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APPUNTI DI ANALISI MATEMATICA 2

INSIEME APERTO

A ⊆ ℝn è un insieme aperto di ℝn se, ∀x∈A ∃r>0 tc ∀y / |y - x| < r ⇒ y∈A

{|y-x|0 B(P,x)∩A≠∅ e

B(P,x)∩C(P)⇒ allora P è un punto di frontiera per A

NB

  • Il complementare di un insieme aperto si dice chiuso

COROLLARIO

  • C(A) = {x∈ℝn ⇒ |x|<1} è un insieme chiuso. Per i punti di frontiera devo prendere quelli a distanza 1 ⇒ |x|=1 = FRONTIERA!

NORMA EUCLIDEA

  • Per ogni p∈ [1,+∞] la funzione ||.||p:ℝn -> ℝn è una norma su ℝn
  • x = (x1, x2, x3, ..., xn)∈ℝn
|x|p = (ni=1Σ |xi|p)1/p
  • |x|1 = ni=1Σ |xi|
  • |x|| = max |xi| ; i = 1, 2, n
[Diagram]
  • |x|| <1
  • |x||≤1

NB

  • n è aperto quando ∅ dovrebbe essere chiuso essendone il complementare una lo si pone aperto

Teorema di Schwarz

Derivando prima rispetto ad una variabile e poi rispetto all'altra il risultato non cambia, l'ordine con cui vengono eseguite le derivate parziali non influisce sul risultato finale.

1o ordine con resto di Peano

f: A ⊆ ℝN → ℝ derivabile quanto basta, x0 ∈ A

  1. N = 1

    f(x0 + h) = f(x0) + f'(x0) h + o(|h|)

    h → 0

  2. N > 1

    f(x0 + h) = f(x0) + ∇f(x0) ⋅ h + o(∥h∥)

    h → 0

f è differenziabile se vale lo sviluppo di Taylor di 1o ordine con resto di Peano

L'o-piccolo sta a significare che

limh → 0 f(x0 + h) − f(x0) − ∇f(x0)⋅h/∥h∥ = 0

1o ordine con resto di Lagrange

f ∈ C1(BR(x0))   BR(x0) = {x ∈ ℝn | ∥x - x0∥ ≤ R}

  1. N = 1

    f(x0 + h) = f(x0) + f'(x0) h + 1/2 f''(x0 + θh) h2

    θ ∈ (0,1)

  2. N > 1

    f(x0 + h) = f(x0) + ∇f(x0) ⋅ h + 1/2 D2f(x0 + tθh)h ⋅ h

    θ ∈ (0,1)

D2f = Matrice Hessiana

( fx1x1 ⋯ fx1xn ) ( fxnx1 fxnxn )

( D2f h, h ) = ∑i=1n (Dfh)i ⋅ hi = ∑i, j ( ∑i fxi xj hi hj )

− ∑i, j fxixj hi hj

Condizione Sufficiente

Se f: A ⊂ Rn → R è una funzione di classe C2 in un intorno di xo, punto critico di f interno ad A, se la matrice hessiana Df2(xo) è:

  • Df2(xo) def. positiva ⇔ xo min rel
  • Df2(xo) def. negativa ⇔ xo max rel
  • Df2(xo) indefinita ⇔ xo no max no min

Non è una cond. necessaria!!

Condizione Necessaria

Se f: A ⊂ Rn → R è una funzione di classe C2 in un intorno di un punto xo di minimo (o di massimo) relativo interno ad A, allora la matrice hessiana Df2(xo) in xo è semidefinita positiva (semidefinita negativa)

  • Df2(xo) semidef. pos ⇔ xo max rel
  • Df2(xo) semidef. neg ⇔ xo min rel

TEOREMA FUNZIONI IMPLICITE IN PIÚ VARIABILI

Sia F(x, y, z) ∈ C1(A) con A ⊂ R3 aperto. Sia (x0, y0, z0) ∈ F t.c.:

  • F(x0, y0, z0) = 0
  • Fz(x0, y0, z0) ≠ 0

Allora ∃ un intorno Br(x0, y0) ⊂ J di z0 tc ∀(x, y, z) ∈ Bc(x0, y0) × J ∃! z = φ(x, y) tc F(x, y, φ(x, y)) = 0.

In particolare φ(x0, y0) = z0. Inoltre si ha:

  • φx(x, y) = -Fx(x, y, φ(x, y)) / Fz(x, y, φ(x, y))
  • φy(x, y) = -Fy(x, y, φ(x, y)) / Fz(x, y, φ(x, y))

ESPLICITAZIONE DI SISTEMI (2×3)

(SI) | F(x, y, z) = 0

G(x, y, z) = 0

Locali ⇔ y = f(x)

z = g(x)

Sia P0 = (x0, y0, z0) soluzione di S ⇒ F(P0) = G(P0) = 0

Sopp. F, G ∈ C1(A) con A aperto di R3 e sopp. anche che Fz(P0) ≠ 0 per cui localmente la prima equiv può scriversi nella forma z = φ(x, y).

G(x, y, φ(x, y)) = 0 = ψ(x, y)

G(x0, y0, φ(x0, y0)) = 0 = G(P0) = ψ(x0, y0)

Derivate parziali:

φy(x0, y0) = Gy(P0) - Gz(P0y(x0, y0)

Per poter applicare Dini devo imporre φy ≠ 0 quindi.

(FyGz - GyFz)(P0) ≠ 0

equivalenti

det (∂(F,G) / ∂(y,z)) (P0) ≠ 0

RIASSUNTO

DINÌ

Data una funzione \( g: A \to \mathbb{R} \) con un punto \((x_0, y_0) \in A\) possiamo applicare il teorema di Dinì a g nel caso in cui:

  • g(x_0, y_0) = 0
  • g_y(x_0, y_0) \neq 0

Quando la funzione \( y(x) \) tc risulti

  • y(x_0) = y_0
  • \( \dot{y}(x) = - \left[\frac{g_x(x, y)}{g_y(x, y)}\right] \)

DINÌ IN PIÙ VARIABILI

Data una funzione \( g(x, y, z): A \to \mathbb{R}^2 \) con \((x_0, y_0, \overline{z_0}) \in \mathbb{R}^3\) tc.

  • g(x_0, y_0, \overline{z_0}) = 0
  • g_z(x_0, y_0, \overline{z_0}) \neq 0

Allora la funzione \( \overline{z}(x, y) \) tc risulti:

  • \(\overline{z}(x_0, y_0) = \overline{z_0}\)
  • \( \frac{\partial \overline{z}}{\partial x} = - \left[\frac{g_x(x, y, \overline{z})}{g_z(x, y, \overline{z})}\right] \)
  • \( \frac{\partial \overline{z}}{\partial y} = - \left[\frac{g_y(x, y, \overline{z})}{g_z(x, y, \overline{z})}\right] \)

ASSOLUTA INTEGRABILITÀ

f[a,b] → ℝ integrabile secondo Riemann su ∀ϵ(a,b) Diciamo che f è assolutamente integrabile in (a,b) se esiste finito l'integrale improprio ∫ab|f(x)| dx

TEOREMA

f assolutamente integrabile in ⇒ f integrabile in e inoltre |∫abf(x)dx| ≤ ∫ab|f(x)| dx

NB

  • Il criterio della convergenza assoluta è una condizione sufficiente per la convergenza dell'integrale.

CONFRONTO TRA INTEGRALI IMPROPRI E SERIE

Sia f[1,+∞) → (0,+∞) decrescente Allora l'integrale improprio ∫1f(x)dx e la serie ∞ ∑f(n) hanno lo stesso carattere

n=1

NB

  • ∑an converge ⇒ lim n→∞ an=0
  • f(x)dx converge ⇒ lim x→∞f(x)=0 con f continua
Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
82 pagine
1 download
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/05 Analisi matematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Physicist di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi matematica II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Dall'Aglio Andrea.