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Turbanio se condotto
R⁺ ⊆ R | 0 ≤ x,
ed opero la restrizione f|₀, ottengo una funzione iniettiva.
Infatti se x1 ∈ R⁺ e x2 ≠ x2(x), cioè per esempio 0 ≤ x1 < x2,
allora necessariamente x1² ≠ x2² perché, se per assurdo x1² = x2² allora
0 = x2² - x1² = (x2 - x1)(x2 + x1),
e perciò si avrebbe x2 - x2 = 0 oppure x2 + x1 = 0.
Siccome x2 è positivo ed x1 è non negativo x2 ≠ x1 ≠ 0,
ed allora deve essere x2 - x1 = 0 e cioè x1 = x2 contro (*).
f(x) = x²
f| R→R
f(x) = x²
f|₀: R⁺ → R⁺
- In molti casi, la restrizione di una funzione ad opportuni sottoinsiemi del dominio permette di ottenere una funzione iniettiva che conserva l’insieme delle immagini.
- Questa proprietà diventa sempre vera (cioè che per ogni funzione esiste una restrizione iniettiva che conserva l’insieme delle immagini) se si
Definizioni
Siano A, B, C, D insiemi (non necessariamente numerici), A, B, C, D non vuoti.
Siano f: A → B e g: C → D tali che
f(A) ⊆ C.
Allora si dice "funzione composta di f e g" e si denota con g∘f la funzione così definita
g∘f: A → D t.c. ∀x∈A: g∘f(x) = g(f(x))
Esempio
f: A = {2, 3} → B = {-1, 0, 2, 3, 4, 6} t.c. ∀x∈A: f(x) = 2x
g: C = {-2, 1, 4, 2, 3, 4, 6} → D = {-4, -3/2, -1, 0, 1, 2, 4, 8}
t.c. ∀y∈C: g(y) = y - 2
f(A) = {2, 4, 6} ⊂ C, quindi posso costruire
g∘f: A → D e ∀x∈A: g∘f(x) = g(f(x))
g(f(x)) = g(2x) = 2x - 2
Ma g(f(x1)) = g(f(x2)) → idX(x1) = x1
mentre g(f(x2)) = g(f(x1)) → idX(x2) = x2
e perciò da (3) si avrebbe x1 = x2 contro la nostra
ipotesi per assurdo.
Notazione
f: X → Y | biettiva - Allora la sua inversa
g: Y → X viene denotata con f-1.
Osservazione
Veniamo di mettere in relazione il grafico di una
funzione f: X → Y con quello della sua inversa.
Sia dunque f: X → Y biettiva e f-1: Y → X
la sua inversa.
Allora
(x, y) ∈ Γf ↔ x ∈ X, y ∈ Y e y = f(x)
↔ x ∈ X, y ∈ Y e f(y) = f-1(f(x)) = f-1(idY(x))
↔ x ∈ X, y ∈ Y e x = f-1(y)
↔ (y, x) ∈ Γf-1
Dunque P(x, y) ∈ Γf ↔ P(y, x) ∈ Γf-1
- Definizione
Sia \(X \subseteq \mathbb{R}\), \(f: X \to \mathbb{R}\).
La funzione \(f\) si dice "limitata superiormente (inferiormente)" se l’insieme delle immagini \(f(X)\) è limitato superiormente (inferiormente). Se la funzione \(f\) è limitata sia superiormente che inferiormente essa si dice "limitata".
- Definizione
Sia \(X \subseteq \mathbb{R}\), \(f: X \to \mathbb{R}\).
Se \(f\) è limitata superiormente (inferiormente) allora l'estremo superiore (inferiore) di \(f(X)\) si dirà "estremo superiore della funzione \(f\) (estremo inferiore della funzione \(f\)" e si denoterà con \(\sup_{x \in X} f(x)\) (\(\inf_{x \in X} f(x)\)).
- Definizione
Sia \(X \subseteq \mathbb{R}\), \(f: X \to \mathbb{R}\).
Se \(f\) è limitata superiormente (inferiormente) ed \(f(X)\) ha massimo (minimo), allora il massimo (minimo) di \(f(X)\) si dirà "massimo (minimo) della funzione \(f\)".
Esso si denoterà con \(\max_{x \in X} f(x)\) (\(\min_{x \in X} f(x)\)).
- Definizione
\(X \subseteq \mathbb{R}\), \(f: X \to \mathbb{R}\) si dice "illimitata (superiormente, inferiormente)" se non è limitata (superiormente, inferiormente).
- Funzione potenza ad esponente razionale
Se a ∈ R+ : R+ q ∈ Q, q = m/n con m ∈ Z, m ∈ N+
definiamo
aq = m√an
dove in generale, con il simbolo m√b, b > 0,
si intende l’unico numero positivo c tale che cm = b.
- La funzione f : R* → R tale che ∀x ∈ R : f(x) = xq
Si dice “funzione potenza ad esponente razionale”
- Es: f(x) = x2/3 cioè f(x) = 3√x2 f(x) = x3/2 (cioè f(x) = 2√x3)
- Funzione potenza ad esponente reale
Se a ∈ R, a > 1, z ∈ R, z > 0, la definizione di az richiede delle premesse.
Si prova che ogni numero reale può essere “univocamente” bene quanto si vuole attraverso numeri razionali.
Questo si può fare attraverso il cosiddetto “sviluppo decimale” che ogni numero reale possiede.
z ∈ R ⇒ z = m1, m2, m3, ..., mn ...
dove m ∈ Z, m1, m2, ..., mn, ... ∈ N,
e la scrittura m1 m2 m3 ... mn ... significa