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ALTRE TIPI DI GASTRITI

1. Gastrite acute o speciali: non rientrano tra le gastrite cronica, sono gastrite meglio dei più acute. Sono da alcol, da FANS, e in queste rientrano le gastrite emorragiche; le gastrite acute ed emorragiche sono molto simili, per cui possono anche essere raggruppate insieme. Sono caratterizzate da iperemia focale, emorragie, focolai di necrosi nell'epitelio foveale, infiltrazione di neutrofili stromali, e nell'epitelio ghiandolare e foveale.

2. Gastriti emorragiche: Sono le emorragiche vere e proprie. Dovute ad alcolismo, farmaci, FANS (cortisone ad esempio), infezione da CMV. Anatomia patologica: emorragie.

3. Gastriti collagenosiche: sono particolari forme di gastrite in cui c'è, analogamente a quanto avviene nella sprua tropicale, nel duodeno, c'era un accumulo nella lamina propria di materiale fibroso, di materiale ialino - ialino fibroso, e proprio dell'accumulo di questo materiale sono definite collagenosiche (da collagene).

4.

Gastriti linfocitarie: entità molto vaga, mutuata dalle colitilinfocitarie, in cui c'è un infiltrato linfocitario, e per similitudini legastriti.

Gastriti allergiche: si verificano in soggetti allergici iperergici, sono in genere gastrite eosinofile, c'è in genere un infiltrato notevole di granulociti eosinofili.

Gastrite diffusa eosinofila: è una forma particolare ad eziologia sconosciuta, probabilmente allergica, che interessa la zona antrale dello stomaco e il duodeno. È associata a fenomeni allergici e soprattutto ad eosinofilia plasmatica. Dal punto di vista anatomopatologico abbiamo infiltrazione di eosinofili e soprattutto, come in tutte le malattie allergiche, c'è la presenza di vasculite, o meglio di angioite necrotizzante.

Gastriti granulomatose: tubercolare, sarcoidosica (malattia di eziologia sconosciuta in cui c'è una flogosi granulomatosa simile a quella tubercolare con localizzazione alle vie aeree e anche...

allo stomaco), M. di Crohn, sifilide, malacoplachia (con flogosi granulomatosaricca di istiociti schiumosi con placche molle di colorito giallastro), CMV.

ULCERA PEPTICA

Perdita di sostanza dovuta ad una auto-digestione della mucosa stessa per l'effetto degli enzimi digestivi e a numerosi altri fattori.

Perché si dice ulcera peptica e non ulcera gastrica? Perché la lesione ulcerosa è causata da un'azione tossica dei succhi gastrici degli enzimi sulla mucosa gastrica. Non è detto che l'ulcera gastrica è associata ad un'ipercloridria - si muove anche in situazioni di normocloridria. È detta ulcera peptica perché non coinvolge solo lo stomaco, ma coinvolge anche l'esofago, e può coinvolgere anche il duodeno.

L'eziologia è l'ipercoloridria, ma non tutte le ulcere sono da ipercloridria, perché alcune ulcere sono dovute a fattori come fumo ed alcool.

Si divide nelle forme:

- la forma acuta,

che rientra nella prima forma descritta, di gastrite acuta emorragica, perché soprattutto nelle gastrite acute da shock, trauma, da stress vi sono delle eruzioni (in realtà è improprio parlare di ulcera) che al massimo interessano la mucosa e la sottomucosa. Le ulcere acute non vengono considerate delle vere e proprie ulcere, in quanto sono delle erosioni di superficie. E poi invece la forma cronica (considerata la vera ulcera peptica), che a differenza della forma acuta, interessa tutta la mucosa dello stomaco. L'ulcera peptica cronica non la troviamo mai al livello del corpo o del fondo, ma la troviamo al livello della mucosa acloridrica, e quindi la sede più frequente è il piloro, o la zona cardiale, l'esofago, il duodeno, tutte zone in cui non c'è secrezione di acido cloridrico. Quindi è frequentemente associata a mucosa acloridrica o ipocloridrica. Età intorno ai 50 anni, sesso maschile. Le dimensioni: ricordate che

l'ulcera peptica a dimensioni medio-piccole, non ha mai dimensioni grandi, giganti-quando nello stomaco ci troviamo di fronte a un'ulcera delle dimensioni giganti dobbiamo sospettare la presenza di un cancro.

Dal punto di vista macroscopico, le caratteristiche dell'ulcera peptica sono: margini netti, sottominati, a differenza dell'ulcera neoplastica, sono lineari, le pliche gastriche non hanno un bordo di interruzione, le pliche arrivano fino ai bordi dell'ulcera, questo proprio perché i margini non sono sottominati, la mucosa circostante converge verso i margini che appaiano lievemente ispessiti (non sono sottominati- sottominati significa con margini rilevati). In epoca pregastroscopoca il segno delle pliche era un segno radiologico molto importante. Nell'ulcera gastrica, invece, ai limiti dell'ulcera abbiamo un grosso manicotto, che si interpone tra mucosa normale e ulcerata.

L'aspetto microscopico classico, 4 strati più meno di marcati che sono:

  1. strato
superficiale di essudato, batterico, purulento, e detritinecrotici;
  • uno strato di necrosi fibrinoide del connettivo;
  • tessuto di granulazione e non granulomatoso (abbondantegranulazione è presente nelle ulcere recenti);
  • fibrosi, che sostituisce lo strato muscolare e si estende fino alla sottosierosa. La fibrosi è maggiore nelle ulcere croniche e nelle ulcere divecchia data.
  • Nell'ulcera distinguiamo: una forma attiva o recente, ben delimitata di forma ovale, la mucosa circostante converge verso i margini che appaiono ispessiti e non sottominati (i quali invece, sono presenti nelle ulcereneoplastiche); un'ulcera di vecchia data o callosa.

    In genere l'ulcera peptica è un'ulcera profonda, che interessa al minimo la muscolare, ma che nei casi più frequenti addirittura penetra la muscolare quindi va nei tessuti, la penetra tutto spessore e a questo proposito sono particolarmente pericolose le ulcere duodenali, le quali possono penetrare nel

    pancreas sedare come complicanze una pancreatite: difatti lapancreatrite e una delle complicanze più temibili del ulcera duodenale. Così con un'altra complicanze del ulcera peptica è la peritonite, poiché l'ulcera può perforare la parete gastrica, o anche l'emorragia dagastrorragia, dovuta al fatto che la gastrorragia, soprattutto nelle ulcere callose (ulcere di vecchia data i cui c'è abbondanza di connettivo fibroso, e la parete fibrotica fa si che i vasi siano beanti e non ce la fanno a contrarsi, per cui, quando un basso si rompe e comincia buttare sangue, difficilmente si chiude con meccanismi riflessi, tipo vasocostrizione) dove diventa difficile intervenire per arrestare l'emorragia. Complicanze dell'ulcera peptica: 1. perforazione 2. emorragia ULCERA NEOPLASTICA Si è discusso tanto del fatto che l'ulcera peptica possa o no trasformarsi in neoplasia. In realtà, tale dubbio è privo difondamento: una cosa daneoplasia,1'altra e l'ulcera infatti l'ulcera e frequentissima nei duodenomentre raro il carcinoma livello duodenale, ha un'incidenza bassissima. Ildiscorso in nato da un equivoco di fondo: dello sono abbiamo due tipi diulcere - un'ulcera peptica e un'ulcera neoplastica, che un'ulceraneoplastiche basta, ed è tale fin dall'inizio non è un'ulcera peptica che si ètrasformata in neoplastica!!!! È vero che ci sono alcune ulcere che sipresentano microscopicamente come ulcere peptica e poi vai a vedere esono ulcere neoplastiche, non è detto che tutte le neoplasie debbano esseresottominate, ecc. quindi esistono due versioni separate, che hannoeziologie differenti, non c'è possibilità d'evoluzione di una lesionenell'altra. Difatti il problema della diagnosi differenziale esiste livelloendoscopico macroscopico e non solo, anche a livello istologico: possiamotrovare
    • un'ulcera neoplastica in cui c'è una tale reazione fibrosa stromale, etrovi sì e no tre o quattro cellule neoplastiche sparpagliate, ma comunquel'ulcera neoplastica, non è un'ulcera peptica, solo che la componenteneoplastica e talmente scarsa che difficile fare diagnosi.
    • Lesioni neoplastiche gastriche
    • Polipi
      • definizione di polipo: escrescenza della mucosa (e quindi la definizionemacroscopica), che può essere di vari tipi istologici:
      • iperplastico
      • infiammatorio
      • amartomatoso (nasce da un'irregolarità di sviluppo gastrico, sono polipi che non hanno niente che vedere con i fattori di rischio del cancro)
      • iperplasiogeno (tipo 1 e tipo 2 per gli autori giapponesi)
      • adenomatoso - corrisponda un adenoma anche può essere, non polipo neoplastico:
        1. tubulare
        2. villoso costituito da strutture papillari che ricalcano i villi intestinali
        3. misto
    si chiama iperplastico - adenomatoso. ghiandolare - fundico, rientra tra le forme iperplastica, è dovuta diiperplasia, si trova ovviamente soltanto nella zona del fondo, ed è dovuto all'iperplasia delle ghiandole fudiche. Inoltre, dal punto di vista macroscopico, il polipo va suddiviso: sessile, quando a una larga base di impianto; peduncolato, in cui la base è un peduncolo, che può essere corto etozzo, o lungo. Genesi del polipo: i polipi si riscontrano solo nel tratto gastroenterico perché è un problema di gravità. Quando si ispessisce la mucosa per fenomeni infiammatori la peristalsi intestinale fa si che la mucosa si sollevie venga trascinata a valle. Da un punto di vista di numero possono essere:
    1. unici;
    2. multipli;
    3. con sindromi polpose, che significa avere un numero di polipi molto elevato (a volte anche 1000 polipi per centimetro quadrato).
    Vengono suddivise in sindromi polpose non neoplastiche e neoplastiche. Tra lenon neoplastiche, in cui i polipi sono dei polipiamartomatosi, in particolare c'è la sindrome di Peutz-Jeghers. Tra le sindromi neoplastiche, invece, figura la poliposi familiare, la poliposi familiare congenita, che colpisce soprattutto i giovani, con un'incidenza tra i 20 e i 30 anni, ad altissimo rischio neoplastico, i cancri sono spesso multipli. La sindrome di Gardner, che è una poliposi familiare associata a neoplasie virali, e la sindrome di Turcot. Polipi adenomatosi o adenoma va valutato oltre che in base alle dimensioni, anche in base al grado di displasia, e si parla attualmente di displasia a basso e di alto grado (non più lieve o severa): basso > lieve grado; moderata e severa > alto grado > carcinoma in situ. Displasia: alterazioni a c
    Dettagli
    Publisher
    A.A. 2012-2013
    7 pagine
    SSD Scienze mediche MED/08 Anatomia patologica

    I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia Patologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof Agozzino Lucio.