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Tumori della pleura

I tumori della pleura possono coinvolgere sia la pleura viscerale che la pleura parietale. I tumori mesenchimali si dividono in: benigni (tumore adenomatoide, più frequente nella sierosa dell'utero) e maligni, di cui il più frequente è il mesotelioma maligno diffuso. Quest'ultimo può presentarsi in 3 istotipi: epitelioide (assomiglia all'epitelio), sarcomatoide (assomiglia al sarcoma, con cellule fusiformi) o bifasico. La patogenesi del mesotelioma è legata all'esposizione occupazionale all'amianto. Si tratta di un tumore raro e l'incidenza è in calo. La diagnosi è citologica dato che si presenta con dispnea causata dal versamento pleurico, per cui si esegue un lavaggio bronchioalveolare. Va in diagnosi differenziale con localizzazioni pleuriche di carcinomi e con reazioni flogistiche pleuriche, con formazione di essudato contenente cellule mesoteliali benigne iperplastiche. La colorazione di Pearls

è una colorazione immunoistochimica che colora di blu i residui di ferro: viene utilizzata perché l’emosiderina tende a stratificarsi sopra alle fibre di asbesto. La calretinina è un marker IIC che colora solo le cellule mesoteliali, serve quindi a distinguerle dalle cellule tumorali epiteliali derivanti da altri organi. L’EMA (antigene epiteliale di membrana) viene espresso sia dalle cellule mesoteliali normali e reattive che dalle cellule epiteliali ma soprattutto nei mesoteliomi. L’infiltrazione del tessuto adiposo è un marcatore del mesotelioma della pleura viscerale. Altri marcatori sono CK5-6, WT1, D2-40. La desmina è più frequente nelle cellule mesoteliali reattive. L’invasione dello stroma è assente nell’iperplasia mesoteliale mentre è presente nel mesotelioma; la cellularità è confinata alla superficie nell’iperplasia ed è infiltrativa nel mesotelioma; le papille sono

semplici nell'iperplasia e pluristratificate nel mesotelioma; la crescita è superficiale nell'iperplasia e nodulare e complessa nel mesotelioma; la vascolarizzazione è irregolare nel mesotelioma, le necrosi è rara in entrambi i casi ma nel mesotelioma ha aspetti caratteristici, le mitosi sono più frequenti nell'iperplasia.

BAP1 è un marcatore immunoistochimico altamente specifico per differenziare il mesotelioma dalle proliferazioni mesoteliali reattive. Infatti viene perso nel 60% dei mesoteliomi, soprattutto epitelioidi.

Le neoplasie del mediastino sono generalmente asintomatiche e quindi scoperte accidentalmente. Più raramente possono manifestarsi con tosse secca, dispnea, dolore toracico o compressione delle strutture vascolari (sindrome della vena cava superiore, soprattutto in caso di metastasi, linfomi o timomi). La diagnosi avviene soprattutto tramite imaging, mentre la diagnosi anatomopatologica tramite agobiopsia.

Il mediastino viene diviso in 4 porzioni: anteriore, posteriore, superiore e intermedio. Nel mediastino superiore e nell'anteriore ci sono prevalentemente timomi e cistitimiche. Si possono trovare anche adenomi delle paratiroidi (in caso di paratiroidiectopiche) con iperparatiroidismo e ipercalcemia. Altre lesioni sono i linfomi. Anteriormente ci sono tumori a cellule germinali ma anche lesioni tiroidee in quanto il gozzo, se di grosse dimensioni, può raggiungere il mediastino. Nel mediastino intermedio si possono trovare cisti pericardiche (caratterizzate da cellule cubiche mesoteliali, contengono liquido limpido), bronchiali (rivestite da epitelio respiratorio, il secreto è gelatinoso), linfomi. Posteriormente possono esserci lesioni neurogeniche dei plessi, delle cellule di Schwann e dei gangli. Il timo è costituito da una componente epiteliale di derivazione endodermica e dal infociti T che maturano in questa sede. Si distingue una midollare e una corticale.

Sipuò apprezzare la presenza di strutture concentriche, i corpi di Hassal, costituiti dalle cellule presentanti l'antigene. Le patologie non neoplastiche del timo comprendono: cisti timiche, ectopie, involuzione, istiocitosi a cellule di Langherans, iperplasia in toto, iperplasia follicolare. Quest'ultima è spesso associata alla miastenia gravis (si manifesta con ptosi palpebrale e paralisi flaccida), patologia autoimmune avente come bersaglio il recettore dell'Ach su cellule APC. Può inoltre associarsi a timoma. I timomi sono tumori dell'epitelio timico, insorgono in età adulta e si localizzano nel mediastino anterosuperiore e nel collo. Circa il 40% dei timomi sono associati a miastenia gravis (ma solo nel 10% dei casi di miastenia gravis si ha un timoma). Nella miastenia il timo si presenta come capsulato con necrosi e degenerazione cistica. Secondo la classificazione WHO si distinguono:

  • Timoma di tipo A: a cellule fusate.
  • Timoma di tipo B: a cellule epiteliali.
  • Timoma di tipo AB: a cellule fusate e epiteliali.
  • Timoma di tipo C: a cellule linfoidi.

AB Timoma di tipo B: presenta cellule simili alla corteccia, quindi con componente linfoide importante.

Carcinomi timici: possono avere vari aspetti, il più frequente è quello squamoso.

Parametro T:
T1: senza invasione della capsula.
T2: macroscopicamente adesione o invasione nel tessuto adiposo circostante o invasione microscopica della capsula.
T3: invasione della pleura mediastinica o di organi contigui come il pericardio T4: disseminazione pleurica o pericardica.

Parametro N:
N1: linfonodi anteriore.
N2: linfonodi intratoracici.
N3: linfonodi extratoracici.

La prognosi dipende da stadio, istotipo (peggiora da A verso C), radicalità, miastenia,proliferazione, ploidie.

I tumori neuroendocrini sono tumori maligni, si associano spesso a ipersecrezionedi ACTH (sindrome di Cushing). Si possono vedere strutture simil rosette (aspettoorganoide tipico del carcinoide). Si ha positività per la cromogranina.

I tumori germinali sono tumori

caratterizzati dalla presenza di cellule germinali extragonadiche, soprattutto nel timo. Si tratta di tumori con differenziazione epiteliale, aspetto cistico soprattutto nelle forme sarcomatose. Per quanto riguarda i linfomi, il mediastino è la sede prediletta del linfoma di Hodgkin, soprattutto nella sua variante a sclerosi nodulare. Deriva da un linfocita B attivato che tende a non esprimere i marcatori B. La cellula tumorale è la cellula di Reed-Sternberg, che presenta nucleo a specchio, bilobato o binucleato ed è circondato da linfociti reattivi. All'IIC si ha positività verso CD30 e CD15. Si può ritrovare anche il linfoma a grandi cellule B con sclerosi che insorge esclusivamente nel mediastino. 6. DERMATOPATOLOGIA I tumori della cute possono interessare le cellule dell'epidermide, quindi cheratinociti e melanociti, oppure possono insorgere tumori degli annessi cutanei (ghiandole sebacee, sudoripare, apocrine e annessi piliferi); la cute.

può poi essere sede di insorgenza di tumori emolinfopoietici, che comprendono maggiormente linfomi che tumori della serie mieloide. C'è poi il tessuto stromale (tessuto fibroso del derma e tessuto adiposo del sottocute, che può essere sede di tumori dei tessuti molli, e ci sono i nervi, possibile sede di insorgenza dei tumori delle guaine nervose.

I tumori cheratinocitari comprendono essenzialmente il carcinoma basocellulare e il carcinoma squamocellulare. Ci sono poi altre tipologie come la malattia di Bowen, che è un carcinoma squamocellulare in situ, e la cheratosi attinica (causata da danno solare), che è un processo di tipo iperplastico infiammatorio reattivo ma rappresenta una sorta di pre-cancerosi, assimilabile ad un carcinoma squamocellulare intraepidermico. Le lesioni benigne comprendono le verruche, che possono presentarsi in diverse forme (volgare, plantare, piana). Sono lesioni HPV correlate di tipo iperplastico con possibilità di

evoluzione in lesioni tumorali. Microscopicamente si può vedere l'iperplasia degli strati dell'epidermide che comincia a ispessirsi formando delle papille; negli strati superficiali dell'epidermide sono presenti ammassi di cheratina frammisti a virioni, che vengono espulsi in seguito a desquamazione dell'epidermide. Possono produrre escrescenze cornee particolarmente esofitiche che vengono nominate corni cutanei. Ci sono poi gli acantomi, ispessimento dell'epidermide dovuto ad una lesione che colpisce gli strati intermedi. Tra questi è frequentissima la cheratosi seborroica, comune soprattutto negli anziani. Le lesioni sono tipicamente costituite da cellule molto scure che definiscono un aspetto basaloide, ma può verificarsi anche un differenziamento in senso squamoso con la formazione di perle cornee ricche in cheratina. La cheratosi seborroica può presentare gli aspetti più variegati, a volte simili a verruche con una papillomatosi.

A volte evocano una crescita melanocitaria. La cheratosi viene spesso rimossa per problemi estetici ma anche perché può andare incontro a sanguinamento e traumatismo. Si utilizza la metodica "shaving", cioè la lesione viene decapitata. In questo modo però il tessuto di resezione non è tessuto sano e quindi può ricrescere.

Il carcinoma basocellulare è caratterizzato da una differenziazione a cellule basali. Ha una peculiarità clinica, cioè non metastatizza. Colpisce in modo più o meno paritario entrambi i sessi e le sedi più comuni sono le aree fotoesposte. Generalmente non si riscontra nelle mucose, per cui si potrebbe ipotizzare un ruolo degli annessi cutanei. Nel caso in cui venga riscontrata una lesione in zone di confine con la mucosa, per esempio nella zona anale/perianale, bisogna prestare attenzione in quanto il carcinoma di tipo basale cloacogenico può dare metastasi (tuttavia, non essendo

un'area fotoesposta, è raro in questa sede). Il carcinoma basocellulare può presentare a livello superficiale diversi aspetti, generalmente lesioni nodulare, discromiche, pigmentazione disomogenea, ma può anche presentarsi in forma cicatriziale. L'aspetto ulcerato rappresenta un fattore prognostico fortemente negativo. Se il tumore non viene trattato può progredire e infiltrare le strutture adiacenti e profonde. Dal punto di vista istologico l'aspetto è definito a palizzata, in cui le cellule si dispongono a palizzata alla periferia dei nidi. Le cellule hanno un elevato rapporto nucleo/citoplasma, sono cuboidali, possono essere presenti anche molte mitosi ed il nucleo è molto scuro. Il fibroepitelioma di Pinkus è un carcinoma basocellulare costituito da lamine sottili di cellule che si portano dietro un'esuberante componente fibrosa. La terapia del carcinoma basocellulare prevede la rimozione con margini su tessuto sano.

utilizzare la tecnica del "non rasatura"; in aree difficili si può
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Publisher
A.A. 2021-2022
71 pagine
SSD Scienze mediche MED/08 Anatomia patologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ki.97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia patologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Leone Biagio Eugenio.