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ORDINAMENTO DELLA REALTÀ

3. la Chimica

La nascente chimica scientifica e lo sviluppo della teoria del calore costrinsero la ricerca, all’inizio del secolo scorso, a indagare + da vicino la relazione tra il comportamento meccanico di piccolissime particelle di materia e la qualità dei corpi. Il 1° ambito in cui queste connessioni furono chiarite in linea di principio è stata la teoria del calore.

Il calore:

a) Il concetto di calore doveva venire scomposto in una parte oggettiva e in una soggettiva. In quanto il calore è da comprendere come un processo oggettivo nello spazio e nel tempo, esso si doveva rappresentare come moto degli atomi. Oltre a ciò, esso può essere anche contenuto di una sensazione e, in quanto tale, oggetto di osservazione, ma in questo caso esso appartiene appunto a noi e non è più solo un processo oggettivo nello spazio e nel tempo.

b) Le leggi chimiche:

Lo sviluppo della chimica presenta alcune somiglianze con lo sviluppo della teoria del calore; negli ultimi decenni del...

secolo scorso le 2 discipline sn x lo + sviluppatecongiuntamente. Anche la chimica inizia con 1 descrizione fenomenologica delleconnessioni, quindi con 1 oggettivazione delle qualità chimiche osservate.Solo tramite l’atto dell’osservazione sorge qlcs di ogg. Si comprende da ciò ke l’attodell’osservazione e l’intervento necessario all’osservazione rappresentano 1 trattodecisivo delle connessioni della teoria quantistica. L’osservazione modifica in generalelo stato del sistema: da 1 parte attraverso l’intervento ke rende possibilel’osservazione e che, nella regione in cui si ha a che fare cn le modificazioni incostantidelle + piccole unità di materia, nn può + essere ridotto a piacere, né essere +controllato esattamente nei suoi effetti – d’altra parte x il fatto ke ogni osservazionemodifica la nostra conoscenza del sistema; e siccome il contenuto ke può esserecollegato

Razionalmente con il concetto di "stato del sistema" è appunto una conoscenza del comportamento possibile o probabile, attraverso l'osservazione si modifica in modo incostante ciò che dobbiamo chiamare "stato".

I confini degli ambiti della realtà:

La fisica classica rappresenta l'idealizzazione della realtà nella quale si parla solo di processi ogg. Materiali nello spazio e nel tempo - indipendentemente dalla questione di km qst processi possano essere determinati. La teoria quantistica abbraccia un ambito ulteriore della realtà: essa può essere considerata km l'idealizzazione nella quale si descrive un stato tramite l'indicazione della probabilità cn cui hanno luogo processi materiali spazio-temporali, se essi sn resi accessibili all'osservazione; dunque quell'idealizzazione in cui la realtà appare in quel momento km un determinata pienezza di possibilità di realizzazione.

oggettiva.c) Il caso

Il concetto di "stato" della teoria quantistica dà luogo ad 1 situazione completamente nuova. Al posto del sistema chiuso come qualcosa che si svolge di per sé nello spazio e nel tempo, subentra qui la totalità dei processi possibili nello spazio e nel tempo che accadono quando osserviamo il sistema, dunque nel suo entrare in relazione con il mondo esterno.

Nell'ambito della realtà le cui connessioni sono formulate dalla teoria quantistica, le leggi naturali non conducono quindi ad 1 completa determinazione di ciò che accade nello spazio e nel tempo; l'accadere è piuttosto rimesso al gioco del caso. Il caso, entro questo ambito, può essere considerato innanzitutto come "insensato".

4. La vita organica

Si aprono 2 vie per la comprensione della vita organica: la descrizione meticolosa dei processi viventi, da un lato, la loro analisi in considerazione della connessione della vita con processi fisico-chimici.

dall'altro. Noi uomini non siamo solo corpi e esseri viventi, ma partecipiamo a ordinamenti superiori – che in certa misura segniamo la sede della natura in cui diventano visibili i più alti ordinamenti che danno forma alla materia. Con ciò si sottolinea la particolare posizione del genere umano nella storia dell'evoluzione della terra da un lato e, la sua capacità di comprendere strutture spirituali dall'altro.

5. La coscienza

a) Coscienza e connessione biologica sembra che in ogni tempo gli uomini siano stati concordi nel considerare come livello immediatamente superiore della realtà, sovrastante la vita organica, l'esistenza della coscienza. E le relazioni tra la vita di un individuo e la sua coscienza sono tanto strette che bisogna chiedersi se si possano in assoluto separare in modo sensato i due ambiti, coscienza e vita.

Di fronte a questo problema si è fatto spesso notare che la vita psichica cosciente si accompagna sempre a una vita inconscia, molto più estesa,

e il rapporto fra le 2 è simile a quello fra il gioco delle onde in superficie e i movimenti del mare sottostante. Ogni osservazione dei processi che hanno luogo nella nostra coscienza ci insegna che solo una piccola parte dei nostri pensieri giunge alla chiara luce della coscienza, che un'altra parte più grande attraversa in fretta uno spazio immenso in una specie di semioscurità. L'idea che ci sia una costante continuazione dei processi consci in un ambito dell'"inconscio" si impone imperiosamente. Ma se questo è vero, si pone immediatamente un'altra questione, se cioè i processi inconsci coincidano direttamente con la vita stessa. Carus distingueva un inconscio "Generale" e un "Parziale". L'inconscio generale coincide per lui con l'azione delle forze formanti che forgiano la vita in questione; l'Inconscio Parziale appartiene già in un certo modo appunto alla psiche, che si rivela anche nella coscienza. È in qualche misura.

L'oscurità in cui può penetrare il raggio di luce della coscienza. Solo nella misura in cui costituisce l'oggetto dell'osservazione, la psiche deve essere distinta in modo sostanziale dall'insieme delle connessioni biologiche che costituiscono l'essere vivente come un tutto. I processi psichici appartengono dunque a un ambito particolare della realtà e probabilmente non possono essere posti in una connessione univocamente determinabile come i processi che vanno considerati come espressione immediata delle funzioni biologiche.

Coscienza e realtà. Anche il modo in cui il mondo che ci circonda si rispecchia nella nostra coscienza è espressione immediata dei rapporti biologici che ci collegano con esso. Dunque l'indagine si riallaccia automaticamente ai singolari mutamenti della realtà. Durante l'infanzia, quando la capacità di adattamento è massima e noi siamo enormemente influenzati e trasformati dal mondo in cui siamo.

entrati cn la nascita. Solo la coscienza seleziona in modo completamente netto 1 determinata unità, e nn cisi può immaginare ke x es. la coscienza di 1 individuo si potrebbe fondere con quella di1 altro o ke potrebbe aver luogo 1 divisione della coscienza. Evidentemente qst selezione d 1 singolo "io" dal resto del mondo è possibile esteriormente solo xkè già nel mondo organico il singolo essere vivente costituisce 1 unità entro certi limiti separata dall'ambiente; x qst nn si può parlare di coscienza x gli esseri viventi inferiori. La coscienza opera la separazione sempre in modo xfettamente netto. L'io è x suanatura 1 unità indissolubile, ke può crearsi o estinguersi, ma nn può essere sottoposta al processo di divisione in parti o di combinazione. Mentre dunque negli ambiti inferiori della realtà i processi si alternano in molti modi diversi ma conformi alle leggi, in modo tale ke nederiva conseguentemente 1 altra successiva, gli ambiti superiori sono caratterizzati dall'esistenza di unità immutabili che possono solo crearsi ed estinguersi di nuovo. 6. Simbolo e forma Sulla porta che conduce dall'ambito della nuda coscienza allo spazio delle connessioni spirituali si trova il "simbolo". Forse è corretto anche riassumere in questa parola, simbolo, l'intero ambito della realtà che si può individuare come un tutto coerente al di là e al di sopra della nuda coscienza. Infatti tutto ciò che è spirituale nella lingua, nella scienza e nell'arte si basa sull'uso e la forza dei simboli. I contenuti spirituali non sono legati ai corpi, ma vengono trasmessi attraverso i simboli. a) I mezzi della comunicazione Sul corso che conduce dal puro simbolo vitale al segno di riconoscimento prefissato si trovano forme di transizione infinitamente diverse che rendono possibile una prima comunicazione fra gli uomini. Ne fanno

Parte in 1° luogo i gesti ke possono trasmettere pensieri e contenuti psichici da 1 persona all'altra. Il solo gesto però consente soltanto 1 comunicazione di tipo estremamente generico, soltanto attraverso la specializzazione sempre più avanzata di queste espressioni, che conducono infine a 1 "significato" sempre più netto nell'espressione, sarà realizzata in tutti i particolari quella comunicazione che costituisce il presupposto per tutta la vita spirituale: linguaggio e scrittura. Linguaggio e scrittura determinano fra gli uomini 1 collegamento completamente diverso dalle connessioni biologiche: possiamo consapevolmente creare e distruggere il collegamento attraverso il linguaggio. Questo collegamento è dunque subordinato alla nostra coscienza e alla nostra volontà. Il fatto che la vita spirituale venga trasmessa di generazione in generazione attraverso il linguaggio, che essa sia per così dire tesa fra gli uomini e non risieda nel singolo - questo fatto è

La ragione che induce Bohr a mettere in dubbio l'eredità biologica di doti spirituali specifiche, ad esempio delle doti musicali.

L'arte

Il processo fondamentale su cui si basa l'arte destò ammirazione già nei Pitagorici: il materiale di impressioni sensoriali, scelto quasi a piacimento, può innescare processi psichici, diventare portatore di contenuti spirituali o più specificatamente artistici, se agisce su uno di noi in modo ordinato, ad esempio attraverso strutture salde, concepibili matematicamente.

Questo processo fondamentale è utilizzato in maniera estremamente primitiva nel caleidoscopio, per tracciare un disegno grazioso a partire da un ordinamento casuale di pietre colorate.

L'eccessiva enfasi sulla diversità della conoscenza scientifica e artistica deriva dall'inesatta idea che i concetti siano fissati saldamente alle "cose reali".

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
6 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/02 Logica e filosofia della scienza

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia della scienza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Emanuele Pietro.