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ASTRITI CUTE

La Gastrite acuta è una lesione che noi anatomo-patologi vediamo poche volte, ha dei sintomi molto variabili, è uno spettro di quadri anatomo-clinici. Spesso i sintomi sono appena accennati, sfumati, subclinici in cui il paziente neanche si rivolge alo medico, sono portate ad esempio da virus influenzali, se mai viene fatta una biopsia la mucosa appare appena arrossata con lieve edema. A volte invece sono forme erosive-emorragiche molto gravi con nausea, vomito, magari dolore, o sanguinamento fino ad arrivare ad un urgenza chirurgica. La gastrite acuta rappresenta una causa importante di sanguinamenti gastroenterici dei tratti alti dopo le varici esofagee, rappresentando circa 1/4 della casistica, non a caso infatti questa forma è chiamata anche erosiva ed emorragica. Ad esse si aggiungono le cosiddette ulcere da stress, in cui c'è una marcata perdita di epitelio assiemeo alla flogosi ed emorragie importanti. La patogenesi si basa sostanzialmente.sui soliti due fattori, ovvero la riduzione dei meccanismi protettivi (barriera mucosa, flusso sanguigno, produzione di prostaglandine, produzione di bicarbonato) e l'aggressione da parte di elementi lesivi come la pepsina, l'acido cloridrico ed i sali biliari che rifluiscono nello stomaco dal duodeno, e che rappresentano i veri effettori del danno all'epitelio e la causa dell'emorragia. Nelle immagini potete vedere esempi di mucosa gastrica normale (A), accanto a forme di gastrite acuta, la prima (B) appena accennata senza erosioni o ulcerazioni, ci possono anche essere lievi angectasie ma senza rottura di vasi. Invece nell'immagine C anche sul pezzo operatorio si nota un quadro più grave: l'epitelio è scomparso e c'è una grossa ulcera con necrosi del tessuto, infiltrazioni emorragiche nelle zone circostanti. Il massimo del danno che si può vedere è qui rappresentato nelle ulcere da stress, vere e proprie escare su un fondo di necrosi.

Contesto di tantissime zone di emorragia e necrosi, la mucosa gastrica è scomparsa letteralmente.

Le cause sono tantissime:

  • Farmaci: Uso (o meglio abuso) di FANS, ma anche di steroidi. Ultimamente si è notato che questi pasticconi danno anche esofagite, per la azione caustica sulla mucosa. Frequente è per assunzione delle cosiddette Iron Pills, pillole di ferro anch'esse lesive sulla mucosa di stomaco ed esofago.
  • Cocaina: come sanno gli studenti che ne fanno uso prima degli esami
  • Alcool
  • Ingestioni di alcali o acidi: a volte a scopo suicida altre volte accidentale (vedi acqua bomber che potrebbe anche essere uno che deve procurare agli anatomopatologi istologie di gastriti acute...)
  • Intossicazioni alimentari
  • Infezioni: da virus o Helicobacter Pylori, ma di scarso rilievo per il danno che possono dare
  • Uremia122
  • Shock: Molto importante, qualunque sia la causa dello shock (ipovolemia, riduzione della perfusione...)
  • Grandi
traumi: incidenti, gravi lesioni danno luogo ad ulcere da stress che possono portare a morte il soggetto • Ustioni: Più grande ed estesa è l'ustione e più sono gravi le ulcere, vengono spesso nei grandi ustionati (15-30% della superficie corporea) e si chiamano ulcere di Curling • Traumi Cranici o Neoplasie encefaliche: un problema in sede cranica porta all'insorgenza di ulcere che, per la vostra gioia, si chiamano ulcere di Cushing, gravissime nel 20-30% di questi pazienti. Questi ultimi tipi di ulcere (shock, traumi, ustioni) sono importantissime e spesso dimenticate in sede di esame dagli studenti, è fondamentale operare in questi pazienti una gastro-protezione, rientra tra i presidi da attuare oltre a quelli per curare la patologia in corso. Sono quadri frequenti ed anche piuttosto seri. Qualche volta le ulcere compaiono dopo intervento chirurgico in un qualsiasi distretto o dopo radio- o chemioterapia, ma sono comunque eventualità molto

più rare.G CASTRITI RONICHELe Gastriti Croniche sono date dagli elementi di base come danno epiteliale, flogosi ed eventualmente atrofia emetaplasia della mucosa. Queste ultime due lesioni vanno in genere di pari passo ma possono essere presenti o meno consentendoci di inquadrare gastriti croniche con o senza atrofia, o atrofiche e non atrofiche, per indicare o meno la presenza di atrofia/metaplasia.

  • Atrofiche:

La gastrite cronica atrofica per eccellenza è quella detta atrofica multifocale (MAG) da Helicobacter, che colpisce prima l'antro ma poi si diffonde in genere a tutto lo stomaco, con zone di atrofia/metaplasia. Per fare diagnosi quindi è necessario fare più biopsie per dimostrare la multifocalità. Si associa all'ulcera gastrica ed al carcinoma gastrico. Diversa per topografia è la gastrite cronica atrofica autoimmune, in cui la sede colpita è la mucosa oxintica corpo-fundica mentre l'antro è risparmiato e non si diffonde.

ad altri agenti irritanti come l'alcol o l'uso eccessivo di anti-infiammatori non steroidei (FANS). Queste forme di gastrite possono causare danni alla mucosa gastrica e possono essere associate a sintomi come dolore addominale, bruciore di stomaco e nausea. La diagnosi di gastrite viene solitamente fatta attraverso una combinazione di anamnesi, esame fisico e esami di laboratorio. La gastroscopia con biopsia è spesso necessaria per confermare la diagnosi e valutare l'estensione e la gravità della malattia. Una volta diagnosticata la gastrite, il trattamento dipenderà dalla causa sottostante. Nel caso di gastrite causata da Helicobacter pylori, viene solitamente prescritto un regime di terapia antibiotica per eradicare il batterio. Per le forme non-atrofiche di gastrite, il trattamento può includere farmaci per ridurre l'acidità dello stomaco e modifiche dello stile di vita come evitare cibi piccanti o grassi. È importante seguire le indicazioni del medico e fare regolari controlli di follow-up per monitorare la risposta al trattamento e prevenire eventuali complicanze a lungo termine. Inoltre, è consigliabile adottare uno stile di vita sano, evitare il fumo e l'alcol, e seguire una dieta equilibrata per favorire la guarigione della mucosa gastrica.

Più che altro alreflusso biliare, classicamente nel gastroresecato. Altre sono la gastrite linfocitica, la granulomatosa, l'eosinofila sono entità istologiche molto ben definite ma che non si vedono quasi mai: ci obbligano comunque a fare una diagnosi corretta, perché non sono legate all'atrofia né al cancro. Ad esempio la linfocitica è in realtà spesso una colite linfocitica, molto spesso associata a malassorbimento, c'è un movimento cellulare importante ma non è una causa autoimmune.

Gastriti da Helicobacter Pylori Warren e Marshall hanno ricevuto il premio nobel per l'individuazione di questo agente bastoncellare ormai quasi 20 anni fa. È un Gram-, curvilineo, dotato di flagelli, identificato inizialmente come cancerogeno di gruppo 1, anche se sono insorte perplessità sul ruolo diretto. È un'infezione frequentissima, quasi tutti ce l'hanno, il 70-80% dei soggetti, anche giovani.

chevivono nei paesi meno sviluppati o a reddito mediobasso sono positivi per questo microrganismo. Nei paesi più sviluppati invece l'incidenza scende al 20-30%. Si associa strettamente all'ulcera peptica, al carcinoma gastrico, ma ancora di più con un rapporto quasi di causa-effetto, con i linfomi del MALT. Il rapporto col cancro è stato messo in discussione: è il caso del cosiddetto "enigma africano", perché in questi paesi africani l'incidenza del batterio sopra i 35 anni è spaventosamente alta, mentre al contrario quella del cancro è piuttosto bassa, l'inverso succede nei paesi sviluppati, pur essendo il trend in calo. Nella gastrite da Helycobacter compare il tessuto linfoide MALT, normalmente non presente, e su cui non obbligatoriamente potrà svilupparsi il linfoma gastrico. I granulociti danneggiano l'epitelio smangiucchiando l'epitelio plamacellulare, alla superficie si intravede il.batterio.

In quest'altra immagine compaiono invece dei nuovi elementi, ci sono cioè delle cellule caliciformi, che rappresentano dei focolai di metaplasia in un quadro in cui la mucosa vede una rarefazione delle ghiandole.
Gastrite Autoimmune
Diverso è il quadro della gastrite autoimmune, rappresenta meno del 5% delle gastrite autoimmuni, colpisce più che altro i paesi del nord Europa, rapporto Femmine/Maschi 3:1, età 45-60 anni. La componente cellulare è scarsa, ci sono invece molti anticorpi specifici diretti contro la mucosa oxintica, le cellule acidosecernenti vengono "scancellate" dalla mucosa e viene meno la funzione principale dello stomaco, in più aumenta la gastrina e diminuisce l'assorbimento della B12. L'aumento della gastrina potrebbe essere responsabile dello sviluppo di carcinoidi, che incidono in un 3-10% dei pazienti. Il rapporto col carcinoma gastrico è invece quasi teorico, molto basso. Si associa ad altre.

patologie autoimmuni, la cui più frequente è la tiroidite di Hashimoto. Pur essendo atrofica questa gastrite è diversa e porta a rischi del tutto diversi.

Gastriti Chimiche

Il profilo morfologico è molto diverso: c'è una iperplasia con aspetto a cavaturacciolo delle ghiandole gastriche, poca flogosi, forse una gastropatia. Le cause sono come abbiamo detto farmaci o reflusso biliare.

Gastriti speciali

Ci sono delle gastriti speciali che insorgono come acute e possono poi diventare croniche dove si riconosce questa grande cellula con un nucleo rossastro, e sono dovute a citomegalovirus. Sono frequenti nei soggetti HIV positivi.

Rapporto gastriti - cancro.

La chiave di lettura per parlare di questo problema forse risiede nella metaplasia intestinale, ovvero la sostituzione della mucosa da parte di un epitelio metaplastico con cellule caliciformi, guardando questa immagine di mucosa gastrica la potremmo scambiare benissimo per un colon. Questo è un quadro

che da sola può far parlare di gastrite cronica atrofica, intesa come scomparsa delle ghiandole oppure come sostituzione con un altro tipo di epitelio, dimostrazione ancora una volta che atrofia e metaplasia non sono due entità separate. Displasia Gastrica Riprendendo la cascata di Correa, si arriva alla displasia che però può anche essere chiamata neoplasia intraepiteliale non invasiva (amichevolmente chiamata NIN), due termini che si affrontano nello stesso modo anche a livello della cervice uterina. Il termine neoplasia non invasiva terrorizza i pazienti, sottolineando però il rapporto possibile con la neoplasia invasiva, displasia è certamente più tranquillizzante ma la WHO ha proposto la sostituzione di questo termine. Tuttavia in Italia attualmente nessuno la chiama così ancora, non si sa che impatto può avere sui pazienti. Comunque si chiami la definizione non cambia, è una diagnosi innanzitutto ist
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
44 pagine
SSD Scienze mediche MED/08 Anatomia patologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia patologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Bianchi Simonetta.