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ERTOV

un esperienza di selezione , verifica e organizzazione

visiva del mondo , come si può osservare in “L’uomo

con la macchina da presa” , film in cui viene

descritto il lavoro della macchina da presa attraverso

immagini che raffigurano l’operatore durante la sua

attività lavorativa.

Sul finire degli anni venti si sviluppa il “Cinema

d’Avanguardia” , la cui unità di base è il rifiuto del

cinema ufficiale e delle sue leggi. Tra i vari registi

ricordiamo Ricther che fa una sintesi tra logica della

ricerca sperimentale e gusto del “non sense” , e

Rutmman , secondo il quale il cinema deve far uso di

luci e ombre, massa e linearità, linee rette e curve.

3- Hollywood, fabbrica dei sogni

Alla fine della Prima Guerra Mondiale , grazie alla

grande disponibilità di capitali, il cinema

hollywoodiano diventa il modello universale; infatti

le principali case di produzione acquistano e creano

sale cinematografiche per la proiezione dei film.

Tra i registi si differenziano Von Stroheim che

costruisce un universo cinematografico segnato da

una poetica dell’eccesso che contamina lo schema

del melodramma griffthiano con motivi decadenti di

ascendenza europea; Vigor che indaga sull’

individualità dell’uomo contemporaneo nella nuova

dimensione massificata del vivere metropolitano

esprimendo uno guardo ironico e disincantato sul

sogno americano e sull’ ideologia del “self made

man”; De Mille che inaugura la “commedia brillante

a sfondo erotico” e contribuisce all’affermazione del

modello di donna fatale e spregiudicata. Infine vi è

Borzage di cui ricordiamo “Ben Hur” , film il cui

successo è dato dal riferimento biblico e letterario

con la costruzione di un set dove veniva riprodotto il

Circo Massimo di Roma , e la messa a punto di un

apparato tecnologico che consentiva di riprendere la

scena da più angolature.

Inoltre nascono i primi divi , tra i quali ricordiamo

Rodolfo Valentino, Chaplin e Keaton; questi ultimi

due si fanno interpreti di personaggi che sono il

simbolo stesso dei loro film.

Charlie Chaplin nasce a Londra e nel 1914 inizia la

sua carriera. Con il film “Making a living” nasce la

celebre maschera del vagabondo Charlot , i cui abiti

( bombetta e bastone, scarpe troppo lunghe e

sfondate, pantaloni troppo larghi, giacca del frac

striminzita) esprimono le condizioni di miseria e

povertà che sono in contrasto con l’ambiente in cui

vive il personaggio. Nei film successivi , Chaplin

dona un giudizio politico e ideologico sulla società ,

un esempio è “Charlot soldato” dove il protagonista

contraddice la politica americana del tempo ,

impegnata nella guerra. L’ evento della guerra segna

una svolta nella carriera di Chaplin, questo lo si può

vedere con “Il dittatore” , film in cui la vena amara e

satirica va oltre il personaggio di Charlot fino creare

la maschera crudele e cinica di Moinsieur Verdoux

( sorta di Landur nutrito dagli orrori e umori di tutta

un epoca).

Con Keaton si parla di recitazione controllata e

mimica impietrita in una maschera apparentemente

imperturbabile che esprimono una visione distaccata

di un mondo in cui ritroviamo una civiltà tecnologica

incontrollabile.

4- 1930-45: L’introduzione del sonoro e l’industria

hollywoodiana

L’introduzione del sonoro spinge lo spettacolo

cinematografico verso una completa

meccanizzazione eliminando il divario tra

performance dell’attore e testo del cinema degli anni

venti.

I volti dei divi diventano icone capaci di suggerire

mondi possibili e sceneggiature nella stratificazione

dei ruoli già interpretati per stimolare e indirizzare

l’orizzonte di attesa del profilmico in una direzione

precisa. Tra i vari divi si ricordano Jhon Wayne,

Marylin Monroe e Marlene Dietrich che da vita a un

ideale erotico , costituendo quel mito di enigmatica

famme fatale in cui le caratteristiche attoriali, la

necessità di genere e la poetica d’autore sono

indissolubili.

I generi che si sviluppano in questo periodo sono : il

Musical ( Quarantaduesima strada);

l’Horror( Dracula, Frankenstein) e il Gangster movie,

genere legato all’attualità del crimine organizzato

degli anni venti , tra i film si ricordano “Nemico

Pubblico” e “ Scarface” dove la violenza e il disagio

della società americana fa da sfondo a storie di boss

venuti dalla strada che vengono rappresentate nella

forte stilizzazione narrativa. Altro genere in sviluppo

è il “ Western” , ovvero la rappresentazione della

conquista dei territorio dell’ovest ; tra i vari registi di

questo genere si distingue Jhon Ford i cui personaggi

sono individui che rappresentano dei valori con

l’ambiente e il paesaggio esprimendo così una

visione universale americana del mondo grazie a

l’uso di campi lunghi che abbracciano lo sfondo, le

profondità di campo che esprimono il rapporto

uomo-ambiente, il découpage essenziale che

descrive in modo incisivo i personaggi.

Successivamente si sviluppa anche il genere

“fantascienza” che affronta i mostri dell’inconscio ed

è metafora dello spettro comunista e di coloro che

cercano di intaccare le certezze dell’identità

americana; tra i registi si ricorda Nicholas Ray con il

quale si parla di eroi malinconici e di rivolta contro la

società che emargina e provoca violenza attraverso

uno stile asciutto ed in equilibrio tra realismo e

simbolismo.

In questo periodo molto importanti sono Welles e

Hitchcock. Il rimo rivoluzione il linguaggio e il

funzionamento dei media tramite uno stile in cui si

dilata lo spazio e il tempo dell’inquadratura

ricorrendo a piani sequenza, riprese in profondità,

montaggi peculiari a livello sonoro e all’ interno di

realtà scenograficamente complesse. Tra i suoi film

ricordiamo “Quarto grado” con il quale inaugura un

eccessiva narrazione sul punto di vista psicologico,

morale, drammaturgico, storico e tematico

reinventando così un linguaggio classico nella

rappresentazione di una realtà prospettica,

sfaccettata e contraddittoria.

Hitchcock invece mette in scena un universo morale

e psicologico dove le ossessioni ( colpa, peccato,

sospetto, angoscia) si traducono in una precisa

iconografia visiva. Si parla di “giallo hitchcockiano” ,

vale a dire uno scenario onirico in cui il problema

dell’identità dell’individuo tra normalità e follia si

pone tramite situazioni che assumono valore

simbolico nella ricerca formale. Tra i film di Hitchcock

ricordiamo “La donna che visse due volte” dove

ritroviamo inquadrature dall’alto del movimento

della macchina a spirale e dei piani riavvicinati su

oggetti e dettagli di scena e personaggi ,che

diventano iconograficamente astratte e simboliche.

5- il cinema europeo degli anni 30 e il realismo poetico

francese

Fino al 1931 non si poteva registrare il suono in post-

produzione poiché veniva registrato tutto in presa

diretta, quindi non si poteva effettuare il doppiaggio

delle pellicole. Il problema fu risolto realizzando film

in più lingue, vale a dire che il regista girava più

volte la stessa scena con attori di diverse nazionalità

in modo che si avessero più versioni del film.

In Francia si diffonde il “Realismo poetico”, film che

descrivono la dura realtà del sottoproletariato

tramite vicende ambientate in periferia ed eroi

tragici sconfitti dal fato . Il massimo esponente è

Renoir di cui ricordiamo “ La regola del gioco “ , film

che allo stesso tempo è commedia perché ci sono

storie di scambi di persona , e tragedia poiché si

conclude con la morte di uno dei personaggi. I

personaggi sono figure ambigue e contraddittorie

unite da relazioni instabili dove vengono capovolte le

alleanze mentre , per quanto riguarda il punto di

vista tecnico ritroviamo la tridimensionalità dello

spazio, l’uso della macchina da presa e della quarta

parete( il cuoco parla con un interlocutore fuori

campo).

Al contrario di Renoir , Vigò si discosta dal realismo

poetico poiché si lega maggiormente alle

avanguardie storiche , come in “L’Atalante” dove

l’amore difficile tra Jean e Juliette è intessuto di

immagini del mondo onirico che è fisicamente

rappresentato dai souvenir presenti nella cabina del

padre della ragazza.

6- il Neorealismo Italiano

Il Neorealismo descrive la realtà sociale e i massimi

esponenti sono Rossellini, Visconti ,De Sica e De

Santis . :narrazione con intreccio di storie diverse ma

R OSSELLINI

confuse con la storia collettiva per arrivare a creare

una sorta di affresco storico nato dalla somma di

molteplici piccoli fatti autonomi. Un esempio è

“Paisà” , film in cui si racconta la risalita dell’Italia

dopo la guerra; sono sei episodi ambientati in

diverse città italiane .

tutto il materiale destinato all’immagine è

V :

ISCONTI

sottoposto ad una selezione ed entra nel film solo se

necessario ; tra i film ricordiamo “La terra trema “

dove la presenza della voce narrante rende

comprensibile la cripticità del dialetto presente nei

dialoghi rendendo decifrabile una realtà così

particolare.

ricordiamo “Ladri di biciclette” dove la

D S :

E ICA

macchina da presa fa zigzagare lo spettatore per le

strade deserte della città producendo una visione più

partecipe delle cose; si parla di una vera e propria

ricerca nel mostrare il mondo così come appare,

infatti nel film vengono descritte le atmosfere, i miti

e i riti di tutta un epoca come l’ossessione calcistica,

le riunioni nei circoli comunisti e l’onnipresenza

clericale.

: esprime una forte volontà di andare oltre

D S

E ANTIS

l’orizzonte del visibile cinematografico e cerca di

creare un nuovo modello di comunicazione tra

personaggio e spettatore. Tra i suoi film ricordiamo “

Riso Amaro” dove sullo sfondo ritroviamo il lavoro

delle mondine e scende di povertà , mentre in primo

piano viene raccontata la storia di quattro

personaggi che si inseguono a si affrontano a colpi di

pistola per una collana rubata, inoltre la voce

narrante è incarnata da un personaggio fittizio,

quindi la sua veridicità è dubbia.

Per co

Dettagli
A.A. 2017-2018
30 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeriamennuti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e critica del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi L'Orientale di Napoli o del prof Annunziata Luigia.