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CONFLITTI DI INTERESSE

gli intermediari non possono effettuare operazioni con o per conto della clientela se

hanno direttamente o indirettamente un interesse in conflitto, anche derivante da

rapporti di gruppo, dalla prestazione congiunta di servizi

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REGOLAMENTAZIONE E VIGILANZA

Il settore finanziario, più di ogni settore dell'economia, è oggetto di interventi di

regolamentazione e di controllo. Il motivo sta:

• natura delle funzioni assegnate al sistema e importanza che esse rivestono ai fini

del funzionamento dell'economia nel suo complesso

• esigenza di garantire condizioni di continuità, di stabilità e di efficienza allo

svolgimento delle medesime. Il venire meno di tali condizioni può.

Il venire meno di tali condizioni può causare situazioni di instabilità finanziaria, che possono

coinvolgere: rischio idiosincratico

i singoli intermediari Obiettivo microeconomico

 

Il sistema nel suo complesso

 rischio sistemico

Obiettivo macroeconomico 

La regolamentazione, quindi, interviene con riferimento ai rischi dell’attività finanziaria.

OBIETTIVI FINALI DELLA REGOLAMENTAZIONE

1. Tutela dei risparmiatori (contraenti deboli)

2. Stabilità dei singoli intermediari (microeconomica) del sistema finanziario nel suo

complesso (macroeconomica)

3. Efficienza: allocativa (destinare le risorse alle attività più redditizie), tecnico –

operativa (minori costi operativi) e informativa.

4. Correttezza e trasparenza (collegato alla tutela dei risparmiatori

Il raggiungimento di tali obiettivi è affidato ad un quadro normativo variamente articolato

organismi di vigilanza:

in cui operano normalmente le seguenti istituzioni 

Banche centrali

• Organi di vigilanza bancaria

• Organi di vigilanza sui mercati finanziari

• Organi di vigilanza sulle assicurazioni

• Autorità antitrust

È importante ricordare che gli obiettivi della regolamentazione assumono valenza e

rilevanza differente a seconda che si operi nel canale diretto o nel Controlli e interventi

canale indiretto di finanziamento. regolamentari più

incisivi volti alla

stabilità di

intermediari

48 LalliPalli02

STRUMENTI

Gli strumenti a disposizione delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza si distinguono

in due tipologie:

Strumenti ex ante,

A) volti a prevenire l’insorgere di casi di crisi e situazioni critiche.

Strumenti ex post,

B) volti a limitare l’effetto contagio di crisi di singoli intermediari e a

risolvere con interventi ad hoc specifici casi crisi aziendali per ridurre l’impatto sui

clienti e i depositanti. I NTERVENTI EX ANTE

:

VIGILANZA REGOLAMENTARE interviene su aspetti di struttura e operatività degli

3 tipologie di

intermediari con il fine di limitarne e monitorarne l’assunzione dei rischi 

controlli.

Controlli strumentali:

a) sono utilizzati per definire o modificare la morfologia del

comparto finanziario interessato in termini di condizioni di entrate, uscita, numero e

dimensioni delle imprese operanti.

Controlli all’entrata regole per l’accesso all’attività

- 

Vincoli all’operatività limitare o impedire alcuni tipi di attività

- 

Restrizioni straordinarie a operazioni in grado di alterare la struttura del

- 

mercato

Controlli prudenziali:

b) norme volte a limitare il rischio complessivo o di specifiche

categorie di operazioni o il grado di concentrazione dei rischi.

In questa categoria rientrano i requisiti patrimoniali, della struttura organizzativa e di

liquidità accordo di basilea

Controlli di trasparenza e correttezza: riguardano le caratteristiche dei rapporti

c) negoziali tra clientela e intermediari e il fatto che le operazioni in titoli vengano

svolte nell’interesse del cliente 49 LalliPalli02

PATRIMONIO DI VIGILANZA: suddiviso in fasce che rispecchiano le diverse capacità di

assorbimento dei rischi di perdita di valore delle attività.

Tier1

1. – Patrimonio di base: definito anche going concern capital, in quanto

deve essere in grado di assorbire le perdite in condizione di continuità di

impresa.

CET1: Risorsa più pregiata formato da capitale azionario, riserva

• sovrapprezzo azioni, riserve di utili, riserva da rivalutazioni e altre riserve palesi.

Tier1 aggiuntivo

2. copertura

Tier2 – Patrimonio supplementare: definito gone concern capital a

delle perdite in caso di liquidazione.

3. Tier3 – Prestiti subordinati di terzo livello

ACCORDO DI BASILEA (1988) si basa su 3 pilastri:

Pilastro 1: capital adequacy mantenimento di coefficienti patrimoniali minimi a

fronte dei rischi (credito, operativo e di mercato). Adeguatezza patrimoniale delle

attività ponderate ai rischi (risk weighted assets).

Il patrimonio deve essere almeno il 10.5% rispetto alle RWA (di cui almeno il 7%

proveniente da CET1) Tier1 + Tier2 + (CCB) = 8% (di cui 7% da CET1) + (2,5%)

Sono stati anche introdotti due requisiti in materia di liquidità (global liquidity standards)

per evitare il ripetersi di situazioni di crisi di liquidità come dopo il crack di Lehman

Brothers.

Pilastro 2: Si basa sul cosiddetto processo di controllo prudenziale (SREP).

Pilastro 3: Si basa sulla disciplina che le forze di mercato possono esercitare sulle

banche, al fine di rafforzarne l’adeguatezza patrimoniale e prevede che le banche

forniscano specifici flussi informativi al mercato market discipline.

:

VIGILANZA INFORMATIVA/OFF-SITE SUPERVISION ha l’obiettivo di monitorare

costantemente l’operatività degli intermediari, soprattutto per quanto riguarda i rischi che

essi assumono. Consiste nell’invio da parte degli intermediari agli organi di vigilanza di

flussi informativi periodici e eventualmente ulteriori informazioni, relazione a specifiche

situazioni (previste sanzioni penali in caso di mancato invio delle informazioni)

: verifiche sul campo. Le ispezioni hanno natura

VIGILANZA ISPETTIVA/ON-SITE SUPERVISION

periodica e non periodica, se ne viene valutata l’esigenza sulla base dei riscontri della

vigilanza informativa. 50 LalliPalli02

I NTERVENTI EX POST

Hanno l’obiettivo di risolvere i casi di crisi bancarie per scongiurare possibili effetti

contagio e per limitare le ricadute in primis sui depositanti, ma, più in generale sull’intera

economia. Le possibilità riguardo sono due:

Risoluzione

A) ristrutturazione che mira a evitare interruzioni nella prestazione dei

servizi essenziali offerti dalla Banca

Liquidazione

B) liquidazione coatta amministrativa dell’intermediario che prevede il

principio del bail-in a sostituzione di quello del bail-out.

Tra gli strumenti vi sono anche:

Assicurazione dei depositi: è una tutela dei depositanti in quanto risparmiatori

• inconsapevoli e serve a evitare ripercussioni sui depositanti in caso di dissesto della

banca. È uno strumento sia ex-ante (disincentiva i risparmiatori al ritiro dei depositi),

sia ex-post (rete di sicurezza).

Sistema di garanzia dei depositi: in Italia si basa sul fondo interbancario di tutela dei

• depositi (riconosciuto dalla BdI) a cui aderiscono le banche italiane diverse dalle

BCC che hanno un loro fondo garantisce depositi fino a 100.000€ per banca e

per depositante.

LE ARCHITETTURE DI VIGILANZA

I modelli organizzativi della funzione di vigilanza si sono sviluppati anche in relazione alle

caratteristiche dei sistemi finanziari e in risposta al mutamento del contesto.

Comunque esperienze diverse in diversi contesti nazionali e coabitazione di modelli diversi

Vigilanza per soggetti: c.d. vigilanza istituzionale/verticale

• Vigilanza per attività/funzioni: c.d. vigilanza orizzontale

• Vigilanza per obiettivi/finalità

• Autorità unica di controllo

In generale, negli ultimi decenni si è passati da controlli strutturali a controlli prudenziali, vi

è stato un ampliamento dell’intervento normativo e dei controlli ed una dimensione

sempre più internazionale della regolamentazione, ma vigilanza a livello nazionale con

la crisi sono emersi limiti e lacune. 51 LalliPalli02

A livello internazionale, la crisi ha messo a nudo carenze regolamentari e della filiera dei

controlli, interni ed esterni:

Regolamentazione prudenziale e livelli di patrimonio non idonei rispetto a rischi

- assunti dalle banche e processo di innovazione finanziaria e il grado di

interconnessione tra intermediari (crisi sistemiche)

Eccessivo livello di indebitamento di alcuni operatori internazionali

- Sottovalutazione del rischio di liquidità e mancanza di un regime di liquidità

- condiviso

Vigilanza frammentata e in alcuni casi inefficace

-

Minore impatto della crisi in presenza di minor grado di innovazione finanziaria, maggior

peso del modello di intermediazione tradizionale

AUTORITA’ DI VIGILANZA IN ITALIA

BCE SSM Single Supervisory Mechanism: controlli di stabilità su intermediari creditizi

• bancari

Banca d’Italia: controlli di stabilità su intermediari mobiliari; di stabilità correttezza e

• trasparenza su intermediari creditizi non bancari

Consob: vigilanza sulla trasparenza e correttezza del comportamento degli

• intermediari creditizi e mobiliari; controlli sugli emittenti; poteri di vigilanza e di

supervisione generale sui mercati con autoregolamentazione delle società

mercato

IVASS: controlli di stabilità sulle società di assicurazione

• Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip): controlli, anche di trasparenza,

• sui fondi pensione (con Ministero del tesoro)

• Autorità garante della concorrenza e del mercato – Antitrust: controlli sugli abusi di

posizione dominante e per le intese restrittive della concorrenza per tutti gli

intermediari ibrida

In Italia la struttura dei controlli è con una pluralità di autorità.

Controlli di stabilità: SSM e Banca d’Italia, tranne assicurazioni (Ivass) e fondi

 pensione (Covip)

Controlli sulla concorrenza: Antitrust, (con Banca d’Italia per banche e sentito Ivass

 per assicurazioni)

Controlli di trasparenza e correttezza

 Consob per Sim d Oicr

- Covip (fondi pensione)

- Ivass (assicurazioni)

- Banca d’Italia & Consob (banche)

- 52 LalliPalli02

VIGILANZA PAN-EUROPEA

La crisi ha drammaticamente messo in evidenza la frammentazione della vigilanza

bancaria a livello europeo.

È diventato operativo a gennaio 2011 un assetto di vigilanza pan europeo che si articola

in: 1

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
107 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LalliPalli02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia degli intermediari finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Gualandri Elisabetta.