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I LONGOBARDII

I longobardi furono un popolo particolarmente arretrato e nonostante siano vissuti più di 1500 anni fa hanno lasciato una traccia profonda nella nostra cultura giuridica.

Organizzazione dell'ordinamento giuridico longobardo.

I Longobardi avevano un ordinamento giuridico consuetudinario (su questo aspetto non erano diversi dagli altri popoli germanici). Nel 568 arrivano in Italia. In questa prima fase in mancanza di un diritto legislativo (manca qualcuno che faccia le leggi) vivono ricorrendo alle consuetudini che chiamano con il nome di kawarfide (parola longobarda che indica la consuetudine). Quando iniziano a stanziarsi e civilizzarsi, decidono di passare alla traduzione per iscritto delle consuetudini, questo è il momento che viene contrassegnato con il cosiddetto editto di Rotari emanato nel 643 d.C. (una legge emanata da Rotari, re dei longobardi). Le prime parole che usa Rotari per aprire l'editto di questa legge sono molto importanti poiché

afferma il suo proposito di mettere per iscritto le antiche leggi dei padri (dei suoi predecessori), dei quali non erano scritte. Questo è anche un modo per registrare un passaggio epocale del suo popolo. Rotari ha le idee molto chiare tanto è vero che il primo articolo punisce l'attentato alla vita del Re e inoltre una buona parte di questo editto riguarda le pene. Presso i popoli barbarici e anche i longobardi vige un parametro oggettivo di riparazione del danno. Mentre ad oggi esiste un canale penale civile, in queste società elementari in cui non si è in grado di compiere questa valutazione psichica tutto si riduce all'oggettività del danno obbligando al risarcimento (si tratta di ristorare il danno). I longobardi erano una società fortemente militaresca, a questo bisogna aggiungere un altro aspetto, ossia che vivevano compattamente asserragliati nelle loro famiglie (l'assetto familistico), pertanto questo indennizzo doveva avvenire o

A favore del danneggiato o a favore della famiglia. A volte succedeva però che il destinatario del ristoro moriva quindi il risarcimento veniva affidato al nucleo familiare, quindi la compattezza famigliare si rifletteva anche nella tipologia di risarcimento. Nei longobardi era presente la faida ossia la vedetta che l'offeso o i parenti dell'offeso scatenavano contro l'offensore o i parenti dell'offensore. La faida presuppone 2 caratteristiche: un rapporto di solidarietà molto forte tra le famiglie e l'altro l'aspetto per cui, la vera pena è una vedetta (il cosiddetto occhio per occhio). La parola faida è una parola germanica che noi abbiamo italianizzato ed è il termine che si usa per indicare la vendetta trasversale che usa la criminalità organizzata (che per noi è fuorilegge). I Longobardi non perdevano tempo a fare i processi ma pensavano a vendicarsi subito. Nell'editto di rotari si legittimava

l’istituto della faida, ma questa vendetta privata veniva scoraggiata a favore di un altro istituto tipicamente germanico, la cosiddetta composizione pecuniaria.

La composizione pecuniaria è un istituto tipicamente germanico (un po' come il concetto di multa) in cui, per evitare di vendicarsi sui parenti, bisognava pagare una somma di denaro (comporre la lite attraverso il denaro) e dunque una sanzione in denaro con cui il conflitto viene risolto pacificamente senza ricorrere alla violenza. Il diritto guidrigildo stava a indicare la somma di danaro che l'uccisore versava ai parenti dell'ucciso per chiudere la vertenza senza più pretesa da parte della famiglia dell'offeso. Abbiamo però un aneddoto, ossia dei documenti che costituivano dei veri e propri tariffari in base alla classe sociale, all'età, al sesso (era un'epoca maschilista, una società militare in cui la donna valeva

poco). Rispetto alla faida il guidrigildo rappresenta un passo avanti alla giustizia penale. Questi soldi secondo l'editto di rotari (in cui si favorisce la composizione pecuniaria compreso il guidrigildo) finiscono per metà nelle tasche dell'offeso o della famiglia dell'offeso per l'altra metà vengono devoluti (versati) al re ossia si crea un fisco (una cassa comune), una parte restava in questa sfera privata e l'altra metà creava un patrimonio comune (il fisco). come si svolge il processo secondo l'editto di rotari? prevede la sopravvivenza degli antichi strumenti processuali tipicamente germanici, la parola chiave che identifica questo fenomeno è Ordalia, ossia il giudizio di dio.

premessa religiosa. i popoli germanici avevano una visione panteistica della religione (dio è nella natura, in tutto) in cui credevano che in tutto cio che capita è dio che lo vuole. questo entra nella storia del diritto perché

la consuetudine è il trionfo di questa mentalità (che si chiama dal punto di vista filosofico ontologismo). Ontologismo è quella concezione secondo cui ciò che è non può non essere ma deve essere. come si incrocia questa mentalità religiosa con il diritto? innanzitutto nella consuetudine, nel processo germanico longobardo e nell'editto di rotari si presuppone la costante presenza e il costante intervento di dio. Per i longobardi dio interviene direttamente nel processo, aiuta in senso pratico. L'Ordalia è l'aiuto del giudizio di dio in cui il soggetto si purga (purgatio) ossia si libera dalla colpa. pertanto uno che è imputato ad un processo deve purgarsi per dimostrare che dio è con lui. Questo vale anche per la lite, ossia i longobardi organizzano un duello giudiziario sul presupposto che dio non potrà che far vincere quello che è nel giusto. Tra le ordalie c'era ancora un istituto

quello del giuramento in cui si invoca la presenza di dio come testimone, come garante e come forma tipica di rafforzamento della attendibilità delle informazioni del teste. L'editto di Rotari per la prima volta disciplina un meccanismo che il diritto romano conosceva poco che invece ha un grande slancio con Rotari e con il diritto longobardo ossia la punibilità del tentativo. Ad oggi si distinguono vari livelli di punibilità in base alla compiutezza: 1- atti comparatori 2- tentativo vero e proprio 3- reato perfetto. L'editto di Rotari punisce e contempla anche l'atto preparatorio e il tentativo vero e proprio. Qual è il meccanismo della successione nell'editto di Rotari? La famiglia longobarda è una maxi famiglia, un clan che si sostiene a vicenda con rapporti di solidarietà (solidarietà è anche un termine giuridico), dunque in questo meccanismo così compatto la ricchezza si trasmette per successione, questa.

La successione era sempre una successione legittima, l'editto di Rotari non prevede la successione volontaria (solitamente ad oggi abbiamo la successione volontaria o legittima) ma è esclusivamente una successione legittima e tuttora quindi all'interno del clan famigliare. Un ultimo aspetto dell'editto di Rotari è che contempla un istituto del diritto longobardo ossia il Mundio (mundualdo) un istituto che riguarda soprattutto la donna (la donna romana era una donna abbastanza liberagiuridicamente), con i longobardi la donna diventa soggiogata dall'uomo e viene posta sotto questa forma di tutela ossia il soggetto che presta il mundio si chiama il mundualdo ossia il padre o il fratello di colei che è sottoposta a questa totale soggiacenza giuridica per cui impediscono alla donna di stipulare atti giuridici senza l'assistenza di questo mundualdo (il parente maschio più vicino). L'editto di Rotari contempla questo mundio. Questo

istituto per dura nella nostra tradizione occidentale fino alla fine della prima guerra mondiale (la donna nel nostro ordinamento giuridico medievale è più o meno nella stessa posizione giuridica almeno per quanto riguarda gli atti di ordinaria amministrazione. Questa "cappa" fu sciolta soltanto dopo la prima guerra mondiale con una legge del 1919 in cui stabilì che la donna poteva compiere tutti gli atti autonomamente, questa legge fu varata perché durante la prima guerra mondiale i giuristi si resero conto che la donna se la cavava benissimo mentre gli uomini erano al fronte.) La lex Romana visigothorum (506) è una raccolta di leggi scritte composta dai Visigoti durante meridionale. Questa legge pare che si applicasse a tutti attraverso il loro dominio nella Gallia il criterio territoriale. A differenza dell'editto di rotari in cui pare che si applicasse soltanto ai longobardi perché valeva il principio antropologico per cui quanto

più un popolo ha un'identità forte tende ad assimilarsi con un altro popolo. dunque pare che l'editto di rotari si applicasse in base al principio della personalità del diritto, però quando si tenevano comportamenti come reati o che mettevano a rischio la comunità l'editto di rotari si applicava a tutti come ad esempio l'attentato al re) quindi possiamo dire che l'editto di rotari aveva un'applicazione personale cioè un'applicazione solo ai sudditi ma con questo i romani non potevano fare ciò che volevano. (i longobardi e i Romani vivevano separati, ognuno viveva secondo la propria lex cioè il proprio ordinamento giuridico)

Secondo segmento della legislazione Longobarda

Il protagonista è Liutprando, re dei longobardi (712-744), che emanò diversi editti, (non si sa il numero definito). Dopo cento anni ci fu qualche passo avanti poiché questi editti erano certamente più elaborati rispetto

A quelli dell'editto di Rotari. Con Liutprando si ha una grande novità, ossia pare che egli si fosse convertito al Cristianesimo. Entrando nel vivo delle norme, possiamo notare 3 articoli che sono previsti dell'editto di Liutprando e che attestano gli effetti della conversione del re alla religione cristiana:

  1. Manumissione del servo davanti all'altare. Liutprando stabilisce una modalità, un rito, che consente di liberare lo schiavo (la manumissio era un vecchio istituto del diritto romano). Stabilendo questa possibilità, riconosce quello che affermano i Cristiani ossia che la schiavitù non dovrebbe esistere (il servo non dev'essere in vinculis). Questo dimostra inoltre che i longobardi avevano ormai assimilato le pratiche che riguardavano la chiesa e riconoscevano l'altare come un luogo in cui si potesse celebrare un atto così importante.
  2. Il diritto d'asilo, (ancora oggi un diritto conosciuto soprattutto nell'ambito

internazionale, quando l'Italia imperversava il terrorismo e molti come Toni Negri chiesero asilo a Parigi (tutt'ora città dell'asilo)) viene definito come i

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SSD Scienze giuridiche IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marikasonnessa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elementi di storia del diritto medievale e moderno e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Foggia o del prof Miletti Marco.