gli effetti

sull’economia però sono fondamentali. Solo gli istituti più significativi e più attivi. In ambito

italiano sono molto differenti tra di loro per gli obiettivi e modi di agire per potenzialità e per

reperimento delle risorse. Obiettivo è di finalità sociale ma per forza si intreccia con questioni

economiche. Questione delle aree: le aree sono donate, sono spesso ai margini del territori

principali. Non è mai esplicitata la relazione tra gli istituti e le stesse condizioni di abitazioni e

servizi tecnici. Casa popolare come strumento di igiene fisica e morale, non come strumento di

assetto residenziale.

- Pianificazione urbanistica del mezzogiorno. Il tema è quello della tensione tra città e

campagna, rapporto tra industria e agricoltura, migrazione di popolazioni. Questo discorso si

declina in:

- migrazioni secondo il piano del 55. Si prevedono migrazioni dal sud al nord e dal sud

all’estero. I costi legati alla migrazione al nord sono legati all’edilizia e sociale. Per gli urbanisti

la questione è quella di limitare lo spostamento verso il nord. Riforma agraria e la bonifica

tentativi di industrializzazione, agiscono per migliorare il sud.

- Migrazioni interne: Agendo sullo sviluppo agricolo e sull’industrializzazione. Riforma agraria.

Ma ci sarà comunque una sovrappopolazione e non sarà possibile la disoccupazione nel

settore agricolo. C’è una sovrappopolazione agricola, quindi non si riesce a dare lavoro a

sufficienza. Gli insediamenti di conseguenza. Molti lavoratori che sono assorbiti in lavori a

tempo, ma finite queste attività non hanno lavorano. Anche all’interno del sud Italia ci sono

migrazioni interne sono una parte in cui gli interventi sono concentrali.

- Nuove industrie nel mezzogiorno: concentrati delle zone di Napoli e Palermo. Ci sono zone

individuate come deboli: azioni per non essere penalizzate dalle zone più significative.

Già tra i partecipanti al convegno dell’urbanistica per la ricostruzioni, le dinamiche e gli attori

del mezzogiorno sono molti. Ci sono anche diversi enti coinvolti. Tanti sono gli aspetti più o

meno tecnici, diversi attori (privati e pubblici).

Negli ultimi anni ci sono delle letture che si stanno consolidando che attraversano queste

storiografie più consolidate ma propongono dei legami interpretativi.

Edilizia per i lavoratori. Grandissima parte dell’edilizia del dopoguerra italiana. Non è mai stata

storicizzata, più avanti diventa importante. Indagare i progetti implica esplorare delle fonti

inconsuete, differenti. Possono essere quelle comunali, licenze edilizie, convenzioni urbanistiche,

archivi dei singoli professionisti, fonti orali, documentazioni dei privati che hanno conservato

qualche materiale pubblicitario. I materiali sono tanti.

Questo tipo di lettura interseca molte prospettive consolidate.

- Piano INA CASA Ha il suo interno ha delle normative delle leggi che nei due settenni

permetteva di costruire improprio agli enti appaltanti per i propri dipendenti degli alloggi da

assegnare poi.

- Contributi statali da parte di enti pubblici alle aziende per i lavoratori. Legge Tubini.

Molto spesso le condizioni di questi casi erano molto migliori di quelli d’edilizia pubblica, degli

alloggi statali e comunali. Riferimenti formali distributivi sono diversi, diversi i ceti. Gli stessi piani

possono finanziare anche questo tipo di interventi. Questa chiave di lettura che attraversa è non

storicizzata. Un aspetto importante è quello sociale e destinatario ma anche quello della

necessità, dei parametri di conseguenza. Un altro criterio è quello di premiare i dipendenti

migliori, assegna quindi gli alloggi con un altro criterio.

UNRRA CASAS. Il programma in sé è italiano ma immerso nell’internazionale, nelle sue

caratteristiche transnazionale e nel contesto dello European Recovery Program (Piano Marshall).

Portatore di modelli, strumenti di lavoro, portatore di metodologie e tipologie, piani di sviluppo, di

questioni. E’ una circolazione: non è un discorso unidirezionale di modelli americani verso l’Italia:

è un dialogo. Di certo con il dopoguerra iniziano a circolare molti riferimenti a modelli,

realizzazioni, idee politiche anche grazie a USIS: agenzia che si occupano di far circolare queste

idee e documentazioni. Propone studi e approcci e dati scientifiche, realizzazioni economiche,

questioni tecniche (traffico, aree verdi).

Manuale dell’architetto: manuale che però ha come obiettivo quello di fornire base operativa,

conoscenza di base. L’idea è quella di coinvolgere. Assorbire manopera di chi è senza lavoro che

però vanno formati. Risvolto finanziario.

United Nations Relief and Rehabilitation Administration. E’ un’organizzazione che si basa su un

accordo multilaterale firmato il 9 novembre 1943: nazioni che sono diffuse, non tutte connesse

con gli USA. Non è un programma edilizio ma ha un programma di pianificare e organizzazioni

operazioni del supporto alle vittime di guerra è proporzionale alle risorse del programma:

ricovero, cibo, servizi medici. Ha un piano di organizzare il supporto alle vittime della guerra. Il

tipo di supporto è proporzionale alle risorse che vengono investite in questo programma. A

queste 44 nazioni firmatarie si aggiungono altre nazioni. Sono nazioni europee americane africa

Polonia: Europa e non solo. Per il caso italiano: mappatura, riflessioni sull’americano e la

circolazione dei modelli. E’ una vera e propria circolazione di riferimenti, politiche e realizzazioni,

un dialogo tra il modello italiano e americano.

E’ proprio uno degli obiettivi dell’UNRRA quello di produrre serie di report su aspetti della

situazione europea per impostare e gestire le azioni dell’UNRRA in sé. 49: si tirano le somme del

45-47. Metodo: raccolgono dati misurabili per impostare azione immediata. Approccio analitico

che in Italia non erano ancora chiari. ES. welfare italiano in 2 volumi. ES. Fornitura di cibo e come

vengono sfruttati, come usare le materie prime e carburante. Per noi questi report sono

fondamentali per occuparci dell’ambito architettonico urbanistico.

Molti di questi report riguardano l’Italia: nel 44 viene inviato un gruppo di rappresentanti

dell’UNRRA per verificare se davvero l’Italia avesse bisogno di aiuto. La missione valuta che

l’Italia ha bisogno di un supporto, di assistenza umanitaria. Come si traduce? Marzo 1945

accordo tra UNRRA e il governo italiano, nasce la delegazione italiana: primo piano di aiuti in

tempi brevissimi che prevede un supporto dell’UNRRA allo governo italiano di 50 milioni di dollari

limitato a bambini e mamme. Facilitano i mezzi di trasporto e fornitura di medicine e assistenza

(non viene guardata l’edilizia). Guido Nadzo componenti della missione e responsabile della

parte dedicata all’Italia, decide di avviare una casa economica sperimentale, attraverso

manodopera locale e materiale locale.

Il secondo piano di aiuti ha a disposizione 450 milioni di dollari può essere utilizzata, dovuto al

successo della proposta di Nadzo.

Istituzione del CASAS (centro autonomo soccorso ai senzatetto) programma di edilizia

residenziale, viene attivato un piano di finanziamento da 1ml di dollari. Un programma di edilizia

residenziale. E’ Colonnetti (presidente e direttore del CNR, centro nazionale delle ricerche)

organizza il programma di edilizia residenziale. Colonnetti aveva appena riorganizzato il CNR

orientato per la r

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A.A. 2016-2017
5 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Biasil94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e teorie dell'architettura del secondo novecento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Deambrosis Federico.