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Il midollo osseo rosso
Il midollo osseo rosso emopoietico è un organo che si trova all'interno delle trabecole dell'osso spugnoso che è presente a livello delle epifisi delle ossa lunghe, all'interno delle ossa brevi o irregolari ma anche a livello delle ossa piatte.
Il parenchima midollare è rappresentato dagli isolotti di cellule ematiche in vario stadio del processo maturativo, quindi si ha la cellula staminale progenitrice e le varie cellule in vari stadi di differenziamento che originano da questa unica cellula progenitrice.
Lo stroma è costituito da fibre reticolari, da cellule reticolari stromali come fibroblasti, periciti e elementi endoteliali. Si hanno anche macrofagi, che oltre all'azione fagocitaria, producono anche fattori solubili come citochine ed interleuchine che sono importanti per stimolare il processo di differenziamento degli elementi.
gurati del sangue. Poi si hanno anche le cellule mesenchimali staminali. La componente vascolare è formata da capillari arteriosi e seni venosi che sono dei sinusoidi, quindi capillari molto fenestrati. Attraverso i sinusoidi, le cellule del sangue che hanno completato il loro processo di erenziativo escono per andare nel circolo sanguigno e nel caso dei linfociti B, essi migrano direttamente negli organi linfoidi secondari mentre i linfociti T migrano nel timo per completare il loro processo di maturazione. Il processo di di erenziamento e maturazione dei linfociti avviene grazie al microambiente che si trova nel midollo osseo che è fatto da interazioni cellulari con cellule stromali e macrofagiche e questo avviene grazie a fattori solubili come l'interleochina. In particolare, l'interleochina 7 ha un ruolo importante. Nel timo, i linfociti T maturano dal punto di vista morfologico e funzionale, diventano linfociti helper e linfociti citotossici. Inoltre, il processo diLa maturazione dei linfociti prevede la capacità di queste cellule di riconoscere gli antigeni che si dicono self, ovvero propri del nostro organismo, da quelli estranei not-self. Questo processo di maturazione, che consente di riconoscere il self dal not-self, viene chiamato tolleranza immunitaria centrale ("centrale" perché si verifica all'interno degli organi linfoidi centrali, quindi midollo osseo e timo).
Durante questo processo, i cloni linfocitari che riconoscono gli antigeni self vanno incontro a morte programmata per apoptosi, cioè vengono eliminati, e si parla di selezione negativa dei linfociti che riconoscono il self. Questa selezione avviene nel midollo osseo per i linfociti B, mentre per i linfociti T avviene nel timo. Questa selezione negativa, che è l'eliminazione dei cloni linfocitari che riconoscono gli antigeni propri, è fondamentale per prevenire risposte autoimmuni dirette contro antigeni propri.
Il timo è un organo linfo-epiteliale impari e mediano ed è localizzato per la maggior parte nel mediastino anteriore superiore e per una piccola parte anche nel collo.
Questo organo è costituito da due formazioni che si chiamano lobi timici e si ha un lobo destro e un lobo sinistro.
Ha la forma che ricorda una piramide con la base in basso e l'apice in alto che è la parte che risale nel collo. L'apice, spesso, è diviso in due prolungamenti conoidi (ricordano dei corni cervicali del timo) che vengono chiamati coni.
Questo organo ha il suo massimo sviluppo nel feto e nei primi anni di vita. Dopo la pubertà, questo organo subisce una involuzione che è fisiologica e che si manifesta con l'infiltrazione di tessuto adiposo e d'elezione del tessuto linfoide.
Se alla nascita, il timo ha un peso di 10-12 grammi, nel bambino raggiunge anche 30 grammi, invece, nell'anziano questo peso può ridursi anche.
no a tre grammi. Il timo subisce un'involuzione dopo la pubertà ma non significa che non funziona più perché la funzionalità, seppur ridotta, rimane comunque per tutta la vita ovvero continua a fornire i linfociti T maturi. Nel timo si ha la proliferazione, il differenziamento e la maturazione dei linfociti T. In particolare, i precursori linfoidi T provenienti dal midollo osseo e anche dal fegato fetale, a livello del timo maturano diventando linfociti helper, linfociti citotossici e linfociti regolatori. Inoltre, nel timo si ha il processo di selezione negativa ma anche il processo di selezione positiva ovvero lo sviluppo e la proliferazione dei linfociti T maturi che sono invece capaci di riconoscere il not-self quindi gli antigeni estranei. Le cellule progenitrici T migrano dal midollo osseo e anche dal fegato fetale e questa migrazione inizia già dall'ottava settimana di vita embrionale. Per svolgere queste funzioni, il timo ha una struttura.particolare: il timo è un organo pienocapsula esterna connettivale e presenta una di tessuto connettivo broso denso. Dalla capsula setti interlobulari si estendono i che costituiscono lo stroma dell'organo. Questi setti interlobulari sono setti di connettivo che suddividono il parenchima in lobuli e nei quali decorrono numerosi vasi sanguigni, linfatici e nervi. Il timo si definisce organo linfo-epiteliale quindi sono presenti cellule linfocitarie che si chiamano timociti ovvero precursori di linfociti T che sono giunti al timo dal midollo osseo. Nel parenchima globulare (cioè suddiviso in lobuli) si trovano anche cellule di origine emopoietica come i macrofagi e cellule dendritiche, le quali hanno la funzione di cellule APC quindi capaci di presentare gli antigeni e inoltre si ha anche cellule di origine epiteliale che si chiamano cellule epiteliali timiche. Le cellule non linfocitarie (macrofagi, cellule dendritiche e cellule epiteliali) sono quelle cellule che ceranoquel micorambiente idoneo che garantisce la maturazione dei timociti. Costituiscono un'impalcatura meccanica quindi hanno una funzione di supporto meccanico, ma non solo perché dalla interazione tra le cellule non linfocitarie e i linfociti, così come grazie al rilascio di fattori prodotti da queste cellule, si ha la maturazione dei linfociti. Inoltre, queste cellule, soprattutto i macrofagi e le cellule epiteliali, sono importanti perché vanno a disporsi intorno ai capillari sanguigni e contribuiscono a formare una barriera tra il sangue dei vasi e il parenchima tipico che si chiama emato-timica. Questa barriera è importante per selezionare gli antigeni che dal sangue arrivano al timo ma è anche importante perché è una sorta di difesa.
In ciascun lobulo del parenchima, si distingue una porzione al di sotto della capsula più zona corticale esterna che viene chiamata ed una porzione più centrale
che viene chiamata zona midollare. I setti interlobali si estendono per lo più nella zona coricale. La zona corticale, al microscopio, risulta più scura e questo dipende dalla diversa cellularidelle due zone cioè la zona corticale è altamente cellularizzata ma con cellule meno di erenziate e si vede più scura per l’elevata presenza di nuclei che si coloranointensamente. La zona midollare appare più chiara perché si ha una densità cellulareminore ma con cellule più di erenziate.
Il parenchima, sia corticale che midollare, è costituito da linfociti o timociti in vario stadiodi sviluppo (linfociti e timociti sono sinonimi). I linfociti più immaturi vengono chiamatilinfoblasti e si trovano a livello della zona corticale. I precursori dei linfociti T cheprovengono attraverso il sangue dal midollo osseo, vanno a localizzarsi a livello della zonacorticale. Poi, questi linfoblasti, via via che si di erenziano,
Migrano verso la zona midollare. Oltre ai timociti, nel parenchima si hanno cellule epiteliali timiche che sono di vario tipo. A livello della corticale si hanno cellule molto grandi che si chiamano cellule epiteliali corticali, sono quelle cellule che forniscono l'interleochina 7, la quale è fondamentale per il differenziamento dei precursori linfocitari.
Nella zona corticale, le cellule epiteliali hanno una forma stellata con dei prolungamenti mediante i quali le cellule comunicano tra di loro e formano un reticolo epiteliale corticale. A livello della midollare, queste cellule epiteliali hanno sempre una forma stellata e si chiamano cellule epiteliali midollari.
I macrofagi e le cellule dendritiche con funzione di cellule capaci di presentare l'antigene, si trovano per lo più a livello della zona midollare. Nella zona midollare, spesso si trovano anche dei corpuscoli chiamati corpuscoli di Hassal, sono corpuscoli distintivi che consentono il riconoscimento spesso di.
maggiorecellulari nella zona corticale.Le cellule epiteliali timiche non hanno la tipica organizzazione degli epiteli di rivestimentoma sono cellule epiteliali per l'origine endodermica e per l'espressione di marker tipicidelle cellule epiteliali cioè esprimono le citocheratine che sono i marker tipici delle celluleepiteliali.venule ad endotelioLe alto sono venule post capillari che hanno un endotelio più alto equeste sono caratteristiche degli organi linfoidi e sono importanti perché è attraverso diesse che si ha l'arrivo dei linfociti dagli organi linfoidi primari e il passaggio dei linfocitimaturi verso gli organi secondari.
L :A MILZALa milza rappresenta l'organo linfoide secondario più grande del corpo umano.Tale organo è situato nella cavità addominale, in particolare a livello dell'ipocondrio disinistra, tra lo stomaco e il diaframma.