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b. ENTI PUBBLICI NON TERRITORIALI
INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro)
- ISTAT (Istituto nazionale di Statistica)
- SIAE (Società Italiana Autori ed Editori)
-
c. ENTI PRIVATI
Organizzazioni non profit (ADMO - Ass.ne Donatori Midollo Osseo; AIL - Ass.ne Italiana contro le
- Leucemie; AIRC - Ass.ne Italiana per la Ricerca sul Cancro; …)
Imprese (Autogrill; BNL - Banca Nazionale del Lavoro; Dash; FIAT; …)
-
d. ALTRI SOGGETTI
Centri di documentazione (Ass.ne C.D.H. - Centro Documentazione handicap; ASL 1 Torino;…)
- Osservatori (Osservatorio Nazionale Tabacco - Istituto Tumori; Osservatorio sulla Com Sanitaria -
- Università di Pisa;…)
e. ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI
ONU (FAO Italia - Food and Agricolture Organization of United Nation; UNICEF Italia - The United
- Nation Children’s Fund;...)
Vaticano e CEI (CEI - Conferenza Episcopale Italiana)
-
Il 76% dei soggetti contattati (120/158) conserva materiali delle campagne; Tra coloro che le conservano la maggior
parte (55,7%) si dedica esclusivamente ai materiali relativi alle proprie iniziative; la quasi totalità delle Organizzazioni
non profit raccoglie le proprie campagne e anche quelle di altri enti anche se in modo non sistematico;
la conservazione e l’archiviazione dei materiali sono piuttosto diffuse mentre risulta ancora scarso l’utilizzo di
specifiche tecniche di catalogazione;
Governo e Ministeri: l’archiviazione risulta il metodo + usato per la conservazione dei materiali relativi alle campagne
di com sociale realizzate, ma nessuno dichiara di catalogarli per renderli disponibili agli studiosi o ad un pubblico +
vasto; la maggior parte conserva le proprie campagne ma non è facile stabilere con quale metodo ciò
Regioni e Comuni:
avvenga; la maggior parte delegano le relative competenze ai singoli Assessorati;
Organizzazioni non profit: circa la metà archivia i materiali di campagne (proprie e di altri), quasi un terzo li conserva
soltanto; metodo di catalogazione poco diffuso;
Per la conservazione dei materiali la regola che sembra prevalere è conservare i materiali in un unico luogo, anche se
non sempre si tratta di un apposito archivio; è inoltre diffuso il ricorso ad internet per gestire l’accesso ai materiali della
campagna;
La maggioranza dei sogg che conservano i materiali di campagna li mette a disposizione su richiesta; sono pochi (Centri
di documentazione e Osservatori) quelli che offrono un servizio regolarmente aperto al pubblico; le Org non profit sono
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disponibili anche a fornire il materiale relativo alle campagne (a differenza del Governo e dei Ministeri); tendenza
positiva: la maggior parte delle categorie prese in esame dall’indagine, si sta attrezzando per rendere disponibili le
campagne realizzate sul web;
il quadro generale emerso dalla ricerca evidenzia come nel nostro paese la cultura della conservazione dei materiali
relativi alle campagne di com sociale e alle azioni correlate, non sia ancora abbastanza diffusa e => non è del tutto
compreso il suo valore strategico; sono poco diffusi rigorosi criteri di catalogazione e archiviazione della
documentazione sia la consapevolezza dell’opportunità di renderla disponibile anche al pubblico; la possibilità di
consultare i materiali costituirebbe infatti una grande opportunità per entrare a contatto con tesi, posizioni e modi
diversi di affrontare temi e problemi;
numerosi casi virtuosi:
Regione Emilia Romagna: tra le + attive nel proporre azioni di com sociale
- Regione Piemonte: leader a livello nazionale per numero e qualità di campagne di com sociale e
- all’avanguardia nel sistema di raccolta della documentazione
Regione Toscana: una sempre maggiore attenzione alla com sociale
- Comune di Bari: molto attivo nel campo e rende disponibili le sue campagne di com sociale attraverso il
- proprio sito web
Comune di Roma: ricca produzione di campagne
- …
-
Comunicazione sociale e impresa
I rilevanti cambiamenti della cultura sociale producono tendenze e tensioni che attraversano tutta la società e quindi
anche l’impresa in quanto soggetto che opera nella società sia perché la società si attende dall’impresa comportamenti
compatibili con le mutate esigenze della collettività ma anche perché la qualità del rapporto con la società ha sempre
maggiore influenza sui risultati aziendali; queste motivazioni sono oggi largamente condivise anche se non tutti la
pensano così infatti secondo alcuni una deviazione degli obiettivi istituzionali per tener conto delle esigenze sociali
produrrebbe effetti negativi non solo per l’impresa, ma anche per la società:
l’esperienza ha però dimostrato quanto sia importante per l’impresa stessa tenere conto dell’opinione pubblica => per
l’azienda il rapporto con la società si presenta fortemente integrato a quello del mercato e l’attenzione per la società
diventa una delle strategie dell’impresa;
il ruolo centrale della com nella strategia dell’impresa implica che:
vengano coinvolti nel processo comunicativo tutti gli aspetti dell’operare dell’impresa
- tutti i sogg ritenuti x qualche motivo interessanti dall’impresa vengano raggiunti dai mes
-
3 aree di intervento per l’impresa:
1. la realizzazione di iniziative e di azioni in cui la finalità sociale deve essere vissuta come esperienza compresa e
condivisa dal pubblico: per le imprese cresce l’interesse verso l’ambiente e per quanto riguarda la solidarietà gli
interventi si realizzano soprattutto appoggiandosi ad org non profit; limitato è invece il rilievo nel campo della
salute a causa dei costi elevati; promozione di eventi a livello territoriale piuttosto che nazionale; cooperazione
nella progettazione e realizzazione dell’evento anche in presenza di una sponsorizzazione; la com accresce la
notorietà del marchio e suscita simpatia nel pubblico coinvolto;
2. la valorizzazione della qualità, anche sotto il profilo della responsabilità sociale delle competenze manageriali: è
estremamente utile per il successo delle politiche sociali informare sui propri comportamenti e comunicare i tratti
dell’identità dell’impresa che individuino il profilo di un’azienda attenta all’impatto sociale; gli strumenti + efficaci
sono: bilancio sociale: è un documento, con il quale un'organizzazione, che sia un'impresa o un ente pubblico, o
- un'associazione, comunica periodicamente in modo volontario, gli esiti della sua attività, non limitandosi ai
soli aspetti finanziari e contabili. il bilancio sociale nasce dalla consapevolezza che esistono diverse
categorie di persone, definiti stakeholders, che hanno un diritto riconosciuto, o interesse, a conoscere quali
ricadute, o effetti, l'ente produce nei propri confronti
rendiconto ambientale
- codici etici: vengono formalizzate le politiche aziendali in materia di etica di impresa e le norme di
- comportamento alle quali i lavoratori devono attenersi; diventa risolutivo nelle decisioni e nei
comportamenti aziendali e rappresenta un aspetto costitutivo dell’identità dell’impresa
carte dei valori: si enunciano per i singoli settori di attività i principi di politica assunti come riferimento,
- sulla base di valori che l’impresa fa propri;
particolare importanza ha assunto la com sociale collegata ai prodotti, quando l’azienda promuove o favorisce un
uso compatibile degli stessi per prevenire i rischi che possono emergere nel campo della sicurezza, dell’impatto
ambientale, dello spreco di risorse…; ci si attende che le imprese si preoccupino, oltre al fatto che dai loro prodotti
non derivino conseguenze negative, ma che si facciano carico dall’uso non corretto degli stessi;
3. la com sociale e altre forme di com messe in atto dall’azienda per specifici obiettivi: la dimensione sociale è spesso
presente nella pubblicità, valorizzando l’identità dell’impresa e legando la stessa ad un prospettiva di cambiamenti
sociali; un es: 21
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Cause Related Marketing (CRM): l’acquirente è stimolato al’acquisto di un determinato prodotto dal fatto
- che l’azienda da parte sua contribuirà in modo corrispettivo alla realizzazione di programmi e politiche
sociali;
Tarantino o Almodovar?
I diversi stili della comunicazione sociale nel terzo millennio
Le campagne shock sono forse quelle che lasciano il segno nell’immaginario del pubblico e degli addetti ai lavori, ma
non è altrettanto vero che in questi ultimi anni si sono viste solo o principalmente campagne che usano un linguaggio
crudo; dovunque andiamo siamo sommersi da moltissime informazioni, l’attenzione è diventato un bene prezioso;
quando si lavora nell’ambio della com sociale si ha a che fare con 2 ostacoli propri di questo tipo di com:
le campagne sociali dispongono di budget limitati ed è difficile uscire dall’affollamento con le poche risorse a
- disposizione
il + delle volte la campagna di com sociale si pone obiettivi + ambiziosi e difficili di quelli di una campagna
- commerciale; non si tratta solo di cambiare il comportamento di acquisto o le preferenze ma di smuovere
opinioni radicate nel profondo;
Quando si deve sviluppare una strategia di com sociale ci si deve porre 3 obiettivi:
1. IMPATTO: farsi vedere, farsi notare, farsi ricordare, altrimenti il mes si perderà nell’infinito oceano di info;
uscire dalla massa non confidando solamente sulla forza morale e/o ideologica del mes, ma dandogli tutti gli
strumenti per passare, per essere ricevuto
2. ORIGINALITÀ: trovare ogni volta nuovi linguaggi, nuovi punti di vista
3. EMOZIONE: bisogna suscitare emozioni, smuovere l’anima degli individui
È bene ricordare che non è ciò piace a noi che funziona per definizione, spesso le campagne di com sociale si rivolgono
a sogg in situazione di disagio, un target che non ha gli stessi valori e gli stessi riferimenti culturali di chi le promuove,
o delle agenzie che le ideano;
a volte le tonalità shocking sono l’unica risorsa disponibile per ottenere attenzione e provocare una reazione ma ci sono
alcuni limiti nell’uso di questo approccio:
Fenomeno definito shock fatigue cioè la cancellazione del messaggio che supera la soglia di fatica, di
- accettazione
Ogni tipo di com,e ancor di + la com sociale, deve tenere conto del contesto culturale in cui “vive”; il
- meccanismo Shock è + accettato in certe culture (anglosassone) mentre in altre parti funzionano approcci + soft
5 tendenze che è possibile individuare oggi a livello internazionale e che potrebbero funzionare anche nel nostro paese:
1. Shock si, ma con intelligenza: un approccio duro senza però e