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Approccio Comunicativo
Quando? A partire dagli anni 70 in area europea, grazie ai lavori del Consiglio d'Europa, finalizzati a uniformare o per lo meno a far comunicare fra loro principi e tecniche d'insegnamento e apprendimento linguistico diversificati.
Perché? Importanti due concetti innovativi: il bisogno comunicativo e la competenza comunicativa. Si tratta di due concetti fra loro strettamente connessi, che affondano le proprie radici nella socio e nella pragmalinguistica. Secondo il modello SPEAKING di Hymes per sviluppare la competenza comunicativa ci sono 8 fattori caratteristici dell'evento comunicativo (situazione comunicativa, partecipanti, scopi, atti comunicativi, chiave (psicologica), strumenti, norme, generi). (vedi pag. 205)
Chi? Mette in luce il fattore soggetto, con i suoi specifici e le sue motivazioni all'apprendimento di una L2, mentre l'insegnante si fa più accompagnatore. L'oggetto dell'apprendimento è lo...
Sviluppo di una competenza comunicativa funzionale alle esigenze dell'apprendente, fulcro dello spazio didattico.
Behaviorismo: la lingua si apprende con batterie di esercizi strutturali.
Dove? Si sviluppa in Europa e si diffonde ovunque nel mondo.
Che cosa? Sviluppo di tutte le sotto-competenze caratterizzanti la competenza comunicativa. Le abilità orali hanno la priorità su scritte, che vengono affrontate in un secondo momento.
Come? Dialoghi e conversazioni si fanno sempre più liberi e creativi. Le lezioni sono strutturate per unità didattiche e ruotano attorno ad un testo. I documenti autentici sostituiscono i documenti creati appositamente con una finalità didattica. Le spiegazioni grammaticali costituiscono vere e proprie riflessioni induttive sulla lingua. L'approccio comunicativo è in realtà il più tradizionale di tutta la storia glottodidattica, in quanto fin dall'antichità era la comunicazione ad essere
oggetto diinsegnamento/apprendimento; solo dopo il ‘600 l’approccio formalistico si sostituisce aquello comunicativo, che riemerge verso la fine dell’800 (cfr. il metodo diretto e,qualche decennio dopo, quello audio-orale) per risultare dominante nella secondaparte del nostro secolo, affermandosi in Italia dagli anni ’80 in poi. Le caratteristichedell’approccio comunicativo come si è venuto configurando oggi vanno ricercate:
- nel ruolo centrale attribuito all’allievo, ai suoi bisogni comunicativi;
- nell’aver posto la comunicazione, e quindi la competenza comunicativa, comeoggetto;
- nell’aver accentuato la nozione di autenticità dei materiali didattici, da proporrequindi con largo uso di tecnologie glottodidattiche;
- nell’aver affiancato, ai fini della valutazione del risultato, parametri quali l’efficaciapragmatica e l’appropriatezza socio-culturale alla tradizionale correttezza formale.
L’approccio
Il comunicativo è orientato verso il "cosa" insegnare, ma non offre indicazioni relative al "chi", cioè non ha una dimensione psico-didattica, una teoria dell'apprendimento cui fare riferimento diretto. L'approccio comunicativo ha trovato realizzazione didattica in due metodi: quello situazionale e quello nozionale-funzionale (il suo scopo ultimo è lo sviluppo della competenza comunicativa nella L2, che avviene attraverso lo studio e la manipolazione delle funzioni e delle nozioni della lingua, combinate naturalmente con il concetto di situazione).
Confronto fra approccio formalistico e approccio comunicativo
APPROCCIO FORMALISTICO | APPROCCIO COMUNICATIVO |
---|---|
Tipo di lingua: formale e letteraria | Tipo di lingua: quotidiana e corrente |
Items linguistici: criteri esclusivamente linguistici | Items linguistici: bisogni dei discenti |
Sequenza degli items: basi linguistiche | Sequenza su altre basi (contenuti, interessi) |
Copertura con una progressione lineare |
più diversi: dalla lezione frontale, alla presenza silenziosa e rassicurante dell'insegnante, a qualcosa di simile alla seduta di psicoterapia. I metodi più noti sono: risposta fisica totale, community language learning, il natural approach, la suggestopedia ed il silent way.
Es: SUGGESTOPEDIA, si fonda sul principio psicologico della suggestione, ponendosi l'obiettivo di creare un rapporto interpersonale positivo tra insegnante e allievo. In che modo? Creando un ambiente sereno e stimolante, in cui si chiede di tornare bambini, cambiare nome e fingere di essere sicuri delle proprie possibilità.
APPROCCIO INTEGRATO
Il percorso fin qui tracciato ha evidenziato un'evoluzione metodologica che ha visto spostare progressivamente l'attenzione dal processo di insegnamento al processo di apprendimento, dalla lingua come prodotto (quantità di regole e di contenuti da apprendere) alla lingua come processo (con l'accento sulla qualità e la
ma vengono integrati e combinati in un unico approccio che tiene conto delle diverse dimensioni coinvolte nell'apprendimento linguistico. Come? L'approccio integrato si basa sull'idea che l'apprendimento di una lingua straniera non può essere separato dalle altre discipline e dalle altre competenze cognitive, emotive e sociali degli studenti. Pertanto, le attività didattiche sono progettate in modo da favorire l'integrazione di contenuti linguistici, culturali, scientifici, artistici, ecc. L'approccio integrato si basa anche sull'uso di metodologie attive e partecipative, che coinvolgono gli studenti in attività pratiche, cooperative e significative. In questo modo, gli studenti sono stimolati a sviluppare non solo le loro competenze linguistiche, ma anche le loro abilità di pensiero critico, problem solving, comunicazione efficace, collaborazione, ecc. In conclusione, l'approccio integrato si propone di fornire agli studenti un'esperienza di apprendimento completa e significativa, che tenga conto delle loro esigenze, interessi e contesti di vita.Bensì selezionati e integrati organicamente. L'approccio integrato è caratterizzato dalla somma, o meglio dalla fusione delle singole componenti parziali su cui si fondano i diversi approcci e metodi. Questo approccio costituisce allora il punto di arrivo delle diverse ricerche teoriche esperimentali nel campo della glottodidattica. Chi? Il fattore privilegiato è il soggetto apprendente con i suoi bisogni comunicativi e le sue caratteristiche: personali, sociali e cognitive. Dove? Nasce in Europa e si sviluppa in tutto il mondo. Che cosa? I contenuti privilegiati sono tutti i contenuti utili allo sviluppo di una competenza comunicativa funzionale alle esigenze di un dato apprendente. Come? Anche le tecniche utilizzate dipendono dalle diverse esigenze a cui l'approccio integrato è chiamato a rispondere. Quanto ai materiali e agli strumenti tecnologici vale lo stesso discorso, funzionali agli obiettivi didattici. APPROCCI PLURALI Accanto agli approccidescritti nel 2000 si sono creati nuovi approcci plurali: approcci in cui si mettono in atto attività di apprendimento-insegnamento che coinvolgono contemporaneamente più varietà linguistiche e culturali. Gli approcci plurali comprendono:- L'approccio interculturale: focalizza l'attenzione sul binomio lingua-cultura, sullo sviluppo di una competenza plurilingue e pluri-culturale.
- La didattica integrata delle lingue: l'importanza di valorizzare l'apporto reciproco che la conoscenza di più lingue comporta in termini linguistici, cognitivi, ecc.
- L'intercomprensione tra lingue affini: fa leva sul lavoro parallelo su due o più lingue che appartengono alla stessa famiglia.
le coppie minime