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IL NUOVO CINEMA DEGLI ANNI
SESSANTA E SETTANTA
Nuovo cinema: insieme di esperienze creative che avvengono tra fine anni 50 e inizio 60. Esperienze
eterogenee accomunate da una forte volontà di rinnovamento organizzativo, immaginario e narrativo. Rimette in
questione il cinema stesso, le sue strutture narrative, le sue funzionalità ideologiche e pone domande
sull’individuo e sulla storia.
Esigenza di individuare nuove forme e diverse relazioni con gli oggetti. Trasformazione del linguaggio,
dell’individuo e della società.
Il cambiamento inizia dagli apparati tecnici e dall’organizzazione produttiva.
Evoluzione tecnica:
- Accelera i tempi di ripresa
- Semplifica le procedure per un cinema più economico con troupe più ridotte
- Uso di pellicola più sensibile: evita l’ingombro di proiettori così la macchina ha più agilità e si può girare in
interni naturali e poco illuminati
- Set più agibile: spazio più vicino alla realtà
Evoluzione tecniche di registrazione:
- Apparecchiature più leggere e maneggevoli
- Nuovi tipi di registratori magnetici sincronizzati per registrare il suono in presa diretta con microfoni
direzionali
Logiche di composizione dell’inquadratura:
- Uso dello zoom
- Alleggerimento delle macchine da presa per usare la macchina a mano
- Cinema povero e leggero fondato sulla creatività individuale piuttosto dell’organizzazione industriale
Emergere di nuove condizioni produttive: si contestano i meccanismi della produzione e della distribuzione
ufficiali, si moltiplicano le iniziative di produzione indipendente con propri finanziamenti
Le prime esperienze del free cinema (Anderson, Reisz, Richardson) realizzate con contributi pubblici
Gli stati iniziano ad adottare una politica protezionista: aiutano con provvedimenti legislativi e fiscali e con
sovvenzioni incoraggiando i nuovi registi
Nei paesi dell’Est il rapporto tra nuovo cinema e istituzioni è complicato. La liberazione politica con la morte di
Stalin e l’affermarsi di tendenze occidentali crea nuove circostanze produttive.
Maggiori problemi in Unione Sovietica dove il regime incoraggia le aperture spontanee ma le controlla e le limita
Nella Germania Federale abbiamo una complessa ambiguità dei rapporti tra stato e nuovo cinema: da un lato
sovvenzioni, contributi, premi e dall’altro strutture distributive interne deboli che ostacola la visibilità dei film più
interessanti, la repressione politica emargina i registi più coraggiosi
Con il nuovo cinema abbiamo una trasformazione delle condizioni produttive, organizzazione sociale, della
cultura e dell’immaginario
Il nuovo cinema pone al centro dell’orizzonte immaginario un nuovo soggetto esistenziale, immerso nelle
problematiche della scelta di vita e alla costruzione del destino
- Soggetto-personaggio giovane
- Rifiuta i valori della famiglia, le prospettive di carriera, le abitudini, i modi di pensare, le ipocrisie della
società organizzata
- Giovane che va controcorrente
- Soggetto che scopre la propria condizione di essere al mondo senza sicurezze, riferimenti
- Destinato all’opposizione, va contro il passato
- Impegnato ad inventare valori nuovi o nuovi valori di vita
- Ricerca e sceglie l’autenticità: risultato di una ricerca o di una volontà soggettiva
- Tenta di scoprire la propria identità, i propri desideri, il proprio destino
- Scopre che la condizione di autenticità è la realizzazione della libertà
- Vede la libertà come componente essenziale dell’essere al mondo
La libertà ha una tripla articolazione: libertà condizionata dal contesto sociale; libertà difficile, negativa che può
angosciare il soggetto; apertura esistenziale, disponibilità, sperimentazione
Le nuove soggettività sono radicate nel negativo ed esprimono una critica della società contemporanea.
Il soggetto del nuovo cinema è segnato dalla disposizione, dal desiderio di aprirsi a nuove esperienze, inventare
nuovi modi di vita
Negli anni 70 sviluppa l’esperienza del nomadismo, di ricerca dell’altrove
Abbiamo quindi trasformazioni relative all’orizzonte dell’immaginario e al mondo narrato
La volontà di rappresentare la vita e le problematiche del nuovo soggetto porta a delle trasformazioni sulla
struttura narrativa:
• I contenuti drammatici non sono più sviluppati un forte concatenamento di azioni ed eventi ma sono più
aperti
• L’intreccio drammatico è indebolito
• La struttura del racconto di avventura con prove da superare e funzioni narrative rigide ha un andamento
più libero e casuale degli eventi, di un indebolimento dei nessi e di un mescolamento delle funzioni
• Le storie non hanno percorsi narrativi ben definiti con una conclusione decisa ma itinerari aperti dove le
reazioni psicologiche e le impressioni contano più dei fatti
Anche la messa in scena organizzata secondo nuovi criteri
• Regista è autore e co-autore della sceneggiatura
• Regole tradizionali di ripresa e montaggio caratterizzate da grande libertà creativa
• Messa in scena classica abbandonata per una scrittura moderna che potenzia le inquadrature lunghe, i
piani sequenza, la mobilità della macchina da presa, il rifiuto del campo-controcampo
• Messa in scena che rifiuta origini regola non solo quelle tradizionali e vuole nell’esperienza la logica e i
nuovi criteri.
Le esperienze della nouvelle vague francese e di Godard sono un punto di riferimento
Prevale una volontà di invenzione nel fare (libertà radicale)
• Riprese raramente organizzate in studio, ma in spazi naturali
• Non usa decoupage ma vuole inventare nuovi percorsi di messa in scena legati a nuove modalità nella
tecnica della realizzazione
• Usa attori giovani e non professionisti
• La mobilità della cinepresa a ridefinisce lo spazio filmico e afferma la dinamicità dei personaggi
• La libertà della macchina da presa riflette una visione del mondo aperta, problematica per sperimentare il
reale al di là dei valori e delle sicurezze stabilite
• La scrittura prevale sulla rappresentazione
• Il nuovo movimento di macchina e il suo nuovo uso indica la volontà di inventare nuovi percorsi
LA GRAN BRETAGNA E IL FREE CINEMA
Il free cinema nasce dalla rivolta politica e culturale inglese degli anni Cinquanta, dalla critica che scrittori come
Osborne e Sillitoe muovono alla disumanità delle strutture sociali e ai valori imposti
Metà anni 50 Lindsay Anderson ipotizza per il cinema l’assunzione di un ruolo di intervento per la comprensione
del sociale. Rivolgendosi ad un pubblico popolare e negando il conformismo della produzione commerciale
1959 i giovani del free cinema si aprono al mercato industriale
Contesto sociale ed esistenza quotidiana delle classi lavoratrici sono il soggetto privilegiato dei film del free
cinema.
La volontà di radicarsi nel vivo della realtà e della società scegliendo scenari popolari, strade, fabbriche
Presenta di protagonisti del giovane proletario escluso, per cui il percorso evasivo è obbligatorio e l’opposizione
alla società deriva dalla loro origine proletaria
Anderson, Richardson e Reisz vogliono cogliere le radici psicologiche del contrasto tra individuo e a totale
negatività del sistema
Anderson esordisce con Io sono il campione: il discorso sulla crisi del protagonista diventa una metafora violenta
delle contraddizioni delle classi popolari
Nei film di Richardson la struttura narrativa si mantiene nella sua integrità come orizzonte necessario del
discorso, in Reisz (Sabato Sera e domenica mattina, 1960) la storia è un insieme di fatti, gesti e parole con
sequenze legate solo da un contesto cronologico. Reisz analizza i meccanismi dell’alienazione
Morgan, matto da legare 1966 – Reisz film più sperimentale del free cinema
Il free cinema concentra l’innovazione sul piano dei contenuti e del discorso ideologico ma non sul piano delle
forme.
Fine anni 50 e inizio 60 abbiamo la nascita di una libertà creativa e lo sviluppo di un conflitto con la realtà
culturale ufficiale nell’Europa Orientale
POLONIA
Primi segnali di rinnovamento grazie ai film di WAJDA e MUNK (anni 50)
La realtà e le conseguenze della guerra incluse le lacerazioni individuali evidenziate dal conflitto sono temi usati
Cresce la sensibilità per i problemi contemporanei con un a rappresentazione disincantata dei rapporti
interpersonali
(anni 60) nuova generazione di registi con:
SKOLIMMOWSKI elabora una ricerca sull’immagine e sulla narratività originale. Urgente bisogno di
comunicazione poetica
- L’assenza di significati, la libertà esistenziale, il tentativo di approfondire l’indagine sull’IO sono temi usati
- I giovani protagonisti stabiliscono con la realtà un rapporto antagonistico che passa attraverso il corpo
- Segni particolari, nessuno 1965: il disfacimento, masochismo sono dinamiche di comportamento attraverso
i quali i personaggi affermano o negano la propria identità
- Non usa immagini mentali o oniriche, lavora dentro ad una dimensione totalmente magica o totalmente
realistica
- L’analisi del gesto prevalgono sull’analisi della coscienza
POLANSKI film più significativo: Cul de Sac (1966) rovescia il comico nella crudeltà, la psicologia nel grottesco
Si trasferisce poi a Hollywood dove realizza Rosemary’s Baby (1968)
- Nel suo cinema il fantastico funziona come status di ambiguità, come una tensione tra reale e possibile
- La visione del mondo è pessimistica
- La sessualità prende sempre direzioni destruenti: vampirismo, incesto, voyerismo, stupro
UNGHERIA
Nel nuovo cinema ungherese abbiamo come tema la riflessione storica in chiave sociologica e politica
MIKLOS JANCSO la constatazione dell’assurdità della storia si esprime in essenza di linguaggio. I nodi più
problematici e dolorosi sono affrontati in un ciclo di film: I disperati di Sandor, L’armata a cavallo, Il Silenzio e il
Grido
- La storia per lui è un non senso senza nessun progresso
- L’individuo e la sua psicologia non hanno nessuna fruizione
- Domina l’oppressione tragica, l’alternativa tra crudeltà e morte
- L’avvenimento storico è un movimento di linee, un equilibrio di vuoti e volumi,
- Lavora sulla sottrazione: dialogo ridotto all’essenziale, montaggio analitico sostituito da riprese in
continuità, individualità dei personaggi svuotata
- Paesaggi aperti e orizzontali sembrano un invito alla libertà ma si rivelano spazi d’angoscia
CECOSLOVACCHIA (NOVA VLNA)
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