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GLI SCHEMI TIPICI DELLA BANCA

Dal bilancio è possibile attingere a molte informazioni sull'andamento dell'impresa sia per gli

shareholders (azionisti) che per gli stakeholders (fornitori, finanziatori). Le banche, in materia di

bilancio, fanno riferimento al TUB, agli IAS e alla circolare 262 di Banca d’Italia. Si compone

dunque di:

• stato patrimoniale

• conto economico

• prospetto della redditività complessiva (evidenzia le voci che hanno creato reddito)

• rendiconto finanziario (riguarda la liquidità generata e assorbita)

• nota integrativa

1) Stato patrimoniale: evidenzia la composizione del patrimonio della banca, è redatto a

sezioni contrapposte, una per l'attivo in cui sono inserite tutte le forme di investimento e le

riserve di liquidità e una per il passivo e il patrimonio netto, dove vengono indicati capitale

sociale, riserve e utile/perdita d’esercizio. Le voci dell’attivo vengono inserite secondo un

ordine decrescente di liquidità (es prima la cassa e poi le attività materiali). Le poste del

passivo invece vengono inserite in ordine decrescente a seconda dell'esigibilità partendo

da quelle che vengono prima a scadenza (es debiti vs altre banche) a quelle destinate a

rimanere nell'impresa per tutta la sua durata (capitale sociale).

Dunque nell’attivo troviamo gli impieghi, che avvengono attraverso strumenti di

finanziamento a breve termine ( sconto cambiario), strumenti a medio-lungo termine(mutuo

o leasing) e titoli (di stato o di debito), mentre nel passivo, troviamo poste generate dalla

raccolta diretta (la raccolta indiretta movimenta solo il CE) attraverso depositi , titoli emessi,

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certificati di deposito etc. Per cui dal lato del passivo troviamo passività onerose(debiti

verso banche, verso clienti, titoli in circolazione etc.), passività non onerose (TFR e fondo

rischi e oneri) e il patrimonio netto. Dal lato dell’attivo abbiamo invece attività fruttifere,

attività non fruttifere ed attività reali.

2) Conto economico: Evidenzia le componenti positive (ricavi) e negative (costi) della

gestione. Ha forma scalare e al suo interno vengono

calcolati i risultati intermedi delle diverse aree di business

così da evidenziare il loro contributo alla redditività. I

risultati intermedi sono i seguenti:

• Margine di interesse o Risultato della gestione bancaria -

Evidenzia il risultato dell'intermediazione creditizia ossia la

principale attività di una banca

• Commissioni nette – è la differenza tra commissioni

attive e passive per la banca ossia dei proventi e degli

oneri legati ai servizi forniti e usati (ad esempio sono attive

le commissioni di pagamento e passive le commissioni ad

altre banche)

• Margine di intermediazione – evidenzia il risultato

realizzato grazie all'attività di servizio e trading condotta

dalla banca sui mercati (es attività di negoziazione,

operazioni di cessione e riacquisto ecc.)

• Risultato netto della gestione finanziaria – oltre a considerare i costi operativi sostenuti è

condizionato anche dalle rettifiche di valore legate al deterioramento dei crediti e attività

finanziarie

• Costi operativi – include le voci di costo negative dell'attività tipica della banca come le

spese amministrative e per il personale Risultato netto d'esercizio – è il risultato netto

complessivo delle diverse aree di gestione nel corso dell'esercizio dopo l'applicazione delle

imposte.

L’attività svolta e le variazioni economiche danno origine a movimenti finanziari in entrata e in

uscita, che sono registrati nel conto finanziario della banca. Esso espone le entrate per

versamenti su depositi, rimborsi di prestiti, titoli giunti a scadenza o venduti e interessi attivi

liquidati, e le uscite per prelievi su depositi, per erogazione di prestiti e per sottoscrizione o

acquisto di titoli, nonché ad interessi passivi liquidati.

Le attività di gestione della banca, come per ogni altra impresa, possono essere studiate sotto tre

aspetti:

1. equilibrio patrimoniale: il cui studio ci permette di avere un giudizio sulla solvibilità della

banca, ovvero la sua capacità di far fronte ai propri debiti in qualunque momento e

un’indicazione sulle politiche di gestione dell’attivo e del passivo

2. Equilibrio economico: il cui studio ci consente di determinare la redditività della banca,

ovvero la sua capacità di conseguire ricavi maggiori dei costi sostenuti e un suggerimento

sulle politiche dei tassi d’interesse e dei prezzi;

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3. Equilibrio finanziario: il cui studio ci consente di conoscere la liquidità della banca,

ovvero il grado di equilibrio tra le entrate e le uscite e indicazioni sulle politiche di gestione

della liquidità.

Tra attività e passività, variazioni economiche positive e negative e flussi finanziari in entrata ed in

uscita, esiste un’ampia rete di interrelazioni e interdipendenze: ad esempio all’atto di costituzione

di un deposito, lo stato patrimoniale e il conto finanziario subiscono variazioni. Nello SP, crescono

le passività per depositi e le attività detenute in cassa, mentre il CF vede nelle entrate, un’entrata

monetaria. All’atto della determinazione degli interessi maturati, interviene il conto economico, in

cui si avrà una variazione sul lato dei costi, alla voce “interessi passivi”. La variazione economica

dovuta ai costi per interessi passivi però porta ad una variazione in stato patrimoniale, dove i

depositi aumentano per la capitalizzazione degli interessi maturati. La liquidazione degli interessi

registra una uscita monetaria e una riduzione delle passività per depositi.

MODELLI DI BUSINESS

Per far sì che la banca sia competitiva sul mercato, il management, tenendo conto dell’ambiente

interno ed esterno, deve pianificarne la strategia, che determina la redditività, le

performances, l’efficienza e il successo sul mercato della banca stessa, tentando inoltre di

apportare effetti positivi sull’economia e lo sviluppo del territorio.

In base alla strategia adottata e tenendo conto di regolamentazione, teoria e modelli di

riferimento, e pratica ed esperienza nella realtà, vengono definiti:

- gli obiettivi strategici che la banca vuole conseguire

- in quali aree di business operare

- come competere nei singoli business

- come rendere sostenibili i modelli di business

Al giorno d’oggi la banca può operare in più business (o aree d’affari), attraverso i quali

tenta di accrescere la propria redditività. In base alla propria strategia, la banca ha l’opportunità di

decidere se specializzarsi (e quindi operare in una sola area d’affari) diventando una banca mono

business, oppure diversificare, operando in più aree d’affari come banca multibusiness.

Le aree d’affari sono la combinazione tra servizi o prodotti offerti, segmenti di clientela(famiglie ad

alto e basso reddito, imprese piccole, medie, grandi, enti pubblici, privati, altre banche) e aree

geografiche (banche locali, nazionali etc.). Ogni area d’affari è relativamente autonoma e

presuppone una strategia propria e competitiva. Insieme formano una matrice o mappa strategica,

attraverso la quale ogni banca “legge il mercato” e sceglie la propria strategia operativa. In

passato, le aree d’affari erano definite dalla normativa. Inoltre era imposta dalla vigilanza una

specializzazione obbligatoria. Quando le banche però hanno iniziato ad essere libere di

comportarsi (mercato libero competitivo), hanno iniziato a porsi problemi di strategia per

accaparrarsi quote di mercato: hanno quindi dovuto prendere decisioni strategiche. Una volta

definito il quadro d’affari, per capire come competere, una banca deve scegliere la sua strategia

nell’ambito della specializzazione o diversificazione e dell’espansione (banche locali, regionali,

nazionali, multinazionali).

Capitolo 3

Il sistema dei pagamenti è un insieme di strumenti, procedure, infrastrutture, regole ed operatori

economici, che mira ad assicurare l’efficienza e l’affidabilità dei trasferimenti di moneta scritturale

tra gli operatori economici. Il sistema dei pagamenti non interessa solo le banche, ma anche le

poste e gli istituti di pagamento 8

I pagamenti possono avvenire con strumenti di vario tipo, che possono essere assegni, banconote,

trasferimenti per via elettronica, in particolare avvengono maggiormente tramite strumenti bancari

di pagamento, ovvero strumenti che la banca produce e attraverso i quali vengono trasferiti i fondi

tra i soggetti economici. All’interno del sistema dei pagamenti si registrano trasferimenti di fondi al

dettaglio e trasferimenti di fondi all’ingrosso. Sono trasferimenti al dettaglio i pagamenti che

avvengono dal debitore al creditore mediante contanti, assegni e bonifici di importi limitati, nonché

attraverso l’utilizzo di bancomat. I trasferimenti all’ingrosso invece sono pagamenti di importo

rilevante, come i pagamenti interbancari per la gestione della tesoreria e della liquidità di una

banca.

Gli elementi essenziali che costituiscono il sistema dei pagamenti sono:

- gli strumenti di pagamento che consentono di realizzare trasferimenti di fondi tra i soggetti;

- I produttori degli strumenti e dei servizi di pagamento, ovvero banche, Poste e imprese

non bancarie come l’Istituto di moneta elettronica (IMEL) e le payment institutions (IP)

- le modalità di trasferimento dei fondi, le procedure interbancarie e quelle di compensazione

e regolamento

- la regolamentazione del sistema, che garantisce l’efficienza e la sicurezza delle operazioni

attraverso delle regole e degli standard tecnici definiti;

- le Infrastrutture tecniche ovvero quelle delle singole banche (es: centri di lavorazione degli

assegni) oppure le infrastrutture del sistema (es: reti di trasmissione dei dati e stanze di

compensazione)

- La Banca Centrale, che svolge il ruolo di garante del sistema e interviene in fase di

regolamento dei rapporti credito-debito tra banche.

IMEL: sono imprese non bancarie che svolgono in esclusiva l’attività di emissione di

 moneta elettronica e offrono servizi di pagamento, ma non possono svolgere l’attività di

concessione di crediti in nessuno forma.

IP: sono intermediari sono abilitati alla prestazione di servizi di pagamento, alla

 concessione di credito e all’offerta di beni e servizi commerciali. Essi dunque operano in

concorrenza con banche e istituti di moneta elettronica.

Per effettuare un pagamento possiamo servirci di diversi strumenti, in base al tipo di pagamento

che dobbiamo effettuare, al costo di transazione ed alla comodit

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
48 pagine
11 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher JTriggiani di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione della banca: modelli operativi e gestionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Tutino Franco Luciano.