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SELDEN
Lidea del carattere storico del diritto inglese è ripresa da un altro storico del XVII sec. che si chiama John
Selden, che a differenza di Coke è uno storico completo, poichè è stato uno studioso di tutte le tradizioni
giuridiche, non solo di quella inglese. Selden raccoglie l'idea della storicità del diritto inglese e per molti
versi la enfatizza, sottolineando il valore normativo della storia, il valore prescrittivo. La storia non ci dice
solo come le cose sono andate ma ci dice anche come devono andare. Selden afferma che ogni popolo ha
il proprio diritto, poiché ogni popolo ha la sua storia e questo diritto è fondamentalmente di natura
consuetudinaria. Ogni popolo ha la sua tradizione giuridica che si sviluppa storicamente e una legge del re
è legittima se non si pone in contrasto con questa tradizione e quindi con il diritto del popolo. Diritto e
legge non sono la stessa cosa.
Questa riflessione di Selden a noi ne evoca altre. Una delle tesi più discusse di Berman è quella secondo
la quale la tradizione giuridica inglese fa parte della tradizione giuridica occidentale; le due tradizioni
hanno una radice comune, pur con innegabili differenze. L'idea che ogni popolo abbia il suo diritto
l'abbiamo già trovata a pag 2 schede, cioé la prima pagina del digesto, frammento 9, Gaio, tutti i popoli
che sono retti dalle leggi e dai costumi, in parte utilizzano un diritto loro proprio e in parte un diritto
comune a tutti gli uomini. "Ogni popolo ha un suo diritto", siginifica “storicamente determinato”. Selden
sottolinea il carattere consuetudinario di questo diritto.
Quest'idea non la troviamo tanto nel digesto, quanto invece in un altro testo che ha avuto vigenza anche in
Inghilterra almeno fino ad Enrico VIII, si tratta del Decreto di Graziano, opera che sta a fondamento del
diritto canonico. È noto così, ma il suo titolo è un altro : "Concordia discordantium canonum", cioé
concordia dei canoni discordanti. In quest'opera Graziano, che è attivo fino alla metà del XII secolo,
raccoglie una massa enorme di testi, formatisi dalle origini della chiesa e fino a lui. Molti di questi testi
sono in contrasto tra loro, ma questa è una cosa voluta da Graziano perché il suo obiettivo è far emergere
per mezzo dei contrasti l'armonia che c'è fra questi testi.
- PAG. 9: Decreto di Graziano. Selden sottolinea il carattere consuetudinario del diritto di ogni popolo. Il
testo di graziano ha contribuito a formare questa dottrina.
HALE
Mattheu Hale, giurista e giudice, raccoglie la tradizione prodotta da Coke e da Selden. Egli sottolinea che
almeno in parte il diritto è prodotto della storia, che è storia. “In parte” e non “del tutto” perché Hale
riconosce anche l'esistenza di un diritto naturale.
Sottolineando il carattere storico sottolinea il carattere artificiale della ragione giuridica, sottolinea che il
metodo giuridico e il diritto sono il prodotto di un'arte, di un'esperienza che si è andata costruendo e
raffinando nel corso dei secoli e che dall'interno anima il diritto.
Nel 1713 Hale pubblica La storia del diritto comune dell'Inghilterra, in cui introduce una distinzione
fondamentale, dicendo che il diritto inglese si divide in due parti: la legge scritta e la legge non scritta.
- PAG. 1: Istitituzioni di giustiniano. Libro I, titolo II, paragrafo 3 : è ben noto poi che il nostro diritto
consiste in scritto e in non scritto, come presso i greci. Delle leggi alcune sono scritte, altre non scritte.
Hale dice che in realtà tutte le leggi ormai hanno più o meno una sorta di base scritta e che è un'illusione
pensare che esistano leggi assolutamente non scritte, perchè in un modo o nell'altro anche le leggi non
scritte lasciano una traccia scritta, es. attraverso una sentenza o la dottrina ecc. La distinzione fra leggi
scritte e non scritte ha un altro fondamento: alcune sono nate in forma scritta, altre invece non hanno nello
scritto la loro origine. Alcune sono necessariamente scritte, altre sono di natura diversa, esistono in virtù
di un uso, di una consuetudine, poi magari hanno lasciato una traccia scritta ma questo è avvenuto in un
seondo momento, non originariamente. Anche questa non è una novita : i giuristi del XII sec. erano
consapevoli di ciò perché si erano trovati di fronte a testi di origine consuetudinaria ma che nello stesso
tempo erano scritti. Il più importante è il diritto feudale, del quale non c'è traccia nel diritto giustinianeo.
Il feudo nasce dalle consuetudini ma nel corso del secolo XII alcune di queste consuetudini, quelle
dell'area lombarda, vengono messe per iscritto ed entrano a far parte del corpus juris civilis.
Hale dice che le leggi scritte si possono chiamare o statutes (dal latino “statutum”) o acts. Le leggi delle
città si chiamano spesso statuti, non prendono il nome di “legge” perché esso è riservato alle leggi dei
sovrani. Hale dice che questi statutes sono posti dal parlamento, sono il prodotto del concorso del re, dei
lords e dei comuni. E questo è avvenuto da sempre in inghilterra, da prima della conquista romana. Ma
occorre distinguere perchè ci sono alcuni statutes che sono in vigore ab immemorabile, da temoo
immeborabile e altri invece che sono in vigore da un tempo che non è immemorabile. Hale pone un
ordine cronologico preciso: sono ab immemorabile leggi che precedono il 1189, il regno di riccardo I cuor
di leone. Esistono da un tempo che non può essrre ricordato e quindi Hale le considera leggi non scritte.
Mentre le leggi successive a questa data sono considerate leggi scritte. In realtà anche leggi ab
immemorabile furono prodotte dal re e dal parlamento, in questo modo Hale vuole sottolineare l'assoluta
continuità della tradizione giuridica inglese.
Leggi non scritte: categoria composta dalle leggi ab immemorabile, dal common law e poi anche da tutte
quelle consuetudini particolari, di diritto proprio, che non sono considerate leggi scritte e che non hanno
natura universale come il common law, ma particolare. Poi sono considerate leggi non scritte alcune leggi
che invece sono scritte eccome e sono le leggi di diritto civile e di diritto canonico. Leggi non scritte
categoria fortemente storica ed eterogenea.
Cos'è il common law? Non possiamo limitarci a dire che è la legge non scritta d'inghilterra perchè ve ne
sono altre. Secondo Hale è il diritto non scritto che guida le decisioni delle corti regie, è la legge comune
che ha importanza generale in tutto il regno; ma non “comune” nel senso di “universale”, poichè il
common law non ha la pretesa di essere vigente in tutto il mondo perché ogni popolo ha il suo diritto. Il
common law è il diritto del popolo inglese, è generale in Inghilterra, ha vigore in tutta l'Inghilterra.
Esistono anche consuetudini locali, ma il common law è generale, e queste consuetudini locali sono in
relazione con il common law.
È il common law che stabilisce I mezzi probatori coi quali si possa provare l'esistenza di una
consuetudine. Non occorre solo provare una consuetudine, ma occore anche interpretarla. La scelta di
considerare la norma nel suo significato letterale è anch'essa una scelta interpretativa. La consuetudine,
dice Hale, riceve l'interpretazione da parte del giudice. Questo accomuna il common law col diritto
continentale. Infatti anche sul continente si pone il problema di interpretare le consuetudini e gli statuti.
Gli statuti possono essere interpretati alla luce del diritto comune, che però non è il diritto della città? Le
città oppongono resistenza a questo perché si rendono conto che il giurista ha strumenti interpretativi
molto forti ed è in grado di modificare completamente gli statuti. Alla fine del '600, però, si arriva a
recepire l'interpretazione del diritto comune.
Es. Dote: molti statuti riguardavano il problema della dote, ma il concetto dote era un presupposto, non
veniva data una definizione del termine. Per comprendere cosa fosse questo istituto bisognava ricorrere al
diritto comune.
DIRITTO COMUNE IN INGHILTERRA
Fra le leggi non scritte, ce ne sono alcune che possono essere applicate solo ad alcune persone: si tratta
del diritto civile e del diritto canonico, che appunto per Hale rientrano nella categoria delle leggi non
scritte. Ma è difficile immaginare qualcosa di più scritto del digesto. Inoltre diritto civile è nato come
diritto scritto. Ma qui la questione riguarda la ricezione del diritto civile in Inghilterra. Il diritto civile non
è vincolante per forza propria. Infatti il diritto civile e quello canonico sono ricevuti in Inghilterra in
ragione di una decisione del re e del parlamento e soprattutto in ragione di una consuetudine
immemorabile, che fa appunto sì che il diritto civile e il diritto canonico abbiano vigore in inghilterra. Sul
continente questi due diritti sono in vigore in forza propria, perché sono emanati dalle due autorità
universali, papa e imperatore. Ma in inghilterra non si può pensare che questi diritti abbiano vigenza
immediata, infatti essi derivano da una consuetudine. Allo stesso modo sarebbe impensabile che a Roma
fosse vigente direttamente il common law.
Anche la dottrina giuridica continentale si è posta il problema delle ragioni della vigenza del diritto
comune (civile +canonico). All'inizio si pensava che dovessero necessariamente prevalere sui diritti
locali, visto che provengono da papa e imperatore. Ben presto però si instaura un sistema diverso che
vede una complementarietà fra diritto comune e diritto proprio. Si applica il diritto proprio, quando questo
sia insufficiente si ricorre anche al diritto comune.
Nel momento in cui l'autorità secolare è insidiata e frammentata dalla nascita di regni che rivendicano per
sé lo stesso potere che ha l'imperatore ma in un territorio limitato e nel momento in cui anche il papa
subisce l'iniziativa di questi re che tendono ad esaltare il carattere nazionale delle proprie chiese, è chiaro
che anche il diritto subisce delle modificazioni. Ci si pone il problema della vigenza del diritto comune.
Se la Francia non è soggetta all'impero, a che titolo applicare il diritto comune ? Esso ha valore in quanto
il sovrano lo accetta. Il diritto comune ha vigore in francia in quanto il re di francia lo riceve. Situazione
del tutto simile a quella inglese.
Questa presenza del diritto comune in inghilterra ha delle conseguenze importanti, tali perché incidono
sull'evoluzione stessa del common law. Esso nasce come diritto processuale, in relazione alla nascita delle
corti di westminster che sono chiamate a decidere in determinati ca