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TESTICOLO

I tumori del testicolo rappresentano una neoplasia rara, ma sono la forma di cancro più comune nei giovani maschi,

con una prevalenza tra i 15 e i 40 anni. Una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo sono fondamentali per

migliorare la prognosi, poiché i tumori testicolari, in particolare quelli germinali, hanno un’alta percentuale di cura.

Anatomia del Testicolo

Il testicolo è un organo parenchimatoso situato nello scroto, composto da una tonaca sierosa e una tonaca albuginea.

All’interno, è diviso in lobuli contenenti i tubuli seminiferi, che sono responsabili della spermatogenesi, il processo

attraverso il quale le cellule germinali si trasformano in spermatozoi.

Classificazione dei Tumori del Testicolo

I tumori testicolari si dividono in due principali categorie:

1) Tumori Germinali

I tumori germinali costituiscono la maggior parte dei tumori testicolari e si suddividono in seminomi e non seminomi.

Seminomi

I seminomi sono tumori a crescita lenta con una buona prognosi. Sono divisi in due sottotipi:

• Seminoma Classico: Caratterizzato da cellule grandi, rotonde con citoplasma chiaro e un nucleo prominente. È

positivo per i marcatori PLAP, c-KIT, e OCT3/4.

• Seminoma Spermatocitico: Composto da tre tipi di cellule (piccole linfocito-simili, intermedie e giganti

multinucleate) e privo di infiltrati linfocitari. È negativo per PLAP e c-KIT, ma positivo per MAGE-A4.

Non Seminomi

I tumori non seminomi sono generalmente più aggressivi e comprendono:

• Carcinoma Embrionario: Tumore a crescita rapida con citoplasma basofilo e nuclei grandi. È positivo per CD30,

citocheratine e OCT3/4.

• Tumore del Sacco Vitellino: Presenta strutture microcistiche e papillariformi. È positivo per AFP (alfa-fetoproteina),

GPC3, e SALL4.

• Teratoma: Tumore composto da tessuti differenti derivati dai tre foglietti embrionali. È positivo per SALL4.

• Coriocarcinoma: Tumore altamente aggressivo che produce β-HCG.

2) Tumori Non Germinali

Questi tumori, che rappresentano una minoranza, includono:

• Tumori delle Cellule di Leydig: Possono essere benigni o maligni e possono produrre ormoni sessuali, come

androgeni ed estrogeni.

• Tumori delle Cellule di Sertoli: Possono essere benigni o maligni, ma i tumori maligni sono rari.

Tumori Germinali Misti

I tumori germinali misti combinano diversi sottotipi e la prognosi dipende dalla proporzione e dalla natura delle

componenti.

Altri Tumori

Altri tumori che possono colpire il testicolo includono:

• Tumori Parasternali: Come gli adenomi paratesticolari.

• Linfomi: Come il linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL).

Fattori di Rischio

I principali fattori di rischio per i tumori testicolari includono:

• Criptorchidismo (testicolo non disceso).

• Storia di tumore testicolare nel testicolo controlaterale.

• Sindrome di Klinefelter.

• Familiarità per neoplasie testicolari.

Diagnosi

La diagnosi inizia generalmente con l’autopalpazione e prosegue con l’ecografia scrotale, utile per valutare la

vascolarizzazione della lesione. I marker tumorali sierici come LDH, AFP e β-HCG aiutano a diagnosticare e a

monitorare la malattia. L’esame istologico, spesso eseguito durante l’orchiectomia, permette di determinare l’istotipo

e l’estensione del tumore.

Esame Istologico

L’analisi istologica include:

• Determinazione dell’istotipo (fondamentale per la scelta terapeutica).

• Valutazione dell’estensione della neoplasia, inclusi coinvolgimento vascolare e metastasi.

• Test immunoistochimici per identificare specifici marcatori (come SALL4 per i tumori germinali, OCT3/4 e CD117

per seminomi e carcinoma embrionario, e AFP per tumori del sacco vitellino).

Trattamento

Il trattamento principale per i tumori del testicolo è l’orchiectomia radicale (rimozione del testicolo affetto).

Successivamente, il trattamento può includere:

• Sorveglianza attiva.

• Chemioterapia.

• Radioterapia, specialmente per i seminomi.

Prognosi

La prognosi è generalmente buona, soprattutto per i seminomi che rispondono bene alla radioterapia. La stadiazione

TNM è fondamentale per determinare l’estensione della malattia e guidare il trattamento.

Conclusione

I tumori del testicolo, sebbene rari, richiedono una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo. La conoscenza

dell’anatomia, della classificazione dei tumori testicolari e delle opzioni terapeutiche è cruciale per garantire una

gestione efficace della malattia. CELIACHIA

La malattia celiaca è una patologia autoimmune che colpisce l’intestino tenue e si sviluppa in soggetti predisposti

geneticamente, scatenata dall’ingestione di glutine (proteina contenuta nel grano, nell’orzo e nella segale).

L’assunzione di glutine provoca una risposta immunitaria anomala che danneggia la mucosa intestinale, comportando

malassorbimento e una serie di sintomi sistemici.

Sintomi principali:

• Diarrea cronica

• Malassorbimento

• Perdita di peso

• Anemia

• Dolore addominale

• Sintomi extra-intestinali: dermatite erpetiforme, osteoporosi, e sintomi neurologici.

Diagnosi:

La diagnosi di celiachia si basa su una combinazione di test sierologici, biopsia intestinale e test genetici.

1. Test sierologici:

• Ig antitransglutaminasi A1 (i principali)

• Ig anti-endomisio (di solito per confermare le Ig antitransglutaminasi)

• Ig anti-gliadina (utilizzate meno frequentemente oggi)

2. Biopsia intestinale: è il gold standard per la diagnosi. Classifica la gravità della malattia sulla scala di Marsh-

Oberhauer, che si basa sull’atrofia dei villi e sull’infiltrazione di linfociti intraepiteliali (IEL):

• 1 (pre-infiltrativa): mucosa normale senza aumento di IEL.

• 2 (infiltrativa): IEL >25/100 cellule, villi normali.

• 3 (iperplasia): aumento di IEL e iperplasia delle cripte, villi normali.

• 4 (distruttiva): aumento di IEL, atrofia dei villi e iperplasia delle cripte.

3. Test genetici: Utilizzati per valutare la predisposizione genetica, i principali alleli da ricercare sono HLA DQ2 e

DQ8, frequentemente associati alla celiachia.

Tecniche diagnostiche avanzate:

• Test IL-2: misura la risposta dei linfociti T agli antigeni alimentari senza necessità di ingestione di glutine. È utile

anche per monitorare l’aderenza alla dieta senza glutine e le esposizioni accidentali.

Trattamento:

Il trattamento principale è una dieta rigorosamente senza glutine. Tuttavia, considerando le difficoltà pratiche dovute

alla contaminazione incrociata, sono in fase di sviluppo farmaci per ridurre i sintomi da esposizione accidentale al

glutine:

• Enzimi per la digestione del glutine: per ridurre i danni causati da un’eventuale ingestione.

• Immunoterapia (come Imotosen): sensibilizza il corpo al glutine e può bloccare o eliminare le cellule coinvolte

nella risposta immunitaria anomala.

• K101: blocca la risposta immunitaria contro gli antigeni del glutine.

Aspetti microscopici:

Gli aspetti istologici che supportano la diagnosi di celiachia includono:

1. Atrofia dei villi: le strutture finger-like che aumentano la superficie di assorbimento dell’intestino tenue sono

ridotte o assenti nella celiachia. L’atrofia è classificata in tre gradi:

• 3 (lieve): villi ridotti in altezza.

• 3b (moderata): villi danneggiati.

• 3c (severa): villi quasi completamente assenti, mucosa liscia.

2. Iperplasia delle cripte: le cripte intestinali sono aumentate in numero e dimensione come risposta

compensatoria ai danni della mucosa.

3. Infiltrato linfocitario: L’infiltrazione di linfociti intraepiteliali (IEL) è un marker importante:

• <25/100 cellule: normale.

• 2-30/100 cellule: borderline.

• >30/100 cellule: patologico.

4. Alterazioni della lamina propria: l’infiltrazione di plasmacellule, macrofagi e altre cellule infiammatorie è un

segno di risposta immunitaria attiva contro gli antigeni alimentari.

La colorazione ematossilina-eosina è la più comune per osservare la morfologia dei villi, l’iperplasia delle cripte e

l’infiltrato infiammatorio. Inoltre, l’immunoistochimica per CD3 permette di identificare la presenza di linfociti T

intraepiteliali (IEL). Se i linfociti T sono aumentati, la diagnosi può essere confermata anche senza evidenze specifiche

nelle colorazioni tradizionali.

Conclusione:

La diagnosi di celiachia si basa su test sierologici, biopsia intestinale e, in alcuni casi, test genetici. Il trattamento

principale è la dieta priva di glutine, ma nuove terapie stanno emergendo per aiutare a gestire le esposizioni

accidentali. Il monitoraggio regolare e il supporto nutrizionale sono fondamentali per gestire la malattia a lungo

termine.

L’agobiopsia epatica è una tecnica fondamentale che prevede il prelievo e l’analisi di campioni di tessuti epatici per

indagare eventulii patologie.

Viene richiesta se sono presenti uno o più dei seguenti criteri:

- Aumento enzimi epatici senza sintomi

- Ipertensione portale o ascite

- Per valutare l’efficacia di una terapia

- Per una coltura microbiologica se si vuole identificare un patogeno

- Per valutare l’idoneità di un organo per il trapianto

- In caso di noduli sospetti

- Epatite acuta o cronica

In passato veniva utilizzata anche pe monitorare l’evoluzione di infezione da HBV e HCV ma ora ci sono delle tecniche

meno invasive per la valutazione di epatopatie croniche.

Il campione viene considerato rappresentativo se:

- Sono presenti più di 10-11 spazi portali

- È integro

- apsulare (più fibrotica)

È stato prelevato da una regione non sottoc

Il prelievo può essere fato:

- In un punto specifico: in caso di noduli circoscritti

- In un punto aspecifico: se si tratta di una patologia funzionale non localizzata

La preparazione del campione può includere:

- Fissazione in formalina e inclusione in paraffina, anche per conservazione per analisi future

- Analisi a fresco con fissazione chimica o fisica, per analisi estemporanee durante gli

interventi. Bisogna porre particolare attenzione agli artefatti da congelamento che mimano

la steatosi epatica e potrebbero implicare esclusione d’organo durante valutazione

dell’idoneità per il trapianto

Esistono diverse colorazioni utilizzate per evidenziare vari aspetti del campione:

- Ematossilina eosina per l’architettura in generale

- PAS per i granuli di glicogeno (diminuiti in caso di HCC) o per i deficit di alfa-1-antitripsina

- Tricromica per valutare la fibrosi

- Reticolare per l’architettura

- Ferro pearls per i depositi di ferro

Le caratteristic

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Scienze mediche MED/08 Anatomia patologica

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