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Emorragia
Generalmente significa fuoriuscita di sangue dai vasi in seguito alla loro rottura. Il sanguinamento capillare può verificarsi in condizioni di congestione cronica, ed una maggiore tendenza al sanguinamento in seguito a danni minimi si osserva in una grande varietà di disordini clinici globalmente chiamati Diatesi Emorragiche.
Comunque, la rottura di un'arteria o di una vena di grosso calibro è quasi sempre dovuta a danni vascolari, come i traumi, l'aterosclerosi, l'infiammazione, l'erosione della parete in seguito a neoplasie.
L'emorragia può essere esterna o racchiusa in un tessuto; l'accumulo di sangue è definito Ematoma, questo può essere di scarso significato, come nel caso di un livido, o può determinare una raccolta di sangue tale da causare la morte.
Piccole emorragie di 1 o 2 mm, nella pelle, nelle membrane mucose, o su superfici sierose sono chiamate Petecchie e sono tipicamente associate ad
aumento locale della pressione intravascolare, scarso numero di piastrine (trombocitopenia), difetti della funzione piastrinica o deficit dei fattori coagulativi.
Emorragie leggermente più ampie (3mm) prendono il nome di Porpora e possono essere associate sia alle patologie piastriniche e coagulative che a traumi, vasculiti o fragilità vascolare da amiloidosi.
Ematomi sottocutanei di maggiori dimensioni (1-2 cm) sono detti Ecchimosi e sono il tipico esito di un trauma; in queste emorragie locali gli eritrociti sono degradati e fagocitati dai macrofagi; l'emoglobina è successivamente convertita in bilirubina e poi in emosiderina spiegando così il cambiamento di colore dell'ematoma che transita dal colore rosso-bluastro a quello blu-verde diventando infine marrone.
Ampie raccolte di sangue nelle cavità corporee sono chiamate Emitorace, emopericardio, emoperitoneo. Pazienti con estese