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Per quanto riguarda il bambino non concepito, la "condicio sine qua non" è che i genitori
siano vivi nel momento del lascito ereditario e sempre l'ipotetico bambino una volta poi
concepito, dovrà sempre nascere per acquistare la capacità giuridica ed
automaticamente per acquistare la titolarietà dell'eredità.
Incapacità di agire.
Il codice all'articolo 2 parla dell'incapacità di agire. Soltanto quando si compiono 18 anni
il soggetto acquista la capacità di agire. La capacità di agire è l'attitudine di un soggetto
a porre in essere atti giuridicamente validi; il soggetto deve compiere 18 anni e
raggiungere la maggiore età per poter compiere atti giuridici, per poter disporre
giuridicamente in modo valido dei propri diritti. Un esempio è il poter vendere un oggetto
o il poter concludere un contratto.
La capacità di agire non è come la capacità giuridica che non può essere persa durante
il corso della vita; la capacità di agire si può perdere e sono i casi di incapacità di agire.
L'incapacità di agire può essere legale o naturale.
All'interno dell'incapacità di agire legale abbiamo un'altra distinzione ovvero :
1) l'incapacità di agire assoluta : si chiama così perchè chi ha questa incapacità non può
compiere validamente ne atti di ordinaria amministrazione e ne atti di straordinaria
amministrazione.
Gli atti di ordinaria amministrazione sono gli atti di conservazione del patrimonio, quindi
di gestione del patrimonio. Un esempio è la riscossione del canone di locazione; quando
una casa viene data in locazione, vi è la possibilità di riscuotere il canone perchè questo
è uno strumento di gestione del patrimonio senza modificarlo.
Negli atti di straordinaria amministrazione invece c'è una modifica sostanziale del proprio
patrimonio. Un esempio è la vendita di una casa che provoca una modifica del
patrimonio.
Chi non può compiere ne atti di ordinaria amministrazione e ne atti di straordinaria
amministrazione, per muoversi all'interno del diritto ha bisogno di un tutore; quindi il
legislatore prevede che sarà un tutore che rappresenterà il soggetto, cioè che agirà in
nome e per conto del soggetto.
Gli incapaci di agire assoluti sono :
- i minori di età : chi ancora non ha compiuto 18 anni e sotto il profilo legale sono
incapaci assoluti e quindi non possono compiere nessun atto ne di ordinaria ne di
straordinaria amministrazione; l'ordinamento giuridico però nel tempo ha cercato un
rimedio a ciò per giustificare questi atti dei minori e ha creato una sorta di fictio iuris per
cui i minori che compiono atti giuridici lo fanno come se fossero mandati dai genitori,
cioè come se aggissero in veste di rappresentanti dei loro genitori. Questo tipo di
finzione riesce a giustificare sotto il profilo formale la possibilità dei minori di età di
compiere questi atti giuridici.
- interdetti : l'interdizione può essere di 2 tipi ovvero legale e giudiziale.
L'interdizione è giudiziale quando nasce da una sentenza del giudice; è il giudice
attraverso una sentenza a dichiarare un soggetto interdetto; il giudice fa ciò attraverso
dei presupposti ovvero una malattia di mente grave e abituale. Abituale vuol dire non
definitiva, ma continua anche in presenza dei cosiddetti lucidi intervalli. Le persone che
possono chiedere al giudice di dichiarare interdetta una persona possono essere o la
persona stessa o un parente entro il quarto grado o un affine entro il secondo grado
come i cugini o i cognati. Il giudice prima di dichiarare l'interdizione si deve servire di una
perizia di un medico e poi lui stesso deve rendersi conto attraverso delle domande fatte
alla persona in questione, che tipo di malattia affligge il soggetto e che tipo di
problematiche ha ad esempio se si orienta riguardo il tempo, l'ora, il valore del denaro.
La ratio legis, ovvero la ragione che giustifica l'emanazione della norma da parte del
legislatore, è la protezione dell'incapace, perchè il legislatore pensa all'interdizione come
ad uno strumento di protezione.
Un esempio è che la persona è affetta da una malattia grave e abituale, allora
l'ordinamento giuridico lo deve proteggere dal rischio che una persona che non sta bene
possa ad esempio sperperare tutto il proprio patrimonio e generare una situazione di
povertà sia per se stessa che per la propria famiglia.
L'interdizione è legale quando nasce dalla legge ed è una pena accessoria ad una pena
detentiva non inferiore a 5 anni o all'ergastolo.
La ratio legis qui è punire ulteriormente un soggetto che ha sbagliato e che è stato già
condannato.
L'ordinamento giuridico pensa che chi sia stato condannato all'ergastolo o ad una pena
non inferiore a 5 anni, merita una pena accessoria, merita di essere punito
ulteriormente. Questo tipo di punizione equivale ad una morte civile perchè la persona
non può compiere ne atti di ordinaria amministrazione ne di straordinaria
amministrazione se non attraverso il tutore. Ma proprio perchè l'interdetto legale non è
un malato di mente, il legislatore dice che l'interdetto legale può compiere gli atti
personalissimi come il matrimonio, riconoscere un figlio naturale o fare testamento.
2) l'incapacità di agire relativa : gli incapaci relativi si chiamano così perchè possono
compiere da soli gli atti di ordinaria amministrazione ma hanno bisogno per gli atti di
straordinaria amministrazione dell'assistenza del curatore. L'incapace relativo compie
sempre lui gli atti di straordinaria amministrazione ma con l'assistenza del curatore che
da il suo assenzo attraverso la posizione della firma, accanto la firma dell'incapace
relativo ci deve essere la firma del curatore.
Le categorie degli incapaci relativi sono gli inabilitati e i minori emancipati.
Per quanto riguarda i minori emancipati essi sono i minori che tra i 16 e i 18 anni si
sposano previa autorizzazione del tribunale. L'autorizzazione è una "condicio sine qua
non" al matrimonio e può succedere che dopo essa i soggetti decidono di non sposarsi
più e a questo punto non vi è l'emancipazione perchè essa avviene appena avviene il
matrimonio. Il minore emancipato può compiere da solo atti di ordinaria amministrazione
ma invece solo per gli atti di straordinaria amministrazione che può lo stesso compiere
da solo, ha bisogno dell'assistenza di un curatore. Solitamente il curatore è o la persona
che ha sposato se è maggiorenne o i genitori.
Per quanto riguarda invece la categoria degli inabilitati, bisogna dire che l'inabilitazione
nasce dalla sentenza del giudice, quindi il giudice attraverso la sentenza dichiara un
soggetto inabilitato. Il presupposto dell'inabilitazione è una malattia di mente non tanto
grave da portare all'interdizione.
Dell'inabilitazione fanno parte anche altre categorie di soggetti che sono comunque
sempre considerati malati dall'organizzazione mondiale della sanità e tra queste
categorie vi sono :
- il prodigo : è colui che sperpera il denaro per ostentazione. Il prodigo è un malato vero
e proprio e la prodigarietà va visto caso per caso. Un esempio se una persona ricca
compra una ferrari e fa un giro del palazzo per farsi vedere, non può essere considerato
prodigo; se invece la stessa ferrari viene acquistata da una persona che guadagna uno
stipendio normale o medio-basso e che quindi per quest'acquisto spende tutto ciò che
ha e magari fa anche dei debiti, si potrebbe pensare che è affetto da questo tipo di
malattia.
La ratio legis anche in questo caso è sempre quella di proteggere la persona che sta
male e anche la famiglia.
- i tossicodipendenti e gli alcolisti : sono persone che possono essere considerate,
sempre attraverso una sentenza del giudice, inabilitati.
- ludopatia : essa è la malattia del gioco d'azzardo ed è un male pericolosissimo perchè
anche loro possono perdere completamente tutto e rimanere in miseria ed anche far
andare in miseria tutta la propria famiglia.
- i ciechi e i sordomuti : non tutti, ma solo quelli che non hanno ricevuto un'educazione
sufficiente tale da badare ai propri interessi; quindi non riescono a parlare, a scrivere, ad
interagire con gli altri non avendo conosciuto gli strumenti che ci sono che fanno si che
loro possano stare nella società alla pari degli altri.
Anche nel caso dell'inabilitazione il giudice emetterà una sentenza e l'inabilitazione può
essere chiesta al giudice dalla persona stessa, da parenti entro il quarto grado o da affini
entro il secondo grado.
Abbiamo visto la situazione dell'incapacità di agire e abbiamo visto come i soggetti
destinatari di questo provvedimento sono dei soggetti malati di mente.
Pensiamo invece al caso in cui un soggetto è affetto da sclerosi multipla quindi non può
parlare, non può comunitare ma è capace di intendere e di volere; per il diritto però non
può essere interdetto e fino al 2004 non poteva nemmeno compiere atti giuridici. Nel
2006 nasce una legge sull'amministrazione di sostegno, cioè nasce l'istituto
dell'amministrazione di sostegno.
Si parla di sostegno perchè la persona ce la potrebbe fare quasi da solo ma ha bisogno
di un aiuto, di un sostegno.
L'amministrazione di sostegno è una legge importante perchè permette una tutela vera
rispetto a coloro che sono privi in tutto o in parte di autonomia; rispetto a coloro che non
hanno solo malattie mentali, ma anche coloro che hanno malattie fisiche.
Attraverso l'amministratore di sostegno, il legislatore da la possibilità di chiamare il
soggetto beneficiaro, quindi non viene più etichettato con interdetto o inabilitato; da la
possibilità di far ricevere al soggetto malato di mente e malato fisico, di essere aiutato
attraverso l'istituto di protezione e attraverso la nomina di un amministratore di sostegno.
Il giudice nel momento in cui si trova d'avanti ad una domanda di interdizione o di
inabilitazione deve valutare se è possibile nominare un amministratore di sostegno e
quindi deve usare gli istituti dell'interdizione e dell'inabilitazione in via residuale quando
secondo il giudice non è possibile nominare un amministratore di sostegno.
L'amministrazione di sostegno rende residuale tutta l'impalcatura dell'interdizione e
dell'inabilitazione; ciò vuol dire che il giudice nel momento in cui c'è un sogg