vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Architettura di Filarete
Greca e che inscrive in quadrato, a differenza di Leon Battista Alberti che sceglie di iscrivere spesso nel cerchio. Tornando alla Fabbrica del Duomo di Milano, al centro della croce greca, Filarete prevede un tamburo ottagonale su cui si imposta una cupola estradossata con lanterna, versione molto fiorentina e brunelleschiana; queste caratteristiche le inserisce tutte nel disegno del duomo di Sforzinda.
Palazzo del Banco Mediceo, Milano: oggi scomparso e originariamente realizzato solo in parte, anche qui si ha avuto il coinvolgimento di Filarete. Questo edificio doveva ospitare la banca e residenza del direttore Pigello Portinari. Il disegno del Palazzo è stato attribuito per anni a Michelozzo, in realtà il disegno è del Filarete, ed è possibile trovarne conferma dal fatto che inserisce nel suo trattato questo prospetto che è un edificio destinato alla residenza di un mercante e signore che non governa la città. Il disegno prevede uno zoccolo molto compatto.
dueportali minori e uno maggiore (che richiama l'arco trionfale architravato), delle piccole finestre nel piano basamentale, delle decorazioni in bugnato dipinto (in pietra costava troppo), una cornice (fregio e trabeazione) marcapiano con inserimento di una serie di elementi in terracotta o dipinti, una serie superiore di grandi finestre (bifore gotiche decorate con colonnette in pietra e cornici interracotta con clipei e un'ulteriore cornice superiore con una serie di mensole e una decorazione in terracotta). Tra finestre e pilastri non c'è allineamento vero e proprio, questo perché a Filarete interessa inserire un nastro di finestre che devono essere autonome ed indipendenti dall'organizzazione interna che lui stesso descrive. Lo stesso Pigello Portinari sarà committente della Cappella Portinari a Milano presso la basilica di Sant'Eustorgio. Anche questo piccolo spazio è stato per molti anni erroneamente attribuito a Michelozzo. Quiè presente un riferimento alla numerologia ed in particolare al numero 16, la cappella non è costruita con sistema creste-vele ma con un sistema di oculi (dei quali non tutti permettono il passaggio di luce). E’ uno straordinario esempio di integrazione fra tante arti diverse ed è stata costruita in un arco di tempo molto ampio. Rispetto alla versione bicromatica e rigorosa della Sagrestia Vecchia di San Lorenzo a Firenze, qua si ha l’inserimento di finestre gotiche; una caratteristica del 400 milanese è la contaminazione e fusione di diversi linguaggi.
La città di Milano nel Cinquecento subisce dei profondi cambiamenti. Ospedale Maggiore, Milano: commissionato dalla fondazione di Francesco Sforza e sua moglie, viene realizzato su progetto di Filarete. E’ un edificio presente nel trattato e pone dei problemi sulle relazioni in senso cronologico e mentale. L’edificio deve essere destinato alla cura e al ricovero di malati che
Appartengono agli strati meno abbienti della città, è un istituto che è un ospedale ma anche luogo di accoglienza per viandanti. Francesco Sforza richiede di centralizzare una serie di servizi, esautorando varie confraternite e istituti religiosi che curavano i malati meno abbienti (le ricche famiglie milanesi erano assistite dal proprio medico a domicilio). È lo stesso Francesco Sforza a finanziare gran parte dei costi per la realizzazione dell'edificio, mentre le rimanenti spese sono state coperte grazie all'ottenimento della protezione del Papa e del Vescovo. Il terreno scelto per la realizzazione è collocato lungo la fossa interna del Naviglio. A Francesco Sforza va attribuita la creazione di un istituto di gestione prevalentemente laica ma autonoma rispetto sia agli ordini religiosi sia al clero secolare, e si istituisce un ente nel quale hanno grande importanza i rappresentanti delle porte, così come nella Fabbrica del Duomo, nonostante a
Differenza di quest’ultima, esso sia destinato a dare forma ad un istituto di assistenza radicalmente nuovo. A Pavia, Siena e Brescia esistono già degli ospedali che fanno sperimentazioni mediche, e la volontà di Sforza è proprio quella di studiare il funzionamento di questi altri ospedali, con lo scopo finale di realizzare qualcosa di unico, innovativo e all’avanguardia, che sappia fondere la cura e la custodia dei corpi con la ricerca, con appositi spazi per le botteghe degli speziali. Alla novità dell’istituto, Sforza associa la modernità dell’edificio (architettonicamente parlando); a tal proposito sceglie proprio Filarete, ed è come se tutta la politica dello Sforza sia stata perfettamente rappresentata in questo grande edificio, di scala inedita rispetto a Milano. L’edificio nasce su un altissimo basamento, è simmetrico e vengono replicate due parti identiche. Sono presenti due torri che rimandano ad un
grandeportale d'ingresso al di sopra del quale corre un loggiato. Osservando le due parti laterali si nota invece un'architettura più complicata, ovvero un portico che corre tutt'attorno all'edificio con sopra un ulteriore livello che rimanda allo stile Albertiano (la stratificazione dei 3 ordini in chiave classica). Sono presenti diversi rimandi all'idea del cerchio come immagine della divinità. Studiando pianta e prospetto si nota come alla base dell'intero progetto ci sia una forte razionalità, simbolismo ed affermazione di una chiara idea politica determinante dell'ospedale.