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DONATO BRAMANTE

Raffaelle ritrae nella scuola di Atene, bramante stesso.

Nasce a 1444 a castel durante urbino, urbino centro della cultura rinascimentale del tempo grazie

a Federico da mntefeltro che alla sua corte ha un sacco di artisti, pittori, tra questi anche il padre di

Raffaello maestro di bramante.

1480-1499 si occupa di altre opere in Lombardia.

Pianta composita, pianta longitudinale con pianta di matrice ottagona, la parte del coro è talmente

preponderante da definire la matrice composita. In particolare la chiesa di santo spirito a Firenze è

una dei modelli per la chiesa. Vi è un modello ligneo per la chiesa.

Abbiategrasso, chiesa madre

Si occupa di rifare la facciata, tema del grande arco trionfale in facciata eliminando il portico

addossato con 3 arcate, per avere un arco di trionfo che ricorda quello di leon battista alberti in

sant’ambrogio a Mantova. Anche per la volta cassettonata all’interno.

Colonne binate disposte su due registri di ordine corinzio.

Vigevano 91-96

Importanza valenza urbanistica, vigevano è un feudo degli sforza e l’idea è quella di trasformare la

cittadina in una città ideale. Idea di realizzare un foro all’antica di cui che leon battista Alberti aveva

parlato nel de aedificatoria. Portico di 4 lati in un parte la chiesa con facciata in curva concava

barocca (rifatta). Lui si occupa della cascina e della piazza.

Configurazione dei fronti: sorta di stanza urbana con sequenza di archi su colonne finestre e oculi

sovrastanti affrescati. Affreschi caratterizzati da stemmi nobiliari e colonne che poggiano su

basamenti. CONFIGURAZIONI A CANDELABRI.

Simulazione di freghi preziosi però su pittura, simula un architettura all’antica attraverso un

operazione di affresco molto riuscita. Tema dell’uniformità dei fronti, precise altezze per creare un

ambiente uniforme.

DONATO BRAMANTE A ROMA

Giorgio vasari parla di bramante, va a Roma e ha contatti con chi aveva lavorato con bramante. A

proposito della vita di bramante dice:

“Aveva recato di Lombardia e guadagnati in Roma a fare alcune cose certi denari; i quali con una

masserizia grandissima spendeva, desideroso poter vivere del suo et insieme, senza aver a

lavorare, potere agiatamente misurare tutte le fabbriche antiche di Roma. E messovi mano,

solitario e cogitativo se n'andava; e fra non molto spazio di tempo misurò quanti edifizii erano in

quella città, e fuori per la campagna, e parimenti fece fino a Napoli, e dovunque e' sapeva che

fossero cose antiche; misurò ciò che era a Tiboli et alla Villa Adriana [...] e se ne servì assai”

Ci dice che prosegue la prassi di Brunelleschi nell’ analizzare le testimonianze classiche.

Personaggio che non avrà una vera e propria bottega, ma un attività di architetto indipendente, ciò

nonostante una serie di allievi indiretti si ispireranno alla sua architettura.

Lividirò carafa e BERNARDINO LOPEZ

LIVIERO CAVAFA

Personaggio di spicco della curia, aveva nominato bramante architetto della curia prendendo lo

sotto la sua ala protettiva. Gli commissiona il chiostro di Santa Maria della pace.

Il convento, la chiesa 400 con uno spazio urbano ( facciata)n riconfigurato in barocco. Cortile

quadrangolare coperto da volte a crociera che distribuisce al pino terra stanze di servizio, al primo

piano invece la biblioteca e le celle dei monaci.

Il chiostro

Arcate su pilastri nella parte inferiore.

Trabeazione rettilinea su sostegni alternati, colonne e pilastri, sulla parte superiore.

Arieggiamento sperimentale nei confronti della sintassi classicista: compresenza di o4 ordini in 2

piani.

Piano di sotto: paraste tuscaniche lateralmente e paraste ioniche sulla facciata di ogni pilastro.

Piano superiore: colonne corinzie, e paraste di ordine composito dei pilastri.

Si c’è il tema della sovrapposizione degli ordini ma diversamente dagli altri.

Lettere capitali che fanno riferimento al committente.

Soluzione del coronamento su mensole, a modiglioni risalente d a palazzo medici, non ancora

visto in un portico.

Posizionamento di un pieno su un vuoto come nei chiostri di sant’ambrogio dove cera una parasta

su due finestre che andava sull’intero luminò sottostante.

Riprende temi già visti:

Ordine filiforme in corrispondenza dell’angolo di memori brunelleshiana.

Novità linguistiche in zona non decorata da applicazioni.

Palazzo Caprini

Progettato per Aurelio caprini, aristocratico legato alla curia papale. Palazzo andato distrutto,

abbiamo testimonianza dai disegni e l’incisione di Antonio Lafrery o un disegno di Andrea palladio

che rileva quest’edificio.

Palazzo che fissa un modello di architettura civile che diventerà quello privilegiato per l’architettura

successiva. Una serie di architetti come palladio, San micheli progetteranno una serie di edifici

civili che sono una erre di variazioni di questo.

Un'organizzazione gerarchica dei piani definita attraverso un diverso trattamento delle parti.

Piano terra con valore di basamento attraverso il trattamento del bugnato e l’assenza dell’ordine

architettonico. Ingresso principale e botteghe da un lato e dall’altro.

Parte superiore che corrisponde alla residenza, piano nobile, con uso dell’ordine architettonico

tuscanico, dorico con base, binato su dei plinti ossia basamenti. Sono semicolonne. Questo si

alterna a grandi finestrini definiti da timpani triangolari e con balaustra. Fregio dorico con metope

lisce e triglifi.

Vasari lo attribuisce a bramante.

Tecnica romana: un muro a sacco, con conglomerato cementizio all’interno e paramenti esterni ed

interni. Recupero non solo dell’architettura ma anche delle tecniche costruttive.

Roma, tempietto di San Pietro

Bernardino lopez, ambasciatore spagnolo PRESSO LA CURIA PAPALE, vorrebbe diventare papa

ma non gli verrà permesso.

Che si collega alla chiesa e al complesso conventuale, siamo all’interno del cortile. Abbiamo

problemi di datazione anche se si pensa.

Luogo del presunto martirio San Pietro.

Edifici che sembra condensare tutti i temi fino ad ora svolti dai vari architetti rinascimen tali ossia la

chiesa a pianta centrica ideale, sopraelevata, infatti abbiamo gradini, e forma circolare, forma

ideale per eccellenza. Il tutto coperto da una cupola emisferica su tamburo. Forma del cerchio che

deriva dai templi a Tolos dove a Roma ci sono degli esempi.

La cupola è invece un invenzione bramantesca.

Di piccole dimensioni, funzione celebrativa.

Associazione del cilindro e la sfera per la cupola.

Adozione di colonne tuscaniche, in ranisti grigio, che sostengono una trabeazione a metope e

triglifi.

Nella parte superiore abbiamo un tamburo, elemento su cui si imposta la calotta, scavato da

nicchie semicircolari. Dentro a conchiglia. Balaustra.

Abbiamo una calotta dove si ripropone una tecnica romana in conglomerato cementizio, recupero

di una tecnica antica.

Lungo la “cella’’ abbiamo una sorta di paraste. Cassettonata piano un po’ all’antica.

Interno dove si ripropone una scansione con paraste tuscaniche e fregio dorico con triglifi.

Nel progetto originario il tempio circolare doveva essere inserito in un portico anch’esso circolare

non quadrangolare che doveva presentare un peristilio di colonne.

Edificio con influssi, come nello sposalizio della vergine di Raffaello, come architettura di chiesa

ideale a pianta centrale.

Lo stesso Vasari propone un tempio che lo ricorda.

Dettagli
A.A. 2023-2024
11 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher federicaviola21 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura i e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Scibilia Federica.