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FUNZIONI PRIMARIE DEL L-MODE
Elaborazione del linguaggio intenso in senso stretto come codice fonetico, significato connotativo sintattico e semanticamente denotativo
Elaborazione della memoria verbale
Controllo delle relazioni sequenziali
Elaborazione del pensiero logico e analitico
Controllo dell'astrazione
Organizzazione nervosa focale
Frequenze spaziali alte
FUNZIONI PRIMARIE DEL R-MODE
Elaborazione del linguaggio figurato e del senso stretto come codice fonetico, significato connotativo sintattico e semanticamente denotativo
Elaborazione della memoria spaziale
Controllo delle relazioni visive
Elaborazione del pensiero intuitivo e sintetico
Controllo dell'associazione
Organizzazione nervosa diffusa
Frequenze spaziali basse
Le ricerche più recenti hanno smentito le convinzioni di Broca: l'emisfero destro si sviluppa prima e più velocemente, da un punto di vista sia filogenetico che ontogenetico, del sinistro per azione del testosterone→ questo grado di maturazione determina la lateralizzazione del linguaggio a sinistra. Questa precocità deriverebbe
Dal fatto che l'emisfero destro è specializzato nelle funzioni di primaria importanza per la sopravvivenza (funzioni spaziali: analisi dello spazio, orientamento del corpo etc.; riconoscimento delle cose; manifestazione delle emozioni; meccanismi che regolano l'attenzione). MA Durante la crescita si registra la perdita di alcuni neuroni che non riescono a stabilire connessioni (non si sa perché) → l'emisfero destro si sviluppa prima, perciò è più soggetto ad avere perdita più accelerata di neuroni. Le funzioni diverse dei due emisferi dipendono dalle loro differenze anatomiche e architettoniche, ma non è chiaro se dipendano da: - Da differenze emisferiche globali o limitate a determinati stati percettivi. - Dalla qualità degli stimoli da elaborare (verbale/spaziale) o dalle strategie che il soggetto adopera per elaborarli. I due emisferi hanno accesso comune e simmetrico all'informazione in ingresso.Le differenze non stanno tanto negli stimoli in ingresso ma nel modo in cui l'informazione viene processata da ciascuno. È sbagliato cercare di localizzare funzioni psichiche superiori in aree cerebrali circoscritte. MA rimane il problema di capire in che modo il comportamento sia mediato dai processi neurologici fondamentali e la nozione di localizzazione non è mai stata messa in dubbio dalle osservazioni cliniche e sperimentali. In ogni caso, a differenza del localizzazionismo classico, oggi sembra troppo semplicistico pensare che un'intera metà del cervello umano sia caratterizzata da un unico modo di elaborare e rappresentare l'informazione: in ogni emisfero ci sono aree con differenze anatomiche, istologiche e quindi funzionali ormai riconosciute → non sembra logico aspettarsi che i vari lobi di uno stesso emisfero siano caratterizzati da un unico modo di elaborazione solo perché appartengono allo stesso emisfero. Molte ricerche hannodimostrato che è il soggetto a stabilire, in base al compito richiesto,se uno stimolo è verbale o spaziale. Sembra inoltre che stimoli presentati nella modalità visiva siano rappresentati internamente sulla base di almeno tre codici diversi:
- Visivo: presente in entrambi gli emisferi.
- Fonetico: presente solo nell'emisfero sinistro.
- Spaziale: presente solo nell'emisfero destro.
Su di essi hanno luogo operazioni simili ma relativamente indipendenti perché inserite in processi di elaborazione appartenenti a sistemi diversi.
2 eccezioni: nel caso la perdita di neuroni è meno ingente rispetto alla norma, i due emisferi potrebbero avere una distribuzione bilaterale di alcune funzioni. Nel caso di un eccessivo ritardo nello sviluppo sinistro è favorita la crescita di compenso opposto, che quindi assume il controllo della preferenza manuale e di alcune funzioni linguistiche.
Sono lateralizzati
i codici (vari tipi di rappresentazione interna degli stimoli), NON le operazioni che su tali codici hanno luogo.↓Due varianti del modello verbale/spaziale che attribuiscono la specializzazione emisferica rispettivamente al:
(1) modo in cui l'informazione è rappresentata internamente (→ codice proposizionale-linguistico o analogico-spaziale) → non riesce comunque a spiegare come siano lateralizzate quelle funzioni non riconducibili alla dicotomia verbale/spaziale.
(2) modo in cui viene elaborata l'informazione → più soddisfacente perché prescinde dalle caratteristiche fisiche degli stimoli.
Recentemente molte ricerche condotte sul cosiddetto "terzo cervello". NB la specie umana possiede "tre cervelli"
1. Cervello "rettiliano", costituito dal midollo allungato, controlla i comportamenti istintuali.
2. Cervello "mammifero antico", insediato nel sistema limbico, è responsabile delle emozioni.aggressività e comportamento sessuale.
3. Il cervello, definito come "nuovo mammifero", si è formato con l'espansione successiva delle aree corticali, rendendo possibile le funzioni psichiche superiori. Le neuroscienze hanno permesso di elaborare modelli interpretativi di come queste funzioni caratterizzino la psicologia specie-specifica umana.
Lo sviluppo distintivo del sistema nervoso umano, in particolare della corteccia, si manifesta nella specializzazione di sottoinsiemi neuronali in grado di discernere importanti aspetti dei cambiamenti ambientali. Questi sottoinsiemi, come quelli ottici, acustici e somestesici, si sviluppano acquisendo complessità funzionale e indipendenza anatomica gli uni dagli altri per ragioni di efficienza. È necessaria la formazione di processi integrativi in prossimità delle reti percettive primarie e di rappresentazioni coordinative tra vari sottoinsiemi nell'espansione successiva di aree associative. La localizzazione di funzioni diverse fa
Aumentare l'efficienza e la capacità del cervello, perché i compiti vengono svolti con maggior rapidità e accuratezza e meno variabilità e dispendio di energia.
La localizzazione di sottoinsiemi neuronali con funzioni specifiche in un'area cerebrale piuttosto che in un'altra è determinata NON da particolari facoltà. Ad esempio, nella discriminazione di alcune forme geometriche, se gli stimoli sono abbastanza semplici ed è facile attribuire un'etichetta un'elaborazione loro linguistica (cerchio, etc.) allora è possibile linguistica; se invece gli stimoli sono difficili da definire verbalmente (poligoni di sette o più lati) è più immediata spaziale.
Ma dalle operazioni funzionali di base che si devono compiere per realizzare tali facoltà. Concorre anche il grado di compatibilità che queste operazioni possono avere delle altre.
in virtù di operazioni speciali. (Questa parte non mi è molto chiara)
L’organizzazione dei due emisferi è basata su:
- Centri specifici ben circoscritti nel sinistro → rappresentazione efficiente delle funzioni sensoriali e motorie di tipo focale, in part. quelle che intervengono nei compiti prassici e nel linguaggio.
- Regioni più ampiamente diffuse della superficie corticale nel destro → rappresentazione efficiente delle funzioni di tipo diffuso che richiedono l’integrazione di informazioni provenienti da più modalità sensoriali.
Un ulteriore differenza è che:
- l’emisfero destro ha una struttura superiore di connessioni interregionali → decifra stimoli nuovi in modo più efficiente.
- L’emisfero sinistro ha una struttura neuronale sequenziale → difficoltà nel decifrare unostimolo per cui non ci sono codici o programmi già esistenti.
I due emisferi si differenziano anche per il tipo
di processo: - Analitico nel sinistro: lo stimolo è elaborato sulla base delle sue singole componenti, cioè estraendo una dopo l'altra le componenti dello stimolo (processo seriale) → specializzazione per le operazioni verbali e per le prestazioni percettive che richiedono una fine discriminazione temporale degli stimoli. - Sintetico nel destro: lo stimolo viene elaborato globalmente, indipendentemente dalle sue singole parti costituenti, si considerano le componenti simultaneamente (processo in parallelo) → specializzazione per le operazioni spaziali e per quei compiti che richiedono un'elaborazione simultanea di più stimoli. La complementarità emisferica ha come implicazioni per la glottodidattica la necessità di un materiale strutturato in modo complementare → la bimodalità vuole caratterizzare l'acquisizione del linguaggio come processo neurofunzionale coinvolgente l'azione complementare dei due emisferi, il loro.dialogo costante: 13- emisfero sinistro cruciale per la comprensione e l'elaborazione del linguaggio letterale, fonetico, sintattico- Emisfero destro coinvolto negli aspetti del messaggio in cui vengono espresse le parole, le frasi e il contenuto emozionale↓ L'apprendimento linguistico sarebbe un processo che coinvolge queste due modalità neurofunzionali connesse rispettivamente coi due emisferi in un'interazione cognitiva reciproca. Innanzitutto, analizziamo due ipotesi fondamentali circa l'apprendimento linguistico: (1) PLASTICITÀ CEREBRALE Si intende la capacità del cervello in età evolutiva di ridistribuire le funzioni psichiche in caso di lesioni, in contrasto con la visione classica secondo cui il comportamento e la posizione di ogni cellula nervosa durante lo sviluppo embrionale e nell'infanzia fossero rigidamente determinati dal codice genetico. Penfield e Roberts (1959), attraverso la tecnica dell'esplorazione direttadella cortecciamediante stimolazioni elettriche, notano che in caso di lesioni circoscritte alle aree dellinguaggio, c'è il trasferimento delle funzioni linguistiche dall'emisfero dominante a quellonon dominante, più nei bambini che negli adulti → dopo il nono anno di vital'apprendimento di qualsiasi lingua è sempre più ostacolato dalla rigidità del cervello ormaigiunto alla piena maturazione. Ciononostante, è ancora in parte possibile il compito diacquisire una lingua dopo questo momento → l'unico metodo in grado di garantire risultatipositivi è il metodo diretto, perché tenta di ricreare le condizioni di input analoghe a quelledella prima lingua.
MA uno studio di Dennis e Whitaker (1976) solleva qualche dubbio circa questa teoria,perché da esso risulta probabile che, sebbene il linguaggio possa essere appresodall'emisfero destro in caso di neces