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1a lezione 1/10/2013 prof. Viti Paolo Amaldi I
Cosa è una proposizione? È un enunciato del quale si può dire se è vero o è falso. Dunque una proposizione logica porta con sé un valore di verità.
ES. 2 > 1 è una proposizione con valore di verità Vero.5 < 4 è una proposizione con valore di verità Falso.1 ≥ 1 è una proposizione con valore di verità Vero, perché 1 non è maggiore di uno, ma uguale ad uno sì, quindi è vera.
N.B. Se scrivo 1 = 0,9… è vero, perché scrivere 0,99 è un altro modo per scrivere 1, infatti se scrivo:
0,3̅ è uguale a 1/3, ora affinché i decimali osservino 1 moltiplico per 3 quindi 1/3 x 3 = 1, ma 1/3 = 0,3̅ quindi 0,3̅ x 3 = 1.
Connettivi logici
A partire da proposizioni logiche, possiamo ottenerne altre attraverso operazioni logiche espresse da simboli detti connettivi logici.
L'operazione più semplice è la negazione logica indicata con il simbolo p, tale proposizione ¬p è vera se p è falsa, ed è falsa se p è vera.
ES. Se p = "π è un numero razionale" → ¬p = "π è un numero irrazionale."si nota che p è falsa, allora ¬p è vera.
La congiunzione logica di due proposizioni p e q è la proposizione p ∧ q la quale è vera se p e q sono entrambe vere, ed è falsa in tutti gli altri casi.
Invece la disgiunzione logica di p o q è la proposizione p ∨ q è letta p oppure q la quale è falsa se p e q sono entrambe false, ed è vera in tutti gli altri casi.
ES. Sia p = "π è un numero razionale" e q = "4 è un numero pari", la proposizione p ∧ q è vera se entrambe sono vere, ma non è questo il caso. Allora p ∧ q è falsa.
Mentre p ∨ q è falsa se sono entrambe false, ma non è questo il caso perché q è vera, quindi p ∨ q è vera.
"Se è vera l'ipotesi p, allora è vera la tesi q," oppure "condizione sufficiente affinché sia vera la tesi q è che sia vera l'ipotesi p". Tali enunciati sono forme linguistiche diverse della stessa proposizione logica p => q, detta implicazione logica. Per definizione la prop. p => q è falsa se p è vera e q è falsa, mentre è vera in tutti gli altri casi; in poche parole l'implicazione stabilisce che da una premessa vera si possa dedurre una conclusione falsa. Si può verificare facilmente che che la prop. p => q ha gli stessi valori di verità della prop. ¬p ∨ q.
"La tesi q, è vera se e solo se l'ipotesi è vera," oppure "condizione necessaria e sufficiente affinché sia vera la tesi q è che sia vera l'ipotesi p". Tali enunciati corrispondono alla proposizione p q, detta equivalenza logica. Essa è vera se p e q hanno gli stessi valori di verità; è falsa quando p e q hanno valori di verità differenti.
Predicati
Chiamiamo predicato logico un enunciato p(x) dipendente da uno o più argomenti x, cioè da variabili libere. Se scelgo un valore c, nom e una proposizione perchè non posso attribuirle un valore di verità, mentre un predicato p(x)
P(x) : x < 4, non appena do dei valori alla variabile ottengo una proposizione perché posso dire se è vera o è falsa.
ES. P(2) = 2 < 4 è VERA!P(5) = 5 < 4 è falsa!
Quantificatori
Dato un predicato p(x) è lecito chiederci se l'enunciato p(x) sia vero per tutti i valori di x oppure chiederci se esista un elemento x per cui p(x) sia vero. Quando ci poniamo ciò stiamo considerano le due proposizioni logiche:
- ∀x, p(x) ("che leggiamo per ogni x è vero p(x)")
- ∃x, p(x) (che leggiamo esiste almeno un x, per cui è vero p(x))
ES. Dimostrare che 51/2, 71/3, 21/2 non sono razionali.
Teorema.
Da una dimostrazione ipotizzo che sono irrazionali.
(Irr xxsz), benediciamo per un numero non razionale.
Dimostriamo per assurdo y = p/q, {x ∈ R | Q}.
Suppongo che x + y sia razionale, del tipo x + y = m/n con m, n ∈ Z, n ≠ 0.
Nego per l'assurdo che la somma sia razionale
Sottounioni di R
L'idea abb. nella retta reale qualsiasi è considerare dei punti.
Gli intervalli sono esempi particolari della retta R:
- [a, b] = interv. chiuso : {x ∈ R | a ≤ x ≤ b}
- (a, b] = interv. semic. a s.: {x ∈ R | a ≤ x < b}
- [a, b) = interv. semic. a dx : {x ∈ R | a < x ≤ b}
- (a, b) = interv. aperto : {x ∈ R | a < x < b}
ES. [a1, +∞ [ = {x ∈ R | x ≥ a} geometra
( -∞, b] geometra : {x ∈ R | x ≤ b}
Insieme X in sup(A se soddisfa queste equiizioni:
1) X mX a in inifachc cha in minov. 2) ∀ ∃-X X X X X X X (X X mEX)prodotto juntoiauso 81
Siano A e B due ivenici qualsiasi noverwi:
cientisue, che s'indica con A x in &thur; inipun,
&omina; (aX b), b &inim;A e &inim; FB
- gius. come prima componante
in &atan;
- AXE: {aeA, beB}
- ESE:
- {8, R S: {0}(11A, (11A,
se faccio in meta:
- {δ 8 8
- {ιδ11}
Pen easy ipuo ber lotta
ES. \(f(x) = \cos x\)
\(f: \mathbb{R} \to \mathbb{R}\)
\(\text{Im } f = [-1, 1]\)
Se \(D \subseteq B\) e come sottoinsieme di \(B\), è un sottoinsieme di \(B\),
si chiama controimmagine (cioè dal codominio al dominio) di
\(D\) tramite \(f\), l'insieme:
\(f^{-1} (D) = \{ \text{punti } A \times E A | f(x) \in D\}\)
\(\text{non confondere con l'inversa}\)
ES. \(A = \{A = \text{persone}, B = \text{donne}, f = \text{madre}\}\)
\(D = \{\text{donne di età } \leq 40\} \subseteq B\)
\(f^{-1} (D) = \{\text{persone che hanno una madre di età } \leq 40\}\)
Se \(D\) è fatto da un solo punto non è vero che la
controimmagine è fatta da un solo punto.
Es:
f( stessi di poli ) → N f(x) = # di matrecola di x.
- e' inietitiva poiche ad ogni numero di matricola corrisponde uno studente.
- non è suriettiva, poiche non esaurisco tutti i numeri interi.
defg efficace superficie devo dil sommer un presso codominio.
Una funzione si definisce quando e contemporaneamente suriettiva e inietitiva.
vuol dire che:
- e' inietitiva poiche x1, x2 hanno f(x1) ≠ f(x2).
- e' suriettiva poiche g doppato di B e colpito!
A che serve un funzione bicontiva?
La funzione bicontiva tasse punizione.
Se f: A → B e Binnictica colonne existe una funzione inversa definite a ession:
le mie properties sono:
- il dominio divente codominio;
- il codominio dominis.
g(f(x)) = x ∀x ∈ A, f(g(y)) = y ∀y ∈ B
che condizione (2)* de solo indicia che f e' due ottetracie perche prendo qualquoy y an B egeto x = g(y)
dal edere di x = g(y), ga diamo f(x) = y.
Def: Che cosa è il grafico di una funzione??
f: A → B, A, B ⊆ ℝ
Si chiama grafico di f il seguente luogo di punti:
G(f) = { (x,y) ∈ ℝ × ℝ | x ∈ A e y ∈ f(x) }
Se f: A → B è biettiva il G(f^-1) si ottiene dal G(f) tramite lariflessione rispetto la bisettrice del 1° e 3° quadrante, bisognafare in modo che x diventi y e y diventi x.
f: A → B, funzione numerica, A = B ⊆ ℝ
Se I ⊆ A, si pone:
supIf := supI (f(I)) ⇒ si legge estremo superiore di f su I
infIf := infI (f(I)) ⇒ si legge estremo inferiore di f su I
Es. f(x) = x2
C = ( b/&sub2;, f(b/&sub2;) ) = (0,0)