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UNTI CRITICI DEL LEGAME SOTTOVUOTO
- utilizzo di materiali di confezionamento specifici corredati di certificazione di conformità
- cottura del prodotto in grado di raggiungere all’interno +72°C per due minuti o trattamento
equivalente
- controllo dei parametri di sicurezza
- rigido rispetto della catena del freddo
Illustrare il flow sheet di preparazione di un alimento vegetale surgelato, indicando le
29. tipologie di impianti disponibili per la surgelazione
Per surgelato si intende un prodotto che ha subito un processo di congelamento veloce, è
mantenuto durante tutta la sua vita commerciale fino al consumo ad una temperatura di -18°C
ed è confezionato in origine dal produttore.
- preparazione dell’alimento che si articola in: ripetuti lavaggi con acqua potabile e talvolta
idonei disinfettanti per abbattere la carica batterica ed eventuali patogeni, quindi mondatura e
taglio.
- scottatura: breve riscaldamento per immersione in acqua a temperature tra gli 85 e i 100°C
che serve per inattivare gli enzimi, allontanare gli off flavour, abbattere la carica microbica e
migliorare il colore.
- abbattimento rapido della temperatura: gli abbattitori a temperatura negativa usati per la
surgelazione richiedono specifiche autorizzazioni rilasciate dall’autorità sanitaria competente.
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- confezionamento: può essere effettuato sia prima che dopo il congelamento, deve essere
fatto dal fabbricante con materiale idoneo che protegga il prodotto dalle contaminazioni e
dalla disidratazione; sull’etichettatura deve figurare la scritta “prodotto surgelato” oltre che
istruzioni per il mantenimento del prodotto, la data di scadenza e il numero del lotto.
- conservazione a temperatura controllata (-18°C)
Illustrare i diversi impianti usati per il congelamento
30. I principali impianti per il congelamento che troviamo sono:
- Gli abbattitori —> sono degli strumenti che servono per raffreddare velocemente i cibi caldi.
La fase di abbattimento, caratterizza i legami refrigerato, congelato e surgelato ed è di
fondamentale importanza. Per abbattimento nel legame refrigerato si intende il processo che
porta la temperatura al cuore del prodotto cotto da 65°C 10°C entro due ore. Per
abbattimento nel legame surgelato si intende il processo che porta la temperatura al cuore di
un prodotto cotto da 65°C a 18°C entro 4 ore. In generale per controllare la temperatura e la
velocità di raffreddamento viene inserita nel cuore dell’alimentai una sonda a forma di ago. Il
funzionamento dell’abbattitore è differente da quello di un normale frigorifero: nell’abbattitore
la sostanza refrigerante viene introdotta in maniera rapida e continua. Inoltre, il vapore estratto
dall’alimento viene smaltito al di fuori della macchina con un particolare sistema di espulsione.
Attualmente esistono due tipi di abbattitori:
- abbattitori monostadio: possono portare l’alimento a temperature di 0-2°C (possono solo
refrigerare)
- abbattitori bistadio: possono portare l’alimento a 0-2°C oppure surgelarlo a -18°C (possono sia
refrigerare che surgelare). In questo caso è richiesto un permesso abilitativo da parte dell’ASL
di competenza, a garanzia di una perfetta igiene e di una esecuzione appropriata del
procedimento.
Che cosa si intende per marcia in avanti?
31. Per marcia in avanti si intende una progressione lineare nelle diverse fasi lavorative di un
alimento, lungo un percorso possibilmente rettilineo. Il concetto di marcia in avanti è cioè
quello di far progredire in avanti gli alimenti, dal ricevimento merci, fino al banco delle vendite
nel modo più lineare possibile, evitando percorsi e lavorazioni che possono determinare una
contaminazione crociata. Durante la fase di lavorazione degli alimenti infatti, si possono
verificare delle contaminazioni. Risulta pertanto di fondamentale importanza che, sia le varie
attività (prelievo delle materie prime dalle celle/dal luogo di stoccaggio, lavorazione etc) che la
disposizione degli spazi nella zona di lavorazione si sviluppino secondo il concetto di marcia in
avanti: le attrezzature devono essere disposte in modo tale da ridurre le distanze tra
un’operazione e l’altra, i percorsi degli alimenti devono essere orientati in modo da non
tornare indietro nello svolgimento di un’operazione al fine di evitare incroci.
Descrivere i principali materiali che vengono utilizzati per il confezionamento/
32. stoccaggio e trasporto degli alimenti e dei pasti, indicandone pregi e difetti.
I principali materiali sono:
- polietilene (PE) —> è forse la plastica più utilizzata nella vita quotidiana. Si tratta di un polimero
derivato dall’etilene costituito da una lunga catena di atomi di carbonio ciascuno con due atomi
di idrogeno. Se nella catena alcuni atomi di idrogeno sono sostituiti da un’altra catena di
polietilene si parla di polietilene ramificato (o a bassa densità). Quest’ultimo viene generalmente
utilizzato per la produzione di fil, contenitori, tubazioni. Quello con la catena lineare invece
(detto anche ad alta densità) viene invece utilizzato per la produzione di cassette per l’ortofrutta
e contenitori per liquidi.
- polipropilene —> materiale piuttosto rigido e resistente, altamente ecologico e di medio costo.
Presenta anche lui una lunga catena di atomi di carbonio, tuttavia si differenzia per la presenza
di gruppi metilici su ogni atomo di carbonio della catena principale.Presenta eccellenti
caratteristiche di isolamento elettrico, è resistente ad acidi, alcali, oli etc e non ha problemi di
migrazione/cessione di sostanze pericolose. Il limite superiore termico di utilizzo è 110-130°C.
Viene impiegato principalmente per la produzione di vaschette, contenitori, posate, tovagliette
lavabili. Il polimero granulare può essere espando con vapore sotto pressione, formando il
polipropilene espanso che viene utilizzato per la produzione di contenitori isotermici e
isomeccanici per il trasporto degli alimenti anche delicati.
- poliuretano espanso (EPU) —> Questo materiale è la più grande novità (nei tempi relativamente
recenti) nel campo dell’isolamento termico, è infatti probabilmente il più efficace isolante
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termico e consente quindi la conservazione della temperatura dei prodotti anche per lunghi
periodi di trasporto.
- alluminio —> Totalmente riciclabile, non tossico, leggero e con una buona resistenza alla
corrosione. Può essere utilizzato sia per materiali di imballaggio che per la realizzazione di
contenitori alimentari. L’avere un’alta conducibilità termica, inoltre, gli permette di assolvere
anche la funzione di contenitore per la cottura degli alimenti, oltre che garantire la
conservazione per le proprietà di barriera e la sicurezza data la resistenza del materiale.
- acciaio inox —> Gli acciai inossidabili sono leghe ferrose che contengono almeno l’11% di
cromo. È infatti il cromo che formando un film di ossido di cromo cromo che lo protegge da
successive ossidazioni e lo rende inerte. Caratterizzati da notevole resistenza meccanica e alle
ossidazioni, l’acciaio inox è un materiale largamente utilizzato nella fabbricazione di impianti per
la preparazione e la trasformazione degli alimenti, ma anche per il contenimento e lo
stoccaggio. Non è particolarmente efficiente nelle operazioni di cottura a causa della modesta
conducibilità termica. D’altra parte però ha ottime caratteristiche di igienicità e resistenza alla
corrosione anche da parte di acidi e di trattamento abrasivi. È sensibile al sale pertanto è
necessario limitarne il contatto diretto.
Descrivere le diverse aree che dovrebbero esserci in un centro cottura
33. Un centro cottura ben organizzato e soprattutto a norma deve esser organizzato in tanti spazi
organizzati a loro volta in modo in cui le linee dello sporco e del pulito nn si incrocino:
ricevimento merci - celle frigorifere con relativa cella scongelamento - magazzini per prodotti
non deperibili- zona preparazione - cucina -zona lavaggio-servizi e spogliatoi personale - zona
rifiuti
Quali sono gli obiettivi del processo di cottura degli alimenti?
34. Per cottura si intende un trattamento termico, in un mezzo umido o secco che coinvolge
trasferimenti simultanei di materia ed energia, provocando un insieme di modificazioni
chimico-fisiche nell’alimento. Gli obiettivi della cottura sono:
‣ renderlo sicuro l’alimento sotto l’aspetto microbiologico
‣ evitare le trasformazioni operate dagli enzimi
‣ aumentarne la conservabilità
‣ migliorarne le caratteristiche sensoriali (consistenza, sapore, calore) e l’appetibilità
‣ aumentarne la digeribilità
‣ aumentare la disponibilità di alcuni nutrienti
Descrivere gli effetti del calore sulle proteine
35.
In generale il processo di cottura causa denaturazione delle proteine, cioè produce un
cambiamento non di composizione ma di struttura (perdita della struttura nativa delle proteine),
che ha tre principali effetti: la coagulazione (es. uova sode), la perdita di acqua ed una
maggiore vulnerabilità delle proteine all’attacco di enzimi che le rendono una volta cotte
maggiormente digeribili. L’azione del calore sulle proteine si può però distinguere in base alle
temperature applicate:
- trattamenti a calore moderato (T < 100°C) —> con trattamenti a calore moderato le proteine
subiscono una denaturazione che generalmente ne aumenta la digeribilità e che non influisce
sul valore nutritivo. In presenza di acqua e zuccheri riducenti le proteine sottoposte a
temperature non troppo elevate possono anche andare incontro alla Reazione di Maillard, che
può avere effetti positivi o negativi a seconda dell’alimento interessato e dell’avanzamento della
reazione.
- trattamenti al calore più severi (fino a 180°C) —> a queste temperature può venire meno la
disponibilità di alcuni aminoacidi: quelli più sensibili al calore (lisina e cisteina) sono convertiti
(già a 115°C) in altri composti con diminuzione del valore nutritivo e della digeribilità proteica.
La cisteina è l’unico che inoltre viene quasi sempre degradato, e non solo inattivato, quando
una proteina viene trattata a temperature elevate in presenza di acqua.
- trattamenti con temperature molto elevate (180-300°C) —> un calore elevato e prolungato
nel tempo può determinare la rottura dei legami nella catena polipeptidica e la degradazione
termica degli aminoacidi. A questo temperature si possono formare legami incrociati che danno
luogo a composti anomali (es. lisoalanina) o mutageni (queste temperature si raggiungono ad
es. nella tostatura del caffè