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funz derivabile ⇒ continua

derivata funz ⇒ non è detto che è continua

f(x) =

  • xsen(1/x) x ≠ 0
  • 0   x = 0

⟹ f'(x) =

  • 1 − 1/x2 sen 1/x + cos1/x (1/x) = 2x sen1/x + 1 × cos1/x   x ≠ 0
  • 0   x = 0

⟹ limx→0f'(x) e limx→0f'(x)

Sia f:D → R se x0 è un massimo

x0 si dica pto di minimo locale

f(x0) ≤ f(x0) ∀x∈D, |x−x0| < δ

  1. se x è il minimo di una funzione ristretta nell'I centrato in x0

f(x) =

  • x2sen2(1/x)   x ≠ 0
  • 0    x = 0

esempio di come min e max non corrisponde a cambio indotto di monotonia

f(x) ≥ f(0) ∀x

Teorema di Fermat

Sia f: I ⊂ ℝ tale che in x0 interno ad I ammette massimo o minimo local.

Se f è derivabile in x0, allora f'(x0) = 0

x punto di minimo

  • f'(x-0) ≤ 0
  • f'(x+0) ≥ 0 (x0 punto interno)

Studiano di nuovo di limiti e derivate ⟹ f'(x0) = 0

Non vale il contrario ⟹ se f'.’=0 non è detto che sia max o min

f(x) = x3

f'(x)0 condiz. necessario — ma non sufficiente vedere max. o min.

Teorema di Rolle

Sia f: [a,b] ⟶ ℝ

  • continua in [a,b]
  • derivabile in (a,b)
  • f(a) = f(b)

Allora x0 ∈ (a,b) f'(x0) = 0

f m = min f e f M = max f (x Weirstrass)

  • Se m = M tesi ovvia (funz. costante)
  • Se m < M almeno uno del due valori è assunto in un punto intero f'(x0) = 0 (per Fermat)

sinh x = ex - e-x/2

y = ex + e-x/2

y2 - 2y + 1 = 0

e2x - 2y ex + 1 = 0

sinh-1(y) = log (y + √y2 - 1)      ∀y ∈ ℝ

tauh x = sinh x/cosh x = ex - e-x/ex + e-x = e2x - 1/e2x + 1

D (tauh x) = cosh2x - sinh2x/cosh2x = 1/cosh2x > 0

lim y → +∞ ey q q+4 → ey (1 + 4/(q+4)!)

lim y → +∞ ey (1+ 4/q) q -1 → e

l(x) = (x) (x+1)

x ≥ -1

x ≤ -1

l'(x) = (x)

(x+1)x > 0 → x > 0

x > -1

x < -1

x

(x+1)

( )

1 + x

(x+1)

(x+2)

(x+1)

← -1

x > -1

l'(x) > 0 → x > -2

→ x+2 > 0

intersezione D

y = (1/2)x + 7/2

3) RIFRAZIONE

angolo di incidenza

angolo di rifrazione

La luce compie nel minimo tempo la distanza che intercorre tra due punti

T(x) = √(x-xo)2 + yo2/v1 + √(x-x1)2 + y12/v2

T'(x) = 1/v1 (x-xo)/√(x-xo)2 + yo2 + 1/v2 (x-x1)/√(x-x1)2 + y12

T'(o) = 1/v1 -xo/√xo2 + yo2 + 1/v2 x1/√x12 + y12 = 0 → sen i / v1 = sen r / v2

dimostrato

autovelox

S(x) = d12 + x2

S(x(t)) = √(d12 + x'(t)2)

S'(t) = x'(t) → velocità reale dell'automobile - x'(t)/√2

x'(t) = √2 S'(t)

velocità reale

velocità rispetto a 45°

f è convessa in I intervallo aperto

se ∀x₀ ∈ I ∃m ∈ R, tale che

f(x) ≥ f(x₀) + m (x - x₀)

(y = f(x₀) + m (x - x₀) si chiama retta di supporto alla (funzione))

Fissato x₀ ∈ I

Rx₀(x) = f(x) - f(x₀)/x - x₀ x ∈ I \ {x₀}

(non c’è bisogno che la f sia derivabile)

f convessa = le pendenze sono crescenti

f concava = le pendenze sono decrescenti

Primo criterio di convessità

f: I → R è convessa (I intervallo aperto) ⟺ ∀x0 ∈ I: Rx₀(x) è crescente

Fissiamo x₀ ∈ I siano x₁, x₂ ∈ I con x₁ < x₂

1o caso x₁ < x₀ < x₂

∃m ∈ Rx₀(x) ≤ m = Rx₀(x₂)

Se f è di classe C2(I) e in x0 ∈ I si ha f'(x0) = 0 , f''(x0) > 0

→ x0 = pto di minimo

f''(x) > 0 in un intorno di x0

f è convessa in un intorno di x0

f(x) ≥ f(x0) in (a, x0)

f''(x0)0

(μ + x)k = 1 + dx + 2 ( 1! . μ ) x2 + ... + (d/μ! λ) xn + o(xμ)

limx→0 1 - cos3x / x3 = limx→0 x3 - o(x3)

devo svilupp. fino a o(x2)

(μ mi basta)

limx→0 x3 / x6 x3 + o(x3)

x2 + o(x1)

-4/6 x3 + o(x3)

x3

limx→0 x2 + o(x4)

(A, B) sono insiemi separati se

a ≤ b ∀ a ∈ A ∀ b ∈ B

A = [0, 1) B = [1, 2] possono avere 1 intersezione

A = [0, 1) B = (1, 2] infiniti elem. separati

A = (0, 1) B = [1, 2] un solo elem. separati. (contigui)

(A, B) si dicono "contigui" se sono separati ed hanno un unico elem. separato

(A, B) sono separati ⇔ sup A ≤ inf B

(A, B) sono contigui ⇔ sup A = inf B

Prop.

A, B sono contigui ⇔ ∀ ε ≥ 0 ∃ a ε ∈ A, b ε ∈ B . b ε - a ε < ε

(Sono molto vicini)

Parte Uccessaria

(→) ∀ ε > 0 ∃ a ε ∈ A . a ε = sup A + ε/2

   ∃ b ε ∈ B . b ε = inf B - ε/2

   -a ε < -sup A + ε/2

   b ε - a ε < ε

(Propr. estremi inf e sup)

(←)

inf B ≤ b ε < a ε + ε ≤ sup A + ε

(Sono separati)

inf B ≤ sup A + ε

0 ≤ inf B - sup A ≤ ε ∀ ε > 0

  inf B - sup A = 0

⇒ inf B = sup A

Def.

Sia f: I ⟶ ℝ (I intervallo) Una funzione P(x) si dice primitiva di f se P è derivabile e P'(x) = f(x) ∀x ∈ I

N.B. Se f ammette discontinuità di I o III specie, allora non ammette primitive.

Se integrabile (una fin di discont.) Non ammette primitive (discont. di I specie)

Se P(x) è una primitiva → anche P(x) + K è primitiva (Se esistono sono infinite)

Viceversa se G(x) è un'altra primitiva di f, allora ∃ K ∈ ℝ: G(x) = P(x) + K

L’insieme di tutte le primitive, scrivono come P(x) + K, differiscono per una costante (traslazioni su asse y)

Sia H(x) = G(x) - P(x) H'(x) = G'(x) - P'(x) = f(x) - f(x) = 0 → H è costante

Se f ammette primitive, l’insieme di tutte le sue primitive si denota con ∫f(x)dx { P(x) + K | P primitiva di f }

Integrale indefinito

(famiglia di funzioni)

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
132 pagine
2 download
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/05 Analisi matematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mazzock23 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi matematica I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Marcelli Cristina.