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Estratto del documento

CD-ROM,

Internet. [L’uso di ausili visivi per l’insegnamento era stato sottolineato da Comenio,

poi parola-immagine sono state riprese in alta considerazione di recente.]

Questo metodo è sorto attorno ad alcuni studiosi della École Normale

Supérieure di Saint-Cloud quali Georges Gougenheim, Paul Rivec e Petar Guberina.

Il metodo si definisce globale perchè l’atto linguistico viene considerato nella

sua totalità, di cui, però, si deve riuscire a ricostruire i costituenti, attivando tutti gli

stimoli, particolarmente l’udito e la vista. Da qui la convinzione che lo studente

apprenda più velocemente se esposto a stimoli uditivi e visivi. Gli argomenti ruotano

attorno a “centri di interesse” (parti del corpo, indumenti) e perseguono l’obiettivo di

far acquisire l’autonomia necessaria per muoversi nella quotidianità. Le lezioni, quindi,

si basano sull’ascolto di un dialogo con registratore, dialogo che poi verrà recitato dai

discenti mentre l’insegnante controlla la pronuncia. La lettura e scrittura vengono

coltivate in un secondo momento.

Spunti: i programmi di video-sharing e photo-sharing possono essere utilizzati

per far caricare dai discenti video da loro prodotti che verranno poi spiegati dai

discenti stessi in lingua altra.

I limiti: da un punto di vista metodologico le tecniche possono servire solo

come ausilio; inoltre, utilizzarle comporta il rischio che lo studente possa assumere un

atteggiamento passivo nei confronti dell’investimento, dell’apprendimento.

4. 3. L’orientamento umanistico-psicologico

L’apprendente è al centro e l’obiettivo principale è creare le condizioni affinché

l’apprendimento si realizzi nel modo più motivante possibile. Degli anni ‘80 ‘90 sono

stati proposti negli Stati Uniti e poi diffusi in Italia, pressoché soltanto nelle scuole

private, alcuni metodi e si raggruppano all’interno di quest’orientamento: Metodo

Silente, Community Counseling, Metodo Suggestopedico, Total Phisical Response,

Approccio Naturale, Interazione Strategica. Questi metodi sono stati influenzati dalla

psicologia umanistica e la pedagogia non direttiva in cui uno dei più importanti

rappresentanti è stato Carl Ramson Rogers, teorico dell’ Insegnamento centrato sullo

studente, nel 1951, secondo cui, l’insegnante deve riporre fiducia nel dicente e deve

aiutarlo a crescere nell’apprendimento, però è il discente il soggetto vero.

A) Metodo silente: fu ideato da Gattengo negli anni ‘60 ma viene riconosciuto

in Europa ‘70. L’insegnante deve utilizzare il silenzio per stimolare gli studenti:

l’insegnante acconsente silenziosamente quando la prestazione degli alunni corretta

con l’intento di stimolare l’attività cognitiva. Fra i sussidi didattici più utilizzati ci sono i

regoli di Cuisenaire serie di bastoncini di diversa lunghezza e colori che invitano

una

il discente a parlare di quello che stanno facendo. I regoli sono materiali di tutti i e

questo permetterà all’insegnante di introdurre vocaboli e verbi nuovi per descrivere i

regoli in questo metodo l’insegnante non spiega ma fornisce il materiale che serve ai

discenti.

B) Community Counseling = consulenza di gruppo: Sviluppato nel 1972 e

rivisto nel 1976 dallo psicologo Curran,[ mette in atto nella classe una relazione

didattica sul modello di Rogers, dove il discente è il client e il docente è counselor.] Il

metodo si basa sulla relazione ispirata alla fiducia e alla stima reciproca, ma sono gli

studenti ad essere i soli responsabili dell’apprendimento perché l’insegnante offre

spiegazioni su loro richiesta. Nasce una classe-comunità nella quale tutti sono attori

attivi: gli alunni sono seduti in cerchio e aspettano che uno di loro produca una frase in

lingua altra, che verrà tradotta dall’insegnante (funge da computer-traduttore umano),

dando l’input della conversazione. Alla fine quanto prodotto viene registrato e

riascoltato dai discenti. Altre attività del CLL sono: lavoro di gruppo, la trascrizione di

frasi scritte alla lavagna dall’insegnante, il paper drama (basato su una storia

inventata dagli studenti e messa in scena con l’aiuto dell’insegnante).

C) Metodo Suggestopedico: teorizzato dallo psichiatra Lozanov nel 1978. Qui

si attribuisce grande valore all’aspetto psicologico e allo studio delle condizioni che

migliorano l’apprendimento da parte del discente. È basato sulla terapia musicale,

sullo yoga e sulla scienza della suggestione [attività psichica consapevole attraverso

quella inconscia al fine di poter utilizzare alcune risorse potenziali di attività psichica

inconsapevole che ciascun individuo possiede ma che rimane solitamente dormiente.

L’attivazione di queste risorse non è difficile perché basta superare alcune barriere

autosuggestive.] Quindi l’ambiente nel quale si svolge la lezione deve essere

confortevole (con musica barocca di sottofondo, poltrone comode e poster della

cultura di destinazione) e per rilassarsi si possono utilizzare tecniche yoga. Inoltre,

l’alunno è invitato a cambiare nome perché si ritiene che rivestendo un ruolo diverso,

si riduca al minimo la distanza con la cultura. L’obiettivo principale è acquisire

materiale lessicale e lo si fa attraverso 3 strumenti: didattici dialogo tematico;

psicologici assunzione di un ruolo all’interno della lezione; artistici musica e

 

danza.

D) Metodo della risposta fisica totale: di James Asher (ha insegnato inglese

ai giapponesi) , 1965, ’82 e ’83. Deve il suo nome al coinvolgimento totale (fisico +

psichico) cha l’alunno ha durante il proprio processo di apprendimento. Viene dato

grande risalto alle azioni che devono essere svolte durante la lezione: l’insegnante

parla attraverso dei comandi che il discente è tenuto a compiere (secondo Asher

qualsiasi concetto, sia astratto che concreto, si può tradurre in comandi) così

facendo il discente, collegando l’atto linguistico all’azione, avrà più possibilità di

interiorizzare i modelli della lingua straniera.

Limiti: difficoltà dell’insegnante ad impostare la sua lezione solo su comandi; le

attività diventano noiose e ripetitive. Bisogna, però, riconoscere che Asher ha invitato

ad integrare questo metodo con altri.

E) Approccio naturale: Krashen e Terrell nel 1983. È caratterizzato da 5

elementi:

- apprendimento e acquisizione processo inconscio (della

apprendimento=

lingua materna); acquisizione= processo consapevole basato su regole precise (lingua

straniera)

- ipotesi dell’ordine naturale un ordine naturale nell’apprendimento

esiste

delle strutture della lingua straniera che è diversa da quella dell’apprendimento della

lingua madre/di altre materie.

- ipotesi del monitor l’apprendimento (delle regole di grammatica) serve

solo da monitor, ossia da meccanismo di controllo, mentre la produzione linguistica è

collegata a quanto acquisito.

- ipotesi dell’input per migliorare occorre che l’input dal quale si parte

venga compreso, non nella forma, ma nel significato e poi nell’apprendimento si deve

procede per gradi (hello per una settimana e poi una volta che lo hanno imparato si

passa al hello, how are you?) ciò che apprendo deve essere di poco più difficile

rispetto a quello che so, ossia sempre l+1.

- Ipotesi del filtro affettivoesiste un filtro affettivo che impedisce ai discenti

di comprendere l’input. Quindi, la soluzione è annullare l’ansia nei discenti perché

questo stimola l’apprendimento.

Il metodo si traduce in lezione cercando di introdurre un ambiente sereno e non

ansiogeno in classe. L’obiettivo primario è la comunicazione orale e la spiegazione

delle regole grammaticali, come anche la scrittura, deve essere limitata perché toglie

tempo ad altri tipi di attività.

F) Interazione strategica: Di Pietro (1987) la comunicazione fra 2 persone

non è un semplice scambio di informazioni, ma mira alla realizzazione degli obiettivi

personali. Una lingua può essere insegnata riproponendo gli scambi comunicativi che

avvengono nella vita reale. Per questo, la relazione si basa su sceneggiature e sulle

battute da dire tra gli apprendenti. L’attività didattica è caratterizzata da copioni e da

schede preparate dagli insegnanti che presentano problemi “comunicativo-strategici”

da risolvere, grazie ai quali i discenti imparano gestire situazioni sempre più

complesse. Una volta analizzati i copioni, si va alla drammatizzazione seguita da una

discussione con l’aiuto dell’insegnante sulla realizzazione e sulle strutture utilizzate.

4. 4. Metodi e approcci a orientamento comunicativo .

Anni ’90 legati alle

“chiacchiere”. Limiti: non bisogna lasciare da soli i discenti, della serie “parlate di questo” e

basta. Bisogna prima dare gli strumenti semantici e lessicali e poi farli parlare.

Potrebbero essere definiti anche pragmatici/funzionali perché si fondano su

principi della pragmatica [per definizione disciplina della linguistica che si occupa

dell’uso della lingua come azione e analizza in che modo e per quali finalità la lingua

viene utilizzata]. Come per l’orientamento linguistico abbiamo focalizzato i metodi di

tutti i bar obiettivi e metodi, così suddividiamo in 3 arborescenze l’ orientamento

comunicativo: 1) modelli e metodi recenti che hanno contribuito alla formazione di

questo orientamento, 2) la glottodidattica bimodale di modelli ispirate a glottotecniche

e glottotecnologie; 3) tutte le versioni e le visioni e vengono chiamate corsi e sono in

continuo studio se ne parlerà nel quarto capitolo. È più opportuno parlare di

approccio perché ci si riferisce una serie di principi-raccomandazioni e non prevedono

norme. A) Il metodo comunicativo

A ) Gli apporti che hanno preparato l’avvento del metodo

1

comunicativo non fare nel dettaglio

L’enunciato ha una certa supremazia sulle altre espressioni linguistiche e il

contesto è primario per la comprensione del significato. L’enunciato compie un atto

linguistico, perciò comunicazione (Frege).

• L’apporto di Dell Hymes

Questi ha rivoluzionato lo studio del linguaggio nella cultura e ha analizzato

soprattutto il linguaggio come speaking nella quale interagiscono elementi diversi

come il setting (tempo e luogo), i participants, norme (le regole sociali), etc.Tutti

questi elementi si ritrovano nella rappresentazione teatrale.

Altro grande con

Dettagli
A.A. 2011-2012
42 pagine
3 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/02 Didattica delle lingue moderne

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francifranci88 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Glottodidattica delle lingue moderne e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma o del prof Cangià Caterina.