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ADENOCARCINOMA DEL COLON-RETTO
L'incidenza di questo carcinoma è estremamente diversa nelle aree sviluppate e in quelle in via di sviluppo. Nelle prime è elevata mentre nelle seconde ha una bassa incidenza, con una differenza che può arrivare fino a 20 volte nelle prime rispetto le seconde. Questo indica un ruolo importante dei fattori ambientali e in particolare della dieta nella genesi di questo tumore.
In Italia è la seconda causa di morte per neoplasie maligne sia nei maschi che nelle femmine, con 35000 nuovi casi l'anno. È più frequente nei maschi che nelle femmine; nonostante ciò il numero assoluto di carcinomi è più alto nelle donne che nei maschi a causa della loro maggiore aspettativa di vita. Insorge quasi sempre dopo i 50 anni con un'età media di 60 anni. Solo l'1-2% dei casi insorge prima dei 40 anni. In questi casi è probabile si tratti di forma familiare. La dieta occidentale.
è sicuramente correlata ad un’alta incidenza di carcinoma colo rettale ma quale sia il fattorescatenante ancora non è noto. Si pensa che possa essere l’alto contenuto calorico o l’elevato apporto dicarne e al basso consumo di vegetali ricchi in fibre che sono tipici di questo tipo di dieta che porta ad unelevata produzione di amine eterocicliche e di acidi biliari, al rallentamento del transito intestinale e allamancanza degli effetti antiossidanti delle vitamine e dei folati presenti nei vegetali. Studi indicano chel’assunzione di folati o di farmaci anti infiammatori non steroidei riduce il rischio di carcinoma del grossointestino. Lo stile di vita sedentario e le malattie infiammatorie croniche intestinali al contrario aumentanoil rischio di carcinoma del colon-retto. Le forme insorte su base genetica sono una minoranza; lo 0,5% èrappresentato da carcinomi insorti nell’ambito di una oliposi familiare e il 2-3% è
rappresentato dalla sind.di Lynch o HNPCC. CANCEROGENESI E PATOGENESI: l'origine del carcinoma del colon-retto è dovuta ad una serie di alterazioni molecolari che fanno progredire gli adenomi a carcinoma attraverso mutazioni di oncogeni e inattivazioni di geni soppressori. Residui di adenoma si trovano nel 30% di carcinomi e la distribuzione tra adenoma e carcinoma è completamente sovrapponibile. Inoltre l'età di insorgenza del carcinoma è 10-15 anni ritardata rispetto a quella degli adenomi. I carcinomi che originano de novo che non percorrono la sequenza adenoma/carcinoma sono meno del 5%. In questi casi è possibile una rapida progressione molecolare che fa acquisire precocemente le alterazioni genetiche responsabili della displasia ad alto grado, come l'aneuploidia e la mutazione di p53. Il carcinoma sporadico del colon-retto origina attraverso 2 distinte sequenze di alterazioni molecolari. In circa l'85% dei casi il carcinoma sisvilupamediante una serie di alterazioni molecolari che coinvolgono APC/B-catenina/TCF-4 e che portano allo sviluppo di una instabilità cromosomica. Questa sequenza di eventi molecolari coinvolge APC, B-catenina, k-Ras, TP53 e DCC in una progressione che si correla con le modificazioni istologiche che fanno progredire le alterazioni citologiche presenti negli adenomi, da lievi a moderate e quindi a severe fino all’insorgenza di un adenocarcinoma in situ. In particolare la mutazione di APC che è responsabile dell’instabilità genomica è anche l’evento cruciale che modifica la capacità di legame con la B-catenina, che tende ad accumularsi al livello nucleare, dove viene coinvolta nell’attivazione di altri bersagli a valle come la ciclina D1 e c-myc. Nel restante 15% dei carcinomi si osserva un’alterazione dei geni del cosiddetto sistema del riparo dei disallineamenti del DNA che porta all’instabilità dei microsatelliti.
Questa via molecolare non risulta benddefinita nella sua sequenza istologica ma sembra osservabile nei polipi iperplastici. In particolare sembraemergere un ercorso neoplastico che dal polipo iperplastico, passando per quello iperplastico dentellato oadenoma dentellato si giunge al carcinoma del grosso intestino con instabilità dei microsatelliti. I geniprevalentemente coinvolti sono hMLH 1 e 2.
MORFOLOGIA: la maggior parte degli adenocarcinomiinsorgono a livello del tratto retto sigmoideo , e di questi il 30% insorge a livello del retto mentre il 35% alivello del sigma. Un altro 30% si localizza nel colon prossimale mentre a livello del trasverso solo il 10% deicasi. La distribuzione topografica ha subito uno spostamento verso dx.
MACROSCOPIA: la maggior parte deicarcinomi si presenta come una lesione depressa al centro con i margini rilevati in cui molto spesso si trovauna componente adenomatosa residua; altri sono protrudenti o polipoidi e altri escavati ed ulcerati amargini piani.
Queste forme hanno spesso un aspetto infiltrativo che tende a circondare la parete