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Biopsia Prostatica
Nella valutazione istologica delle biopsie prostatiche, effettuate per un sospetto clinico di neoplasia, si possono incontrare alcuni problemi diagnostici: 1. Proliferazione microacinare atipica sospetta, ma non diagnostica per malignità. In alcune biopsie prostatiche si può osservare la presenza di focolai costituiti da piccoli acini, la cui morfologia è suggestiva, ma non indicativa, per neoplasia. Si tratta in genere di focolai di piccole dimensioni, in cui non si osservano tutti i criteri istologici del carcinoma. In questi casi, l'immunoistochimica può essere d'aiuto. È consigliato l'uso di anticorpi contro la p63, proteina nucleare, contro le citocheratine ad alto peso molecolare e contro la racemasi. I primi due sono specifici per le cellule basali mentre il 3° marker è ritenuto indicativo di trasformazione maligna. Questi casi di ASAP con negatività per p63 e 34BE12 e positività per racemasi.Vengono considerati altamente sospetti di malignità:
- Neoplasia intraepiteliale della prostata di alto grado vs. adenocarcinoma con pattern 3 di Gleanson, variante a grandi acini. La PIN di alto grado è considerata il precursore diretto dell'adenocarcinoma dell'area periferica. È citologico ed architetturale può essere simile all'adenocarcinoma acinare a grandi acini. La diagnosi differenziale è possibile con l'uso dell'immunoistochimica per le cellule basali. Queste sono assenti nell'adenocarcinoma e sono invece presenti, anche se in numero ridotto rispetto alla situazione normale, nella PIN. L'identificazione della PIN, nei campioni bioptici, impone un'indagine bioptica supplementare per la ricerca di eventuale carcinoma concomitante.
- Iperplasia adenomatosa atipica vs adenocarcinoma: l'iperplasia adenomatosa atipica è usualmente presente nella zona di transizione ed è caratterizzata dalla
proliferazione di piccoli acini privi delle caratteristiche alterazioni citologiche dell'adenocarcinoma; l'immunoistochimica evidenzia la presenza di occasionali cellule basali. Le varianti istologiche sono: atrofica, pseudo-iperplastica, a ghiandole schiumose, glomeruloide, mucinosa, a cellule neuroendocrine, sarcomatoide, con aspetti simil-linfoepiteliomatosi, carcinoma duttale, cribriforme, comedocarcinoma, tumore a cellule basali adenoideo istico, carcinoma squamocellulare ed adenosquamoso. Il comportamento clinico di molte di queste varianti è diverso da quello del carcinoma acinare. La loro esatta identificazione permette al clinico di impostare la terapia più appropriata. La prognosi nei pazienti con tumore della prostata dipende da fattori clinici, di laboratorio, morfologici e molecolari. I parametri morfologici che attualmente rivestono un ruolo fondamentale sono: grado istologico, stadio, stato dei margini chirurgici, dimensioni o volume della neoplasia e l'infiltrazione perineurale.
Questi parametri vanno valutati sia suprostatectomie radicale deve essere valutato anche o stato dei margini. Per il GRADO istologico, il sistema Gleason è quello di riferimento. Esso si basa sulla valutazione delle caratteristiche architetturali dellaneoplasia. Vengono riconosciuti 5 diversi pattern:
- tumore composto da noduli ben delimitati di ghiandole, strettamente ravvicinate, uniformi, singole e separate l'una dall'altra;
- tumore ancora abbastanza circoscritto, ma con eventuale minima estensione delle ghiandole neoplastiche alla periferia del nodulo tumorale, nel tessuto prostatico non-neoplastico;
- tumore che infiltra il tessuto prostatico non-tumorale; le ghiandole presentano notevole variabilità di forma e dimensione;
- ghiandole tumorali con contorni mal definiti e fuse tra loro; possono essere presenti ghiandole cribriformi con bordi irregolari;
- tumore che non presenta differenziazione ghiandolare, ma è composto da...
cordoni solidi o da singolecellule. Il pattern primario o predominante e quello secondario vengono valutati separatamente e poi combinati nello score di Gleason. Il suo range è da 2 a 10.
Per quanto riguarda l'utilizzo del punteggio di Gleason, vanno fatte le seguenti considerazioni, soprattutto per le biopsie:
- Nelle biopsie è raro il riscontro di uno score 2-4; in genere tumori con questo score sono presenti nella zona di transizione e sono campionati con la TURP;
- Nelle biopsie in cui il tumore ha dimensioni inferiori al 5% della biopsia stessa, il score finale si ottiene raddoppiando il valore del pattern osservato;
- Nei casi in cui lo score è 7, vanno specificate le due componenti, 3+4 o 4+3. Quest'ultimo ha un comportamento più aggressivo rispetto al primo;
- Nei casi in cui lo score differisca nei diversi prelievi, a ciascuno di essi deve essere assegnato un distinto score;
- In una minoranza di casi, il tumore mostra un pattern terziario.