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GIUGNO:
Questa non è la mia albicocca: La funzione biologica del mangiare è integrata in una situazione
sociale ricca di spunti e di piccoli avvenimenti. A tavola, i b. assumono un ruolo attivo: tagliano,
versano, servono, riprendono il cibo, compiono osservazioni scientifiche (il calore delle scodelle, le
macchie delle albicocche). L’insegnante presta un’attenzione costante, ma discreta; prevede i
probabili guai (la scodella sta per rovesciarsi); stimola intellettualmente (“che significano le
macchie sulle albicocche?); stimola la manualità; incanala l’agitazione invece di reprimerla (manda
Sara a riprendere la fruttiera).
La sorellina di Giulio: L’accoglienza di un b. nella scuola dell’infanzia non inizia il primo giorno di
scuola: Maria prende contatto con la scuola del fratello, già prima della fine dell’anno scolastico.
Ma perché l’acqua non arriva? I b. giocano nel giardino e si confrontano con problemi di natura
scientifica: l’acqua viene assorbita dal terreno; l’acqua non scorre come previsto. In tutti i 2 i casi
cercano di trovare delle soluzioni “ingenue”, in relazione al mondo fisico.
Scheda 1 L’ambientamento
Riguarda sia il b. che la sua famiglia. La scuola ha il compito di educare le famiglie per questo
ruolo. Non si può pensare che una volta inserito il b., è risolto il problema dell’ambientamento. Ci
sono tanti momenti che richiedono un nuovo ambientamento, ad esempio un problema con i
genitori per via della nascita di un fratellino.
Scheda 2 Le cose dei bambini
I b. portano con se tanti giocattoli (coperta, peluche) che devono essere gestiti e messi in una
posizione dignitosa per essere conservati (i bambini chiocciola- quelli che si spostano con tanti
oggetti addosso)- mantenere vicini i propri oggetti li rende più sicuri e li aiuta a d inserirsi. A 4-5
anni, i b. riempiono le loro tasche di giocattoli (figurine, adesivi). Lo spazio personale del b., dove
si mettono i suoi indumenti, può essere segnalato con dei simboli adeguati all’età. L’attaccapanni
dovrebbe essere messo all’altezza del b.; l’armadio costituisce un posto per il cambio degli stivali,
sacca e scatola per il cambio. Si possono riutilizzare i materiali che i b. hanno recuperato durante le
escursioni (foto, conchiglie, pine) e sistemarli nei contenitori o esporli sui panelli. I giochi da tasca
servono per fare degli scambi, per trastullarsi, superare momenti di noia o di attesa. I prodotti dei
bambini (pitture, oggetti costruiti con cartone, stoffa, pupazzi ecc) servono per comunicare con gli
altri, rafforzano l’identità personale e devono essere valorizzati e trattati con dignità. Gli oggetti
affettivi (le bambole, i pupazzi) si usano nel primo mattino e vengono poi risistemati nello zainetto e
tirati fuori al momento di prendere sonno. Possono essere oggetti che vengono scelti dal gruppo
come oggetti affettivi, rilassanti, attraenti e possono sostituire quelli personali.
Scheda 3: Le pareti
Possono assumere dal punto di vista dell’accoglienza almeno 4 funzioni: comunicativa, estetica, una
di stimolo ed una di riepilogo e valorizzazione dei percorsi dei bambini. I materiali esposti sui pareti
devono poter essere manipolati dai b., le informazioni non devono sovra mettersi con l’oggetto
esposto e i materiali possono essere sistemati in collaborazione con i b.
Funzione comunicativa: riepiloghi delle attività svolte, orario delle attività, turni per i servizi
collettivi, informazioni relative al gruppo classe; presentazioni per immagini e simboli dei
componenti della classe.
Funzione estetica:L’attenzione va posta sugli aspetti creativi ed artistici della comunicazione perciò
i materiali esposti non dovrebbero essere troppi o troppo pochi, evitare le immagini stereotipate
(rondini a primavera) e non eccedere con i colori forti (il criterio generale :”lo vorrei a casa mia?”).
Funzione di stimolo: alcuni materiali possono offrire dei stimoli per ulteriori attività: la finestra
delle percezioni (in legno o cartone: aprendo una finestra si trova un immagine da vedere); tocca
tocca (scatole con un foro e infilando il braccio si sentono diversi materiali); i cerchi ottici (tondi di
legno colorati che ruotando formano forme e colori sempre diversi); l’armadietto luminoso che
permette di illuminare le varie parti e i vari materiali.
Funzione di rinforzo: le cose che si fanno possono essere riproposte attraverso indicazioni o piccoli
immagini o oggetti per ricordare ai b. un fatto, un avvenimento, una scoperta.
Scheda 4: I genitori a scuola
Il benessere di ogni b. è molto legato al rapporto che gli educatori riusciranno a stabilire con i
famigliari, quindi è opportuno stabilire un atteggiamento di rispetto reciproco e di comprensione
per le scelte e le opinioni dell’altro. Gli educatori devono evitare comportamenti troppo rigidi o
critici che conducono le famiglie a reazioni di diffidenza e allontanamento. Gli insegnanti devono
offrire le occasioni per informare e per documentare il lavoro educativo. La comunicazione verbale
tra scuola e famiglia si realizza tramite i colloqui individuali e tramite le assemblee di sezione e di
plesso. I colloqui servono per conoscere il b., le sue abitudini, le preferenze, le sue conquiste, i suoi
interessi, le difficoltà, gli episodi significativi. Un colloquio individuale va organizzato all’inizio
dell’anno al quale vengono aggiunti i colloqui routinari durante l’anno che permettono di verificare
l’esperienza del b. e capire gli eventuali disagi. Possono essere incontri di grande gruppo (Plesso) o
di classe. Si possono creare dei piccoli gruppi dei genitori per sperimentare argomenti teorici e
pratici (filastrocche). La documentazione e l’informazione: i genitori sono molto interessati su ciò
che fa il loro b., quindi i contenuti del lavoro dei b. devono essere presentati in modo da far
emergere i processi messi in atto dai b. e i genitori dovrebbero essere informati quotidianamente, in
modo informale, e non solo tramite le riunioni ufficiali. Occasioni di collaborazione pratica:
partecipazione al pranzo dei b., partecipazione ad una giornata scolastica, partecipazione ad una
gita, feste a scuola, spettacoli per b., realizzare oggetti, arredi; occuparsi del giardino; realizzare
video, fotografie; riparare oggetti ecc. Il materiale sciupato potrà essere riparato dagli adulti in
collaborazione con i b.
Scheda 5: Gli angoli
Si tratta di mettere il b. in condizione di fare da se. La quantità di angoli non corrisponde alle pareti.
Ci vogliono mobiletti, divisori, pareti basse di legno, piccole staccionate che possono delimitare gli
spazi. Non è detto che tutti i b. devono fare le stesse cose in uno stesso momento sotto la guida di
un adulto.
L’angolo della casa: questo angolo promuove il gioco “far finta che” (gioco simbolico o dei ruoli
che aiuta i b. a gestire i loro sentimenti). Non è consigliato usare oggetti di plastica perché altera la
percezione sensoriale e ha una leggerezza irreale. In questo angolo troviamo tavolino, le sedie, lo
scaffale per le stoviglie, l’acquaio, mensole, ganci, pattumiera con pedale, colino ecc, la parte della
camera da letto per la bambola con il lettino, mobiletto con cassetti, toilette con pettine, profumo, la
“camera” della lavanderia con una lavatrice, mollette, ferro da stiro, stendino ecc.
L’angolo dei libri: poltrona, divanetto, cuscini posti su una moquette, scafali con i libri messi per
copertina. L’elaborazione dei racconti o di esperienze vissute mettono in gioco la fantasia del b. e le
sue capacità creative.
L’angolo delle attività a terra: contiene un tappeto lavabile, dei cuscini e scaffali a 2-3 piani che
contengono contenitori con vari materiali: mattoncini di legno, lego, l’aeroporto, il garage ecc. I b.
possono agire liberamente, con limitato intervento dell’adulto e possono passare da momenti di
gioco individuale a momenti di piccolo gruppo.
L’angolo della manipolazione e del colore: tavolini con piano lavabile per manipolare, delle
superfici foderate, cavaletti o tavoli per mettere fogli da colorare e vari materiali farina, acqua,
creta. L’adulto deve essere presente per un eventuale aiuto e rassicurazione ma non deve interferire
con l’esperienza del b. Un elemento importante è la scoperta della manualità che offre delle
sensazioni nuove e affascinanti.
L’angolo morbido: contiene un tappeto, un materasso per tuffarsi senza farsi male, pareti
ammorbidite, contenitori con dentro foulard, coperte, teli, sacchetti ecc. In questo angolo si può
sdraiarsi, distendersi, rotolarsi, strisciare, gattonare, saltare ma non tutti insieme e senza far male
agli altri.
L’angolo dell’ufficio: macchina da scrivere, un telefono, calcolatrice, timbri, agende, calendari,
carta, cartelline, contenitori, penne ecc. per far finta di svolgere alcune attività degli adulti,
familiarizzarsi con le lettere e inventare progetti. Potrebbe essere anche un panello dove attaccare le
“scritte” dei b.
L’angolo dei travestimenti: cappelli, sciarpe, scarpe, borse collane, gonne ecc. disposti in modo
ordinato su mensole, grucce. Uno specchio grande permetterà al b. di vedere il suo operato.
L’angolo scientifico:contenitori trasparenti per sabbia, farina, ghiaia, bottoni, grembiuli ecc.
Occorre che l’angolo consenta anche risultati “sporchevoli” senza pregiudicare la pulizia della
persona o dell’ambiente.
Scheda 6: Il bagno
Viene usato per fare pipi, lavarsi le mani, i denti, tirare lo sciacquone. I materiali necessari sono:
sapone, carta, salviette, tappetino antiscivolo davanti il lavandino, qualche scaffale e qualche quadro
per rallegrare la stanza. Sopra il lavandino bisognerebbe mettere una mensola con alcune spugnette,
oggetti che galleggiano. Su una mensola più in alto si potrebbero disporre vari materiali che
arrichiscono i giochi con acqua: bacinelle, sapone da bucato, cestino con piccoli panni,
bagnoschiuma, bambola lavabile, asciugamano per avvolgerla, grembiule di plastica per b. per non
bagnarsi mentre giocano. Le azioni di routine si trasformano in giochi di manipolazione, di
esplorazione e di progettazione.
Scheda 7: Il riposo
Nel pomeriggio c’è la pausa più lunga per non affaticarsi troppo. Chi non dorme può svolgere
silenziosamente altre attività negli altri angoli: guardare libri, piccole costruzioni ecc. Le cose per il
sonno: una piccola branda, lenzuolo, cuscino, coperta e un oggetto (orsacchiotto) rassicurante.
L’ambiente per il sonno: una stanza ben aerata, silenziosa, avvolta nella penombra, attrezzata con
delle mensole per gli oggetti personali. La preparazione al sonno: passaggio in bagno, togliersi le
scarpe e gli indumenti. L’adulto è una presenza rassicurante che non incita a dormire ma induce al
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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