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che non si limita ripetere ciò che vista cadere nella generazione precedente, ma in grado di usare

la propria conoscenze e competenza per dare vita a nuove idee, offrire un contributo alla società

ed essere di ispirazione per gli altri.

Esiste anche una quarta crisi che luogo prima dell’adolescenza; se il giovane affronta

efficacemente vari compiti che la società gli pone, in particolar modo in ambiente scolastico, può

avviarsi verso un adolescenza relativamente serena.

Secondo Ericsson la cosa più importante dell'inizio dell’ età adulta È la formazione di relazioni

profonde durature con gli altri, senza queste diventa più difficile affrontare le sfide successive.

Ericsson così come Gartner sviluppano ricerche che possono essere applicate principalmente a

persone di ceto medio o di ceto medio-alto che vivono in società ricche e sviluppate.

Identità della generazione app

Le app che una persona ha sul cellulare, sul tablet o sul computer sono la combinazione degli

interessi, delle abitudini e delle relazioni che identificano una persona. Esse rivelano diversi aspetti

della stessa identità.

Queste identità però sono sempre più confezionate, e l’attenzione per la dimensione interiore, per

i conflitti e le lotte interne, per la riflessione e i progetti personali si è ridotta sempre di più.

Il lato positivo è che la gamma delle potenziali identità accettabili sono aumentate ( es. gay ).

La vita in una società piena di app influisce su molti piccoli aspetti dell’identità di una persona e

sviluppa l’idea di un sé confezionato.

I giovani si preoccupano molto di dimostrare agli altri che il sé virtuale e online sia scintillante e

fantastico. La rete e i social network permettono ai giovani ( ma non solo ) di creare identità

desiderabili, mettendo in luce ed eliminando uno o più fatti per creare il profilo perfetto.

Le omissioni in rete sono molto comuni e molti ragazzi dicono che la loro identità online sia meno

completa di quella offline.

I giovani vogliono sempre più avere un’identità confezionata e perfetta e sembrano vedere se

stessi come oggetti a cui attribuire una votazione; questo per puntare a massimizzare successi

scolastici e lavorativi. Essi infatti sono sempre più concentrati sulla carriera e sulla “gestione della

vita quotidiana” piuttosto che su progetti a lungo termine.

I media digitali danno ai giovani gli strumenti per crearsi un’identità attraente e forniscono un

pubblico; ogni squillo del cellulare indica che qualcuno ci sta dando attenzione.

I giovani sono molto condizionati e preoccupati della soddisfazione personale e immediata, senza

andare oltre. Hanno come riferimenti programmi televisivi, youtuber invece che la famiglia o il

proprio ambiente sociale. Individui auto-diretti ed etero-diretti.

La metafora delle app ci aiuta a vedere come ognuno dei cambiamenti ( accettare diverse identità,

una crescente ansia e un’avversione al rischio, un sé confezionato ) sia un prodotto dell’epoca in

cui viviamo. Esse possono offrire nuove opportunità, ma se subordiniamo troppo la nostra identità

ad esse rischiamo di impoverire il nostro senso di sé.

Turkle nel suo libro “insieme ma soli” spiega che i narcisisti sono aumentati, cioè coloro che

hanno bisogno di essere rassicurati e sostenuti dall’esterno.

Immaginazione della generazione app

Le app hanno cambiato il modo in cui i membri della generazione App usano la loro

immaginazione. I media digitali aprono nuove strade per l'espressione creativa dei giovani: sono

semplici da usare, supportano diversi generi artistici E incoraggia la condivisione fra utenti.

Eppure, la mentalità app può provocare riluttanza ad andare oltre la funzionalità del software E le

fonti di ispirazioni preconfezionate che risultato della ricerca Google. Molti giovani utilizzano

strumenti digitali per esercitare la loro immaginazione. Il numero di opere in cui sono stati utilizzati

mezzi tecnologici È decisamente aumentato. Questo però ha portato un vasto assortimento di

fonti di ispirazione preconfezionato che ragazzi trovano su internet; esso È una delle ragioni della

difficoltà tirare fuori idee creative. Oltre a condizionare la creatività dei giovani, i media digitali

possono anche interferire con i processi mentali che contribuiscono al pensiero creativo. La

riflessione richiede attenzione tempo, due cose che scarseggiano nel mondo attuale saturo di

media. Interessi creativi dei giovani sono anche marginalizzati dalla scuola; I programmi di arte

sono stati marginalizzati o eliminati E molti dei mezzi che gli studenti utilizzavano per esprimere la

loro creatività oggi non ci sono più oppure sono ancora corsi facoltà. Anche le attività troppo

strutturate minano la capacità individuare problemi e la creatività.Attraverso delle ricerche si è

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Publisher
A.A. 2017-2018
3 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Thomas Shape di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnologie didattiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Ercolani Paolo.