Filosofia - Hegel
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spirituale, in attività intellettuale. Da questo momento le esperienze più
significative per l’autocoscienza, ovvero l’evoluzione storica dell’uomo, non
avverranno più sul piano sociale bensì su quello culturale coincidendo con
l’elaborazione delle visioni del mondo di ciascun periodo storico.
Qual è il traguardo della storia?
La visione di Hegel è ottimistica.
Per Hegel la storia si svolge lungo un percorso progressivo, verso una cultura,
morale, società e istituzioni statali che esprimono in modo sempre più
compiuto valori sempre più razionali e universali che diventano
condivisi da tutti. Quindi il grado di civiltà dell’umanità va sempre
aumentando. Il livello più alto è denominato di “Stato etico”.
La libertà che viene rivendicata dall'uomo, e che accomuna gli individui nel
riconoscimento della loro comune dignità, secondo Hegel si può realizzare
soltanto nello “Stato etico”, che risolve l’individuo nell’organismo universale
della comunità, e non certo in uno Stato di tipo liberale, in cui il singolo
pretenda di far valere il suo arbitrio ed i suoi bisogni particolari.
Nello Stato etico è la massima espressione dello Spirito oggettivo, il bene
comune.
Hegel arriva a divinizzarlo:”L’ingresso di Dio nel mondo è lo Stato”.
Giunge persino ad affermare che i membri del governo possono fare ciò che è
meglio in quanto essi possiedono una profonda conoscenza degli affari dello
Stato, mentre il popolo non sa ciò che vuole.
Non tutti i popoli però si muovono contemporaneamente verso questo
traguardo. Anzi il popolo che esprime meglio lo spirito del mondo acquista il
predomino, impone la sua forza, il suo diritto, le sue istituzioni e la sua cultura
agli altri, finché non è più in grado di esprimere nuove e più elevate forme di
oggettivazione dello spirito del mondo e allora il ruolo dominante passa a un
altro popolo. 4
La struttura sociale che si articola attorno a tre classi sociali che, nella visione
organicistica di Hegel, sono destinate a collaborare naturalmente come gli
organi del corpo:
- la classe “naturale” degli agricoltori,
- la classe “formale” degli artigiani, degli operai, dei commercianti che
danno forma ai prodotti naturali,
- la classe “universale” dei pubblici funzionari che si occupa degli interessi
di tutti, universali, del bene comune. I pubblici funzionari svolgono le loro
funzioni in parte già direttamente nella società (giustizia e polizia) e
all’interno dello Stato. Inoltre attraverso le corporazioni si organizza il
lavoro nei suoi diversi settori: così l’individuo esce dall’ottica dei suoi
interessi particolari per accordarsi con gli interessi comuni della propria
categoria.
Per quanto detto lo Stato non può trovare nelle leggi della morale un limite o
un impedimento alla sua azione.
Lo Stato di Hegel, però, pur essendo sovrano assoluto non è dispotico, ossia
illegale, in quanto il filosofo tedesco, conformemente ad una tradizione che va
da Hobbes a Rousseau, ritiene che lo Stato debba operare soltanto attraverso
le leggi, cioè a governare non devono essere gli uomini, ma le leggi.
D’altro canto Hegel sostiene che la costituzione, cioè « l'organizzazione dello
Stato», non è il frutto di una elucubrazione a tavolino, ma qualcosa che sgorga
necessariamente dalla vita collettiva e storica di un popolo: «ogni popolo ha
quindi la costituzione che gli è adeguata».
L’azione dello Stato non conosce limiti nemmeno per quel che riguarda i
rapporti con gli altri Stati. Hegel, infatti, dichiara che non può esistere un
organismo superiore in grado di regolare i rapporti tra Stati e di risolvere i loro
conflitti. Il solo giudice o arbitro è lo Spirito universale, cioè la Storia, che
perciò ha come suo momento strutturale, necessario, la guerra. Hegel
attribuisce alla guerra non solo un carattere di necessità ed inevitabilità,
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allorquando non vi siano le condizioni per un accomodamento delle
controversie fra Stati, ma anche un alto valore morale: come “il movimento dei
venti preserva il mare dalla putredine, nella quale sarebbe ridotto da una
quiete durevole”, così la guerra preserva i popoli dalla fossilizzazione alla quale
li ridurrebbe una pace durevole o addirittura perpetua.
Nella realtà la coscienza della libertà dell’uomo in quanto tale si rivela nel
mondo cristiano-germanico, nel quale il cristianesimo, abbracciato e diffuso
dalle nazioni germaniche, mostra il valore assoluto dell’umanità attraverso il
dogma dell’incarnazione. Ciò non significa ancora che tutti gli uomini sono
liberi, ma soltanto che si sa che l'uomo in generale è libero: la progressiva
realizzazione di questa consapevolezza è la struttura portante della storia
europea dall’avvento del cristianesimo sino alla storia del mondo germanico
moderno.
Da notare che per Hegel la religione cristiana era stata il superamento della
visione drammatica dell’ebraismo, ma con il medio evo si era ricreato un
rapporto drammatico, superato infine dal protestantesimo.
Inoltre per Hegel la monarchia moderna, in cui il monarca altro non è che la
sovranità statale personificata, abolendo i privilegi dei nobili e pareggiando i
diritti dei cittadini, fa libero l'uomo in quanto uomo.
Quindi per Hegel la società in cui viveva era la più vicina a realizzare il fine
della Storia.
Tutto ciò ch’è reale è razionale, tutto ciò ch’è razionale è reale
E’ una frase famosa di Hegel che riassume il suo pensiero: poiché tutto è
mosso dalla razionalità, da un lato la realtà è razionale, e d’altro lato la
razionalità si realizza nella realtà, cioè realtà e razionalità coincidono, tanto che
compito della filosofia è prendere atto di ciò elaborando i concetti che mettono
in evidenza questa identità.
La storia della filosofia 6
Sempre ricorrendo ai 3 passaggi della dialettica Hegel spiega il dibattito sulla
conoscenza nella filosofia moderna:
- la posizione di Cartesio, il razionalismo e quindi il riconoscimento del
primato della ragione su cui si fondano le nostre conoscenze,
rappresenta la tesi;
- la posizione degli empiristi inglesi, secondo cui è l’esperienza l’unica
fonte della conoscenza vera, rappresenta l’antitesi;
- infine, la posizione di Kant, secondo cui la scienza è il frutto dei dati
dell’esperienza elaborati dalle nostre strutture mentali, rappresenta la
sintesi che contiene ciò che prima appariva inconciliabile.
La metafisica di Hegel
La metafisica, cioè la visione generale e astratta del mondo “oltre” la sua
fisicità, elaborata da Hegel non è stata molto apprezzata.
Il manifestarsi dell’Assoluto è caratterizzato da tre momenti:
1 - la struttura razionale della realtà indipendentemente dalla sua concreta
realizzazione nel mondo, che Hegel chiama l'Idea in sé e per sé (oggetto della
Logica).
2 - l'alienazione (cioè l’estraneazione da sé) della struttura razionale che si
materializza nel mondo naturale (materializzazione dell'Idea), la cui massima
realizzazione è costituita dall’organismo animale in cui appaiono le prime forme
di rapporto attivo con l'ambiente (oggetto della Filosofia della natura).
3 - con l'uomo si manifesta lo Spirito (spiritualizzazione della materia). E’ nella
cultura umana che lo Spirito arriva alla comprensione della struttura razionale
della realtà (oggetto della Filosofia dello spirito). Spirito che come si è già visto
è a sua volta un processo in divenire costituito dai tre stadi di Spirito
soggettivo, oggettivo e assoluto che con l’arte, la religione e la filosofia arriva
alla piena comprensione della razionalità della realtà.
INFLUENZE E CRITICA
Hegel ebbe grande successo, nel suo tempo e successivamente. il suo pensiero
ha influenzato grandemente sia gli ambienti filosofici, sia più in generale la
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DESCRIZIONE APPUNTO
Appunti di Filosofia su Hegel, con contenuti riguardanti la filosofia hegeliana che ha rappresentato una delle più ricche e complesse della storia della filosofia. Le sue idee basilari si possono ricondurre a tre: 1)la realtà è Spirito infinito; 2)la struttura dello Spirito è la dialettica; 3)la peculiarità di questa dialettica è l’elemento speculativo.
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Moses di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università La Sapienza - Uniroma1 o del prof kaion irene.
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