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1) L’Italia del boom: il mito dell’equilibrio, un’idea di paese fondata sulla limatura di alcuni
squilibri (es, nord vs sud), il secondo settennio INA Casa, nuovi quartieri con un nuovo
approccio, l’ampliamento di scala (spesso minuta nel primo settennio), la società dei consumi di
massa, il paese sta mutando al punto di vista economico e sociale.
Luigi Carlo Daneri quartiere residenziale al forte di Quezzi Genova 1956.
Ludovico Quaroni, progetto di concorso per un quartiere Cep alle Barene di San Giuliano a Mestre,
1959, straordinario in termini assoluti che rivela come la cultura del progetto, si compone di una
serie di osservazioni più vaste.
Ludovico Quaroni, progetto di concorso per il centro direzionale di Torino 1962, l’approccio
rispetto al cuore della città cambia, la scala è uno dei temi attraverso cui è leggibile. Inizia la
stagione dei centri direzionali, parti della città che diventano un pò come la testa della Ville
Radieuse.
Il centro è un’area che si realizza da se, tramite l’intervento dei privati, il caso di Milano è
caratterizzato per la concentrazione di funzioni con sviluppo verticale, troppo centrale
rispetto al volere degli urbanisti dell’epoca.
Franco Albini e Franca Helg Grandi magazzini “la rinascente” Roma, 1957-1961, interessante per
una nuova idea di società e di consumo di massa.
2) Esposizione universale di Bruxelles 1958, riprende il ciclo espositivo che si era interrotto a Parigi
nel 1937. Questa esposizione permette di osservare alcune cose, mai osservate. I padiglioni
sono luoghi di cimento e di esposizione da parte di un’ampia parte di progettisti e strutturisti che
mettono in mostra una serie di innovazioni.
Idea di un futuro di pace, il nucleare per risolvere il sistema energetico, ma esiste anche un
sistema di tensioni che disegna una nuova mappa del confronto sulla guerra fredda.
Quasi tutti questi padiglioni sono in massima parte realizzati in strutture metalliche, anziché
calcestruzzo armato.
Padiglione Sovietico expo 58, spoglio di tutti gli apparati decorativi, anche se tradisce il poco
tempo che è passato da questa svolta al momento del progetto. La struttura recita una delle parti
principali.
Sulla stessa piazza si affaccia il Padiglione degli Stati Uniti, non è firmato da un importante nome,
Edward Stone, che si affida all’elemento dimensionale. Un tamburo sospeso con tiranti sul
perimetro per reggere la copertura, viene realizzato lo spazio coperto fin ora più grande, senza
supporti interni. Gli Stati Uniti rappresentano la vita americana, collage e disegni descrivono la
quotidianità.
Josè Antonio Corrales, padiglione spagnolo expo 58, questa architettura rappresenta una svolta
nella narrazione storiografica del paese. La Spagna è governata da Francisco Franco da dopo la
guerra civile, anni di grandissimo isolamento del paese.
Vjenceslav Richter, Padiglione Jugoslavo expo 58, progetto costruttivista molto ambizioso,
l’idea era quella di sostenere il padiglione su un unico supporto, anche se poi viene cambiato il
sistema strutturale.
Le Corbusier e Iannis Xenakis, Padiglione Philips expo 58, un complesso di luci, forme e
musica che rappresentava un vero momento di sintesi.
1965 morte di Le Corbusier
3) Fantasie (utopie) strutturali, molto presenti negli anni ’60, in molti casi utopia strutturale
coincide con utopia sociale. Proposte sociali fortemente innovative e rivoluzionarie
Eckhard schulze Fielitz, raumstadt 1959.
Yona Friedman, Ville spatiale, 1960 è possibile concepire la città su un livello diverso rispetto al
livello attuale. Immagina una città che vola sopra altri territori
Peter Cook, Plug-in-city, 1964 la città è immaginata come un insieme di gru, che si monta e si
smonta, continuamente dinamica rispetto alle nuove esigenze.
Fred Freeman, Clean Air Park, 1959 visioni i nuovi progressi vengono illustrati in termini di
mobilità e di controllo ambientale.
Frei Otto, Roofed Futurist City, 1963
4) La tecnica come possibile criterio ordinatore della scena italiana