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Estratto del documento

**ARMINIANI

- la natura umana è in grado di accettare o respingere Cristo: questo significa che la

natura umana non è interamente depravata perché ha in sé la possibile propensione ad

accogliere Cristo;

- elezione divina condizionata;

- espiazione per tutti gli uomini;

- grazia resistibile;

- gli eletti possono non perseverare nella fede;

Molte idee arminiane influenzano Locke; tale corrente è sempre più umanistica e liberale. Le tesi

di questa teologia liberale vengono riprese da Locke nella Ragionevolezza del cristianesimo che

sarà pubblicata anonima nel '95.

- 1687: Locke entra in contatto con Guglielmo d'Orange;

- 1688: 11 novembre → spedizione di Guglielmo d'Orange → glorius revolution.

- 1689: Locke torna in Inghilterra, al seguito della principessa Maria. Locke scrive una

Lettera di tolleranza e il Saggio sull'intelletto umano.

**Alcuni teologici criticano tale lettera: alcuni sostengono che il monarca non debba

ammettere la tolleranza religiosa.

- 1690: Locke scrive la seconda lettera sulla tolleranza;

- 1691: si trasferisce presso la figlia di Cudworth e il marito;

- 1692: entra in rapporti epistolari con William Molyneux (→studioso di ottica) → viene citato

nel saggio a proposito di un problema della psicologia della percezione.

** Prendiamo un cieco nato: ha imparato a distinguere un cubo da una sfera con il tatto.

Viene operato e recupera la vista. E' in grado di riconoscerli alla vista?

Le fonti sensoriali sono disgiunte o congiunte? La coordinazione è solo un fatto empirico?

- 1693: pubblica i Pensieri sull'educazione;

- 1694: seconda edizione del Saggio sull'intelletto umano;

- 1695: pubblica la Ragionevolezza de cristianesimo → avrebbe potuto essere accusato di

deismo. Locke viene sospettato come sociniano → due fratelli di Lucca, esuli in Europa,

essi negavano la trinità.

- 1697: polemica con Edward Stillingfleet, vescovo anglicano con cui si scambia delle lettere

e discute.

- 1699: quarta edizione del Saggio sull'intelletto umano;

- 1700: traduzione francese del Saggio da Pierre Coste → veicolo di diffusione

nell'illuminismo;

- 1703: commenta le lettere di San Paolo. Si avvicina ad Anthony Collins, un ammiratore e

studioso, e Toland, un panteismo.

- 1704: muore a 72 anni assistito da un'amica; 6 marzo 2015

Le epigrafi e lo scetticismo moderato di Locke

I epigrafe;

 II epigrafe : brano del De natura deorum di Cicerone;

“Quanto è bello decidersi a confessare di non sapere ciò che non si sa, piuttosto che farsi

venire la nausea con queste sciocchezze ed essere insoddisfatti di sé”.

Questa frase è tratta dal testo di teologia razionale ciceroniano, egli vi espone le tesi degli

stoici, epicurei e in parte degli scettici. Il testo ha una grande fortuna nel ‘600 inglese

proprio perché è una fonte antica su un tema; il passo è tratto da una discussione sugli dei

in cui si esamina la questione dei loro nomi.

Secondo la tradizione mitica e l’iconografia, le divinità vengono rappresentate in modo

diverso nell’epoca antica. Tutta questa proliferazione di nomi di divinità, secondo i filosofi,

è poco credibile.

Gli scettici, per esempio, pensano che sia inutile discutere del divino, poiché non ne

sappiamo nulla.

**L’epistola al Lettore

Contiene tre punti che devono essere conosciuti; è una sorta di prefazione. Ma qual è la

differenza tra introduzione e prefazione?

Introduzione: è una vera e propria introduzione alla materia, in essa si espongono

- contenuti preambolari necessari o l’argomento del libro;

Prefazione: è qualcosa di molto più esterno, può contenere una serie di

- considerazioni rivolte al lettore che riguardano la genesi del libro;

I passo: la storia di come è nato questo saggio

Riunione di cinque amici di Locke che hanno cominciato a discorrere “di un argomento ben

diverso da quello che io tratto nel saggio”, ovvero di morale.

Accade che questo gruppo, discutendo di questi temi, si rende conto che giunge ad un punto

morto. L’indagine si arresta da una serie di problemi difficili da affrontare momento scettico

all’origine del saggio.

Gli amici di Locke avevano un metodo gnoseologico: analizzavano dei contenuti direttamente non

riuscendo a venirne a capo.

Le impostazioni delle tre critiche kantiane hanno origine da questo tema lockiano, esse pongono

al di fuori delle capacità cognitive tutta una serie di questioni proprie della metafisica antica e

moderna.

*dizionario:

Gnosoleogia: designa il problema della conoscenza; è la disciplina che studia la

 conoscenza umana;  i tedeschi parlavano invece di teoria della conoscenza;

Epistemologia: termine più moderno che ha un significato leggermente diverso; è la filosofia

 della scienza e dei metodi;

Kant parte da due conoscenze:

- Matematica;

- Fisica moderna;

A quel punto egli dice “esaminando questo corpo di conoscenze, quali categorie concettuali noi

troviamo alla base di questi concetti?”

Due riflessioni sulla svolta di Locke:

- Obiezione verso la tradizione gnoseologica: essa sarà fatta da Hegel in un passo

famoso dell’Enciclopedia delle scienze filosofiche.

Questo approccio che vorrebbe prima indagare lo strumento per poi arrivare al contenuto,

accertandosi di essere in grado di farlo e verificando se lo strumento della ragione possa

arrivare fino a certi limiti, secondo Hegel è sbagliato.

Questa separazione preliminare, di indagare sullo strumento come neutro, è una pretesa

irrealizzabile. Per farlo capire Hegel usa questo paragone “ è come quando si impara a

nuotare, non lo si fa stando fuori dall’acqua, ma buttandosi dentro la piscina.”

Per Hegel strumento e contenuto non sono disgiungibili, mentre nella scelta di Locke e

Kant c’è un’indagine preliminare in cui la ragione riflette su se stessa e ha l’occhio rivolto

alle proprie strutture.

- Obiezione sul dubbio scettico: oltre a quello iniziale, emerge un dubbio scettico

conclusivo. Si capisce bene sin da ora: “era necessario esaminare le nostre stesse

capacità e vedere quali oggetti siano alla portata della nostra intelligenza e quali invece

siano superiori alla nostra comprensione”.

ma che cosa vuol dire porre un limite? Significa in qualche modo anche vedere al di là del

limite, avendo una qualche nozione di ciò che sta oltre, per affermare che ci siano oggetti

eccedenti.

Hegel e gli hegeliani che hanno l’ansia di andare oltre Kant, costituendo una nuova

metafisica dello Spirito, in modo audace dicono “se si parla di finito, significa che già si

conosce l’infinito” sembra quasi che la mente abbia la capacità di cogliere la dimensione

che sta al di là del limite finito.

II passo: il rapporto tra Locke e la scienza

L’indagine di Locke non si propone come una filosofia fondativa (come quella cartesiana).

“Non mancano al momento nella repubblica delle lettere (comunità dei dotti europei) dei famosi

architetti che nei grandi disegni che si propongono per l’avanzamento delle scienze, lasceranno

dei monumenti destinati all’ammirazione della posterità”.

saranno i filosofi naturali i veri architetti “ma non tutti possono sperare di essere un Boyle o un

Sidenham e in un secolo che produce maestri, quali l’illustre Huygens e l’incomparabile Newton, è

già un’ambizione sufficiente quella di impiegarsi in qualità di semplice operaio, a sgomberare e

ripulire un po’ di terreno, e rasentar da parte un po’ di detriti che si incontrano sul cammino della

conoscenza”, mentre Locke sarà un manovaleecco come presenta la propria impresa.

*Huygens, fisico olandese che effettua studi sul pendolo e sulla teoria della luce;

*Sidenham (1624-1689) importante medico amico di Locke. Nel 1676 scrisse Observationes

medicae, divenne manuale di medicina per almeno due secoli. Egli aveva studiato il vaiolo e le

patologie più gravi e diffuse. Locke possedeva tale manuale con delle note dello stesso

Sidenham, probabilmente vi ha collaborato.

Nell’introduzione di tale testo c’è una frase filosofica che è stata attribuita a Locke “ Nella misura in

cui la struttura del corpo umano è stata messa insieme dalla natura in maniera tale che il corpo

non è capace di restare immutata, a causa del continuo flusso delle particelle.”

Questo discorso fa capire i presupposti di carattere fisico che Locke ha in mente e mantiene sullo

sfondo:

- la materia è composta di particelle in movimento; emerge la differenza tra corpularismo e

atomismo. I primi sono divisibili, mentre i secondi no.

- Visione di una struttura dinamica dove c’è un interscambio con la materia esterna e c’è un

flusso che determina il mutamento sistematico;

Si pensava che le particelle differissero tra loro nell’aggregazione ma in ultima analisi

fossero identiche, perché non avevano una specifica identità.

Sidenham era convinto, come gran parte dei medici, che bisognava studiare le malattie

descrivendone la storia: ovvero degli eventi “Bisogna fermarsi alla comprensione di ciò che

appare nelle correlazioni osservabili”.

Dobbiamo associare tale idea all’ipotesi corpuscolare: dietro apparenze e simboli c’è un

meccanismo elementare che produce gli effetti sensibili che noi percepiamo.

Ma siccome questo meccanismo interno della realtà supera i limiti di ogni nostra esperienza

possibile, lo teniamo come ipotesi di sfondo e ci appelliamo alla conoscenza empirica dei

fenomeni.

Nel IV libro Locke, parlando dell’analisi della conoscenza, dirà che è una scienza di segni e

parlerà di semiotica e del doppio livello tra:

parole: segni delle idee;

 idee: segni delle cose;

“Il compito dell’analisi della conoscenza è considerare la natura dei segni di cui fa uso la mente

per l’intendimento delle cose o per trasmettere ad altri la sua conoscenza, poiché le cose che la

mente contempla, non essendo mai, tranne la mente stessa, presenti all’intelletto, è necessario

che qualcosa d’altro, sia presente alla mente e queste sono le idee.”

La psicologia cognitiva di Locke che è effettuata in forma di analisi dei fenomeni, è anche una

scienza dei segni.

III passo: la questione del linguaggio

Il linguaggio ha due funzioni essenziali e positive:

permettere alla mente di fissare le idee nella memoria;

- permettere di comunicare e socializzare;

-

Esso però può anche essere di ostacolo alla scienza perché spess

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Publisher
A.A. 2014-2015
78 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Erichto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Lotti Brunello.