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PASSEGGIATE FRA LE IMMAGINI
I. Percepire per creare (P. Gheri)
1.Guardare e fare Le figure- stimolo si prestano ad essere
decodificate e lette a vari livelli e a compiere
diversi percorsi educativi: “circolari” (alla fine
dell’attività si torna a lavorare con e sui
materiali- stimolo iniziali; “lineari”- il lavoro
termina con gli elaborati finali degli alunni e
non si riprendono in considerazione i materiali
iniziali per interpretarli. Quando i materiali
iniziali sono rappresentati da opere d’arte, gli
alunni possono esercitare le loro capacità
interpretative. E preferibile presentare opere d’arte contemporanea (perché più vicine nel tempo) ma
anche opere d’arte del passato si prestano bene ad essere analizzate nei dettagli.
2. Le trasformazioni : un lavoro che si compie su un determinato oggetto per ottenerne un altro,
sostenendo la fantasia degli alunni e la creatività, “la legge del minimo sforzo col massimo risultato”
(Munari).
Trasformazioni geometriche (i materiali- stimolo sono le figure geometriche):
a) Collocazione e moltiplicazione libera delle figure: ritagliare su carta nera un certo numero di figure
tutte uguali ma di diverse grandezze e collocarle in varie posizioni su un foglio bianco.
b) Aggiungere o togliere la forma data: partendo da una qualsiasi forma data, ad es. un quadrato, si
tolgono o si aggiungono a piacere porzioni di forma quadrata, di grandezze diverse.
c) Sovrapporre la forma data: ritagliare figure uguali e incollarle l’una sull’altra, secondo varie
sovrapposizioni.
d) Deformare liberamente: ciascuna figura data sarà trasformata come se fosse elastica.
e) Combinare e comporre con simmetria e regolarità: sulla stessa figura si aggiungono altre figure più
piccole della stessa forma per creare simmetrie e articolazioni decorative.
Trasformazioni percettive
La figura stimolo di partenza è “Coppa” di Rubin (accanto) che ha un
particolare effetto percettivo: quello della reversibilità (se guardata per qualche
attimo cambia spontaneamente aspetto) delle immagini; i b. possono lavorare su
questo tipi di figure per modificarle e trasformarle per crearne delle nuove.
Un altro effetto percettivo è il mascheramento (in natura corrisponde al
mimetismo animale); un esempio è quello di annerire alcuni parti di una figura
incomprensibile per ottenere una figura significativa.
3. Le contaminazioni
: mischiare e utilizzare materiali, presi da altre opere, come spunti e pretesti
per sondare la fantasia e creare forme diverse. L’attività di contaminazione proposta utilizza delle
fotocopie di 2 opere artistiche: il “Rinoceronte” di Albrecht Dürer e la “Superficie 209” di Giuseppe
Capogrossi. I b. osservano a lungo queste immagini e scelgono alcuni dettagli ingranditi per trasferirli
su un altro foglio, modificarli e creando qualcosa di nuovo e originale.
Procedimenti di lavoro
a) Assemblaggio libero: le 2 figure di partenza possono essere tagliate e rimontate per creare una
nuova figura, l’unica regolo è quella che la figura nuova deve contenere parti di ciascuna immagine di
partenza. Una didascalia dovrà dire il significato della nuova immagine. La nuova figura potrà essere
"realistica", “fantastica” (esseri mostruosi, costruzioni impossibili) o “astratta” (senza nessun
riferimento a cose reali o fantastiche).
b) Contenuto e contenitore: una delle due figure di partenza funzionerà da contenitore e l’altra da
contenuto; si potranno aggiungere pezzi colorati, particolari grafici. Un titolo spiegherà il significato.
II. Alla ricerca degli elementi (D. Bagnoli)
1. Funzione della grammatica: la conoscenza della grammatica porta a una lettura -
comprensione totale dell’opera e dei suoi elementi (linea, forma, colore). L’analisi e la lettura
dell’immagine sono gli strumenti per una valutazione- partecipazione del prodotto infantile, indagato
spesso d.p.v. psicologico e trascurato d.p.v. formale- compositivo. La grammatica dell’immagine
verrà presentata al b. come occasione di gioco, trasformazione, ricomposizione dell’immagine.
2. Un tuffo nella grammatica: la linea
La linea è movimento: segna il passaggio da una situazione statica a una dinamica; esprime la
direzione del movimento; descrive la continuità del movimento o racconta nelle sue variazioni il
carattere del movimento (andamento morbido o aggressivo).
Traduzione lineare del movimento: nel descrivere la traiettoria dei diversi movimenti (il salto,
la corsa degli animali), i ragazzi sperimentano le possibili variazioni contenute nella linea stessa,
provando a riflettere sulle caratteristiche di ciascun movimento. I movimenti compiuti dai b. nei loro
giochi possono diventare oggetto di riflessione e di traduzione lineare del movimento del corpo nello
spazio. Dalla scrittura alla lettura: la lettura dell’immagine è una lettura dinamica che implica il
passaggio da un codice all’altro, dal segno al movimento reale.
La scoperta delle grammatica: la particolarità dell’immagine è quella di poter comunicare non
un solo messaggio preciso ma un insieme di messaggi, espressione di ambiguità, che è ricchezza
comunicativa ed espressiva.
Verso una lettura dinamica dell’opera d’arte astratta: le opere di Kandinsky, ad esempio,
possono offrire spunto per delle riflessioni sull’andamento della linea (sull’carattere dinamico della
linea) e per stimolare la creatività e l’immaginazione dei b. E’ importante insistere sulla lettura del
disegno infantile e sulla comprensione piena delle verbalizzazioni dei b. (il prodotto del b. come
terreno di ricerca e sperimentazione, come l’opera d’arte). Le linee di un disegno astratto possono
essere lette dai b.: la linea acuta può descrivere il salto del grillo; quella verticale delle braccia alzate
ecc. Lettura e rappresentazione dinamica del paesaggio: i ragazzi potrebbero leggere la
rappresentazione dinamica della realtà (il movimento che contengono gli elementi) per cercare
l’essenza nascosta delle cose. La linea plastica esprime un dinamismo maggiore della linea grafica.
Lettura dinamica di opere d’arte con soggetti paesaggistici: ogni elemento del quadro di
Gustav Klimt, “Foresta”, è motivata e non casuale; il movimento verticale è espresso dagli alberi, la
linea bianca, quella dell’orizzonte, esprime quiete e staticità. I ragazzi possono leggere ed interpretare
facilmente questi movimenti (un'altra opera di riflessione: “Tori verdi nel sole” di Hundertwasser).
L’osservazione e la descrizione degli immagini sono accompagnate dalla costruzione di oggetti in
movimento (disegni con la stessa tematica).
Variazione lineare come narrazione: la linea retta assomiglia a un fiume calmo; quando
ondeggia significa che il fiume incontra degli ostacoli; linea appuntita- il fiume si gonfia; linea
obliqua- il fiume scende; linea che si avvolge su se stessa- il fiume forma un lago. Le variazioni del
segno sono anche espressioni delle emozioni- lettura emotiva della linea. La linea retta- serenità e
tranquillità; linea ondulata- sentimento affettuoso; linea acuta- sentimenti neri; la linea che secende-
tristezza; la spirale esprime timidezza e la freddezza emozionale.
Origine dell’espressività della linea: l’espressività dell’immagine è legata alla comunicazione
non verbale umana e animale che utilizza la postura del corpo, l’espressività faciale, il timbro della
voce. Anche le immagini e gli oggetti architettonici trasmettono emozioni e comunicazioni (la linea
acuta trasmette aggressività sia che si trovi su un volto umano, sia che si tratti di un muro con questa
forma). I ragazzi possono osservare le corrispondenze significative tra le linee del volto e le linee del
paesaggio e possono rappresentare metaforicamente tale corrispondenza realizzando dei volti
tranquilli e minacciosi, che abbiano al posto della bocca il mare, ad esempio (cosi potranno evocare
sensazioni diverse).
Le linee dei personaggi: la linea ha un ruolo espressivo che tratteggia il carattere dei
personaggi: i personaggi- linee e contorni morbidi e arrotondati (tipo Walt Disney); i personaggi
cattivi- linee spezzate e acute.
Lettura e scrittura di una linea espressiva: tramite l’acutizzarsi delle linea si esprime una
crescente aggressività; l’aumento di spessore esprime una crescente minacciosità; la variazione
chiaroscurale- aumento dell’aggressività.
La linea espressiva contenuta negli oggetti: spunti di ricerca nell’ambito dell’architettura e del
designer (le linee acute- tipiche dello stile gotico). Si potrebbe fare un progetto con i ragazzi: dopo
aver osservato diversi edifici, potrebbero disegnare delle case attribuendole diversi sentimenti (ad
esempio, una casa timida – presenza ripetuta di linee morbide).
La linea sonora: la richiesta di una traduzione lineare del suono prende spunto non tanto dalla
scrittura musicale codificata, ma dalle rappresentazioni grafico- sonore presenti nei disegni spontanei
dei b. (la linea leggera e delicata- un filo sottile di voce).
III. Procedimenti fra i materiali (E. Conti)
1. La lotta con i materiali: l’esperienza con i materiali rivela segreti che aspettano ad essere
scoperti e sperimentati.
2. Materiali, strumenti, tecniche: la conoscenza delle proprietà dei materiali offre la possibilità di
utilizzare delle tecniche diverse per ottenere il massimo risultato. Le direzioni che possono essere
prese in un progetto con i b.: privilegiare il prodotto finito (occorre che la conoscenza del materiale
sia già acquisita) oppure privilegiare il processo creativo (specialmente con i b. piccoli). Lavorando
con i materiali si dovrebbe rinunciare all’idea di arrivare a fare un oggetto ben determinato per
privilegiare la sperimentazione e la scoperta (l’arte moderna).
L’avventura con un foglio di carta: un giornale potrebbe diventare oggetto di esplorazione
artistica: i b. tagliano pezzi di giornale e creano nuovi oggetti formati di strisce più larghe o più strette
(un nuovo modo di allineare le scritture; delle sagome con la carta del giornale).
3. I materiali per colorare: i pennarelli per i b. piccoli; il lapis. I disegni dei b. esprimono sia il
bisogno di narrare, sia il bisogno di decorare. Alcuni assomigliano alle opere d’arte. La differenza tra
questi disegni e le opere degli artisti moderni è la seguente: l’opera artistica è consapevole anche
quando ci appare semplicissima; i prodotti dei b. sono inconsapevoli. Prima fase nell’educazione
all’immagine è il “pasticciamento”, la sperimentazione con i colori, utilizzando diverse tecniche. Più
si offrono occasioni di sperim