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EFFETTIVAMENTE A REALIZZARE CIO' CHE MI SONO PREPOSTO DI FARE.
In condizioni di efficacia in quanto vi deve essere l'idoneità a conseguire la propria funzione
obiettivo mantenendola in equilibrio NEL TEMPO.
La gestione finanziaria delle famiglie
La gestione finanziaria delle famiglie è quella gestione finalizzata all'adeguamento del reddito
corrente, ossia l'ammontare dei flussi finanziari disponibili in un dato momento, a quello
permanente, ossia l'ammontare dei flussi finanziari desiderati nel tempo. Tutto ciò attraverso
l'utilizzo degli strumenti e dei servizi finanziari destinati a soddisfare i bisogni di investimento.
Fase di inizio: In questa fase il reddito della famiglia è basso il risparmio è limitato e
l'indebitamento è contenuto. Perché? È appena iniziata l'attività lavorativa, quindi il reddito sarà
contenuto e di conseguenza anche il risparmio sarà limitato, perché non si dispone di un reddito
così ampio da poter risparmiare somme ingenti. Ovviamente non posso nemmeno indebitarmi.
Fase di sviluppo: Un esempio di fase sviluppo potrebbe essere l'arrivo di un figlio o il mutuo per la
prima casa o il finanziamento per comprare la prima auto. Il risparmio è ancora limitato in quanto
si sceglie di investire.
Fase di maturità: Si ha un reddito alto in quanto potrebbe essere stata raggiunta la maturità
lavorativa, quindi si ha più liquidità e di conseguenza si risparmia di più. Ma perché si eleva il
risparmio e l'indebitamento decresce? Perché qui la famiglia comincia a pensare alla fase
successiva, al futuro, alla vecchiaia.
Fase di declino: In questa fase il reddito sarà medio in quanto sarà percepita una pensione (si
percepiranno importi più bassi rispetto al salario lavorativo). Il risparmio decresce e quindi
l'indebitamento sarà contenuto in quanto si farà ricorso a strumenti finanziari adeguati a questa
fase.
Quali sono gli strumenti e i servizi di investimento per le famiglie?
Ovviamente gli strumenti e i servizi attengono l'insieme delle opportunità offerte dal sistema
finanziario, attraverso le quali accumulare ricchezza e trasferire le risorse finanziarie nel tempo.
• Passività nominali offerte da intermediari finanziari: depositi in conto corrente e a
risparmio (FASE INZIALE E DI DECLINO), certificati di deposito (FASE DI DECLINO), obbligazioni
bancarie;
• Passività di mercato prodotte da intermediari finanziari: fondi comuni di investimento,
azioni di società a capitale variabile;
• Servizi di negoziazione di valori mobiliari: compravendita di titoli sui mercati per conto della
clientela (FASE DI SVILUPPO);
• Servizi di gestione patrimoniale individuale: gestione patrimoniale di fondi sulla base delle
specifiche esigenze del cliente (FASE DI MATURITA');
• Polizze assicurative: prestazione di capitali e rendite future (FASE INIZIALE).
Lezione del 04/04/2019
La gestione finanziaria delle imprese
La gestione finanziaria delle imprese riguarda il complesso processo della determinazione dei
fabbisogni finanziari e delle fonti di finanziamento, nel corso del ciclo di vita dell'impresa.
La gestione è caratterizzata dall'indipendenza tra le scelte finanziarie e le scelte strategiche
finalizzate al raggiungimento dell'equilibrio economico, finanziario e monetario.
L'impresa deve soddisfare questi bisogni non solo in termini quantitativi, ma anche in termini di
scadenze. Questo può avvenire solo quando l'impresa raggiunge delle situazioni di equilibrio.
• Equilibrio economico significa che i ricavi devono essere almeno pari ai costi. Meglio che
siano superiori in quanto, se fossero uguali non avrei nessun guadagno e nessuna
remunerazione nelle componenti di costo e di rischio nel tempo.
• Equilibrio finanziario significa che le entrate monetarie devono essere superiori alle uscite
monetarie. Quindi la capacità dell'impresa di poter far fronte alle proprie uscite.
• Equilibrio monetario, riferito alla gestione della tesoreria, implica che l'impresa abbia una
corrispondenza tra le entrate e le uscite monetarie di breve periodo. Nel senso che vi deve
essere un equilibrio dei flussi di breve periodo in modo che non vi sia un conseguente
squilibrio a livello finanziario. Agisco sul breve perché il mio obiettivo è quello di
mantenere costante nel tempo l'equilibrio finanziario.
Come sorgono i fabbisogni finanziari dell'impresa? In generale i fabbisogni attengono le diverse
fasi di vita dell'impresa. La maggiore o minore intensità di fabbisogno finanziario dipende dalle
caratteristiche dell'impresa stessa, quindi dal profilo dimensionale, se sia quindi una piccola-media
impresa o una grande impresa.
Nella fase di nascita il fabbisogno finanziario dell'impresa scaturisce dalle necessità di dotazione
iniziale di capitale per affrontare la costituzione dell'impresa, definire l'impianto organizzativo e
tecnico, effettuare gli investimenti iniziali per dare vita all'impresa stessa. Per ovvie ragioni,
l'individuazione del fabbisogno iniziale è la fase cruciale per un sano sviluppo dell'impresa.
Per capire se un'impresa è in fase di nascita possiamo guardare alla natura e alla destinazione
delle risorse finanziarie che la stessa richiede.
• Capitale di costituzione: Costituisce il capitale necessario per la costituzione dell'impresa.
Come può essere richiesto? Se l'impresa ha bisogno di 10 milioni di euro e ne ha a
disposizione 5, potrebbe richiede la partecipazione da parte di Venture Capitalist al fine di
apportare soldi nel progetto, che saranno poi restituiti nel tempo, oppure ricorrere a prestiti
partecipativi, prestiti speciali indirizzati ai soci al fine di investire nel capitale dell'impresa.
• Capitale di esercizio: Riguarda l'acquisto di materie prime e merci.
Si ricorrerà a finanziamenti di breve periodo.
• Costi di struttura: Riguardano l'organizzazione dell'impresa, il personale e gli affitti.
• Investimenti per macchinari e attrezzature: Riguarda gli investimenti in macchinari e
attrezzature. Come possono essere richiesti? Si ricorrerà a finanziamenti di lungo periodo in
quanto questa tipologia prevede il ritorno nel lungo periodo.
Nella fase di sviluppo il fabbisogno finanziario è legato alle esigenze di crescita dell'impresa, al
miglioramento delle relazioni con l'ambiente, allo sviluppo della commercializzazione del prodotto
o servizio offerto. L'individuazione del fabbisogno in questa fase costituisce un fattore vitale per la
crescita dell'impresa.
Nella fase di consolidamento il fabbisogno finanziario è legato alle esigenze di consolidamento
dell'impresa nel mercato. Ciò può avvenire attraverso la creazione di una rete di protezione per
rendere impermeabile la struttura produttiva dagli shock esogeni, quindi dai fenomeni di natura
esterna che potrebbero influenzare l'impresa. L'individuazione del fabbisogno in questa fase
rappresenta l'elemento sostanziale per garantire la sopravvivenza dell'impresa nel mercato.
Lezione di recupero del 04/04/2019
Le fonti di finanziamento interne
Le fonti di finanziamento sono costituite dai capitali necessari per consentire la nascita, la
conduzione, la gestione e il mantenimento di una qualsiasi impresa. In relazione agli scopi cui i
fabbisogni finanziari sono destinati, è possibile distinguere diverse tipologie di capitale:
• Il capitale fisso è il capitale che viene richiesto per impiantare un'impresa ed è costituito
dagli investimenti necessari per l'acquisizione di macchinari, tecnologie, strutture,
attrezzature, impianti ecc.
La sua utilità non si esaurisce in un esercizio quindi è duraturo nel tempo.
• Il capitale circolante è il quel capitale costituito dalle entrate e dalle uscite monetarie che
derivano dalla gestione ordinaria dell'impresa. Le sue voci più importanti sono le scorte, i
crediti verso clienti e le cauzioni.
• Il capitale proprio è quel capitale che l'imprenditore investe al momento della costituzione
dell'impresa e delle successive integrazioni dovute ad aumenti. In caso di insufficienza, per
soddisfare le esigenze di investimento, l'impresa può ricorrere a finanziamenti esterni
specializzati, quindi chiedendo aiuto alle Merchant Bank, ai Venture Capitalist ecc.
• Il capitale di rischio è quel capitale che soddisfa l'esigenza di integrare il capitale proprio
dell'impresa e può derivare da fonti interne, e quindi dai soci, o da fonti esterne, ovvero da
intermediari finanziari che esercitano un'attività specialistica come Merchant Bank, Venture
Capitalist, Business Angel, che siano disposti comunque a partecipare ai rischi dell'impresa
con lo scopo di realizzare un guadagno.
• Il capitale di credito ordinario è quel capitale costituito dalle forme di finanziamento messe
a disposizione dalle banche per il finanziamento della gestione dell'impresa. Può essere di
breve, medio e lungo termine.
• Il capitale di credito agevolato è quel capitale che riguarda le forme di finanziamento
agevolato alle imprese al fine di coprire precise necessità di investimento. Tutte le banche
possono concedere crediti agevolati e assistere l'impresa nella definizione del piano
finanziario d'investimento.
La gestione finanziaria dell’impresa tramite l’autofinanziamento
L'autofinanziamento è quella parte di reddito prodotto dall'impresa che viene poi reinvestito. La
capacità di un'impresa di autofinanziarsi è legata alle sue fasi di vita.
Nella fase di nascita le vendite avranno un valore modesto e una tendenza all’aumento. Il valore
del capitale è elevato e anche questo tenderà ad aumentare. Il valore dell’autofinanziamento,
essendo appunto una fase iniziale, sarà basso, ma comunque avrà anch’esso una tendenza
all’aumento.
Nella fase di sviluppo le vendite avranno un valore medio-alto e una tendenza all’aumento. Il
valore del capitale è elevato, ma tenderà alla diminuzione, in quanto in questa fase cominceranno
ad effettuarsi i primi investimenti importanti. Il valore dell’autofinanziamento sarà medio e avrà
una tendenza all’aumento.
Nella fase di consolidamento le vendite avranno un valore alto e una tendenza alla diminuzione. Il
valore del capitale è medio-basso e tenderà alla diminuzione, in quanto in questa fase verranno
attuati gli investimenti maggiori. Il valore dell’autofinanziamento sarà alto e avrà una tendenza
all’aumento.
La relazione fonti di finanziamento/fabbisogni coperti