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Il sistema circolatorio
L'encefalo ha due arterie di irrorazione che sono la carotide interna e l'arteria vertebrale (entrambe bilaterali). A livello della fossa cranica media è presente una rete anastomotica detta circolo di Willis (anastomosi di arteria cerebrale posteriore e carotide interna e arteria cerebrale anteriore). Si forma un poligono (si Willis) intorno alla sella turcica.
Anche a livello della mano, a causa dei suoi aspetti motori, si trova soprattutto a livello palmare due arcate anastomotiche (superficiale e profonda). È presente anche un'arcata dorsale. L'anastomosi deriva da arteria radiale ed arteria ulnare.
Un altro esempio è l'intestino tenue (mesenterico) che è una struttura molto mobile. Si hanno ampie arcate anastomotiche. Le anastomosi non sempre possono provvedere alla carenza in un qualsiasi distretto in quanto dipende dal luogo dell'ostruzione e dalla posizione dell'anastomosi. Le arterie sono composte da tre tonache sovrapposte (intima, media, esterna).
media ed avventizia). Esistono membrane elastiche interposte tra le tonache. Le arterie di grosso calibro sono dette arterie elastiche (più tessuto elastico che muscolare). Le arterie di piccolo e medio calibro sono di tipo muscolare. Le arteriole hanno una lamina elastica interna non continua e regolano la quantità di sangue in un determinato distretto vascolare. Le pareti delle arterie sono vascolarizzate (vasa vasorum) ed innervate (fibre di tipo motorio ortosimpatico) per la determinazione della vaso costrizione (tono). Esistono anche fibre differenti di tipo sensitivo che percepiscono stimoli pressoti e chimici (glomocarotideo alla biforcazione della carotide comune; aortico nell'arco aortico).
CAPILLARI: unica regione in cui si verificano scambi. Il calibro dei capillari rallenta il flusso sanguigno per consentire maggiore scambi. In visceri con forti scambi troviamo capillari fenestrati o in certi casi capillari sinusoidali (come le ghiandole endocrine).
Lezione 16 | Data: 15/01
Una volta passato nel letto capillare, il sangue viene trasferito nelle venule e poi nelle vene. Le vene hanno pareti più sottili rispetto alle arterie. A differenza delle arterie, le vene non hanno una vera e propria membrana elastica interna e contengono meno sostanza elastica e più collagene. Le vene devono portare il flusso sanguigno in senso antigravitario se si trovano in parti caudali (vene di tipo propulsivo). Le vene nelle regioni craniali sono chiamate vene recettive e hanno pareti sottili. Le vene propulsive hanno pareti più spesse e nella tonaca media contengono una maggiore quantità di muscolatura liscia. Nelle vene propulsive sono presenti valvole a forma di nido di rondine che impediscono il reflusso del sangue. La pressione esercitata dal sangue determina dei rigonfiamenti esterni corrispondenti alle valvole, chiamati seni valvolari. Se un vaso sanguigno si riversa nelle vene, le valvole si trovano subito al di sotto. Esistono anche dispositivi anastomotici tra le vene e le arterie che consentono il passaggio del sangue da una vena a un'arteria.Saltare il letto capillare (glomi vascolari). Questo processo è utilizzato per ridistribuire il flusso sanguigno come nel caso della digestione o di attività fisica. Tali anastomosi sono regolate da cellule muscolari lisce. Le vene sono molto più numerose delle arterie: accanto alle vene profonde esistono per il dispositivo parietale delle vene superficiali (nel sottocutaneo) che non hanno insieme delle arterie. Inoltre, le vene satelliti sono per lo meno duplici rispetto all'arteria che accompagnano. Esistono inoltre i plessi venosi. Le anastomosi tra le vene sono molto più numerose rispetto alle arterie.
ANGIOLOGIA: distinzione tra piccolo e grande circolo (due anelli incrociati).
PICCOLO CIRCOLO: il tronco polmonare da origine all'arteria polmonare di destra e di sinistra che una volta passato il parenchima polmonare, tramite le vene polmonari ritorna all'atrio sinistro.
GRANDE CIRCOLO: dall'aorta originano dei rami. Si divide in grossi rami e
circolazioni distrettuali
AORTA: aorta ascendente, arco aortico ed aorta discendente. L'aorta va immaginata come il tronco di un albero dal quale si dipartono i rami laterali. Nell'aorta discendente sono presenti rami pari che si ripetono in modo metamerico. Si tratta di rami a significato parietale (pareti corporee). Dal primo ramo al dodicesimo sono le arterie lombari sempre a vascolarizzare le pareti. Sulla faccia ventrale dell'aorta sono presenti arterie a significato viscerale. Nell'ambito dell'aorta toracica troviamo arterie branchiali, arterie mediastiniche e arterie esofagee. Nella parte inferiore del torace troviamo le arterie freniche. Analogamente nella cavità addominale visono arterie celiache, renali, spermatiche o genitali, mesenteria inferiore e superiore. In corrispondenza di L4 l'aorta da origine alle due arterie iliache comuni. Esiste un ramo terminale detta arteria sacrale media. L'arco dell'aorta da origine ad arterie che
avranno ulteriori ramificazioni: le arterie servono solo a collegare l'aorta con i rami arteriosi che andranno ad irrorare certi distretti. La carotide comune ha origine asimmetrica: quella destra origina dall'arteria anonima mentre quella di sinistra direttamente dall'arco. Dalla carotide comune originano la carotide interna (encefalo e cavità orbitaria) ed esterna (collo, testa, blocco facciale e pareti craniche). Ha significato in parte viscerale ed in parte parietale. Altro ramo dell'anonima (a destra) è la succlaviache da origine: arteria vertebrale (rachide cervicale ed encefalo), arteria tiroidea inferiore (tiroide e laringe), rami muscolari, arteria mammaria o toracica (parietale diretta inferiormente). Le arterie iliache comuni sono arterie di raccordo. La biforcazione da l'arteria iliaca interna e quella esterna. L'iliaca esterna vascolarizzerà l'arto inferiore mentre la interna o ipogastrica fornisce la vascolarizzazione alla
parete ed ai visceri della piccola pelvi (collabora anche alla vascolarizzazione dell'arto inferiore). Il ramo ileo-lombare dell'iliaca interna vascolarizza i vasi. CAVA SUPERIORE: si apre nell'atrio di destra. Origina per congluenza di due vene anonime (tronco venoso brachio-cefalico). La cava superiore riceve come affluente la vena succlavia (circolazione parietale ed arto superiore). Cranialmente si avrà l'arrivo delle vene giugulari interna (testa e collo) ed esterna (testa e collo circolo superficiale). Alla cava superiore arriva il refluo della porzione sopra diaframmatica. Alla cava arriva anche la vena azygos (affluente emiazygos) con sangue parietale del tronco e visceri toracici. CAVA INFERIORE: riceve affluenze analoghe alle arterie, con stesse denominazioni dell'aorta discendente. Anche in questo caso sono presenti vene metameriche (lombari e toraciche). Le vene lombari sono collegate tra loro da un'anastomosi verticale. Questo è il punto diOrigine delle vene azigos-emiazigos. La vena spermatica disinistra si continua nelle vene renali. La circolazione parietale è un dispositivo venoso intercalato sulla cava. Il sangue refluo della porzione sotto-diaframmatica come pancreas, milza ecc. costituiscono la vena porta (vene mesenteriche superiore ed inferiore e vena splenica). La vena porta passa nel fegato dove le cellule epatiche a contatto con il letto capillare esercitano processi chimici. Da qui le vene epatiche confluiscono nella cava.
AORTA: l'aorta ascendente che origina da una piano anteriore tramite l'arco (che è su un piano saggittale), decorre in un piano posteriore (mediastino posteriore). L'aorta si porta dietro all'esofago quasi sul piano mediano (leggermente spostata a sinistra). L'aorta, nel settore addominale, decorre dietro il peritoneo parietale.
CIRCOLAZIONE DISTRETTUALE: endocranica, parietale del tronco, arto superiore, arto inferiore, distretto viscerale del tronco.
C'è una tendenza distale a formare fasci nerveo-vascolari. I fasci degli organi della vita direlazione sono nelle logge muscolari (logge flessorie). Per gli organi intrasierosi seguiranno la via dei mesi e dei peduncoli. TORACE: le pareti del torace e dell'addome sono vascolarizzate da una serie di rami metamerici che originano prevalentemente dall'aorta. Anteriormente, gli archi sono anastomizzati con vasi verticali. Inoltre, si trova una rete anastomotica anteriore che unisce i due vasi longitudinali. Le prime due arterie intercostali originano dall'arteria succlavia. Le ultime due arcate, invece, vengono fornite dall'arteria iliaca comune. Siccome l'aorta è decentrata verso sinistra anche le vene pari subiranno variazioni. Le arterie intervertebrali presentano un ramo che irrorara sia le docce vertebrali che il midollo spinale. Il ramo restante decorre nello spazio intercostale dove da rami perforanti. Anteriormente incontra il ramo longitudinale.unita anch'essa dall'anastomosi mediana. Il fascio nerveo-vascolare si colloca nella parte alta dello spazio intercostale. I fasci longitudinali decorrono nella parte interna del torace in corrispondenza delle cartillagini costali e superficialmente al muscolo trasverso del torace. Questi si continuano nell'addome nella faccia anteriore del muscolo retto (vasi epigastrici superiore ed inferiore). Le vene satelliti confluiscono nella azigos e nella emiazigos. Il circolo parietale comprende anche le vene superficiali (sottocutaneo) che costituiscono un reticolo dal quale originano pochi tronchi che convogliano il sangue nel circolo profondo. I tronchi di raccordo sono uno nella parte superiore del torace, la vena toraco-epigastrica (confluisce nella vena ascellare) e una all'inguine (vena femorale). Le vene intercostali e lombari sono dette segmentarie. Nel collo la circolazione parietale deriva o dalla succlavia o dalla carotide esterna (tiroidee superiore ed inferiore). Le vene
profonde drenano verso la vena anonima mentre le superficiali verso il sistema delle vene giugulari. Tra le due vene giugulari esterne (vena succlavia) è presente un tratto anastomotico (arco del giugulo). L'arteria vertebrale passa nei fori intertrasversari e irrora sia una porzione parietale del collo sia l'endocranio (circolo di Willis).
TESTA: non vi è una distinzione tra circolo parietale e viscerale. Si distingue un distretto endocranico (compreso lo cavità orbitale) e un distretto esocranico. Le vene dell'endocranico sono i seni venosi della dura madre che drena nella giugulare interna (a livello di un allargamento della porzione iniziale detto bulbo). Il distretto esocranico, analogamente, pur fornito dalla carotide esterna drena nella giugulare interna ed in piccola parte nella giugulare esterna. L'arteria oftalmica è un ramo della carotide interna (foro ottico). I seni venosi della dura madre sono contenuti in uno sdoppiamento della dura.
importanti perché sono responsabili del drenaggio del sangue proveniente dal cervello. Tra i principali seni della base troviamo il seno cavernoso, il seno petroso superiore e il seno petroso inferiore. Il seno cavernoso è situato nella regione della sella turcica e ospita importanti strutture come il nervo ottico e i nervi cranici III, IV, V1 e VI. Il seno petroso superiore e il seno petroso inferiore sono situati nella regione petrosa del cranio e sono responsabili del drenaggio del sangue proveniente dalla regione cerebellare e dal tronco encefalico.