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Lo scontro tra i progressisti repubblicani e l'ala conservatrice del partito

In generale, lo scopo dei progressisti repubblicani era di applicare la Costituzione in tutti i suoi aspetti e i suoi valori, tuttavia questo portò a uno scontro con l'ala conservatrice del partito e a una spaccatura in occasione delle elezioni presidenziali del 1912, con l'ex-presidente Roosevelt che si candidò sotto la bandiera del Partito Progressista, privando il suo collega di partito William Taft di una coalizione elettorale unita. La conseguenza fu l'affermazione del candidato unitario del Partito Democratico, il governatore del New Jersey Woodrow Wilson, che si affermò a valanga nell'Electoral College (435 grandi elettori contro gli 88 di Roosevelt e gli 8 di Taft) seppur a fronte di un sostegno popolare fermatosi al 42% (mentre la somma dei voti di progressisti e repubblicani superava di poco il 50%). Wilson proseguì nel solco anti-trust dei suoi predecessori (potenziando lo Sherman Antitrust Act del 1890) e dichiarò laneutralizzare il conflitto mondiale. Durante la sua presidenza, Wilson promosse l'ideale di una pace duratura attraverso la creazione della Società delle Nazioni, un organismo internazionale che avrebbe dovuto prevenire futuri conflitti. Tuttavia, i suoi sforzi per far ratificare il Trattato di Versailles e far aderire gli Stati Uniti alla Società delle Nazioni furono ostacolati dal Senato americano. Nonostante ciò, Wilson è ricordato come uno dei presidenti più influenti nella storia degli Stati Uniti, per il suo impegno a favore dei diritti civili, della riforma economica e della pace mondiale.salvare laVecchia Europa dall'autodistruzione e prospettando una partecipazione alle trattative di pace da unaposizione di forza, che avrebbe dato agli USA un ruolo rilevante nella gestione degli affarimondiali.All'indomani della Guerra, però, gli USA subirono le difficoltà incontrate da Francia e GranBretagna nel pagare i debiti di guerra (dato che essi dipendevano dalle riparazioni di guerratedesche) che, unite all'impatto in termini di vite umane della pandemia della Spagnola del 1918 eall'inflazione causata dalla stampa di carta moneta per pagare i rifornimenti (fenomeno subito anchedai paesi europei), diede origine a una recessione economica di breve durata ma che, aggiuntaall'esito deludente delle trattative di Versailles, mise in discussione la leadership democratica (giàindebolita dalla sconfitta nelle elezioni del 1918 e ulteriormente fiaccata dall'ictus che colpì Wilsonnel 1919) e spianò la strada alritorno trionfale dei repubblicani alla Casa Bianca con Warren Harding nel 1920. Questo successo travolgente (che venne ripetuto nel 1924 e nel 1928 da Calvin Coolidge e Herbert Hoover) fu favorito dallo sviluppo, nel paese, di un violento clima anticomunista (noto come Paura rossa) e anti-immigrazione (con l'introduzione nel 1924 del Quota Act) e dalla pressione dei movimenti tradizionalisti, i quali ottennero l'approvazione del XVIII Emendamento che vietava la produzione, la vendita e il trasporto (non però il consumo) di alcol. Questo emendamento, che diede il via al periodo noto come Proibizionismo (che sarebbe terminato, dopo il fallimento degli obiettivi che si era preposto, con l'approvazione del XXI Emendamento nel 1933), fu accoppiato al XIX Emendamento, che diede copertura federale al suffragio femminile (non a caso, le donne erano state la forza propulsore delle Leghe della Temperanza proibizioniste). Il Proibizionismo è stata la reazione della partedegli Stati Uniti più tradizionalista, più conservatrice, vicina agli ideali repubblicani (tendenzialmente dell'America rurale) contro le città edonistiche (della ricerca del piacere nei night club, nei casinò, in cui si giocava anche d'azzardo); reazione che si accompagnava al clima progressista di inizio secolo. L'obiettivo era eliminare il problema dell'alcolismo, un tentativo di riportare gli USA ai suoi valori più religiosi, puritani. L'alcol però continuò a essere consumato, quindi l'alcolismo non sparì, l'alcol veniva prodotto e controllato dalla criminalità organizzata (che si era rafforzata). Dopo la recessione congiunturale della fine degli anni '10, iniziò un periodo di impressionante crescita economica (con il PIL che aumentò in totale del 40%), di tecnologizzazione (con il passaggio dal carbone al petrolio come fonte energetica prediletta e

L'introduzione della catena di montaggio da parte di Henry Ford, con ricadute eccezionali in termini di efficienza produttiva e di costo del prodotto finale, favorì una stagione di consumismo esasperato) e di ottimismo regolato noto come "Anni ruggenti". Gli anni '20 furono contraddistinti, però, anche dal ritorno dei cartelli monopolistici sotto forma delle "holding" (società finanziaria che detiene la maggioranza delle azioni e il controllo di un gruppo di imprese), le quali gestivano il mercato non più sul piano industriale ma su quello finanziario e azionario, sfruttando l'azione delle lobbies presso il governo repubblicano, più incline (dopo la morte di Thedore Roosevelt nel 1919, che assunse l'incarico nel 1901) a tollerare (se non proprio sostenere) i gruppi monopolistici, per alleggerire e mantenere leggero il controllo statale. Le holding poterono così acquisire, in modo massiccio, i

Pacchettizzazione dei vari aziende praticamente senza supervisione statale. Questo portò a includere nei vari pacchetti delle obbligazioni riconducibili a imprese che erano, di fatto, fallite, oltre che a creare un mercato finanziario "fittizio", parallelo a quello reale, in cui i valori delle aziende non rispecchiavano la loro effettiva condizione.

Questa bolla speculativa esplose di colpo tra il settembre e l'ottobre del 1929, quando il montare, tra gli azionisti, di una sfiducia generalizzata causò dei cicli di vendite massicce (con un clamoroso calo del 50% di Wall Street nel corso del Giovedì Nero) che affondarono la borsa ed ebbero un effetto domino sugli altri settori dell'economia, dato che la popolazione, presa dal panico, si precipitò agli sportelli delle banche per ritirare i propri risparmi, mandando gli istituti bancari in default, con un conseguente effetto a cascata su tutte quelle imprese che, incapacitate

Nell'accedere al credito, una dopo l'altra fallirono o ridimensionarono la forza lavoro (portando a una disoccupazione diffusa che, al picco, constava di 13 milioni di persone). Questo diede il via alla Grande Depressione, una crisi che si ripercosse anche sull'Europa (in particolare Francia, Regno Unito e Germania) e che era stata la diretta conseguenza dell'allentamento del controllo sulle attività delle holding da parte delle amministrazioni repubblicane. Il presidente Hoover, sottovalutando il problema, cercò solo di favorire l'iniziativa dei privati per incoraggiare investimenti e assunzioni, ma la mancanza, da parte di essi, della volontà e della forza necessarie per far ripartire l'economia reale portò all'effettivo stallo del sistema capitalistico e aprì un forte conflitto sociale.

I repubblicani furono ritenuti responsabili del disastro e, dopo avere sofferto delle perdite nelle elezioni del 1930, furono

Pesantemente sconfitti nel 1932, con il governatore di New York Franklin Delano Roosevelt (partito democratico) che sconfisse il presidente Hoover con quasi 20 punti di scarto e 472 voti elettorali contro i 59 del candidato repubblicano. Roosevelt denunciò la responsabilità degli oligopoli finanziari e della leadership a essi connivente del Partito Repubblicano, promettendo che il governo federale sarebbe intervenuto direttamente per rimediare al tracollo economico e risollevare le famiglie in difficoltà. Questo avvenne trattando la crisi come un'emergenza totale che necessitava di risposte e di poteri straordinari ma anche che la presidenza fosse percepita come un'istituzione popolare, rassicurante ma ferma nei suoi propositi di promuovere la ripresa e il ritorno del sogno americano, un'immagine che egli costruì riferendosi direttamente agli americani tramite i famosi "discorsi del caminetto", discorsi settimanali alla radio (oltre che

grazie all'azione della moglie Eleanor, simbolo dei processi di emancipazione femminile degli Anni ruggenti) e che fu importante nell'attuazione del New Deal (per quanto questi non riuscì a risolvere tutte le questioni aperte dalla crisi del 1929 e dovette parte del suo successo allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e al relativo incremento esponenziale della produzione). Roosevelt ebbe, dunque, il merito di riconoscere l'importanza del fattore psicologico (come testimoniava la reazione che il pubblico aveva avuto dopo il crollo di Wall Street nel '29) relativamente alla fiducia del popolo americano nel sistema socio-economico statunitense, nell'ottica di favorire gli investimenti privati e l'apertura dei canali del credito per le aziende. Il New Deal aveva quindi una faccia psicologica che affiancò (e, forse, persino superò per importanza) quella tecnica, perciò la ricerca del sostegno popolare da parte di Roosevelt non erafinalizzata solamente al consenso elettorale ma soprattutto a ricostruire la fiducia sul territorio ("non c'è nulla di cui avere paura se non la paura stessa"; come disse nel suo discorso inaugurale). Dal punto di vista tecnico, da un lato, il New Deal consistette in una serie di provvedimenti con cui lo stato intervenne nel tessuto economico (industriale, agricolo, infrastrutturale) del paese sia come propulsore, tramite un vasto programma di lavori pubblici, il Civilian Conservation Corps (con cui vennero impiegati milioni di disoccupati per curare le risorse naturali) e la Tennessee Valley Authority (un ente pubblico volto a sfruttare una risorsa naturale in un'ottica pratica - produrre energia elettrica e generare indotto - e simbolica - lo stato interveniva per ristabilire la pace sociale), sia diventando un ente di sostegno finanziario che forniva aiuti alle industrie e al settore agricolo (provato anche dal fenomeno della Dust Bowl,Una serie di tempeste di sabbia che colpirono gli Stati Uniti centrali e il Canada tra il 1931 e il 1939, causate da decenni di tecniche agricole inappropriate e dalla mancanza di rotazione delle colture) in cambio di importanti modifiche nelle modalità e nelle tecniche di produzione e nel trattamento del suolo.
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Publisher
A.A. 2019-2020
66 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher defendente di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Valle d'Aosta o del prof Gheda Paolo.