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Architettura in Francia e architetti rivoluzionari Pag. 1
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ARCHITETTI RIVOLUZIONARI

Boulle e Ledoux sono definiti architetti rivoluzionari perché “incrementano” quei principi già enunciati. Portano una

vera rivoluzione architettonica. Loro sono rivoluzionari per il loro assunto teorico architettonico coincidente con il

periodo storico della Rivoluzione francese. Sono rivoluzionari perché: si dissociano dagli schemi secolari; mutano

l’atteggiamento riguardo i materiali; vogliono esercitare un effetto diverso sullo spettatore; vi è una riorganizzazione

dell’insieme architettonico da intendersi come nuove forme basate su schemi geometrici elementari.

Questi architetti, Ledoux, Bloulle e Lequeu sono stati ignorati fino ai primi anni venti dell’900, quando uno storico

dell’arte viennese, Emil Kaufmann li riscoprì, ne studiò le opere e riconobbe un legame importante tra la loro

proposta teorica e architettonica e la contemporaneità degli anni ’20. Scrive diversi saggi: i primi nel 1924; nel 1934

pubblica “Von Ledoux bis Le Corbusier” (origine e sviluppo di un’architettura autonoma) (importante per la

conoscenza di questi architetti) principio per cui ci sia una razionalizzazione del processo architettonico che questi

architetti applicano, ed è alla base delle operazioni che fa Le Corbousier. C’è una sorta di fil rouge tra i due

nonostante gli anni di distanza (presupposti attività teorica di Le Corbusier nelle indicazioni teoriche e progettuali

degli architetti rivoluzionari). Il testo più esaustivo sui tre achitetti Kaufmann lo pubblica nel 1952 “Tre architetti

rivoluzionari. Boullee, Ledoux e Lequeu”. Nel 1955 esce “L’architettura dell’illuminismo”; mentre nel 1964 dedica loro

un’esposizione a Parigi.

Etienne Louis Boullée

“Essai sur l’art”: inizia con “Ed io anche son pittore”, discorso di semplificazione volumetrica e di

un’architettura che deve emozionare. Aspetto ideativo e artistico. Dedica tutta la sua vita a elaborare una

serie di progetti mai realizzati, ma a costruire una casistica (museo ideale) di progetti che rappresentano le

varie tipologie architettoniche. Riguardo il carattere poetico dice “Le immagini che offrono ai nostri sensi

dovrebbero eccitare in noi sentimenti analoghi all’uso al quale questi edifici sono destinati” c’è un aspetto

emotivo (emozionalità, empatia) in senso artistico (l’edificio non deve solo funzionare ma anche

emozionare). Nella sua attività la fase costruttiva diventa un’arte secondaria; mentre la fase di ideazione è

quella primaria: tutto sta nella fase iniziale di concezione del progetto (assunto condiviso da Aldo Rossi)

(importanza della fase iniziale (prefigurazione del progetto) rispetto alla fase ostruttiva) (per Rondelet era

tutto costruzione, per Boullée invece era tutto ideazione).

Per lui i principi dell’architettura sono: regolarità, simmetria e varietà.

- Cattedrale per la celebrazione del Corpus Domini:

deve avere un carattere di grandezza; deve sorgere su un

nobile impianto; deve dominare sulla città per poter essere

vista da tutte la città (ideale); il contesto del Corpus

Domini era importante; l’edificio deve essere espressione

della grandezza del tempo (immagine della grandezza del creato). L’impianto corrisponde alla chiesa di

Sainte Genevieve. di un teatro: il teatro è un luogo di cultura, è un

- Progetto

monumento consacrato al piacere, tutti gli elementi devono denotare questo

carattere. Riguardo le considerazioni ambientali: in primis bisogna scegliere

un lotto ampio e poco costoso, che abbia

accesso da ogni lato e che disperda il rumore. I

suoi progetti per i teatri sono verosimili,

possono essere tranquillamente realizzati. Il

progetto è un teatro a pianta circolare

circondata da 4 vestiboli, con un sistema di accessi lungo gli assi diagonali, 2

per l’entrata e 2 per l’uscita; inoltre avendo una forma sferica in pianta e in

alzato garantisce il massimo dell’acustica.

- Altra tipologia che analizza è la biblioteca. “profondamente

colpito dalla concezione sublime della Scuola di Atene di Raffaello, ho

cercato di realizzarla; ed e senza dubbio a questa idea che devo il mio

successo.” Realizza uno spazio basilica a volta cassettonata i cui lati

sono composti interamente da scaffali di libri. L’illuminazione viene

dall’alto. Il carattere austero è garantito da due archi trionfali (il

progetto sostanzialmente era un anfiteatro di libri, fondato su un

edificio preesistente, basato sul modello aulico della Scuola di

Atene).

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
5 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ila_mascia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Iacobone Damiano Cosimo.