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Il cinema d'autore europeo negli anni Cinquanta e Sessanta

Con l'esaurirsi del neorealismo italiano e con la nascita delle Nouvelles Vagues, il cinema europeo degli anni Cinquanta vive un momento di stop. Manca un movimento innovatore ma tutto sommato la presenza di un ristretto gruppo di autori danno vita a dei casi culturali. Il fenomeno si intensifica anche negli anni Sessanta e assieme alla Nouvelle Vague darà vita al cinema moderno. Il cinema d'autore si sviluppa specialmente in Francia con i dibattiti sui Cahiers du Cinema. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta si impongono registi come Bunuel, Bergman, Fellini e Antonioni che sono accomunati da elementi di insieme come:

  • Il lavoro del regista si impone su tutte le fasi produttive
  • Il film d'autore ha una complessità tematica e di contenuti, si liberano da ogni intenzione commerciale, il film è un oggetto culturale.
  • Serve un nuovo tipo di spettatore: deve essere

attivo alla visione del film.

  • Il film d'autore è inserito all'interno di un insieme dove vi sono tutti i film dello stesso autore.

Bunuel ha un esordio surrealista, si dedica ad una produzione messicana di film, che sono tutti realizzati su commissione, nei film che realizza tra il 1946 e 1965 c'è un attacco deliberato ai valori dominanti della società borghese, ritornano i temi della violenza e crimine. Viridiana (1961) racconta della sconfitta del modello cristiano ed è una dissacrazione dell'iconografia cattolica. L'ultimo periodo di Bunuel rimane comunque indifferente alle norme sociali dominanti, impiega una messa in scena semplice, inquadrature lunghe, i movimenti della mdp seguono i personaggi. Gli ultimi due film vedono la dissoluzione del concetto di personaggio e all'ironia della classe borghese ormai ridotta all'impotenza. Bunuel non distingue visivamente il mondo dei sogni da quello della realtà, evita

diricorrere all'utilizzo della sovrimpressione e dissolvenze. Desiderio sessuale, atti mancati e feticismosono ricorrenti nei suoi film.

Bergman inizia la sua carriera come regista teatrale, nel 1945 dirige Kris, il suo primo film, è il primodi una serie di opere dedicate al mondo dei giovani e delle loro inquietudini esistenziali. In seguito i18film riguardano l'animo e l'uomo, presta attenzione alle questioni religiose e al rapporto con Dio. Ametà degli anni Cinquanta, i drammi si alternano alle commedie, i sentimenti dei protagonistidiventano il pretesto per un'indagine sulla natura umana. Nel 1956 dirige "il settimo sigillo"presentato al festival di Cannes del 1957, il titolo viene ripreso all'Apocalisse di Giovanni e siriferisce alla fine del mondo, il tema è quello dell'angoscia esistenziale e delle inquietudini religiose.

Nei film degli anni Sessanta e Settanta Bergman tenderà ad una maggiore stilizzazione, pochiambienti,

spesso è lasciato a interpretare il significato delle azioni. Bresson utilizza attori non professionisti per ottenere una recitazione più autentica e priva di artifici. La sua regia è caratterizzata da una grande attenzione ai dettagli e alla composizione visiva, con inquadrature precise e statiche. I suoi film sono spesso considerati opere d'arte visiva, in cui ogni immagine è curata con estrema cura. La sua ricerca di una forma di cinema essenziale e pura lo ha reso uno dei registi più influenti della storia del cinema.

Dovrebbe avere una posizione attiva. Gli ultimi due film di Bresson riguardano i temi della morte e disperazione. Pickpocket (1959) è uno dei film più importanti e descrive la vicenda di un giovane boscaiolo che cerca di reagire all'oppressione sociale.

Tati è stato attore e regista, si forma nel mondo del cabaret, esordisce alla regia con "giorno di festa" del 1949, realizza un numero limitato di film, si richiama alla tradizione comica del muto di Buster Keaton, presta attenzione alla mimica. Con il suo secondo film, "le vacanze di Monsieur Hulot" introduce il suo personaggio stabile dotato di fisicità e movimenti goffi, incapace di adattarsi alle norme sociali. Tati vuole colpire la piccola borghesia che vuole a tutti i costi apparire moderna e al passo con i tempi. Con "playtime" polemizzerà sulla società contemporanea e falsi miti come consumismo e modernismo, non ha successo e segna la fine della carriera di Tati.

La comicità di Tatì deriva dallo slapstick, burlesque, spesso manca un centro drammatico e la narrazione tende a sfaldarsi, le sue commedie sono commedie acustiche e visive, non verbali. Ci sono inquadrature lunghe e piani, l'evento è tendenzialmente subordinato al profondo, gioca sul campo e fuori campo. Nel cinema, il personaggio spesso è privo di una vera e propria psicologia, nel montaggio vengono conservati sia i tempi deboli che quelli forti. Deleuze definisce le cause del tramonto del cinema classico in cinque momenti fondamentali. CINEMA D'AUTORE GIAPPONESE - CAP VIII - IL La cinematografia giapponese è stata capace di imporsi in modo migliore rispetto alla cinematografia non occidentale sulla storia del cinema. Si ricordano nomi di registi come Ozu, Mizoguchi, Kurosawa, Oshima, Imamura e Takeshi. A partire dagli anni Sessanta il cinema giapponese si è retto su un sistema produttivo come quello hollywoodiano, il cinema è un'industria.c'è una suddivisione per generi: jidaigeki (ambientati nel passato) e gendaigeki (ambientati nel contemporaneo). Le case di produzione avevano il controllo sulla produzione, distribuzione ed esercizio, inoltre controllavano le entrate dei film hollywoodiani. Le tendenze stilistiche del cinema classico giapponese possono essere sintetizzate in tre aree: - Stile calligrafico tipico del jidaigeki ed in particolare nei film di samurai, il montaggio è rapido, discontinuo e ci sono parecchi movimenti di macchina. - Stile pittorico associato al dramma urbano e al melodramma, dominano i campi lunghi, profondità di campo, immagini astratte e le inquadrature invitano lo spettatore a leggerle come quadri. - Stile analitico tipico dei gendaigeki, le inquadrature sono statiche, l'uso del montaggio è accurato. Ozu entra negli studi della Shochiku, il suo film d'esordio si ha nel 1927, nella sua vita girerà sempre gendaigeki ed in particolare...dei drammi della gente comune, piccola borghesia, trattando i temi dellavita quotidiana, familiare, genitoriale. La costruzione narrativa segue il principio della rivelazione,un cammino verso la verità, verità che modifica i rapporti tra i personaggi da uno stato di crisi ad unodi comprensione. Con gli anni si dedica sempre più alle tematiche familiari e dei sentimenti moltosemplici che ne derivano (morte, matrimonio). Gli elementi salienti dello stile del regista sono labassa posizione e staticità della macchina da presa, l'utilizzo di nature morte che interrompono glieventi e racconti, inquadrature frontali e i volti dell'attore rivolti verso la mdp che sembrano rivolgersidirettamente allo spettatore. Il film più noto e apprezzato di Ozu è "Viaggio a Tokyo" dove vieneraccontato il distacco tra genitori e figli. Lo scorrere del tempo è affidato alla colonna sonora e allasuccessione di suoni precisi.Mizoguchi

è entrato nel 1920 alla Nikkatsu, è autore di diversi film sia gendaigeki che jidaigeki. Dilui ha colpito molto la modernità dello stile dove ci sono piani-sequenza, immagini distanziate,movimenti di macchina e un lavoro maggiore dello sguardo dello spettatore. I suoi film sonoattraversati da primi piani ma non si discosta mai del tutto dal repertorio tecnico classico. Negli anniTrenta Mizoguchi diventa un regista di primo piano nel cinema giapponese e negli anni Cinquantaraggiunge il prestigio internazionale. In tutto il suo cinema è fondamentale la rappresentazione delfemminile che denuncia la società patriarcale, evidenzia tre modelli di donna: la ribelle (vendicativa),la principessa che riflette il modello aristocratico e la sacerdotessa che è il ruolo ideale, è una donnadevota al suo uomo e per il quale si sacrifica.

Kurosawa realizza i suoi primi film nella Seconda guerra mondiale ed appartengono al genere dellaPolitica nazionale,

Si esalta il sacrificio del singolo per il bene del paese. Alla fine della guerra dirigesia gendaigeki che jidaigeki, nei suoi film racconta la storia di un uomo in lotta con i mali e leingiustizie della società. Si nota l'influenza del cinema americano e delle forme tradizionaligiapponesi di Kabuki e Noh. Ha un montaggio ruvido e a 180 gradi, vengono alternate inquadraturestatiche. Nel 1951 viene presentato Rashomon al Festival di Venezia, una delle caratteristiche piùsignificative del film è l'uso della profondità di campo e il movimento della macchina da presa.La cinematografia indiana tenta di costruire uno studio system senza riuscirci mai, il cinema eradipendente dalle star, è fortemente legato all'aspetto commerciale.(1949), l'industria cinematografica vieneIl cinema cinese si riprende dopo con Mao Tse-Tungnazionalizzata, vengono fatti film di propaganda su modello del realismo socialista.Hong Kong fonda negli anni

Cinquanta è un vero e proprio studio system, è molto fiorente. Twain a partire dagli anni Ottanta diventa una delle realtà più significative per la produzione internazionale. La Corea nel corso degli anni 2000 vede il cinema nazionale incassare più che quello hollywoodiano grazie al controllo di produzione e distribuzione.

CAPITOLO IX - LA NOUVELLE VAGUE

"I 400 colpi" di Truffaut e "Hiroshima mon amour" di Resnais. Nel 1959 vengono presentati al Festival di Cannes. Da questa data viene fatto iniziare il nuovo corso del cinema francese degli anni Sessanta. Si riportano tematiche di inquietudine generazionale, di estraneità ai fatti storici ma comunque manca un programma comune (contrariamente al neorealismo italiano). Viene fatto un richiamo all'avanguardia francese degli anni Venti e si tenta di sottrarre il cinema alle imposizioni dell'apparato produttivo. Nei film viene espresso un disagio generale, si punta ad una produzione

del linguaggio cinematografico. Il cinema low budget, o a basso costo, si caratterizza per la limitatezza dei mezzi economici a disposizione durante la produzione di un film. Questo tipo di cinema spesso si avvale di budget ridotti, che comportano la necessità di adattarsi e trovare soluzioni creative per realizzare il proprio progetto. Un'altra caratteristica del cinema low budget è l'utilizzo della tecnica del bianco e nero. Questa scelta estetica può essere dettata sia da motivi economici, in quanto il bianco e nero è meno costoso rispetto al colore, sia da motivi artistici, in quanto il bianco e nero può conferire al film un'atmosfera più suggestiva e evocativa. Inoltre, nel cinema low budget gli artisti tendono ad autoprodursi, ovvero a svolgere diverse mansioni all'interno del processo di produzione del film. Ad esempio, un attore potrebbe essere anche il regista o il produttore del proprio film. Questo permette di ridurre ulteriormente i costi di produzione e di mantenere un maggiore controllo creativo sul proprio progetto. Tuttavia, il cinema low budget mette spesso in discussione la vocazione realistica del cinema e lo specifico del linguaggio cinematografico. A causa delle limitazioni economiche, i registi devono trovare soluzioni alternative per raccontare le loro storie e trasmettere le emozioni desiderate. Questo può portare a una sperimentazione artistica e a una ricerca di nuove forme espressive, che possono sfidare le convenzioni del cinema tradizionale. In conclusione, il cinema low budget rappresenta una sfida creativa per gli artisti, che devono trovare modi innovativi per realizzare i propri film con risorse limitate. Questo tipo di cinema può offrire nuove prospettive e approcci artistici, mettendo in discussione le convenzioni del cinema tradizionale e aprendo la strada a nuove forme di espressione cinematografica.
Dettagli
A.A. 2021-2022
25 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elistratocaster di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di storia del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Pesce Sara.