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DIFFERENZE DELLA CASA ETRUSCA CON LA CASA ELLENISTICA: LE CASE TIPO DI PRIENE E OLINTO
Al centro della casa ellenistica vi era, al posto dell'atrium, un cortile scoperto bordato da portici. La casa quindi si svolge su uno spazio aperto. La concezione dello spazio appare dunque diversa. Alcune similitudini sono comunque riscontrabili. Entrambe le costruzioni prendono luce dalla parte centrale e non hanno quasi per niente aperture all'esterno, almeno al primo piano. La luce e l'aria provengono quindi dalla parte centrale.
Nella casa ellenistica l'accesso è poco monumentale e spesso avviene sul lato e dà su un corridoio. La stanza principale della casa non dà poi subito sul cortile ma presenta una sorta di pronao. Questo ambiente, coperto e separato da colonne, faceva un po' da Tablinium della casa italica. Il vano che faceva da pronao viene chiamato da Vitruvio Prostas o Pastas. Anche questo tipo di casa poteva o no avere un secondo livello.
Testimonianze di secondi livelli di case greche le abbiamo anche da fonti letterarie: in certe commedie di Aristofane alcuni fatti avvengono chiaramente al piano di sopra. Alcune case di Delos conservano poi alcune tracce del secondo livello. Anche in questa tipologia di case esse si possono ampliare. PERISTILIO RODIO: Un altro elemento è il peristilio rodio, detto così perché trovato nelle aree di Rodi e di Kos. Vitruvio chiama 'rodio' il peristilio con il portico del lato settentrionale più alto. Questo è un peristilio di cui tre lati sono formati da una sorta di stoà relativamente bassa e il quarto lato che corrisponde alla facciata del pastas è formato da colonne più alte per sfruttare meglio la luce per illuminare la stanza centrale della casa. La casa greca ha dunque un peristilio, il quale nei palazzi assume dimensioni monumentali. La Casa Romana a Kos è di grande dimensioni, ha più peristili e le colonne.INFLUENZA DEI PALAZZI ELLENISTICI DEGLI ATTALIDI SULLE CASE ETRUSCHE:
I palazzi degli Attalidi (dinastia ellenistica) a Pergamo (Eolide, Asia Minore) non mancarono di influenzare i romani. Questi palazzi presentavano grandi complessi per banchetti e riproponevano il modello della casa a peristilio.
INFLUENZA DEI PALAZZI ELLENISTICI DEI MACEDONI SULLE CASE ETRUSCHE:
A Pella (Bottieia, Macedonia) in un ricco palazzo Macedone di IV sec. a.C la casa si aggregava attorno a più peristili, si diffondono le esedre, e gli ordini architettonici ornamentali all'interno dei vani. È possibile vedere un vano aperto sul portico che presenta una decorazione che simula un'architettura con tanto di ortostati in basso sul quale si eleva un prospetto finto che vuole simulare una loggia. Questo modo di decorare i vani darà origine ad una serie di affreschi presenti sulle pareti pompeiane che vengono definiti di I stile, il più antico, che.
prendedirettamente il nome dagli affreschi dell'area ellenistica. Non soltanto affreschi, ma anche mosaici erano presenti nella gran parte degli ambienti aperti sui portici della Casa di Dionisio di Pella. A Roma cominciarono ad arrivare così una serie di elementi che vanno ad arricchire la casa italica. I mosaici ellenistici (Caccia al Leone e Caccia al Cervo III sec. a.C) erano formati da ciottoli suddivisi per colori diversi con cui si formavano disegni anche molto particolareggiati, sfumati e con ombre, che veniva infissi nella parete come quadri. L'unica limitazione era circa l'uso dei colori in quanto erano necessariamente quelli naturali. Non c'erano botteghe sulla strada ma un peristilio con colonne, la casa era molto più luminosa con il giardino nel peristilio e con portici sui quali si affacciavano le stanze, era più monumentale.
PALAZZO DELLE COLONNE (fine II sec. a.C) Tolemaide (Cireneica, Libia, Nordafrica): Questo tipo di abitazione (domus,
abitazione delle ricche famiglie patrizie), è diffusa in tutto il mondo ellenistico quindianche in Cirenaica, nell'attuale Libia, confinante con l'Egitto che tra il III se il II secolo a.C. ebbe contattifrequenti con il mondo alessandrino. Alessandria è poco nota per certi aspetti per cui noi possiamo derivarealcune nozioni su Alessandria da regioni limitrofe che ne riflettono le caratteristiche. Uno degli edificimeglio conservati in ambito di residenza privata è il Palazzo delle Colonne. Qui vediamo elementi decorativie costruttivi che attribuiamo ad Alessandria. Ricordiamo il tempio di Augusto a Leptis Magna in cui eranopresenti delle colonne a forma di cuore agli angoli della facciata. In questo palazzo ricco e complessotroviamo queste stesse colonne agli angoli dei peristili interni. Il Palazzo occupa un isolato cittadinorettangolare, è possibile poi riconoscere lo schema della casa ellenistica con cortile porticato interno sulquale siaprono gli ambienti principali della casa: sul lato nord una grande sala a quadriportico con colonne corinzie, sorretta da un criptoportico, e sul lato sud due grandi aule, un oecus (salone), con capitelli ornati da teste di Serapide, e un cubicolo (camera da letto). A nord del Grande peristilio, ad un livello inferiore, si trovano gli ambienti delle terme private e oltre, sulla facciata nord, una serie di taberne (botteghe) aperte sulla via e dotate di retrobottega. Lo spazio scoperto era circondato da colonne ioniche su tre lati e corinzie sul lato nord, tutte con trabeazione dorica. Sul lato il portico si allarga con strutture semicircolari, le esedre, dotate di una panchina in muratura all'interno dove è possibile sedersi e fare conversazione all'ombra dei portici. I peristili interni sono in ordine gigante corinzio, sulla trabeazione c'era un attico con nicchie coronate da frontoncini, soluzioni che saranno poi riprese nei teatri. Nascono abitazioni composite,
leabitazioni di tipo italico vengono composte con aggiunte ellenistiche, ottenendo una soluzione mista. Nell'atrio vi erano delle varianti, l'atrio aveva colonne cuoriformi agli angoli o se era rettangolare era più complesso. INFLUENZE ELLENISTICHE SULLA CASA ITALICA, LUXURIA ASIATICA: si diffonde in area italica in periodo tardo repubblicano (fine II sec. a.C) la Luxuria Asiatica che consiste nel seguire una moda basata sul gusto e sulla ricchezza dei sovrani ellenistici e orientali, e quindi nell'introduzione di grandi peristili, di decorazioni interne quali affreschi e pavimenti con mosaici, rivestimenti in marmo e l'introduzione di un altro ambiente per il pranzo. Il lusso e la ricchezza divengono espressione di potere in quanto simbolo di uno stile di vita simile a quello degli dei. D'improvviso avviene una ingente richiesta di copie e repliche delle più importanti opere d'arte greca che sono destinate ad ornare gli spazi che i ricchi romanidedicano all'otium (ozio) all'interno delle loro sontuose ville. Questa sorta di moda, va ad investire anche aspetti della consuetudine di vita romana come il modo di banchettare, di mangiare oltre che di vestire. Spesso le famiglie più ricche hanno in casa un filosofo greco che discorre con i padroni di casa e con gli ospiti in occasione dei banchetti.CASA DEI VETTII (III sec. a.C= 300 a.C) Pompei (Campania, Vesuvio, Etruria, Italia Centrale): La domus venne ristrutturata nel I sec a.C. per aggiungere alcuni nuovi elementi. La casa iniziale prevedeva l'atrio, le fauces, il tablinium poi smantellato, le alae e un grande heredium. Nell'heredium venne poi costruito il grande peristilio, all'interno coltivato a giardino e salottini completamente affrescati a tipo greco. Il peristilio è il nucleo della casa italica, con la ristrutturazione venne posto al posto del Tablinium, venne tolto l'orto perché gli abitanti acquistano le cose fuori, il
benessere è cresciuto. Vi erano capitelli a forma di dado, un impluvium in tufo. Vi è un affresco in 3° stile, una varietà di rosso molto dispendiosa come pittura che tende ad ossidarsi, queste pitture venivano specchiate e cerate. Tutte le pareti rappresentano un diverso avvenimento mitologico. Fu sepolta durante l'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e scoperta a seguito degli scavi astrologici, fu chiamata dei Vettii per il nome dei proprietari (Vettio), ricchi liberti.
CASA DEL MENANDRO (II sec. a.C = 150 a.C) Pompei (Campania, Vesuvio, Etruria, Italia Centrale): si tratta di più residenze private, più proprietà che si sono sommate in un'unica domus urbana. Prende il nome dall'immagine del poeta greco Menandro, ritrovata lì. Nello spazio in mezzo alle ville, vi è un immenso colonnato. Di lato poi vi era annesso un piccolo impianto termale privato, ed esedre. Lungo la facciata dell'edificio vi sono bassi sedili in
Muratura per la clientela (clientes) e l'ingresso è inquadrato da due pilastricorinzi. Dagli scavi si evince che è stato poi un deposito di oggetti d'argento, probabilmente accumulati dal proprietario per portarseli via durante la fuga. Sono stati trovati qui anche molti attrezzi agricoli usati dagli schiavi nei possedimenti del padrone. Sono stati trovati poi anche i resti di altri schiavi che non poterono scappare perché immobilizzati con catene. Si aprono poi anche dei piccoli ambienti semicircolari (esedre) in chiaro riferimento al mondo ellenistico. Vi erano ambienti ornamentali e intorno la parte servile conservitù consistente, il peristilio era occupato dai giardini. Per la porta d'ingresso e per il tablinum furono usati capitelli di tufo. Il grande impluvio rettangolare nell'atrio tuscanico è rivestito di marmo. La casa è decorata con pitture del quarto stile. La parete posteriore del peristilio mostra una sequenza di nicchie,
E in quella centrale si trova una immagine di Menandro. Sul pavimento un mosaico raffigura le delizie della vita sul Nilo, con ville a portico, palmizi e cipressi sulle rive e una nave con pigmei.
CASA DEL FAUNO (II sec. a.C =200 a.C) Pompei (Campania, Vesuvio, Etruria, Italia Centrale): è la casa più grande di Pompei (3000 mq) formata dalla connessione di molte case, e viene chiamata così per via di una statuetta in bronzo trovata al suo interno nell'impluvium, raffigurante un Satiro (figura mitica che abita boschi e montagne, connessa al culto di Dionisio, noto anche come Fauno). Questa abitazione nasce dall'unione di due diverse case, presenta infatti doppi ingressi e atrii: uno tuscanico ed uno tetrastilo. L'ingresso tuscanico è caratterizzato da una scritta sul pavimento con tessere multicolore con il saluto "Have" in latino. Il vestibolo era pavimentato in opus sectile (triangoli in marmo e pietra calcarea). Nell'Atrio
Tuscanico al centro è posto l'impluvium in travertino con mosaico in Opus Vermiculatum raffigurante maschere tragiche. Intorno ad un secondo atrio tetrastilo, con quattro colonne, si aprono diversi ambienti di servizio, oltre che un accesso secondario alla casa. Le due proprietà