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ARCHITETTURA ROMANICA LAGUNARE IN ADRIATICO

l'architettura Romanica Lagunare influnenzò anche le coste Italiane dell'Adriatico.

BASILICA DI SAN CIRIACO (996 d.C-1015 d.C) Ancona (Marche, Italia, Regno Longobardo): la Basilica, Duomo della città di Ancona, sorgeva su un antico luogo di culto della colonia greca, dedicato ad Afrodite Euploia, protettrice dei naviganti. La Chiesa, di impianto Romanico, a tre navate, venne poi trasformata nel XII secolo (1100 d.C) con l'aggiunta di un transetto, della cupola al centro dell'incrocio con le navate e di un profondo protiro con leoni stilofori in facciata, probabilmente su influsso della Basilica di San Marco a Venezia. La facciata era tripartita, anticipata da una scalinata che culminava in un protiro arcuato sorretto da colonne con leoni stilofori sul quale si apriva il portale di ingresso. A coronamento della linea di falda vierano i tradizionali archi ciechi che ne scandivano l'andamento creando

piacevoli chiaroscuri. Risultava una poderosa massa in pietra bianca movimentata dalle absidi a terminazione del transetto. All'incrocio tranavata e transetto vi era una cupola ogivale con tamburo decagonale interno. Le colonne erano di reimpiego di epoca Romana con capitelli Bizantini.

CHIESA DI SAN NICOLA (1087 d.C - 1190 d.C) Bari (Puglia, Italia, Regno Longobardo): fu realizzata dall'Abate Benedettino Elia per ospitare le reliquie di San Nicola, trafugate da marinai Baresi dalla chiesa di Myra, in Turchia. L'area prescelta per la costruzione era presso il Palazzo che, prima della conquista normanna del 1071 d.C, era stato il Praetorium, sede del governatore Bizantino. La torre a destra della facciata fu costruita probabilmente su un residuo dell'edificio Bizantino. I lavori iniziarono con la costruzione della cripta, ma subirono in seguito alcune interruzioni. Evidenti, nel trattamento delle fronti esterne, la derivazione dal Romanico Lombardo, così

come la fronte inquadrata tra due torri richiama il Westwerk Carolingio. L'impianto era a tre navate, senza transetto. L'abside centrale era inserita in un muro che la rendeva non visibile dall'esterno. All'interno, la navata centrale presentava, prima del presbiterio, una vasta campata, separata dalla zona presbiteriale da un diaframma di colonne che ricordava l'iconostasi Bizantina. La campata anteriore era invece scompartita in tre parti da due grandi archi sostenuti da colonne binate. Al di sotto del presbiterio la cripta era coperta a crociera e sostenuta da colonne di spoglio. Il portale di ingresso era caratterizzato da un protiro con leoni stilofori su mensole. Le coperture interne erano a capriate, con archi trasversi, il matroneo era voltato a crociera. I pennacchi non erano propriamente lombardi perché erano un quarto di sfera e non toro, creando un ampliamento del ripiano d'appoggio. Vi erano influenze Bizantine nelle cupole. La Chiesa di SanNicola a Bari avrà molti epigoni (successori, discendenti), tra cui: - la stessa Cattedrale di Bari, che presentava un synthronon di tradizione Bizantina (ultimo quarto del XII secolo = 1175 d.C) - La Cattedrale di San Pietro a Bisceglie (1073 d.C) - La Cattedrale di Trani (1099-1222 d.C) - La Cattedrale di Conversano (fine XI secolo = 1000 d.C) - La Cattedrale di Barletta (1139 d.C) - La Cattedrale di Bitonto (fine XII, inizi XIII secolo = 1190-1200 d.C) - La Cattedrale di Ruvo (XII-XIII secolo = 1100-1200 d.C) - La Cattedrale di Molfetta (1162 d.C), con la copertura a cupole di matrice Bizantina ed i pennacchi di tradizione Lombarda. ARCHITETTURA ROMANICA TOSCANA (1000-1100 d.C) Toscana (Italia, Regno Longobardo): nacquero anche forme di Romanico specifiche, come in Toscana. - CHIESA BENEDETTINA DI SAN MINIATO AL MONTE (1028-1062 d.C) Firenze (Toscana, Italia, Regno Longobardo): presentava un impianto a tre navate, senza transetto, di tipo Paleocristiano. La facciata presentava un

Rivestimento con decorazione di tipo geometrico che simulava, alternando pietre di colori diversi, scura e chiara, bicromia, un portico su colonne, solo disegnato. Il linguaggio era quello classico degli ordini, ma si nota la mancata corrispondenza tra l'ordine inferiore e quello superiore. L'interno, conformato come una Basilica Paleocristiana a tre navate con copertura a capriata, presentava però il presbiterio rialzato di tradizione Lombarda così come l'alternanza di colonne e pilastri che identificavano e marcavano le diverse campate. Notiamo la sopravvivenza del mondo classicheggiante, anche nelle proporzioni. Anche all'interno vi era un forte classicismo nelle colonne, ed arcate anche lungo l'abside.

CATTEDRALE DI PISA (1064 d.C) Pisa (Toscana, Italia, Regno Longobardo): fu realizzata su progetto dell'architetto Buscheto in un'area extra-urbana che era stata una necropoli Longobarda, sostituendo una precedente chiesa.

dell'VIII secolo d.C (700 d.C). Per la costruzione vennero utilizzati i proventi di una vittoriosa battaglia della Repubblica Marinara contro i Mussulmani di Palermo. Nella stessa Piazza dei Miracoli alla metà del XII secolo (1150 d.C) venne edificato un Battistero, mentre il campanile, la celebre Torre, era del 1173 d.C. A Buscheto si deve la costruzione dell'abside, del transetto e parte della navata (evidenziata in pianta con il riquadro colorato). La chiesa era quindi originariamente a croce greca, con transetti in forma di basiliche a tre navate. L'incrocio del transetto era a pianta rettangolare, per cui la cupola aveva un'insolita forma ellittica. L'opera fu proseguita nel 1120 d.C ad opera di Rainaldo e Guglielmo, che prolungarono la navata e realizzarono l'attuale facciata. È considerata invenzione del Romanico Pisano la facciata "trasparente", realizzata con gallerie multiple sovrapposte, sorrette al primo livello da archi.

alti e stretti che inquadrano losanghe decorative. Per la costruzione, che non presentava nessun materiale di reimpiego, furono utilizzati il granito dell'Elba e quello del Giglio. Il Romanico Pisano avrà molta influenza sia in Toscana (Arezzo, Pistoia) che in Sardegna e in Puglia, come possiamo vedere nella Cattedrale di Troia a doppio involucro, e poi nei dettagli della fronte e dell'abside della Concattedrale della Beata Vergine di Troia, (inizi XII secolo = 1100 d.C). L'interno presentava la stessa alternanza di materiali lapidei di colore diverso, elemento considerato di ascendenza Islamica, così come l'arco a sesto acuto che sorreggeva la copertura. I sostegni delle arcate della navata, costituiti da colonne piuttosto che da pilastri sono invece ascrivibili alla tradizione Paleocristiana dell'Italia centrale ed ai contatti con Costantinopoli. Si notino inoltre i pennacchi di tipo Lombardo che sorreggevano la cupola. A Cordova (Spagna), la

Grande Moschea (IX-X secolo = 800-900 d.C) presenta la stessa bicromia negli archi, di influenza Pisana.

RIFORMA CLUNIACENSE (910 d.C) Abbazia Benedettina di Cluny (Aquitania, Borgogna, Francia): Movimento di Riforma Ecclesiale dell'Alto Medioevo che ebbe la sua origine nell'abbazia benedettina di Cluny, in Borgogna, che prima rinnovò l'Ordine Benedettino e poi si estese in tutta la Chiesa Cattolica. Questa Riforma ebbe luogo perché la Chiesa stava vivendo una profonda crisi di ordine morale che rischiava di minare la credibilità religiosa, a causa soprattutto del concubinato ecclesiastico, e la chiesa era legata alla società feudale tanto che il Papa era solo uno strumento nelle mani dei grandi feudatari e dell'Imperatore.

CLUNY I (915-927 d.C) Cluny (Borgogna, Francia): Nel 910 d.C, Guglielmo I, duca di Aquitania, detto "Il Pio", e conte di Alvernia, fondò l'Abbazia Benedettina di Cluny su scala relativamente modesta.

Come casa madre della Congregazione di Cluny. Nel donare la sua riserva di caccia nella foresta della Borgogna, Guglielmo sollevò l'Abbazia da tasse e future obbligazioni nei suoi riguardi e della propria famiglia. Guglielmo fece questi accordi con Berno, il primo abate di Cluny, per liberare il nuovo monastero da legami e oppressioni derivanti dal potere secolare ed iniziare così la Riforma Cluniacense.

Odo di Cluny Intorno al 909 d.C. divenne monaco, sacerdote e superiore nella scuola dell'Abbazia di Baume, il cui abate Berno, fu il fondatore dell'Abbazia di Cluny e ne fu il primo abate. Nel 927 d.C, alla morte di Berno, divenne abate di Cluny. Autorizzato da Papa Giovanni XI nel 931 d.C, Odo riformò i monasteri in Aquitania ed in Italia. Il privilegio papale gli diede il potere di unire molte abbazie sotto la sua supervisione che divennero a loro volta centri di riforma. Odo fu anche un teorico musicale e la sua riforma durò per diversi secoli.

Fino a quella di Francone da Colonia. Si tratta di una notazione tuttora impiegata nei paesi anglosassoni, che utilizza le lettere dalla A alla G, per indicare la successione dei suoni dal La al Sol.

Il Papa riconobbe l'Ordine e la sua autonomia. Gli Ordini erano sempre sotto il controllo del vescovato, mentre Cluny era totalmente indipendente, rispondeva solo al Papa se c'erano conflittualità gravi.

Odo, noto musicista inventò un sistema notazionale, alternativo al doremifasol, era un teorico e introdusse la musica come strumento di avvicinamento alla divinità, strumento di dialogo con Dio.

La chiesa all'inizio era semplice e piccola con presbiterio con abside centrale, solo dagli anni 960 d.C il progetto venne portato avanti perché l'affluenza dei monaci era cresciuta.

La Riforma Cluniacense si espanse a fondare altri monasteri, oppure altri monasteri abbracciarono la Riforma Cluniacense, 5 monasteri si ripartirono intorno a Cluny, dove

Venivano formati i monaci. 10000 monaci era un Impero. I terreni venivano sfruttati, l'aristocrazia in punto di morte lasciava terreni ai monaci. I monasteri erano di grandi dimensioni, si articolavano intorno al Chiostro, a cui si accedeva da vani laterali. Intorno si collocavano le strutture funzionali, il dormitorio, più periferico, il Chiostro dei Novizi dove si formavano i monaci, e più perifericamente aree produttive e stalle. Questo schema fu riprodotto, divenne modello di riferimento per le chiese del momento.

CLUNY II (948-981 d.C) Cluny (Borgogna, Francia): l'architettura di questa Abbazia ha esercitato un'influenza considerevole, sia per i vantaggi offerti dall'impianto planimetrico, sia per le qualità acustiche del sistema voltato, sia per l'importanza crescente dell'Ordine di Cluny (Cluniacense). La complessità del sistema monastico cluniacense è nota grazie alle descrizioni del Liber Tramitis (1035-1040 d.C).

Il quartoAbate di Cluny, Maieul (954-994 d.C), costruì Cluny II a partire dal 963 d.C, per sostituire l'edificio precedente, divenuto insufficiente; la Chiesa Abbaziale fu consacrata nel 981 d.C. Cluny II si caratterizzava per un Abside 'a gradoni' e per la presenza della 'Galilea'.
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Publisher
A.A. 2016-2017
53 pagine
2 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Argot di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Bari o del prof Rocco Giorgio.