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INTERLOCUTORE BANCARIO
L’interlocutore principe del sistema finanziario è l’interlocutore bancario, che può agire.
-impegnando il proprio patrimonio→ processo di affidamento
- senza impegnare proprio patrimonio
Nella funzione svolta dal sistema finanziario, di collegamento del il circuito del risparmio con il circuito degli
investimenti; abbiamo:
- canale diretto = circuito intermediato; lo scambio avviene direttamente tra soggetto in surplus e soggetto in deficit
- canale indiretto = circuito intermediato; lo scambio avviene in maniera mediata, gli interlocutori interpongono il
proprio bilancio, quindi il settore in surplus compra passività dell’intermediario, il quale prende risorse tramite
l’investimento in unità in deficit (interposizione dell’intermediario). Oppure l’intermediario mette semplicemente in
contatto soggetti in surplus con soggetti in deficit, mettendo a loro disposizione servizi che servono per agevolare le
decisioni di investimento e raccolta fondi da parte delle unità economiche coinvolte.
Processo di affidamento→ Percorso che mira a valutare la capacità di rimborso da parte del soggetto richiedente, in
altre parole, si tratta di una valutazione del servizio richiesto che solitamente riguarda la capacità di adempiere alle
obbligazioni che un contratto di finanziamento comporta; ovvero essere in grado di poter onorare i propri impegni
tempestivamente e in maniera economicamente efficiente.
Le garanzie possono aiutare per avere una sorta di protezione per chi concede il finanziamento; la garanzia ora ha
perso di rilevanza, questa rilevanza è passata alla valutazione della capacità di rimborso del soggetto. Per
determinare un giudizio sull’affidabilità e la solvenza del soggetto richiedente, sono necessarie:
-valutazione economico- patrimoniale- finanziaria
-valutazione del posizionamento
- valutazione del comportamento- andamentale; utilizza un documento chiamato “ centrale rischi”, fondamentale
per l’interlocutore bancario per rilevare comportamenti scorretti da parte del soggetto finanziato, permette inoltre
di controllare come il soggetto finanziato stia usando i finanziamenti ricevuti. Vi è anche un elemento per la
valutazione competitiva, ad esempio io banca metto a disposizione dell’azienda un certo tipo di finanziamento, lo
stesso tipo di finanziamento viene messo a disposizione del soggetto anche da parte di altre banche, questo predilige
le altre piuttosto che la mia linea di finanziamento… questo è utile per capire dove poter migliorare e impiegare
meglio le proprie risorse da ,mettere a disposizione dei clienti.
Sostenibilità→ sostenibilità ambientale, sociale e parametri di governance. Si prende in considerazione per la
valutazione della capacità di rimborso del soggetto.
Fabbisogno finanziario netto complessivo→ grandezza stock espressa dall’attivo del bilancio (ammontare
investimenti) al tempo t
Grandezza di consistenza→ ammontare investimenti fotografati in un particolare giorno (attivo stato patrimoniale)
→
Grandezza flusso ammontare degli investimenti relativi al periodo d’esercizio ( 3 mesi, 6 mesi, un anno..)
Redditività = reddito / capitale impiegato
Onerosità= costo/ capitale ottenuto (capitale ottenuto si trova dallo stato patrimoniale)
Nel conto economico→ oneri finanziari (si chiamano anche costi) (CE→ tutto il periodo dell’esercizio)
Esempio: Il semplice risultato 40% non è sufficiente poiché si tratta
di una grandezza di consistenza; quindi è necessario
distinguere che gli oneri finanziari sono applicati
sull’indebitamento che l’azienda ha avuto in tutto l’anno;
mentre, il debito bancario è quello fotografato alla fine
dell’esercizio; ciò vuol dire che quando utilizziamo lo stato
patrimoniale potrebbe non essere adeguato a
rappresentare effettivamente i dati di onerosità
dell’azienda poiché non è un’analisi completa dato che
fotografano un singolo momento. Il conto economico,
invece, riporta dati relativi a un intero esercizio.
Le fonti di finanziamento vengono articolate in : mezzi propri (patrimonio netto); debiti (debiti incerti = fondi per
rischi e oneri, fondi TFR.. e debiti certi = arte dello sp passivo, i debiti sono articolati secondo l’interlocutore che ci ha
finanziati, ad esempio debiti vs banche tra cui possono trovarsi “debiti a revoca” ovvero che possono essere riscossi
a breve , debiti vs fornitori…).
I debiti si possono classificare anche per natura in debiti:
-finanziari→ prestito di denaro
→
- funzionali permesso di dilazione di pagamento (posticipare) per avere comunque dei fattori produttivi, si
possono trovare sotto la voce “capitale circolante netto operativo”
Capitale circolante netto operativo (CCNO)→indicatore che misura il grado di efficienza che l’azienda ha nella
gestione del suo ciclo commerciale. Si trovano quindi diversi elementi:
- ciclo commerciale= tempo necessario in media per acquisti, produzione , vendita dei prodotti e le uscite verso i
fornitori; è una grandezza espressa in mesi (solitamente) che intercorrono tra le uscite per gli acquisti e le entrate
delle vendite
Per calcolare la durata del ciclo commerciale→
crediti commerciali + tempi di trasformazione del processo produttivo – giorni di debito
Avere crediti commerciali→ lo facciamo solo se è un’arma per poter vendere di più o limitare l’accesso di nuoci
concorrenti; poiché generalmente comporta dei rischi, infatti non è detto che i debitori siano solventi
Al crescere della durata del finanziamento, devo corrispondere un interesse maggiore; al crescere della durata
dell’indebitamento, cresce la quota da corrispondere.
Se un ciclo commerciale ha più debiti che crediti e tempi di trasformazione durerà meno, andando sotto lo zero; in
generale, se un ciclo commerciale è sotto lo zero, significa che ho un periodo di esistenza del mio fabbisogno
finanziario che deve essere coperto, finanziato. Solitamente i cicli commerciali presentano prima le uscite e poi le
entrate (caso appena spiegato); ma possono esserci anche dei casi opposti, ad esempio nei business dove è possibile
attuare la prevendita; oppure per le agenzie finanziarie che prima del possibile danno incassano il premio per il
rischio…
Il ciclo commerciale può essere espresso sia in giorni che in euro:
crediti verso clienti + rimanenze di magazzino – debiti verso fornitori
Se fonte di finanziamento > fonte d’investimento= CCNO < 0 surplus fonti finanziamento ;solitamente ci si trova
nella situazione opposta = CCNO> 0 surplus d’investimenti legati al ciclo commerciale dell’azienda che deve essere
finanziato attraverso debiti finanziari o mezzi propri che possono essere alimentati dall’esterno o direttamente
dall’azienda. I mezzi propri fanno riferimento al patrimonio netto, che può essere alimentato attraverso:
- percorso esterno→ i soci devono partecipare ad un aumento del capitale sociale a pagamento;
-percorso interno→ l’azienda produce un risultato netto positivo che non viene distribuito ai soci, ma viene
accantonato.
I mezzi propri sono le uniche fonti di finanziamento che non hanno obbligo di restituzione di denaro, non hanno
vincolo di rimborso; quindi se un’ azienda ha molti mezzi propri ha meno probabilità di fallire. Un sinonimo di mezzi
propri o capitale netto è “capitale di rischio”, poiché si ha il rischio di perdere capitale a fronte di investimenti che si
ritengono redditizi e convenienti per poi scoprire che si tratta di business non maturi che quindi non producono
reddito, bensì delle perdite; si tratta di rischio operativo = avere un business che non funziona. Il ciclo di vita
dell’azienda è fondamentale per decretare quando fare investimenti; ad esempio se ci si trova nella fase iniziale, il
rischio operativo è estremamente alto, viceversa nella fase di maturità in cui posso consultare uno storico del
business e una fascia di mercato ben identificata, i rapporti con fornitori sono ben instaurati …
Il rischio si riferisce al concetto di aleatorietà; se ad esempio dico a un possibile investitore che se mi dà 100 euro
non li riavrà più indietro, e mantengo questo accordo, il rischio è nullo, poiché già si aspettava che non avrebbe più
avuto indietro il denaro anche se si tratta di una perdita; al contrario, se prometto di restituirne 101 o 102 euro,
nessuno garantisce che il rendimento sia effettivamente quello, poiché non è determinabile con anticipo. Quindi in
situazioni di aleatorietà ci copriamo utilizzando strumenti derivati . Il rischio operativo è insito al fatto che esista
un’attività imprenditoriale, quindi c’è sempre.
Gli azionisti sopportano il rischio finanziario quando rischiano di non recuperare il capitale investito in azienda, ci
possono essere anche altri finanziatori come le banche e i fornitori che hanno permesso all’azienda di dilazionare i
pagamenti e che si trovano in una posizione privilegiata rispetto agli azionisti, quindi vengono prima in caso di
liquidazione della società e quindi del processo di vendita della società, i soldi vanno innanzitutto ai creditori
dell’azienda (lavoratori), successivamente ai creditori garantiti, poi i creditori non garantiti e infine i soci( o azionisti).
Un’azienda per distribuire un dividendo (remunerazione dell’azionista) deve rispettare il vincolo che il risultato
d’esercizio sia > 0.
I dividendi sono:
- dividendo ordinario = pagato sul risultato d’esercizio dell’anno precedente
- dividendo straordinario = quota a parte di riserve precedentemente costituite (anche un’azienda in perdita può
distribuire dividendi)
Nel conto economico→ ricavi, costi, oneri finanziari (costi associati alle fonti di finanziamento rappresentate dai
debiti finanziari). Effetto miopia: nel conto economico abbiamo tutti gli oneri finanziari di tutto l’anno, ma i debiti
rappresentati nello stato patrimoniale sono la foto dei debiti del giorno specifico della chiusura dell’esercizio, quindi
potrebbero essere debiti on rappresentativi del livello d’indebitamento generato dagli oneri finanziari.
Il socio supporta sempre il rischio operativo, mentre quello finanziario solo quando le fonti di finanziamento
derivanti da fonti di debito aumentano sul totale delle fonti di finanziamento.
Fabbisogno finanziario netto addizionale→ grandezza flusso che esprime la dinamica del fabbisogno finanziario
netto complessivo
FFNA = ∆CCNO + ∆IL
Per passare a parlare di grandezze flusso si fa un’’operazione di comparazione, ovvero calcolando il ∆ tra l’ultimo
anno e quello