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Storia Moderna: periodo di interesse: seconda metà 700, fino agli anni 40 del 900.
[Richiedere le slides al prof per appunti lezione]
L’architettura moderna, nella storiografia italiana, ha un diverso riferimento storico rispetto a quella inglese
o americana. Il periodo settecentesco, della rivoluzione francese, nella storiografia inglese, può già dirsi
architettura moderna.
Di questo periodo fanno riferimento i cosiddetti Architetti Rivoluzionari (che non devono il proprio nome
tanto al periodo storico di riferimento, quanto alle innovazioni che portarono nel linguaggio architettonico).
Si ha una rivoluzione architettonica, distaccandosi dalla tipica pratica, elaborando un proprio linguaggio
specifico, distaccandosi dal fare del Rococò o del Barocco. Questi architetti si basano su elementi spaziali
o geometrie elementari, a discapito di quelle complesse o tardoscurali del Barocco. La geometria è quindi
resa più semplice, così come la resa volumetrica; il valore simbolico ha specificità particolari. È una
proposta innovativa per il periodo storico in cui vivono. Infatti dalla fine del 700 fino agli inizi degli anni 20
del 900, si perde la loro conoscenza.
Sono 3 i più conosciuti: Boullè, Ledoux e Lequeu, recuperati nell’oblio della storiografia nel 1934, di
rilevante importanza per il formarsi della modernità di Le Corbusier. Si avrà una loro riscoperta da
Kaufmann negli anni ’20.
Boullè: si forma dapprima come pittore, allievo di Blondel (scuola privata di architettura, in contrasto con
l’accademia delle Belle Arti). Gode del mecenatismo di un suo committente, avendo quindi la possibilità di
essere più libero dalle volontà dei committenti, elaborando solo idee progettuali, elaborazioni teoriche ed
intellettuali (ciò avviene dal 1781 in poi).
Scrive un saggio, “Essai sur l’art” (scritto dal 1781 al 1793, anno della sua morte) con un incipit
identificativo del personaggio. Per lui è importante il risultato che la sua progettazione determina, suscita
nel suo osservatore.
I suoi progetti riguardano varie tipologie e casistiche architettoniche. All’architetto non interessava
comunque entrare nella specificità costruttiva (infatti nessuno dei suoi progetti verrà realizzato).
- Primo progetto: cattedrale (come se fosse un esercizio
progettuale) destinata al Corpus Domini. Il progetto possiede
caratteristiche di maestosità (carattere di grandezza),
sopraelevazione che conferisce nobiltà alla realizzazione,
essendo visibile dalla città quale punto di riferimento,
testimoniando nello stesso tempo la grandezza del creato. Non
è un meta progetto, in quanto ha una destinazione ben individuata.
Si basa su regolarità, simmetria e varietà delle forme, idee che diventano idee guida per le sue successive
attività progettuali (successivamente dirà che la sfera racchiude tutte e tre le
caratteristiche). La cattedrale è composta da quattro blocchi parallelepipedi,
con calotta a sesto leggermente rialzato, pronai: insieme di semplici
elementi. L’interno presenta colonne libere con un sistema architravato,
tamburo che sorregge la cupola come se fosse una galleria cieca per
permettere alla luce di penetrare dall’alto.
Ha un corrispettivo architettonico, quale il Panthèon di Parigi, quale
corrispettivo irrealizzato del progetto ideale di Boullè.
- Secondo progetto: un teatro (elemento più rappresentativo della
società borghese e colta). Il teatro è espressione della cultura e gusto
della società, che deve quindi emergere nella sua organizzazione
architettonica. Si ha la necessità di scegliere un luogo adatto (fuori dalla
città, per l’accesso e uscita in massa, non possibile in città). Il progetto
presenta quattro vestiboli di accesso che formano anche le quattro
direzioni; si ha una pianta circolare, con calotta semicircolare. Si
garantisce una molteplicità di accessi e una discreta resa acustica (possibile grazie anche alla sua forma
circolare).