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Prima Guerra Mondiale: Le Cause del Grande Conflitto
La Prima Guerra Mondiale (1914-1918) fu originata da diverse cause, riconducibili a cause di natura politiche, economiche, militari e culturali.
Le cause politiche riguardavano i contrasti fra gli Stati europei, dove erano presenti molti territori contesi da diversi stati:
- La Francia voleva sottrarre alla Germania l'Alsazia e la Lorena (la Francia perse entrambi i territori nella guerra del 1870 con la Germania);
- La rivalità tra Austria e Russia per il predominio e l'espansione nella zona dei Balcani;
- L'Italia voleva liberare Trento e Trieste dal dominio austro-ungarico;
Alla vigilia della guerra l'Europa era divisa in due stati: Triplice Alleanza (Germania, Austria e Italia) e la Triplice Intesa (Francia, Gran Bretagna e Russia).
Le principali cause economiche riguardavano la necessità per tutte le potenze industriali di espandere il proprio mercato e di garantirsi il rifornimento delle risorse.
materie prime. Là dove le zone d'influenza non erano ben definite nacquero motivi di conflitto per ottenere queste zone ed espandere le proprie attività commerciali. Le cause militari sono da ricercarsi nella "corsa al riarmo" delle grande potenze nei paesi europei più industrializzati (la Germania era in vantaggio su questo punto poiché erano anni che si preparava al conflitto dotandosi di grandi armamenti). Per quanto riguarda le cause culturali, la scelta dei governi di dichiarare la guerra o di entrare in conflitto fu facilitata dall'applicazione del darwinismo alle relazioni internazionali, (cioè dalla convinzione che la guerra fosse l'equivalente della lotta per la sopravvivenza nella natura), e perché i giovani vedessero nella guerra l'unica possibilità di cambiamento sociale, l'unica occasione che avrebbe consentito loro di realizzarsi. A determinare lo scoppio della Prima Guerra Mondiale fuL'attentato a Sarajevo, avvenuto il 28 Giugno 1914: l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d'Austria, venne ucciso con la moglie da un nazionalista serbo, Gavrilo Princip. L'Austria approfittò del grave fatto di sangue per dichiarare guerra alla Serbia il 28 luglio 1914. L'Austria poteva contare sull'appoggio della Germania, mentre la Russia sosteneva la Serbia.
Dall'autunno del 1914 i due eserciti furono costretti a fronteggiarsi su una linea lunga 800 km, dal Mare del Nord alla Svizzera. L'uso dell'artiglieria e delle mitragliatrici rendeva inutili i tradizionali attacchi di fanteria, e richiedeva efficaci metodi difensivi. Per questa ragione furono predisposte le trincee, cioè dei fossati scavati nel terreno che, col passare del tempo, furono allargati, dotati di ripari e di reticolati di filo spinato. Ormai svanita la possibilità di sconfiggere gli avversari con una guerra di movimento, si era passati a
Unaguerra di posizione. Lo scoppio della guerra generò in Italia una forte divisione sull’atteggiamento che bisogna adottare difronte al conflitto. Si formarono così due schieramenti contrapposti, i Neutralisti e gli Interventisti.
I Neutralisti
La maggioranza della popolazione e dei parlamentari desideravano che l’Italia non partecipasse alla guerra. Spiccava la figura di Giovanni Giolitti, che voleva ottenere dall’Austria Trento e Trieste offrendo in cambio la neutralità dell’Italia. Oltre a Giolitti, anche la maggioranza dei socialisti erano contro la guerra, poiché ritenevano che la guerra fosse solo uno scontro tra opposti interessi capitalistici, dal quale i proletari avrebbero avuto solo ripercussioni.
Gli Interventisti
Gli Interventisti sostenevano che l’entrare in guerra e la violenza bellica fosse un segno di vitalità dellanazione. Erano favorevoli alla guerra l’intellettuale Gabriele D’Annunzio, l’ambiente della
La corte reale e il re Vittorio Emanuele, che vedeva nella guerra un'occasione per aumentare il prestigio italiano.