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Gram-Schmidt, esiste una base ortonormale di S. Sia tale base { ,..., }
1
Essendo una base di un sottospazio, posso completarla in una base di V. Sia questa
. Dato ora questo può essere scritto come combinazione lineare di
{ ,..., , ,..., } ∈ ,
1 +1
elementi di questa base, tramite scalari reali:
= α +... + α +... + α
1 1
Considero adesso un vettore , che posso scrivere per costruzione come:
∈
= α +... + α
1 1
I restanti n-k vettori : ⊥ ⊥ formano un vettore del complemento ortogonale per
α +... + α = ∈
+1 +1 ⊥
definizione di base ortogonale. Ovvero, essendo questo vettore ortogonale a tutti i vettori
della base di S, significa che è un vettore del complemento ortogonale.
⊥ ⊥
Si è quindi dimostrato che , che è uguale allo spazio di partenza V per
= + ∈ +
l’arbitrarietà di v. ⊥
Si ha inoltre che ( ) = () − () = −
Teorema: Data . Allora valgono le seguenti
β: → , () = , ⊆ , () =
proprietà: ⊥
1. ( ) ≥ − ⊥
2. Se è non degenere,
β ( ) = − ⊥
3. Se è non degenere, allora
β = ⊕
|
Dimostrazione: Fissata una base di U, segue che il suo ortogonale sarà:
= { ,..., }
1
⊥
= { ∈ | β(, ) = 0 ∀ ∈ {1,..., }}
1 . Considero un’applicazione lineare definita come:
ϕ: →
( )
β(, )
1
ϕ() = β(, )
⊥
In maniera tale che il suo nucleo sia . La dimensione di questo sottospazio
= (ϕ)
ortogonale sarà quindi:
⊥ Dove la dimensione di V è n, e la dimensione
( ) = () − (ϕ).
dell’immagine di è sicuramente , poiché il suo codominio è
ϕ ≤ .
⊥
Si ha quindi che .
( ) ≥ −
2. Se non è degenere, significa che il suo radicale è banale, Ovvero
β () = ()
3. Se è non degenere, significa che non esiste un vettore di U ortogonale a tutti gli altri
β
|
vettori di U rispetto a . Ovvero che non esistono vettori di U che stanno nel suo ortogonale:
β
⊥ . In questo caso non importa se la forma è degenere, basta che la restrizione lo
∩ = 0
sia.
Matrici Ortogonali −1
Una matrice si dice ortogonale se .
∈ () =
Ne segue che:
= =
● Il determinante di una matrice ortogonale può solo essere per il teorema di Binet.
± 1
● Gli autovalori di una matrice ortogonale sono sempre ± 1
Def. Una matrice si dice Ortogonalmente Diagonalizzabile, se è simile ad una
∈ ()
matrice diagonale attraverso una matrice diagonalizzante ortogonale:
−1 −1
∃, = | =
Le righe di H, quindi le colonne di costituiscono una base Ortonormale di rispetto al
,
prodotto scalare standard . Contemporaneamente, le colonne di H costituiscono una
<, >
base di autovettori di A, ovvero di vettori ortonormali rispetto alla forma associata alla
β
matrice.
Segue che una matrice è ortogonalmente diagonalizzabile se e solo se esiste una base di
costituita da suoi autovettori.
1. Proposizione 1
Sia A ortogonalmente diagonalizzabile =
−1 −1 −1 −1
Quindi, se moltiplico ad entrambi i membri: ( ) ( ) = ( )
=
= = =
A è simmetrica.
2. Proposizione 2
Sia , allora gli autospazi di A, relativi ad autovalori diversi, sono tra loro
∈ () | =
ortogonali rispetto al prodotto scalare standard.
Dimostrazione:
Per definizione di prodotto scalare standard, , =
< , > , ∈
() = () = = < , >
Se aggiungiamo il fatto che , dati due autovalori di A distinti, , :
= λ σ ∈ , ∈
λ σ
< , > = < , >
λ < , > = σ < , >
Ne segue che: E poiché per ipotesi, si ha che il prodotto scalare standard di v
(λ − σ) < , >= 0 λ ≠ 0
e w è 0. ∀,
3. Proposizione 3
Sia allora A ha n autovalori reali contati con la loro molteplicità.
∈ (), =
● Si vede dal delta dell’equazione del polinomio caratteristico. Se è maggiore di 0 avrà
soluzioni reali, e invece può essere 0 solo se la matrice è già diagonale.
Dimostrazione:
Sia un autovalore di A,
λ , ∈ : = λ λ‾
Supponiamo esista un autovalore complesso :
λ‾ .
< , > = < λ, > = < , > = < , > = < , λ > = λ < , >
λ‾ λ‾
E .
< , > = λ < , > ↔ = λ
4. Proposizione 4
Sia e sia l’endomorfismo associato ad A rispetto alla base
∈ (), = : →
canonica. Sia U un sottospazio invariante rispetto a ( , allora anche il
() ⊆ )
⊥ ⊥
sottospazio ortogonale di U è invariante. .
( ) ⊆
⊥
Dimostrazione: Sia , quindi Voglio dimostrare che anche le
∈ < , >= 0 ∀ ∈ .
⊥
immagini di sono ortogonali ai vettori di :
∈ < (), > 0 ∀ ∈ .
() = .
< (), > = < , > = < , > = < , > = < , () >
⊥
per ipotesi, poiché U è invariante e se allora
< (), > = 0, ∈ ⊥ ().
⊥ ⊥
Quindi .
∀ ∈ , () ∈
Teorema Spettrale
Sia A è ortogonalmente diagonalizzabile se e solo se è simmetrica.
∈ (),
Una forma bilineare, allo stesso modo, è quindi ortogonalmente diagonalizzabile se e solo
se la matrice ad essa associata è simmetrica.
Dimostrazione: La dimostrazione è per semplice definizione ed è già stata coperta sopra.
⇒
Data una matrice , sappiamo che questa ha n autovalori reali contati con la loro
⇐ =
molteplicità (proof sopra), e che gli autospazi relativi a valori diversi sono tra loro ortogonali
rispetto al prodotto standard (proof sopra).
Dimostro per induzione sulla dimensione di A :
∈
● n=1; nulla da dimostrare, quindi assumo vero il risultato per matrici simmetriche di
ordine k<n, e prendo ∈ ()
⊥
● Sia un autovalore di A reale, e il relativo autospazio, allora:
λ = ⊕
λ λ λ
So che poiché , e quindi per proposizione 4, anche il
( ) ⊆ , () = λ ∀ ∈ λ
λ λ
complemento ortogonale dell’autospazio sarà invariante.
⊥
Fisso una base B di , data dall’unione di una base di e una base di .
λ λ
( ) =
λ
= { ,..., , ,..., }
1 +1
La matrice associata a rispetto a tale base, sarà a blocchi diagonale:
= ( )
Metti immagine.
Il primo blocco sarà lambda volte l’identità, mentre l’ultimo sarà un’altra matrice quadrata di
dimensione n-r. ⊥
Voglio che C sia simmetrica, quindi non prendo basi qualsiasi di , ma le prendo
λ λ
ortonormali. E so che esistono per il teorema di sylvester.
In tal caso, A ed F sono ortogonalmente simili, perché la matrice H che le rende simili avrà
sulle colonne i vettori di B, che è una base ortonormale di .
Quindi:
= ⇒ = = =
B è simmetrica
Per induttività, C è simmetrica, poiché di ordine . E quindi posso dire che è
− <
ortogonalmente diagonalizzabile. ⊥
Ma C è la matrice di rispetto alla base quindi si spezza nella somma
{ ,..., }
⊥ +1 λ
|
λ ⊥
diretta di autospazi di , ortogonali tra loro.
= ⊕... ⊕
λ σ σ
1
⊥
= ⊕ = ⊕ ⊕... ⊕
λ λ λ σ1 σ
Conseguenze
Data una matrice simmetrica . Se la leggiamo come la matrice di un
∈ (), =
endomorfismo di :
Poiché A è simmetrica, è ortogonalmente diagonalizzabile, e sulla diagonale della matrice D
a cui è simile ci sono gli autovalori di A. Sulle colonne della matrice del cambiamento di base
H, c’è una base ortogonale di autovettori rispetto a .
<, >
Possiamo anche leggere A come la matrice associata ad una forma bilineare:
. .
β : → &beta