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Il Pantheon e l'influenza di Bramante
Una ripresa dal Pantheon non dimostra tuttavia il fatto che Bramante l'abbia visto di persona prima del suo trasferimento a Roma. E' però un dato di fatto che Bramante abbia visto la cappella Portinari che segue l'impostazione della sagrestia vecchia di Firenze, in cui gli spicchi sono 16. La volta che viene fatta costruire da Bramante è un oggetto inquietante perché emisferico (spinge) e non è simile né a quella di Brunelleschi né quella del Pantheon perché si nota non soltanto l'oculo centrale (con lanterna) ma una serie di altri oculi che non sono anelli concentrici ma una serie di archi che ruotano attorno ad un perno centrale. Un oggetto di riferimento per questo edificio potrebbe essere la basilica di Santa Sofia a Istanbul. In questo edificio si ha l'introduzione dei numeri dispari mai utilizzati e introdotti prima. L'esterno della chiesa va attribuito in parte a Bramante e in parte ad altre squadre milanesi.
Ad Amadeo è da attribuire la costruzione a 16 latisimile a S.Lorenzo che diventa un coronamento imponente, come da volontà di Francesco Sforza. È nel refettorio che viene esposto e conservato il "Cenacolo" di Leonardo da Vinci. Altri lavori Milanesi che coinvolgono Bramante sono la canonica e il chiostro della Basilica di Sant'Ambrogio (oggi in mano all'università Cattolica), un'icona/ritratto di Ludovico il Moro e il cortile della Rocchetta all'interno del Castello Sforzesco.
Piazza Ducale di Vigevano: l'idea è quella di aprire una grande piazza rettangolare come se fosse un grande foro antico sul quale si affacciano il palazzo comunale e una serie di botteghe. Nell'arco del 300, nella Pianura Padana si sviluppano parecchi modelli insediativi simili. Qui l'antico viene costantemente ripescato per conferire un intervento moderno molto autoritario e in linea con caratteristiche ed esigenze della città.
Lo spazio in cui insediarsi è lo spazio già esistente e antecedente all'insediamento della famiglia Sforza. In questo cantiere si è fatto il nome di Bramante non tanto per l'impianto decorativo e molto elegante della piazza, quanto invece per meriti relativi al disegno della piazza che si mette in relazione con quello delle strade preesistenti, dove c'è incrocio fra portici e strade dove qualcuno ha dipinto grandi archi trionfali. Bramante stesso è coinvolto direttamente anche nel disegno di gran parte del Palazzo e soprattutto della Torre omonima, tipica dell'architettura milanese del tempo e simile a quella di altri castelli della zona (Castello Sforzesco, Castello di Cusago). Senza il contributo della famiglia Solari, probabilmente sarebbe stato impossibile avere tutti i contributi di Bramante sul territorio Milanese. La famiglia Solari è originaria del Canton Ticino, si trasferiscono poi a Milano e fanno formare i figli in.Ambiente milanese. La famiglia dà una grandegaranzia negli ambienti in cui era coinvolta, ovvero quella di essere costantemente presente ecollaborativa nei cantieri. Anche la figura di Amadeo risulta essere fortemente legata ai Solari, inquanto imparentati. Le principali famiglie committenti dell'epoca conoscono questo tipo disolidarietà a livello famigliare, stringendo forti amicizie. Entrare in queste reti dall'esterno all'epocaera considerato molto difficile, in quanto i legami esistenti erano molto forti. Sia le famiglie degliscultori sia quelle dei mercanti erano molto abituati a muoversi per cercare lavoro, vendere ecommerciare, facendoli molto abili ad ambientarsi in situazioni differenti da città a città.
Solari Giovanni,Figura chiave del ceppo dei è quella di che nasce a Carona (nelle valli) e muore aMilano. Comincia a lavorare in una località periferica, Castiglione Olona, dove costruiscono laCollegiata, un edificio difficilissimo.
I solari costruiscono anche per la famiglia Borromeo, toscani di origine ed esuli a Milano per questioni politiche, diventano i banchieri che finanziano i Visconti. È proprio per i Borromeo che Solari costruirà un edificio immenso alle spalle della Basilica di Sant'Ambrogio, che oggi è sparito del tutto e che conteneva la "Vergine delle rocce" di Leonardo da Vinci. Il figlio di Giovanni, Guiniforte, è un grande ingegnere, ed è colui che completa la costruzione dell'Ospedale Maggiore di Filarete e interviene per la costruzione della crociera, del tiburio del Duomo di Milano e della Certosa di Pavia. Il Bramante arriva a Roma nel 1500 (esatto), e la prima opera che lo riguarda è il Santa Maria della Pace, vero e proprio manifesto del Bramante architetto. La committenza proviene da un cardinale napoletano e l'intero complesso insiste in un lotto non semplice, in cui deve organizzare la residenza per i.canonici lateranensi. Decide di costruire un chiostro quadrato, le 4 campate sono segnate da 5 pilastri per lato. La scelta dell'utilizzo di pilastri a discapito di colonne deriva dal fatto che queste ultime costano di più e Roma, da tradizione, si costruisce con pilastro e arco. Bramante, provenendo da una cultura classicista, si trova a lavorare nella città emblema del classicismo. La difficoltà nell'organizzare gli spazi viene risolta collocando il vestibolo di ingresso in un angolo del chiostro, che influirà sullo sviluppo in alzato. Nel cortile, inferiormente si trova un livello di arcate, mentre superiormente un loggiato scandito da pilastri.