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La Costituzione francese del 1799
La Costituzione francese del 1799, detta anche Costituzione dell'anno VIII, è la carta costituzionale del consolato. Essa consacra il desiderio d'ordine della borghesia e consegna il potere personale a Napoleone Bonaparte.
Napoleone, dopo il rifiuto del Consiglio dei Cinquecento di rivedere la Costituzione dell'anno III, prese il potere con il colpo di Stato stabilendo un Consolato provvisorio; elaborò quindi una nuova Costituzione destinata a garantire un potere esecutivo forte e concentrato nelle sue mani.
Modellata su un potere esecutivo forte, composto di tre consoli, marca una rottura con le costituzioni precedenti: permette a Napoleone di esercitare il potere personale mantenendo nel contempo una parvenza di democrazia. L'esecutivo, emarginato durante la rivoluzione, si trovò a detenere il potere reale, aiutato in ciò dal ruolo del Consiglio di Stato; il potere legislativo era indebolito dalla.
frammentazione in tre assemblee: il Senato, il Tribunat e il Corpo legislativo. La costituzione del 1799 è quindi un testo tecnico principalmente inteso a definire il ruolo del Primo Console, detentore del potere decisionale effettivo e, contrariamente alle costituzioni repubblicane precedenti, non vi si trova traccia di dichiarazione dei diritti e delle libertà (anche se alcuni diritti sono affermati nelle disposizioni generali). Bonaparte instaurò il consolato a vita con la Costituzione dell' anno X che rinforzò ulteriormente i suoi poteri. Lo Stato di Napoleone era così uno stato monocratico accentrato, espressione di un regime dittatoriale personale, che violava in pieno l'articolo 16 della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789. La sua volontà contava più di tutti gli articoli della Costituzione. Per questa ragione nel 1804 venne nominato imperatore, per portare ordine e autorità seguendo.Gli "immortali principi" della Rivoluzione francese.
LA CARTA FRANCESE DEL 1814
La Costituzione francese del 1814 era una Costituzione ottriata (dal francese octroyée: concessa dal sovrano) da Luigi XVIII, fratello del decapitato Luigi XVI, appena restaurato sul trono di Francia.
La Carta è divisa in due sezioni, che ne costituiscono parte integrante: un preambolo, in forma di discorso pronunciato dal sovrano, ove egli dettaglia i presupposti (le cause) che lo hanno spinto al gran passo; una serie di articoli, che definiscono le responsabilità dei diversi attori dello stato francese (Re, potere legislativo, nobiltà, Chiesa, esercito). L'atto che il monarca compie, con la concessione della Carta, è di regolare la propria autorità, altrimenti illimitata. Tale illimitatezza è la chiave di volta dell'intero Preambolo e, quindi, della Carta.
Tutta l'attenzione portata da Luigi XVIII su diritti e prerogative della corona, è indispensabile.
poiché serve a giustificare tre snodi fondamentali, che distinguono nettamente la Carta da una costituzione 'giacobina':- l'autorità non appartiene al popolo ma ad esso viene concessa dal sovrano
- i sudditi non possiedono diritti, in quanto la condivisione dell'autorità è frutto della benevolenza del sovrano, non una loro prerogativa
- il processo di redazione della Carta è stato affidato a uomini scelti dal re, non a delegati del popolo
- l'approvazione della Carta è in carico esclusivamente al monarca.
Restaurazione del vecchio regime dopo la caduta di Napoleone.
Dopo la caduta di Napoleone, dunque, si è avviata un'analisi della Carta francese del 1814 che tenta di trovare un equilibrio tra il recupero del sistema dell'antico regime e le innovazioni introdotte dalla rivoluzione francese. La rivoluzione ha raggiunto una serie di conquiste che sarebbe stato impossibile cancellarle. Durante la
Restaurazione dunque si afferma la volontà di equilibrio: la riappacificazione e la conciliazione sono gli elementi fondamentali del preambolo della costituzione. Nel preambolo Luigi XVIII afferma che la pace è il primo bisogno "dei nostri sudditi" => non parla più di cittadini. La rivoluzione è definita funesta, ma per volontà di riconciliazione il sovrano terrà conto delle idee dei filosofi. La costituzione del 1814 è stata richiesta dal re per ristabilire la monarchia in Francia dopo la caduta di Napoleone. Nel preambolo il sovrano sottolinea che non ha alcun problema di legittimità: è il successore della millenaria monarchia in linea diretta, che non si è mai interrotta => Luigi XVIII dimostra la continuità della monarchia. Per legittimare la presenza della monarchia, bisogna riunire i tempi antichi e quelli moderni. Il re afferma che la costituzione deve essere libera e la monarchia deveGarantendo il corretto svolgimento del potere giudiziario. Inoltre l'inamovibilità rende impossibile l'istituzione di tribunali speciali, che erano molto diffusi durante il droit intermediaire e la rivoluzione francese. La Carta mantiene l'ordine giudiziario napoleonico e quindi anche la giurisdizione commerciale. Anche la giuria viene conservata, mentre la pena della confisca viene abolita => centralità della proprietà. La costituzione contiene alcune norme compromissorie: l'art. 68 stabilisce che rimane in vigore il Codice civile e le leggi esistenti che non siano in contrasto con la Carta => le leggi ordinarie rimangono in vigore finché non vengono derogate dalla costituzione. La forza costituzionale della Carta del 1814 non è chiara, il rapporto tra legge e costituzione è ancora promiscuo. La Carta serve a definire gli assetti costituzionali, a legittimare la figura del re e a trovare un nuovo equilibrio.
testo costituzionale per adattarlo alle esigenze del proprio tempo. Questo concetto di costituzione come documento vivo e in continua evoluzione sarà alla base della storia costituzionale francese. La costituzione del 1830 segna un importante passo avanti nella democrazia francese. Viene introdotta la figura del re costituzionale, che governa insieme a un parlamento bicamerale composto da una Camera dei Pari e una Camera dei Deputati. Viene inoltre garantita la libertà di stampa e di associazione, e vengono riconosciuti i diritti individuali e la libertà di culto. La costituzione del 1830 rappresenta un compromesso tra le diverse forze politiche dell'epoca, cercando di bilanciare i poteri tra la nobiltà e la borghesia. Questo equilibrio sarà continuamente messo alla prova nel corso della storia francese, con nuove costituzioni che si succederanno nel corso dei decenni. In conclusione, la storia costituzionale francese è caratterizzata da un costante processo di adattamento e cambiamento, in cui la costituzione viene considerata come uno strumento vivo e flessibile, capace di rispondere alle esigenze della società in ogni momento storico.che la cittadinanza belga può essere ottenuta secondo le modalità stabilite dalla legge. La costituzione belga riconosce e garantisce i diritti fondamentali dei cittadini, come la libertà di pensiero, di espressione, di religione, di associazione e di voto. Inoltre, stabilisce i principi fondamentali del sistema politico belga, come la separazione dei poteri, il principio di legalità e l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. La costituzione belga prevede anche l'organizzazione del governo e del parlamento, nonché il ruolo del re come capo dello stato.L'importanza di sentirsi appartenere alla nazione. Gli articoli sui diritti parlano di cittadini, non di sudditi e prevedono una serie di diritti più estesi rispetto a quelli stabiliti dalla Carta costituzionale francese. La costituzione belga infatti prevede la libertà individuale, di culto, di stampa e di manifestare le proprie opinioni. La Carta stabilisce una separazione netta tra il mondo laico e quello religioso, mentre non prevede una lingua ufficiale, perché lo stato è formato dall'aggregazione di più realtà.
Gli articoli relativi ai poteri stabiliscono che questi non appartengono né al re, né al popolo, bensì alla nazione, all'entità statale che rappresenta la collettività. I poteri vengono esercitati dalla nazione nel modo stabilito dalla costituzione. Il potere legislativo è esercitato collettivamente dal re, dalla Camera dei rappresentanti e dal Senato, mentre quello esecutivo
alle autorità giudiziarie, che devono agire in conformità con la legge. Il potere legislativo è esercitato dal Parlamento, che è composto da rappresentanti eletti dal popolo. Il potere esecutivo è esercitato dal governo, che è responsabile dell'amministrazione del paese. Inoltre, la costituzione garantisce i diritti fondamentali dei cittadini e stabilisce i principi fondamentali del sistema politico.