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Carico glicemico
Per il carico glicemico c'è evidenza per tumore all'endometrio, causata da un innalzamento dei livelli post-prandiali di glucosio e insulina e di conseguenza l'insorgenza di resistenza insulinica, diabete e obesità. Quando il rischio è per un determinato tipo di tumore, devo chiedermi il perché: se la plausibilità biologica è legata a un meccanismo molto specifico, oppure se sono stati fatti pochi studi su altri siti. Si tratta comunque di un segnale: controllare il carico glicemico, meglio controllare questo rispetto all'IG, in quanto devo riferirmi anche alla quantità e di abbinamento.
Calcio
Solo per il tumore colon-retto c'è un'evidenza, ma in questo caso la plausibilità è più specifica: il Calibero presente a livello intestinale è in grado di legare gli AG liberi e i sali biliari, favorendo l'eliminazione con le feci, ed evitando il loro effetto
citotossico è una plausibilità molto specifica - Laila Pansera - 46 per il tratto gastro-intestinale, che quindi potrebbe avere un ruolo e un effetto. Studi cellulari più recenti suggeriscono che il Ca può anche ridurre la proliferazione cellulare delle cellule cancerogenee promuovere la differenziazione cellulare, avendo un'influenza su differenti pathway cellulari.
Formaggi e latticini sono alimenti ricchi di Ca, ma non solo: spesso hanno anche elevati contenuti di grassi e Na il loro consumo deve essere controllato, ma non bisogna sostituire latte e derivati con supplementi, soprattutto in alcune fasce d'età.
ALTRO
Ci sono anche effetti sul pancreas, di seguito.
BEVANDE ALCOLICHE
Le evidenze sono le stesse dell'edizione precedente. L'alcol predispone all'insorgenza di tumore in diversi siti: bocca, faringe, laringe, esofago, fegato, colon-retto, tumore al seno post-menopausa, probabile tumore al seno pre-menopausa, etc.
Ci sono delle indicazioni, che dicono che nel caso di tumore a fegato, stomaco e pancreas l'evidenza è presente al di sopra dell'assunzione di 45g/die di etanolo (non sono pochi), mentre per il tumore al seno al di sopra dei 30g. Con il termine alcol si intendono tutte le bevande alcoliche. Non è stata identificata nessuna soglia per il tumore al seno pre- e post-menopausa, ma probabilmente anche per altri tipi. Piccole dosi di alcol sono protettive per il rischio CV, MA l'alcol dà assuefazione, e quando è uscito il paradosso francese, alcuni produttori hanno iniziato a usare questa informazione nella pubblicità, quindi questo è controproducente. Quindi i dati sulle piccole dosi sono reali, ma se il consumo induce una dipendenza, non si possono dare raccomandazioni, ma ci si focalizza solamente sui potenziali lati negativi. La relazione alcol-tumori, diversamente da quella CV, è diretta e proporzionale.certi casi c'è un'asoglia anche abbastanza alta, quindi c'è bisogno di ulteriori studi per poter fare chiarezza alla popolazione. Di seguito i dati: per la bocca il rischio relativo è 1.15, il tratto digestivo superiore 1.18, l'esofago 1.25. Per il tumore al fegato il rischio relativo è 1.04, ma c'è un effetto soglia: fino a un consumo di 12.5g/die non c'è effetto, a 30g/die c'è un effetto. Laila Pansera - 48 Dati epidemiologici mostrano un effetto non lineare tra assunzione di alcol e tumore, es. allo stomaco. Anche in questo caso c'è un effetto soglia, che porta a rischi gravi per consumi di alcol non convenzionali. MECCANISMI D'AZIONE In questo caso la plausibilità biologica è forte: il principale metabolita dell'alcol è l'acetaldeide, la quale è tossica, non solo a livello del fegato; essa può promuovere la carcinogenesi, in quantodalla quantità di alcol consumata e dalla frequenza dell'assunzione. In generale, un consumo moderato di alcol è considerato sicuro, ma l'eccessivo consumo di alcol è associato ad un aumento del rischio di sviluppare diversi tipi di tumori, tra cui il cancro al fegato, al seno, al colon e alla gola. È importante sottolineare che l'alcol può interagire con altri fattori di rischio per il cancro, come il fumo di tabacco. L'abbinamento di alcol e fumo può aumentare in modo significativo il rischio di sviluppare tumori. In conclusione, è consigliabile limitare il consumo di alcol e adottare uno stile di vita sano, che includa una dieta equilibrata e ricca di nutrienti, per ridurre il rischio di sviluppare il cancro.dalla quantità di assunzione dell'alcol e dalla frequenza di assunzione. Alcuni tumori del tratto oro-faringo-laringeo sono messi in relazione al consumo di birra e superalcolici e non di vino, ma questo è legato alle abitudini alimentari delle persone che bevono birra e superalcolici hanno una dieta meno protettiva quelli che bevono birra e superalcolici, quindi non estrapoliamo le informazioni dicendo che bere il vino fa bene. La concentrazione di alcol gioca un ruolo, perché determina la quantità di alcol che si consuma. Quindi da questo documento non appaiono differenze tra le bevande, se non spiegate dalla dieta abbinata. Il vino è ovvio che contiene dei polifenoli, che però hanno un loro effetto protettivo, che possono mitigarne l'effetto. I distillati non hanno questi componenti, ma non si possono trarre conclusioni separate per ogni bevanda. RACCOMANDAZIONI PER LA POPOLAZIONE Non tutte le evidenze che sonoriportate nel documento hanno la necessità di produrre un'araccomandazione, da un lato per il livello di evidenza raggiunto, dall'altro perché in alcuni casi occorre solo capire, non raccomandare. Riassumendo, le evidenze sono:- Controllare il peso
- Mantenersi fisicamente attivi
- Dieta ricca di cereali integrali, verdura, frutta e legumi
- Limitare il consumo di alimenti trasformati, fast-food e cibi ricchi in grassi, amidi e zuccheri
- Limitare il consumo di carne rossa e trasformata
- Limitare il consumo di bevande zuccherate non ci sono evidenze specifiche certe sull'effetto diretto degli zuccheri, eccetto quella del fruttosio legata alla produzione di acidi grassi, correlati
Anche essere limitateLimitare il consumo di alcol per la prevenzione dei tumori è raccomandato di non bere alcol.
Non usare integratori per la prevenzione di tumori: per ottenere tutto ciò che serve è sufficiente la dieta; l'integratore è qualcosa che deve essere dato a livello individuale, dove c'è bisogno, o ingruppi specifici di popolazione che ne hanno bisogno. Non esiste il concetto alla popolazione: prendi l'integratore che diminuisce il rischio di tumore.
Se possibile per le madri allattare fino ai 6 mesi.
Anche dopo una diagnosi di tumore, se è possibile, continuare a seguire queste raccomandazioni.
POLTICA SANITARIA
Per ottenere un obiettivo c'è bisogno di un contesto sociale adeguato, altrimenti uno strato socialedella popolazione può non rispettare le raccomandazioni.
È stato lanciato un framework, un approccio politico per far rispettare queste raccomandazioni.
Es.le raccomandazioni sul consumo di carne sono le stesse da anni, ma fino al 2015 la gente non ha agito per cambiare le sue abitudini. Quindi bisogna fare delle politiche sul territorio. Il framework è Laila Pansera - 51 il NOURISHING, acronimo che ricopre 3 campi: ambiente, sistema alimentare e comportamento individuale.
Occorre iniziare dalle istituzioni: i pasti offerti nelle scuole e negli ospedali devono essere di un certo livello. Bisogna dare degli incentivi anche con mezzi economici per rispettare le raccomandazioni, ad esempio per comprare pesce, etc. Dare delle regole ferree per i messaggi che passano in pubblicità, ma anche in internet. Migliorare la qualità nutrizionale di tutta l'offerta alimentare. Non è possibile modificare le abitudini alimentari se non si incide sull'offerta alimentare. La parte del food system quindi ha un effetto molto importante: le aziende sono pronte a rispondere a tutte le richieste del consumatore, dovrebbero fornire
Un'offerta alimentare che sia non solo gradita al consumatore, ma che lo aiuti anche a raggiungere un certo livello di salute. Per quanto riguarda il behaviour change, è importante informare il consumatore ad alimentarsi in modo corretto, con counselling nutrizionali ed educazione alimentare. Ci sono poi aspetti come labelling, packaging, tassazione di alimenti con contenuto di grassi-zuccheri-sale oltre una certa soglia, oppure la spinta gentile induco la persona a una scelta più salutare, facendogli credere di fare una scelta sua.
Laila Pansera - 52 Dieta e rischio CV
Fattori di rischio per CVD:
- Fattori incontrollabili
- Fattori fisiologici
- Fattori comportamentali (controllabili).
I fattori comportamentali sono quelli che possiamo controllare, es. alimentazione, stile di vita e fumo di sigaretta; ci sono poi i fattori incontrollabili: sesso, razza età, fattori genetici, e stato di salute e nutrizione nell'età neonatale (peso, statura, diabete).
pressione arteriosa, etc). Per quanto riguarda i fattori fisiologici, su di essi possiamo agire con la dieta, ma non sempre riusciamo ad agire su tutti. Essi sono: ipertensione, livelli elevati di colesterolo e lipoproteine, livelli elevati di fibrinogeno, resistenza all'insulina e diabete, fattori pro-infiammatori, fattori pro-trombotici, elevata ossidazione lipidica e aritmia. Succede anche che anche se abbiamo evidenze di protezione riguardo alcuni alimenti o componenti, possiamo non riscontrare relazioni analizzando i dati di mortalità o malattia. L'effetto di tutti questi fattori di rischio che si manifestano contemporaneamente è più moltiplicativo che additivo, per cui se riesco ad agire su alcuni di questi, ho comunque un vantaggio. Questo è mostrato nel grafico: la percentuale di superficie coronarica coperta in funzione dell'età mostra che aggiungere dei fattori di rischio porta al superamento in età meno avanzata del cut-off
del 60% →agendo anche su uno dei fattori riduco il rischio di malattia